ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08769

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 630 del 24/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 24/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 24/05/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08769
presentato da
PILI Mauro
testo di
Martedì 24 maggio 2016, seduta n. 630

   PILI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   nel sito dei Giganti di Mont’ e Prama si registra un vero e proprio sfregio alla straordinaria storia legata all'insieme statuale rinvenuto in quell'area;
   il sito archeologico si trova nel degrado più totale;
   il georadar dell'università di Cagliari è stato vergognosamente escluso dalle ricerche archeologiche con il rischio di perdere anni decisivi nella ricostruzione della civiltà nuragica;
   la sopraintendenza di Stato ha di fatto messo «fuori gioco» le università sarde, mentre le cooperative «rosse» che stavano operando nel sito hanno smesso di occuparsene senza alcun motivo;
   il sito risulta totalmente abbandonato a se stesso, con incuria e degrado ovunque;
   la collina dei Giganti di Mont’ e Prama è uno scandalo nazionale;
   nel frattempo la soprintendenza nega l'uso del georadar dell'università di Cagliari e l'ausilio dei professori sardi che avevano scoperto il giacimento infinito di Mont’ e Prama;
   si tratta di uno scontro senza precedenti che rischia di tenere sottoterra un patrimonio archeologico immenso solo per il comportamento miope e dispotico di quello che appare all'interrogante uno Stato arrogante e vigliacco;
   il sito archeologico più importante dell'isola è stato trasformato in un campo incolto dove la negligenza di Stato la fa da padrona;
   si registrano erbacce alte metri, scavi indistinguibili, un degrado senza precedenti per un sito ritenuto il più rilevante della storia del Mediterraneo;
   il triste spettacolo di abbandono e degrado che si presenta a chi si reca nel sito lascia esterrefatti;
   il sito più importante della Sardegna è stato trasformato in un campo di patate, per giunta abbandonato; uno scempio senza precedenti;
   il cantiere risulta chiuso da tempo, forse da mesi, senza alcuna spiegazione;
   le cooperative «rosse» hanno praticamente chiuso il cancello e sono andate via, nonostante il cantiere era previsto dovesse proseguire sino a dicembre 2016;
   il lucchetto vistosamente arrugginito lascia intendere che da tempo tutto è stato abbandonato;
   le visite di ministri e sottosegretari si sono rivelate del tutto prive di risultato e oggi risuonano, ad avviso dell'interrogante, come una vera e propria presa in giro per la grande storia nascosta in quel sito;
   non ci sono state nessuna valorizzazione o gestione provvisoria del sito;
   un luogo simbolo, la culla potenziale della nuova rinascita della civiltà nuragica e prenuragica, è stato trattato alla stregua di una discarica;
   le immagini rappresentano in modo eloquente la devastazione e il contrasto tra i tanti proclami propagandistici e il nulla sul campo;
   lasciare gli scavi di Mont'e Prama in questo gravissimo stato di abbandono conferma e aggrava le denunce già rivolte nei mesi scorsi ad una soprintendenza secondo l'interrogante totalmente incapace di proteggere, salvaguardare e tutelare quell'immenso patrimonio;
   si tratta di un degrado di gravità inaudita proprio per l'imponenza del patrimonio che gli archeologici sardi avevano individuato e che stavano diligentemente portando avanti con le università sarde, nonostante le condizioni di assoluta ristrettezza finanziaria e operativa;
   quella messa in campo con le Coop «rosse» è, ad avviso dell'interrogante, una vera e propria profanazione di quel sito da parte dello Stato e della regione che confermano un disinteresse e una sciatteria inaccettabili;
   si tratta di un atto da stigmatizzare di cui questo Governo e questa regione sono direttamente responsabili;
   il Governo, il Ministro Franceschini e tutti i responsabili della regione secondo l'interrogante si dovrebbero dimettere per manifesta negligenza, visto lo stato di abbandono in cui versa il cantiere;
   si tratta di uno Stato ancora una volta strabico e disattento;
   i sopralluoghi di ministri e sottosegretari sono la testimonianza più eloquente di uno Stato incapace di valorizzare e proteggere il patrimonio storico e culturale;
   quelle visite così tanto ostentate stridono in modo evidente con la gravissima situazione degli scavi;
   i Giganti di Mont'e Prama sono molto più antichi di qualsiasi altro sito e questo atteggiamento dello Stato è davvero scandaloso e colpevole;
   occorre porre fine a questa perenne negligenza nei confronti della civiltà nuragica della Sardegna;
   un degrado che grida giustizia per la grande storia del popolo sardo –:
   se non ritenga di assumere iniziative per porre fine a questo stato di degrado e abbandono del sito di Mont'e Prama;
   se non ritenga di dover immediatamente garantire, per quanto di competenza, la ripresa dei lavori affidando alle università di Cagliari e Sassari la responsabilità scientifica degli scavi;
   se non ritenga di dover assumere iniziative per stanziare risorse adeguate per l'acquisizione delle aree limitrofe al fine di garantire un proseguo degli scavi e la valorizzazione dell'intero compendio;
   se non ritenga di dover ripristinare con urgenza il rapporto con i docenti e le tecnologie, come il georadar, in dotazione all'università di Cagliari al fine di dare senso compiuto agli scavi in quel sito;
   se non ritenga di dover assumere iniziative per interrompere il rapporto con le cooperative operanti nel sito attraverso il progetto Arcus per quella che l'interrogante giudica manifesta inadempienza considerato lo stato del cantiere e l'interruzione ingiustificabile degli stessi lavori. (5-08769)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione del patrimonio

archeologia

sito storico