ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08794

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 632 del 26/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: DI BENEDETTO CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 26/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 26/05/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08794
presentato da
DI BENEDETTO Chiara
testo di
Giovedì 26 maggio 2016, seduta n. 632

   DI BENEDETTO, LOMBARDI, FRUSONE, BRESCIA, MARZANA, D'UVA, LUIGI GALLO, VACCA e SIMONE VALENTE. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   a partire dall'anno 2009, presso il comune di San Cesareo, nella zona a sud est di Roma, lungo l'antico tracciato della Via Labicana, in località «Colle Noce», una serie di campagne di scavo archeologico preliminare alla costruzione di un piano integrato, portava alla luce i resti di un esteso settore termale e di una necropoli, tutti databili dalla fine dell'età repubblicana al IV secolo d.c. e identificati come facenti parte del complesso imperiale di Cesare e Massenzio;
   malgrado le proteste dei comitati locali che miravano all'ottenimento su tutta l'area di un vincolo indiretto, il consiglio comunale di San Cesareo adottava il programma integrato di intervento denominato «La Pietrara» con contestuale adozione di variante urbanistica che prevedeva la costruzione in loco di un complesso residenziale e di un edificio di culto;
   in data 26 febbraio 2013, viste le difficoltà procedurali nell'approvazione del piano su citato, la diocesi di Palestrina «invitava» l'amministrazione comunale di San Cesareo a estrapolare temporaneamente l'edificio di culto dal piano integrato per facilitarne l'approvazione;
   in data 5 agosto 2014, perciò, veniva presentato all'ufficio comunale di San Cesareo il progetto definitivo del nuovo complesso parrocchiale denominato «San Giuseppe», con richiesta della sua approvazione, ai sensi dell'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 2001 e contestuale adozione di variante urbanistica;
   la regione Lazio, tramite la direzione regionale territorio, urbanistica, mobilità e rifiuti, in occasione della conferenza dei servizi del 23 settembre 2014, affermava che: «il PRG vigente nel comune di San Cesareo classifica l'area interessata dal suddetto progetto come zona E2 agricola, sovrapposta a Zona di rispetto stradale, e quindi il PRG adottato con DCC n. 54/2002, che identifica la zona come C1 (destinate a nuova edificazione), non è ad oggi approvato. Tale intervento costituirebbe variante al vigente strumento urbanistico, anticipando tuttavia le previsioni del Pr. int. «la Pietrara», attribuendo all'ambito in questione la zona F (zone di uso pubblico);
   a seguito della conferenza di servizi del 16 dicembre 2014 la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo esprimeva parere negativo alla realizzazione delle opere dichiarando: «L'area interessata ricade all'interno del PRG vigente in zona agricola E- sottozona E2 e di Rispetto Stradale (...) mentre la variante che si propone trasformerà l'area, sia rispetto al PRG vigente sia al PRG adottato, in zona F- zone di uso pubblico, suddivisa in F1- sottozona per attrezzature pubbliche in F2 sottozona per parcheggi pubblici e F3 sottozona per verde pubblico. La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, dichiara il proprio parere favorevole limitatamente alla realizzazione del nuovo complesso parrocchiale con le relative stringenti prescrizioni circa la valorizzazione del tratto di muratura rinvenuta nel corso delle indagini preventive negli anni 2010 e 2011 e la necessità di estenderle alle aree all'epoca non sondate con l'avvertenza e precisazione che future ed eventuali allo stato dei fatti non valutabili nuove acquisizioni saranno oggetto di provvidenze puntuali da parte di questo ufficio e potranno determinare la necessità di apportare al progetto modifiche anche sostanziali»;
   il rappresentante dell'Archeologia del Lazio e dell'Etruria meridionale, in conferenza di servizi del 23 marzo 2016, rilasciava parere di massima favorevole ma con alcune prescrizioni aventi a oggetto l'allontanamento della struttura del complesso parrocchiale «quanto più possibile» dal confine dell'area archeologica, nonché l'inserimento nell'area archeologica del tratto terminale del portico pertinente alla villa romana in adiacenza, e, infine, l'effettuazione di accurate e complete indagini stratigrafiche nell'area destinata all'edificazione dell'intervento. Non si comprende, però, come l'osservanza delle prescrizioni impartite possa essere verificata data l’«estrema» genericità delle stesse;
   dalla presentazione del primo piano integrato (PIN) ad oggi, la continuazione degli scavi ha condotto a nuove scoperte riguardanti settori residenziali della Villa disposti intorno a un ampio porticato; le strutture erano tutte dotate di una ricca decorazione parietale e le pavimentazioni rinvenute constavano di mosaici a motivi geometrici e policromi;
   gli scavi nelle aree limitrofe interessate dal piano integrato hanno portato alla luce circa 10 metri della via Labicana in perfetto stato di conservazione su cui si sviluppa un'ampia ed importante area funeraria nella quale sono stati ritrovati diversi oggetti preziosi;
   nonostante l'importanza dei reperti e le restrizioni presenti, l'area non risulta ancora oggi sottoposta al vincolo indiretto previsto per legge e necessario a garantire la fruibilità piena del bene archeologico;
   al contrario, i comitati cittadini, verificano quotidianamente un totale stato di abbandono dell'area e dei beni ivi rinvenuti, oltre che di mancata osservanza delle prescrizioni. In un esposto inviato alla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, i su citati comitati hanno evidenziato il mancato rispetto delle disposizioni a tutela della zona di vincolo, la mancata recinzione e quindi la mancata separazione della zona di vincolo dal resto del piano integrato, oltre che, infine, la presenza nella stessa di un cantiere edile. Avverso il perdurante silenzio dell'amministrazione, il Comitato di difesa del territorio ha interpellato il Ministro Franceschini, e il Santo Padre e recentemente ha lanciato una petizione per richiedere la partecipazione delle numerose associazioni e comitati del territorio all'appello inoltrato al Vescovo Sigalini della diocesi di Palestrina, per lo spostamento del progetto della chiesa in un'altra area di San Cesareo;
   come rilevato dal Comitato difesa del territorio, anche l'area che si sviluppa attorno a San Cesareo racchiude alcuni beni di grande valore storico-artistico come il Tempio della Dea Fortuna di Palestrina, l'antica città di Gabi a Zagarolo, la Valle degli acquedotti a Gallicano, le Ville Adriana, d'Este e Gregoriana a Tivoli. Tali monumenti potrebbero costituire i punti di un percorso archeologico e determinare un indubbio beneficio economico, turistico e culturale per l'intero territorio;
   l'articolo 9 della carta fondamentale dispone la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico della nazione;
   il decreto legislativo n. 42 del 2004 definisce l'esercizio delle funzioni e la disciplina delle attività dirette, sulla base di un'adeguata attività conoscitiva, a individuare i beni costituenti il patrimonio culturale e a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione –:
   se sia stata adeguatamente ponderata l'ipotesi di un percorso archeologico come su descritta;
   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare per la tutela dei beni archeologici rinvenuti nel sito;
   quali iniziative, per quanto di competenza, sano state già adottate;
   quale sia l'orientamento del Ministro rispetto alla proposta della diocesi di Palestrina di estrapolazione del progetto della chiesa dal piano integrato per favorirne la costruzione;
   quali costi comportino gli oneri progettuali sin qui sostenuti, sebbene parzialmente a carico della CEI. (5-08794)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

archeologia

valutazione di progetto

sito storico