ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08583

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 619 del 04/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: TERZONI PATRIZIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/05/2016
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 04/05/2016
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 04/05/2016
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 04/05/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/05/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 04/05/2016
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 04/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 04/05/2016
Stato iter:
05/05/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/05/2016
Resoconto MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 05/05/2016
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 05/05/2016
Resoconto MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/05/2016

SVOLTO IL 05/05/2016

CONCLUSO IL 05/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08583
presentato da
TERZONI Patrizia
testo di
Mercoledì 4 maggio 2016, seduta n. 619

   TERZONI, CANCELLERI, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MANNINO, MICILLO e ZOLEZZI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   si è appreso dagli organi di stampa dell'operazione Damanera2 in merito a vicende corruttive gravi nell'ANAS, operata dalla Guardia di finanza, culminata con gli arresti dell'il marzo 2016, il quotidiano on line Meridionews scriveva. «Un marciume diffuso all'interno di uno degli enti pubblici più in vista nel settore economico degli appalti». A scriverlo è il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma, che successivamente firmato le nuove ordinanze di custodia cautelare nell'ambito del secondo capitolo dell'inchiesta Dama Nera, l'indagine su appalti sospetti e mazzette che riguarda Anas e imprenditori. Anche stavolta, tra i nomi delle 19 persone – in tutto sono 36 gli indagati – per le quali la Procura di Roma ha disposto le misure restrittive, ci sono gli imprenditori Mimmo Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice, vertici del colosso dell'edilizia catanese Tecnis, che di recente è stato sequestrato su impulso della direzione investigativa antimafia. Le accuse vanno dalla corruzione alla turbata libertà degli incanti, passando per l'autoriciclaggio e favoreggiamento personale. Secondo gli inquirenti, i vertici Anas avrebbero facilitato l'aggiudicazione di gare d'appalto a specifiche imprese, nei confronti delle quali si sarebbero mossi anche per sbloccare contenziosi, disapplicare penali e assicurare indebiti indennizzi in relazione a procedure di esproprio. A finire al centro dell'attenzione della magistratura diversi appalti: dall'itinerario basentano – compreso il raccordo autostradale SicignanoPotenza – ai lavori sulla statale 117 Centrale Sicula. Le altre gare condizionate sarebbero quelle per i lavori alla ss96 Barese e alla ss268 del Vesuvio, ma anche quella per la realizzazione, nel 2011, della nuova sede Anas a Campobasso. A proposito delle indagini su Damanera2 la Voce delle Voci ha scritto il 12 marzo 2016: «Eccoci ora a due sigle che fanno capolino tra le carte investigative. E che ci conducano ad altri politici di riferimento (anche se non inquisiti). Si tratta di due semplici «fondazioni onlus», di prassi costituite per fini umanitari e solidaristici, stavolta messe in vita per raggiungere scopi un pò più prosaici. Di stretto sapore Onu la prima, nientemeno che «Fondazione della libertà per il bene comune», alla guida Altero Matteoli, ex ministro dell'Ambiente e delle Infrastrutture, inquisito dalla procura di Venezia per lo scandalo del Mose. Al suo fianco il neo indagato nella seconda tranche dell'inchiesta Anas, il deputato toscano Marco Martinelli, che disegna lo stesso tragitto politico del «capo»: da colonnello di An a forzista doc. Membro della commissione lavori pubblici alla Camera, Martinelli è il vice presidente della Fondazione che si batte per libertà e beni comuni (sic). Siamo solo all'inizio, perché l'organigramma della Fondazione-onlus è ancora tutto da scoprire: del team, infatti, fanno parte Roberto Serrentino, per molti anni componente del collegio sindacale dell'Anas ed Erasmo Cinque, grande amico di Matteoli, costruttore, coinvolto nell'inchiesta sul Mose. Ma, soprattutto, Giovan Battista Papello, faccendiere a tutto campo, Papello, il cui nome fa capolino diverse volte nelle inchieste dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris in Calabria. Commissario straordinario per l'emergenza idrica e ambientale in quella regione, Papello ha fatto parte del cda di Anas, per diventarne poi consulente. Passiamo alla seconda società che compare tra le carte degli inquirenti impegnati nella «Dama Nera connection». Evocativo il suo nome, «Formiche». Al timone Alberto Brandani, alias ’O professore, altro nome altra storia. Un buon tratto della sua carriera, guarda caso, viene percorso sotto il protettivo ombrello del Monte dei Paschi di Siena, crocevia di tanti affari e troppi misteri (tre anni fa veniva «suicidato» il capo delle piene David Rossi, un anno dopo l'archiviazione, da qualche mese la riapertura del giallo). Poi passa all'Anas, Brandani, e il suo tragitto comincia con la presidenza di Vincenzo Pozzi, nominato nel 2002 dal ministro-progettista Pietro Lunardi, berlusconiano doc: Brandani fa il suo ingresso nel consiglio d'amministrazione. Ma è con Ciucci che fa il salto, quando passa a capeggiare la strategica area della «Sorveglianza» di tutti i lavori Anas (...). Elisabetta Parise. Ed eccoci alla seconda «Dama» più o meno nera della story. Arrestata 1'11 marzo scorso dai finanzieri del Gico e del nucleo tributario, responsabile delle «risorse umane» in casa Anas, la Parise è accusata di alcuni episodi di corruzione, agevolati, stando alle imputazioni, «dalle relazioni da lei vantate con il mondo della politica». Il Fatto quotidiano dell'11 marzo 2016 rendeva noto che, secondo gli inquirenti le trattative per una parte delle «mazzette» Anas di cui alla indagine «Damanera» si tenevano all'interno degli uffici romani della Fondazione della Libertà per i Beni comuni; a parere degli interroganti è pure particolarmente inquietante l'intreccio, emerso dalle indagini della Guardia di finanza, tra determinati gruppi politici nazionali e locali con alcune fondazioni, che delinea anomalie; in particolare, emerge il ruolo della Fondazione della libertà per il bene comune il cui Presidente, Matteoli, già più volte Ministro, è indagato per le vicende Mose e Damanera, il cui vicepresidente, Martinelli, è indagato per Damanera, il cui socio fondatore Erasmo Cinque è indagato per la vicenda Mose ed è più volte presente in vari passi delle intercettazioni di molti imputati di cui al processo Mafiacapitale/Mondodimezzo –:
   se il Governo non ritenga opportuna una dettagliata attività di audit sulla macrostruttura dell'Anas per correggere eventuali punti critici che possano prevenire e rispondere ad atti corruttivi, rigenerando così i meccanismi che inibiscono la libera concorrenza tra imprese, contestualmente assumendo iniziative per riformare il sistema delle fondazioni in considerazione delle relazioni pericolose che possono intercorrere tra politica, finanziamenti e attività di lobbying. (5-08583)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 5 maggio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-08583

  In risposta al tema sollevato dagli Onorevoli interroganti, evidenzio che gli uffici del MIT, per quanto di propria competenza, già nella predisposizione del Contratto di Programma MIT/ANAS 2015 hanno previsto un potenziamento delle attività di controllo sull'operato della società ANAS e una maggiore puntualità in ordine alle modalità in base alle quali la concessionaria deve provvedere alla rendicontazione delle proprie attività e spese.
  Maggiori poteri di impulso e controllo sono previsti in capo al MIT anche per ciò che riguarda la programmazione degli interventi e la verifica del corretto e virtuoso impiego delle risorse all'uopo stanziate.
  Inoltre, nel redigendo Contratto di Programma 2016, tali poteri di controllo riconosciuti a favore del concedente saranno ulteriormente potenziati anche alla luce delle sostanziali modifiche introdotte dalla legge di stabilità 2016 circa le funzioni e i poteri attribuiti al MIT rispetto all'operato dell'ANAS. Potenziamenti dei controlli verranno previsti anche nella futura convenzione di concessione, di prossima predisposizione.
  Nell'ambito, poi, delle ordinarie attività di vigilanza sull'ANAS, puntualmente svolte dalla struttura competente, si è provveduto ad effettuare richiami e a richiedere esaustivi approfondimenti, fra l'altro, in merito a:
   modalità di funzionamento e criteri fondanti del Piano di esodo anticipato attuato dalla società;
   blocco dell'autostrada A/3 Salerno Reggio Calabria in occasione delle ingenti nevicate verificatesi in data 19 gennaio 2016;
   inchieste della Procura di Roma, denominate «Dama nera» e «Dama nera 2», in merito a fenomeni corruttivi che hanno riguardato alcuni dipendenti ANAS;
   inchiesta che ha riguardato alcuni dipendenti ANAS in servizio presso il Compartimento della viabilità per la regione Toscana, sempre relativa a fenomeni corruttivi;
   cedimento del viadotto Scorciavacche nei giorni immediatamente successivi all'apertura al traffico;
   ulteriori arresti operati presso la Società nell'ambito di altre inchieste relative a fenomeni corruttivi.

  Rammento, inoltre, che il nuovo Codice dei contratti pubblici ha introdotto sostanziali innovazioni, fra l'altro, in materia di trasparenza nell'affidamento dei pubblici appalti.
  Da ultimo, informo che il MIT, unitamente al MEF, sta valutando più stringenti strumenti di monitoraggio e controllo; l'esercizio di tali strumenti, nell'ambito delle funzioni di concedente e ferma restando la responsabilità in proprio della concessionaria, comporterà una verifica dell'attività penetrante e incisiva, anche attraverso verifiche ispettive.
  Quanto agli enti evocati nell'atto di sindacato in discussione, il competente Ministero dell'interno rappresenta che, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 10 febbraio 2000, il Prefetto in cui è stabilita la sede della fondazione è competente al riconoscimento della personalità giuridica in favore della medesima, purché operi in ambito nazionale o persegua finalità statutarie che interessano il territorio di più regioni. A tal fine la Prefettura – dopo aver verificato che siano state soddisfatte le condizioni previste da norme di legge o regolamento per la costituzione dell'ente, che lo scopo sia possibile e lecito e che il patrimonio risulti adeguato alla sua realizzazione – provvede all'iscrizione della fondazione nel Registro prefettizio delle persone giuridiche, ove vengono altresì annotate eventuali successive modifiche statutarie o afferenti alla vita amministrativa dell'ente.
  Al potere di riconoscimento della personalità giuridica si accompagna una generale funzione di controllo e vigilanza sull'amministrazione della fondazione – meglio dettagliata all'articolo 25 del Codice Civile – che culmina nella possibilità di disporre lo scioglimento dell'organo di amministrazione e la nomina di un commissario straordinario, qualora gli amministratori non agiscano in conformità dello statuto, dello scopo della fondazione o della legge.
  Più in particolare, il MIT riferisce che solo la Fondazione della libertà per il bene comune risulta iscritta presso il Registro delle persone giuridiche della Prefettura di Roma al n. 799/2011, mentre la Fondazione Onlus Formiche risulta iscritta esclusivamente alla Camera di Commercio di Roma.
  Infine, in merito all'auspicata attivazione dei poteri ispettivi ex articolo 25 del Codice Civile, la Prefettura di Roma ha comunicato che, allo stato degli atti in suo possesso, non risulta alcuna irregolarità o illegittimità che possa giustificare un siffatto intervento.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gruppo politico

sicurezza stradale

ente pubblico