ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08447

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 610 del 20/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZIS DIEGO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 20/04/2016
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 20/04/2016
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 20/04/2016
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 20/04/2016
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 20/04/2016
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 20/04/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 20/04/2016
Stato iter:
21/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/04/2016
Resoconto SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 21/04/2016
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 21/04/2016
Resoconto SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 21/04/2016

SVOLTO IL 21/04/2016

CONCLUSO IL 21/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08447
presentato da
DE LORENZIS Diego
testo di
Mercoledì 20 aprile 2016, seduta n. 610

   DE LORENZIS, NICOLA BIANCHI, CARINELLI, DELL'ORCO, LIUZZI, PAOLO NICOLÒ ROMANO e SPESSOTTO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   in data 12 aprile 2016, sul quotidiano la Repubblica, è stata pubblicata una intervista all'amministratore delegato di Poste italiane spa, Francesco Caio. Nell'articolo l'amministratore delegato sostiene che «il servizio universale delle lettere perde terreno e non è più remunerativo. Continueremo a farlo, a giorni determinati e con certezza di puntualità, ma è un servizio declinante. E noi, con il contributo dello Stato sceso a 260 milioni dobbiamo stare sulle nostre gambe»;
   nella medesima intervista e nel corsa delle ultime settimane, attraverso diversi organi di informazione, l'amministratore delegato Caio ha segnalato le scelte di politica industriale che Gruppo Poste Italiane perseguirà da qui nel breve e medio periodo. In particolar modo ha inoltre sottolineato la vocazione finanziaria della realtà aziendale alla quale andrebbe ad affiancarsi quella dei servizi per la pubblica amministrazione, si pensi al progetto di identità digitale Spid, e quella di investitore infrastrutturale (Il Messaggero, 5 aprile 2016);
   nello stesso periodo, sono circolate notizie da fonti governative secondo le quali il Ministero dell'economia e delle finanze avrebbe l'intenzione di ridurre ulteriormente la propria partecipazione in Poste Italiane, oggi al 65 per cento dopo la cessione avvenuta nell'autunno 2015. Tale scelta sarebbe direttamente conseguente al rinvio al 2017 della cessione delle quote del Gruppo Ferrovie dello Stato, a causa del quale il Governo ha visto ridursi in maniera rilevante le entrate precedentemente stimate; ciò corroborerebbe, peraltro, la tesi degli interroganti che l'unica priorità di simili operazioni di alienazione di quote pubbliche potrebbe essere quella di «fare cassa»;
   a fronte di queste notizie, il servizio universale che Poste italiane Spa è tenuto a garantire, come lo stesso amministratore delegato ha dichiarato, appare «declinante», non remunerativo e quindi, dal punto di vista dell'azienda in termini prettamente economico-finanziari di scarso interesse, nonostante Poste sia nata e si sia sviluppata nel corso dei decenni grazie a risorse e investimenti prettamente pubblici. Nondimeno, dal punto di vista degli utenti e dei consumatori, come testimoniano numerosi fonti di stampa, servizio postale appare «declinante» sul piano qualitativo e in termini di copertura territoriale facendo registrare disservizi e disagi;
   d'altronde, dalle notizie richiamate, Poste Italiane spa non sembrerebbe interessata a reinvestire parte degli introiti derivanti dalle attività maggiormente remunerative, a mercato, come l’e-commerce, i servizi finanziari e assicurativi, nel servizio postale universale garantendo medesimi standard qualitativi e evitando ulteriori disagi agli utenti –:
   se e come, alla luce delle informazioni riportate, il Ministro interrogato ritenga di poter garantire lo svolgimento del servizio universale anche laddove considerato «non remunerativo» da Poste Italiane, senza che questo comporti disagi e disservizi. (5-08447)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 aprile 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-08447

  In via preliminare si fa presente che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) per effetto del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge 22 dicembre 2011, n. 214.
  Si sono, inoltre, verificati notevoli mutamenti concernenti la concorrenza e l'evoluzione delle esigenze dell'utenza verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  Le chiusure e le rimodulazioni orarie, comunicate preventivamente all'Agcom, sono previste dal Piano di rimodulazione degli orari degli uffici postali nel periodo estivo, redatto da Poste Italiane in conformità ai criteri di cui al decreto del 22 giugno 2007, come integrato dalla delibera Agcom 293113/CONS del 16 aprile 2013.
  Inoltre il Contratto di programma vigente tra il Ministero e Poste Italiane prescrive all'articolo 2, comma 6, che quest'ultima trasmetta all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), con cadenza annuale, l'elenco degli uffici postali e delle strutture di recapito che non garantiscono condizioni di equilibrio economico e, contestualmente, il piano di intervento per la progressiva razionalizzazione della loro gestione.
  L'Autorità, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS, ha introdotto specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il Contratto di programma, inoltre, consente a Poste Italiane, previo accordo con le autorità locali, di garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  Il Ministero è in più occasioni intervenuto, pur avendo perso, come detto in premessa, le proprie funzioni di regolamentazione e di vigilanza, affinché ogni intervento di Poste Italiane fosse preceduto da una fase di effettivo confronto con le regioni e gli enti locali. Tale attività del Ministero ha dato luogo ad una effettiva modifica del piano di Poste italiane che si è basata su accordi realizzati nei diversi territori con i rappresentanti degli enti locali e delle regioni così come in più occasioni riconosciuto e apprezzato da questi ultimi.
  Il Ministero si è inoltre attivato nella fase di definizione del nuovo contratto di programma, nell'ottica di evitare ove possibile l'attuazione del piano di rimodulazione e razionalizzazione degli sportelli, ed ha concluso una fase di negoziazione con Poste Italiane che ha dato luogo ad una rilevante modifica del contratto stesso, nel quale si è scelto, con reciproco scambio di consenso sul testo finale, di ribaltare la prospettiva sinora tenuta assumendo una vera e propria linea di «politica industriale».
  La nuova impostazione si basa, infatti, sull'assunto che la capillarità della presenza di Poste non debba essere considerata più un peso o un onere bensì un asset strategico, un valore: dunque ogni chiusura, per quanto giustificata e dentro le regole del servizio universale, impoverirebbe un asset della società. In particolare, all'articolo 5 comma 5 del Contratto di Programma, Poste Italiane – anche tenuto conto del perseguimento di obiettivi di coesione sociale ed economica – si è impegnata a ricercare e valutare prioritariamente ogni possibilità di potenziamento complessivo dei servizi, anche attraverso accordi con le regioni e gli enti locali; dando seguito all'indicazione del Ministero secondo cui che l'ipotesi di intervento in riduzione debba essere confinata come estrema ratio dopo aver considerato possibilità alternative.
  Poste Italiane, nella logica del potenziamento e di una maggiore efficienza dei servizi, dovrà valutare il rapporto costi-ricavi non sulla base del singolo ufficio postale ma in un ambito territoriale più ampio fino anche, ad esempio, a coprire una scala regionale.
  La società Poste Italiane dovrà valutare, prioritariamente alla decisione di rimodulazione e razionalizzazione, iniziative proposte da enti e istituzioni territoriali in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali in un ambito territoriale. Tali proposte dovranno pervenire, a regime, entro il 30 settembre di ogni anno. La Società è tenuta a trasmettere il suddetto Piano all'Autorità entro il 1o luglio 2016.
  Al fine di seguire direttamente il nuovo processo di interazione tra gli enti locali e Poste Italiane, il Ministero ha inviato, all'inizio del mese di marzo, una lettera a tutti i Presidenti delle Regioni italiane, cui è demandato il compito di promuovere le suddette iniziative, invitando ad attivarsi, con sollecitudine, affinché siano tutelati i diritti dei cittadini soprattutto nelle zone maggiormente svantaggiate.
  Per completezza di informazione si rappresenta che l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha, altresì, assicurato che proseguirà nell'attività di vigilanza provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste Italiane S.p.A., compresi gli eventuali interventi sulle sedi a cui si riferisce la presente interrogazione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio universale

finanziamento pubblico

servizio postale