ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08798

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 632 del 26/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: TURCO TANCREDI
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 26/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 26/05/2016
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 26/05/2016
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 26/05/2016
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 26/05/2016
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 26/05/2016
BRIGNONE BEATRICE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 26/05/2016
CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 26/05/2016
MAESTRI ANDREA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 26/05/2016
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 26/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 26/05/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08798
presentato da
TURCO Tancredi
testo di
Giovedì 26 maggio 2016, seduta n. 632

   TURCO, ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS, MATARRELLI, SEGONI, BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAESTRI e PASTORINO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   da qualche anno la Fondazione Arena di Verona, che gestisce le rappresentazioni liriche dell'antico anfiteatro «Arena», vive momenti segnati da un forte indebitamento;
   da più parti si sono alzate le voci che denunciano il protrarsi, ormai da qualche anno, della mala gestio dovuta al management del consiglio d'indirizzo della Fondazione, presieduto sindaco di Verona, Flavio Tosi;
   da parte dei media locali si evidenziano critiche alle posizioni direzionali della Fondazione Arena che, attraverso il sovrintendente Girondini, non sarebbe riuscita a valorizzare adeguatamente questa grande risorsa per la città di Verona capace di generare, in corrispondenza con il festival lirico estivo, oltre 400 mila biglietti per gli spettacoli all'aperto ed un indotto per la città di oltre 500 milioni di euro annui;
   numeri significativi che, difficilmente, consentono di accettare la situazione di dissesto resasi veramente preoccupante e manifesta negli ultimi 3 anni: nel bilancio 2014 si contano oltre 30 milioni di euro di passività, ed il prossimo bilancio potrebbe essere anche più allarmante;
   dato che la cosiddetta «legge Veltroni», istitutiva delle fondazioni lirico-sinfoniche prevede il commissariamento se per due esercizi consecutivi vi sono perdite superiori al 30 per cento del patrimonio, il sindaco Tosi, nella sua doppia veste anche di presidente del consiglio d'indirizzo della Fondazione Arena, ha deciso di aumentare il patrimonio della Fondazione attraverso il conferimento di due immobili da parte del comune: la sede della biglietteria ed un magazzino per le scenografie;
   il commissariamento, ormai intervenuto alla metà del mese di aprile 2016, per il sindaco Tosi costituisce una cocente sconfitta della sua amministrazione, poiché esso stesso ha sempre sostenuto il consiglio di gestione che ha amministrato la Fondazione negli ultimi 8 anni;
   questo commissariamento giunge in un momento nel quale la Fondazione sembrava non poter rispettare i parametri indicati dalla cosiddetta «legge Bray», secondo i quali l'equilibrio di bilancio dovrebbe essere raggiunto entro 3 anni (prorogati con l'ultima legge finanziaria sino al termine del 2018), a pena della liquidazione coatta amministrativa;
   in estrema sintesi, «la legge Bray», legge n. 112 del 2013, prevede che le fondazioni lirico sinfoniche (in Italia sono 14), in alcuni casi, possano accedere ad un prestito agevolato erogato da un fondo di 75 milioni di euro, gestito da un commissario del Governo la cui restituzione viene dilazionata in 30 anni;
   per poter avere accesso al prestito si deve integrare uno di questi 3 requisiti: essere fondazioni commissariate, oppure avere problemi di liquidità anche nell'immediato ovvero aver già impegnato il patrimonio della fondazione;
   le fondazioni che accedono al prestito devono necessariamente presentare un piano di risanamento al commissario governativo da attuarsi in tre anni;
   questo piano di risanamento deve contenere, la riduzione della dotazione organica del personale tecnico e amministrativo fino ad un massimo del cinquanta per cento di quella esistente ed una razionalizzazione del personale artistico, oltre alla cessazione dell'efficacia dei contratti integrativi aziendali in vigore, oltre a «l'individuazione di soluzioni idonee, compatibili con gli strumenti previsti dalle leggi di riferimento del settore, a riportare la fondazione, entro i tre esercizi finanziari successivi, nelle condizioni di attivo patrimoniale e almeno di equilibrio del conto economico»;
   per le fondazioni che, accedendo al prestito, non riescano poi a raggiungere, nei tre anni successivi, il risanamento dei bilanci ed il raggiungimento dell'equilibrio economico, è prevista, come anticipato, la liquidazione coatta amministrativa;
   la liquidazione coatta è prevista, altresì, per quelle fondazioni che, pur non accedendo al prestito, non abbiano raggiunto il risanamento nel triennio;
   in questo quadro, i piani di risanamento devono avere l'accordo dei sindacati maggiormente rappresentativi;
   la stessa normativa prevede che la gestione passi per la figura apicale del sovrintendente e la trasformazione del consiglio di amministrazione in consiglio di indirizzo, così concentrando, di fatto, i poteri nelle mani del sovrintendente;
   il sindaco Tosi, anche quale presidente della Fondazione Arena per far fronte alla situazione di crisi dell'ente lirico aveva invitato le maestranze ad accettare il taglio del personale nella misura del 50 per cento, prevedendo 81 esuberi, secondo il piano del nuovo direttore operativo;
   in alternativa all'accordo con i dipendenti, il sindaco avrebbe preferito, a giudicare dal tenore delle dichiarazioni rilasciate alla stampa negli ultimi mesi, la liquidazione della Fondazione, con il licenziamento di tutti i dipendenti, mettendo così a rischio la realizzazione della stagione lirica estiva 2016, ormai alle porte;
   ciò avveniva nei primi mesi del 2016 quando a Verona è stato chiamato un nuovo direttore operativo, Francesca Tartarotti che, in passato, aveva seguito la fondazione lirica «Maggio Fiorentino», prevedendo anche in quel caso notevoli tagli al personale;
   alcuni rappresentanti sindacali dei lavoratori hanno dichiarato ai media che questa nuova nomina, avvenuta in un contesto di estremo indebitamento per la Fondazione Arena, prevedeva l'esborso di complessivi euro 630.000, per il pagamento degli emolumenti e rimborsi al direttore operativo, dottoressa Francesca Tartarotti;
   questa carica è da intendersi «nuova» in quanto non va a sostituire alcuna altra figura già presente nel consiglio di indirizzo e pertanto costituisce un nuovo costo per la Fondazione Arena;
   il nuovo direttore operativo, che ha assunto la carica dal primo febbraio 2016, dovrebbe percepire per quattro anni ed otto mesi, sino alla stagione lirica del 2020, oltre al trattamento di fine mandato, 135.000 euro annui, 20.000 euro in più del Presidente del Consiglio e dei ministri della Repubblica;
   i costi del management della Fondazione Arena è a livelli molto alti se vengono valutati in relazione alle altre fondazioni liriche, e considerando il sovrintendente della Fondazione, Girondini, perito agrario nominato dal sindaco Tosi, che ha percepito negli ultimi anni euro 200.000 annui, la dirigenza si attesta ai livelli di remunerazione più alti d'Italia nel panorama delle fondazioni liriche italiane;
   in questa situazione s'inserisce un cospicuo bando di gara, per euro 200.000, per lo studio di un piano industriale triennale di rilancio e risanamento che sia sostenibile, quasi ad ammettere, come riferiscono articoli di stampa locale, quelle che apparirebbe l'incompetenza gestionale della dirigenza dell'ente, che, sebbene lautamente pagata da anni, non riesce effettivamente a predisporlo con le risorse manageriali interne;
   caso non nuovo in quanto, già nel giugno 2015, un report contabile della fondazione era già stato redatto dalla società di revisione KPMG, costato una somma che si avvicina ad euro 180.000, e dalle risultanze sconcertanti: negli anni 2012-2014 si sarebbero verificati un «significativo incremento» dei debiti verso i fornitori ed un «sensibile peggioramento» dell'esposizione bancaria;
   secondo le risultanze del report citato i conti della Fondazione, con la gestione Tosi-Girondini, negli ultimi 4 anni, avrebbero avuto un vero tracollo: «un peggioramento di circa 23 milioni di euro» della situazione patrimoniale con l'esposizione verso le banche incrementatasi «da 3 milioni nel 2011 a 16,2 milioni nel 2014» mentre i debiti verso fornitori «da 3,3, milioni nel 2011 a 11,5 nel 2014»;
   altro capitolo della travagliata vicenda è costituito dalla società Arena Extra Srl una società unipersonale, avente quale unico socio la Fondazione Arena, impegnata nella gestione di tutti gli eventi che non riguardano la musica lirica e che è gestita dallo stesso sovrintendente della Fondazione Arena, Francesco Girondini, quale amministratore unico;
   questa società, che materialmente gestisce gli eventi extra-lirica, dovrebbe essere un collettore di utili da riversare sul socio unico, la Fondazione Arena, ma così non è, l'Arena Extra Srl, infatti, risulta non pagare alcun utile alla Fondazione Arena;
   peraltro, nell'anno 2013, Tosi, presidente della Fondazione, e il sovrintendente Girondini, anche amministratore unico della Arena Extra Srl, decidono di far acquistare all'Arena Extra dalla Fondazione un ramo d'azienda per oltre 12 milioni di euro, consistenti in alcune «poste patrimoniali» che, altro non sono, che costumi, beni a magazzino e documentazioni storiche d'archivio; ciò risulta dal documento XV, n. 269 «Determinazione e relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria delle Fondazioni lirico-sinfoniche, per l'esercizio 2013»;
   tale operazione presenterebbe la particolarità della mancanza del pagamento da parte dell'Arena Extra, poiché quest'ultima non disporrebbe della liquidità per farvi fronte; pertanto, come comparso su alcuni quotidiani nazionali, sembrerebbe che questa cessione di beni abbia consentito alla Fondazione di inserire nel bilancio, tra le poste attive, il credito vantato verso Arena Extra;
   un terzo aspetto che ha appesantito lo stato delle passività dell'ente è costituito dal Museo AMO (il museo dell'opera della Fondazione Arena) il quale costa alla Fondazione circa un milione di euro all'anno, ottenendo ricavi per soli 100.000 euro annui, così come si evince dalla lettura della «Determinazione e relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria delle fondazioni lirico-sinfoniche» del 2013 della Corte dei Conti, delibera n. 44/2015;
   la stessa relazione della Corte dei conti evidenzia come, per l'anno 2013, la Fondazione Arena, tra gli enti lirici italiani, sia riuscita ad ottenere ricavi per ciascun dipendente pari ad euro 117.100, seconda solo alla Scala di Milano (euro 128.800);
   non si comprende, pertanto, stante l'elevatissima resa dei dipendenti in relazione ai ricavi, come sia riuscito il management in carica dal 2008 a provocare il dissesto economico-finanziario nel quale versa attualmente la Fondazione Arena;
   in data 15 aprile 2016 si è appreso che il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini ha firmato il decreto di commissariamento per la Fondazione Arena di Verona, nominando commissario Carlo Fuortes, docente di «Sistemi organizzativi dello spettacolo dal vivo» al Dams presso l'Università Roma Tre, direttore generale del Palazzo delle Esposizioni e delle Scuderie del Quirinale dal 2002 al 2003, per 12 anni amministratore delegato del Parco della Musica di Roma, ed artefice del salvataggio dell'Opera della Capitale, della quale è sovrintendente dalla fine del 2013;
   in due anni, attuando una ristrutturazione di un debito di oltre 60 milioni di euro, anche grazie all'adesione alla legge Bray, è riuscito a riportare in equilibrio il bilancio dell'opera della Capitale;
   Fuortes avrà il mandato di garantire lo svolgimento della stagione lirica 2016 all'Arena, e di verificare se, entro il termine previsto dalla legge del 30 giugno 2016, le condizioni della Fondazione possano permettere di adempiere ai parametri stabiliti dalla legge Bray per accedere al percorso di risanamento o, in caso contrario, di avviare la sua liquidazione;
   tale nomina avviene in un momento nel quale il sindaco Tosi, stante il mancato accordo con le sigle sindacali per concordare il piano di ristrutturazione del personale, aveva dichiarato alla stampa di preferire la liquidazione coatta amministrativa della Fondazione, mettendo a rischio 300 lavoratori, ovvero l'affidamento della gestione della stagione lirica estiva ad una società privata, l'Arena Lirica spa, sostenuta da una compagine societaria formata da soggetti pubblici, quali il comune di Verona, la camera di commercio di Verona, la Fondazione Cariverona, oltre ad un fondo di investimento ed alcuni privati, che si erano offerti per questa gestione pro tempore, scatenando accese polemiche;
   si auspica che il commissario possa fare chiarezza sulla gestione della Fondazione Arena nel periodo 2008-2016 e che riesca, nello sviluppo di un progetto gestionale e artistico di rilancio che garantisca una concreta valorizzazione delle potenzialità della Fondazione Arena quale ente lirico che, storicamente, nello scenario europeo ed internazionale della musica lirica, propone spettacoli dal vivo in un contesto strutturale e scenografico unico nel suo genere –:
   se ritenga di dover approfondire la vicenda descritta in premessa al fine di verificare se siano state pienamente rispettate le previsioni di legge e regolamentari ovvero le norme statutarie relativamente agli atti di gestione posti in essere dal management della fondazione nel periodo 2008-2016, e verificare, per quanto di competenza, eventuali responsabilità anche in relazione a possibili conflitti d'interesse. (5-08798)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

licenziamento collettivo

fondazione