ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08662

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 622 del 11/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZIS DIEGO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 11/05/2016
Stato iter:
13/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/09/2016
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 13/09/2016
Resoconto DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/05/2016

DISCUSSIONE IL 13/09/2016

SVOLTO IL 13/09/2016

CONCLUSO IL 13/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08662
presentato da
DE LORENZIS Diego
testo di
Mercoledì 11 maggio 2016, seduta n. 622

   DE LORENZIS. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro della difesa, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   in data 14 dicembre 2015 la società Linea Ambiente s.r.l., soggetta all'attività di direzione e di coordinamento di Linea Group Holding (LGH) spa, con sede legale ed amministrativa a Rovato (BS), ha inviato alla provincia di Taranto, la richiesta di giudizio di compatibilità ambientale (articolo 23 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e legge regionale n. 11 del 2001) contestuale alla richiesta di autorizzazione integrata ambientale (articolo 29-ter-sexies del decreto legislativo n. 42 del 2004) – Modifica sostanziale discarica III lotto linea ambiente, inquadrata in sottocategoria ex articolo 7, comma 1, lettera c), del decreto ministeriale 27 settembre 2010, località Torre Caprarica Grottaglie (TA) – ottimizzazione orografica dei profili attualmente autorizzati;
   la procedura viene seguita per l'ente provincia di Taranto dal «Settore 09 Ecologia ed Ambiente, con responsabili del procedimento gli ingegneri Marino Dilonardo e Aniello Polignano e trattasi di un ampliamento dell'attuale discarica che effettua operazioni classificate «D1» ai sensi dell'allegato B, parte quarta, del decreto legislativo n. 152 del 2006. L'attuale III lotto ha ricevuto l'autorizzazione integrata ambientale dalla regione Puglia il 3 luglio 2008 per una volumetria 2.334.000 metri cubi e con la richiesta in oggetto si chiede di portarla a 4.571.000 metri cubi, quindi di raddoppiarla, grazie ad un innalzamento delle quote di fine conferimento attualmente previste con altezza media fuori terra colonna rifiuto di 5 metri da portare secondo i richiedenti a 16 metri. La discarica continuerà a ricevere rifiuti speciali non pericolosi, fanghi da impianti di depurazione delle acque reflue urbane, oltre che rifiuti urbani provenienti da altri ATO regionali come previsto, in contrasto con il principio di prossimità e autosufficienza, dalla legge regionale 7 aprile 2015 n. 14;
   il III lotto, originariamente sotto la gestione della società Ecolevante spa, è contiguo ad una discarica autorizzata con deliberazione della giunta provinciale di Taranto n. 1303 del 10 novembre del 1998, sempre dalla Ecolevante spa, detta discarica è di rifiuti speciali di 2a categoria di tipo «B». Per cui nella zona in oggetto sono presenti anche un I lotto di 330.000 metri cubi e un II lotto di 1.200.000 metri cubi di cui ad oggi non risultano notizie allo scrivente circa l'attività che si svolge all'interno dei 2 lotti e se gli stessi sono stati messi in sicurezza ovvero bonificati. In seguito alla società Ecolevante spa, è succeduta la Linea Ambiente s.r.l. richiedente del raddoppio del III lotto;
   la discarica si trova a 4,5 chilometri dal comune di Grottaglie e a 4 chilometri dal comune di San Marzano di San Giuseppe ma soprattutto a meno di 5 chilometri dall'aeroporto di interesse nazionale «Arlotta» di Grottaglie destinato tra l'altro ad attività Cargo e di Tes Bed per i Droni. Inoltre, sempre allo scalo Arlotta di Grottaglie, sono presenti elicotteri appartenenti alla forze armate che spesso pattugliano a bassa quota il territorio;
   il paragrafo 7.9 del capitolo 7 Parte 3 dell'ICAO «Airport Service Manual» (Doc. ICAO 9137-AN/898) indica ad una distanza dal sedime aeroportuale di 13 chilometri il limite consigliato per l'insediamento di attività di smaltimento;
   l'articolo 707 del «Codice della Navigazione» ed il capitolo 4 paragrafo 12 del «Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti» attribuisce ad Enac il compito di identificare le attività presenti sul territorio che potrebbero essere potenzialmente pericolose per la navigazione aerea e per questo motivo l'ENAC individua le zone da sottoporre a vincolo nelle aree limitrofe agli aeroporti e stabilisce le limitazioni relative ai potenziali pericoli per la navigazione;
   l'articolo 711 del «Codice della Navigazione» prescrive che, nelle zone di cui all'articolo 707 sopraccitato, sono soggette a limitazioni le attività che, come lo smaltimento dei rifiuti, costituiscono un potenziale richiamo per la fauna selvatica o comunque un pericolo per la navigazione aerea. La realizzazione e l'esercizio delle attività di smaltimento dei rifiuti, fatte salve le competenze delle autorità preposte, sono pertanto subordinate all'autorizzazione dell'Enac, che ne accerta il grado di pericolosità ai fini della sicurezza della navigazione aerea;
   in merito all'aeroporto Arlotta di Grottaglie si apprende dalla relazione tecnica redatta dall'Enac «Mappa di Vincolo e limitazioni», dispositivo approvato n. 133766/PROT. del 26 novembre 2013 che, tra le tipologie di attività da sottoporre a limitazioni in prossimità dell'aeroporto, ricomprese nella «Tav. PC01 A», vi sono le discariche; per tanto, per l'accettabilità delle discariche da realizzarsi in prossimità degli aeroporti, si deve far riferimento alle «Linee Guida per la Valutazione della messa in opera di impianti di discarica in prossimità del sedime aeroportuale»;
   dalle sopraccitate linee guida si evince che il problema principale causato dalle discariche è quello di attirare animali selvatici, soprattutto uccelli a causa della presenza di sostanza organica, potenziale fonte di attrazione per l'avifauna e quindi con concreto rischio di incidenti con i velivoli (birdstrike). Non a caso, le linee guida sopraccitate di Enac in merito alle discariche di rifiuti speciali (come quella in oggetto) si legge che «Le tipologie di rifiuti che conferiscono in questa classe di discariche (...), meritano un maggiore livello di approfondimento, in quanto il coefficiente di rischio di attrazione per gli uccelli e le specie marine per questa tipologia di discarica è estremamente elevato»;
   la sottocategoria a cui appartiene la discarica in oggetto è classificata come ex articolo 7, comma 1, lettera c), del decreto ministeriale 27 maggio 2010, e quindi viene inquadrata come discarica «per rifiuti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifiuti organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici, con recupero di biogas» quindi si tratta proprio delle tipologie di rifiuto che attirano l'avifauna;
   dall'analisi dei codici CER (Catalogo europeo dei rifiuti) per il complesso inseriti nella «relazione tecnica AIA» in esame proposta dai richiedenti, si evincono 379 differenti tipologie di rifiuti di cui 35 tipologie di CER ricompresi anche nelle categoria «02»;
   l'Enac, nelle linee guida sopraccitate, ritiene in merito che, per le discariche di rifiuti speciali, «può essere autorizzata la costruzione di discariche destinate ad ospitare i rifiuti contemplati nel Catalogo Europeo dei Rifiuti non pericolosi, ad eccezione di quelli relativi al codice 2 e al 20, (...)» mentre «Relativamente alle discariche di rifiuti solidi urbani ed assimilati (ex I categoria), la realizzazione deve avvenire ad una distanza dal sedime aeroportuale la cui accettabilità dipende, tra l'altro, dal metodo di trattamento della frazione organica»;
   con determina dirigenziale n. 1 dell'ufficio Aia della regione Puglia del 19 gennaio 2015 è stata autorizzata, per il terzo lotto di discarica in oggetto, la sottocategoria per rifiuti misti non pericolosi, con elevato contenuto sia di rifiuti organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici, con recupero di biogas. Inoltre, per diverse tipologie di codici CER, è stata autorizzata al III lotto della discarica, il conferimento di rifiuti con deroga al parametro DOC (concentrazione del carbonio organico disciolto) nell'eluato;
   a giudizio dell'interrogante, tali circostanze rappresentate dalla tipologia di rifiuti e dalle deroghe al parametro DOC nell'eluato, aumentano la possibilità di attrattività di avifauna con conseguente aumento del rischio di birdstrike;
   dall'ultimo rapporto sui rifiuti urbani 2015, redatto dall'Ispra e riferibile ai dati del 2014 alla tabella 16.15 «discariche per rifiuti non pericolosi che smaltiscono rifiuti urbani» – Puglia», si evince che, nel solo anno 2014, la discarica in oggetto abbia accolto circa 92 mila tonnellate di rifiuti urbani da trattamento, circa 53 mila tonnellate di rifiuti speciali da trattamento e circa 117 mila tonnellate di altri tipi di rifiuti speciali, quindi non trattati ed inoltre risulta una delle quattro discariche in cui sono stati conferiti rifiuti urbani (e in alcuni casi anche speciali) in provincia di Taranto insieme ai siti di Massafra, Taranto, Statte, per un quantitativo superiore al milione di tonnellate smaltite nel 2014 e precisamente di 1.121.017 tonnellata fronte di una produzione di rifiuti urbani della provincia di Taranto poco inferiore alle 300 mila tonnellate;
   a tali impianti di smaltimento, sempre presenti nella provincia di Taranto, vanno sommati gli altri siti di discariche che ricevono solo rifiuti – speciali – di cui una di rifiuti pericolosi all'interno dell'Ilva –, inceneritori – due presenti e uno in fase di raddoppio – ed un impianto di rifiuti pericolosi Hidrochemical service che, da fonti stampa, si apprende che abbia ricevuto anche rifiuti provenienti dall'impianto di Viggiano dell'Eni;
   la disastrosa situazione ambientale della provincia di Taranto è nota a causa della presenza di un importante sito di interesse nazionale. Il territorio è già interessato dagli impianti industriali come Ilva, Eni, Cementir, Arsenale Militare, della Cemerad, contenente illegalmente rifiuti radioattivi e degli impianti di smaltimento dei rifiuti già autorizzati. La situazione a detta dell'interrogante, non potrebbe che peggiorare qualora vengano rilasciate nuove autorizzazioni per aperture o raddoppi ad impianti di smaltimento di rifiuti compreso i raddoppi delle discariche di Grottaglie a cui si aggiunge la richiesta, attualmente in corso, di raddoppio della discarica di rifiuti speciali di Statte, Italcave;
   la Commissione parlamentare d'inchiesta sull'attività illecita sul ciclo dei rifiuti della XVI legislatura ha descritto la provincia di Taranto come sito di smaltimento dei rifiuti transregionali e trampolino di lancio dei rifiuti transnazionali e già da allora si chiedevano interventi in merito. La novità ad oggi è che a questi rifiuti si siano aggiunti anche i rifiuti regionali, peggiorando ulteriormente lo stato ambientale –:
   se i Ministri siano a conoscenza dei fatti espressi in premessa e quali iniziative di competenza intendano adottare al fine di salvaguardare la sicurezza dei velivoli;
   se ai fini della sicurezza dei velivoli, il Ministro dei trasporti ritenga necessario o opportuno assumere ogni iniziativa di competenza per impedire la realizzazione del raddoppio del III lotto della discarica in questione;
   se il Ministro dei trasporti abbia intenzione di assumere iniziative, per il tramite dell'Enac, per garantire la sicurezza aerea nell'aeroporto di cui in premessa, analizzando tutti i diversi fattori al fine di rilasciare il parere sul raddoppio del III lotto della discarica posto che, non solo essa riceve rifiuti misti con elevato contenuto di rifiuti organici o biodegradabili, ma che, per gli stessi, sono in vigore anche deroghe al parametro DOC nell'eluato che potrebbero attirare ulteriormente l'avifauna e aumentare il rischio di birdstrike oltre al fatto che il raddoppio dovrebbe consistere nella realizzazione di una soprelevata fino a circa 16 metri di altezza;
   se il Ministro della difesa ritenga opportuno intraprendere iniziative di competenza al fine di scongiurare qualsiasi rischio per i velivoli militari che potrebbero essere oggetto di birdstrike nell'area di cui in premessa. (5-08662)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 13 settembre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-08662

  Come è noto, l'ENAC agisce quale unica autorità di regolazione tecnica, certificazione e vigilanza e controllo nel settore dell'aviazione civile; la sicurezza della navigazione aerea è garantita anche dalla gestione del controllo e della vigilanza del territorio supportata da una mirata e attenta regolazione delle costruzioni, piantagioni, e in generale attività e opere che potrebbero rappresentare un ostacolo alla navigazione aerea perché interferenti con le superfici di rispetto definite dall'ENAC stesso o potrebbero rappresentare un pericolo per la navigazione aerea, pur non interferendo con le suddette superfici, in quanto costituenti un potenziale richiamo per la fauna selvatica.
  Pertanto, per gli aspetti relativi agli ostacoli e ai potenziali pericoli alla navigazione aerea in attuazione dell'articolo 707 del Codice della navigazione aerea, ENAC ha sviluppato una mappatura delle zone intorno agli aeroporti da sottoporre a vincolo e stabilito le relative limitazioni. Tali mappe, peraltro pubblicate, rientrano nel patrimonio normativo dei Comuni interessati per il governo del territorio.
  Sui pericoli per la navigazione aerea, l'ENAC ha dato inoltre attuazione all'articolo 711 del predetto Codice individuando, nel Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti, le opere, le piantagioni e le attività che costituiscono un potenziale richiamo per la fauna selvatica o comunque un pericolo per la navigazione.
  Inoltre, sempre ENAC riferisce che con le Linee guida relative alla valutazione delle fonti attrattive di fauna selvatica e le Linee guida valutazione della messa in opera di impianti di discarica in prossimità del sedime aeroportuale ha individuato le zone entro 13 km dal sedime aeroportuale quali quelle da sottoporre a potenziale limitazione ai sensi dell'articolo 707 del Codice della navigazione e ha indicato le eventuali azioni da adottare per la mitigazione del cosiddetto fenomeno del wildlife strike.
  Per tale fenomeno, l'attività di vigilanza e controllo da parte di ENAC è espletata mediante la certificazione del gestore aeroportuale, che garantisce con il proprio piano di prevenzione e controllo del rischio di wildlife strike, approvato da ENAC, anche il monitoraggio delle fonti attrattive fuori il sedime aeroportuale. Inoltre, limitatamente alle attività definite nel Regolamento ENAC per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti, ENAC e il gestore partecipano alle conferenze di servizi indette dalle amministrazioni pubbliche competenti, eventualmente ricorrendo al potere di veto.
  Ciò premesso, in riferimento all'impianto/complesso IPPC denominato «Discarica per rifiuti speciali non pericolosi» gestito dalla società Ambiente srl di Grottaglie (TA), autorizzato inizialmente dalla Provincia di Taranto con D.D. n. 173 del 3 novembre 2005 e successive, come da ultima autorizzazione con D.D. della Regione Puglia n. 24 del 5 settembre 2014 per la costruzione e l'esercizio dell'impianto di trattamento del percolato al servizio del complesso IPPC e relativo aggiornamento dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) D.D. n. 426 del 2008, ENAC aggiunge quanto segue.
  Già dal 2008, l'Ente si era occupato della discarica in occasione dell'ottenimento con il citato D.D. n. 426 dell'AIA, relativa all'esercizio dell'attività D1 per una volumetria di 2.334.000 metri cubi. All'epoca ENAC aveva eccepito alla Regione Puglia di aver autorizzato una discarica con delibere del 2005 in difetto di un'autorizzazione dell'ENAC di cui al decreto legislativo n. 96/2005. Tuttavia, nel 2008, l'ENAC non aveva riscontrato alcun potenziale pericolo per la navigazione aerea in relazione al tipo di rifiuto trattato nonché per il trattamento del rifiuto stoccato, ma aveva raccomandato di non consentire l'utilizzo delle discariche per lo smaltimento di rifiuti solidi urbani, come peraltro esplicitamente escluso dalle deliberazioni della Provincia di Taranto.
  Nel mese di luglio, grazie alla segnalazione dei cittadini, ENAC è venuto a conoscenza della Conferenza di servizi del 22 marzo 2016 indetta dalla Provincia di Taranto per la valutazione di compatibilità ambientale contestuale alla richiesta di AIA e Autorizzazione Paesaggistica della modifica sostanziale alla Discarica III Lotto Linea Ambiente, inquadrata in sottocategoria ex articolo 7, comma 1, lettera C), decreto ministeriale 27 settembre 2010 e si è immediatamente attivato presso la Provincia di Taranto, responsabile del procedimento, per sensibilizzare la stessa sul fenomeno del wildlife strike per la sicurezza della navigazione aerea, chiedendo documenti specifici non rinvenuti sul sito internet della stessa Provincia tra gli elaborati prodotti dalla società Ambiente srl, documenti necessari per esprimere il parere di competenza sulla sicurezza della navigazione aerea, in conformità al citato articolo 711 del CdN.
  Al riguardo la Provincia di Taranto ha puntualizzato che la predetta Conferenza di servizi è stata di tipo istruttorio, anche al fine dell'esame degli interessi coinvolti nel procedimento e dell'individuazione di ulteriori soggetti preposti all'espressioni di pareri di competenza, quali quelli dell'ENAC e della società di gestione dell'aeroporto di Grottaglie. Inoltre, ha invitato la società Ambiente srl, proponente il procedimento amministrativo, a produrre la documentazione richiesta dall'ENAC al fine degli adempimenti consequenziali della Provincia.
  Ricevuta la relativa documentazione tecnica, allo scopo di poter esprimere le proprie valutazioni, l'ENAC ha effettuato un sopralluogo con propri rappresentanti, all'esito del quale ha espresso parere negativo nella Conferenza dei Servizi del 26 luglio scorso; detto parere è stato motivato dalla presenza di un considerevole numero di gabbiani accertata sul sito indice di una attrattività del rifiuto conferito in discarica.
  Da ultimo, il Ministero dell'ambiente riferisce di non essere al corrente dei fatti descritti in quanto non titolare di procedimenti autorizzatori per la realizzazione e l'esercizio degli impianti di gestione dei rifiuti, la cui competenza è attribuita alle autorità regionali. Inoltre, la normativa non prevede in alcun modo la partecipazione del MAMB in alcuna fase dello svolgimento del suddetto procedimento; sono fatti salvi soltanto i casi in cui le autorizzazioni riguardano tipologie di impianti di notevole estensione per i quali la competenza è eventualmente posta in carico al MAMB, ma non è il caso in specie.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

rifiuti

incenerimento dei rifiuti