ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08446

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 610 del 20/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: MOGNATO MICHELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 20/04/2016
CARLONI ANNA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 20/04/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 20/04/2016
Stato iter:
21/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 21/04/2016
Resoconto MOGNATO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 21/04/2016
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 21/04/2016
Resoconto MOGNATO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 21/04/2016

SVOLTO IL 21/04/2016

CONCLUSO IL 21/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08446
presentato da
MOGNATO Michele
testo di
Mercoledì 20 aprile 2016, seduta n. 610

   MOGNATO, TULLO e CARLONI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il servizio universale postale affidato a Poste Italiane fino al 2026 offre a tutti i cittadini un servizio di pubblica utilità, indipendentemente dal reddito o dalla collocazione geografica;
   nell'ambito del servizio universale è compreso il servizio di raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione degli invii postali fino a 2 chilogrammi e dei pacchi postali fino a 20 chilogrammi; le raccomandate e le assicurate tra cui le comunicazioni bancarie, le bollette e i bollettini di pagamento e quanto altro; alcuni servizi compresi nel servizio postale universale – quali notificazione degli atti giudiziari e delle contravvenzioni del codice della strada – sono erogati in esclusiva da Poste Italiane;
   il fornitore del servizio universale deve garantire per almeno 5 giorni a settimana una raccolta e una distribuzione al domicilio di ogni persona (fisica o giuridica), salvo deroghe stabilite dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e notificate alla Commissione europea;
   l'onere per la fornitura del servizio universale è finanziato dal bilancio dello Stato e da un apposito fondo di compensazione, cui contribuiscono gli operatori postali; Poste Italiane è tenuta a trasmettere ogni anno all'Autorità competente, che poi procede a una verifica, il costo del servizio postale universale;
   l'Autorità ha recentemente avviato, con la delibera n. 364/14/CONS, una indagine vola a un'analisi approfondita dei servizi postali, con particolare riguardo al profilo dell'adeguatezza dell'attuale configurazione del servizio universale postale rispetto ai bisogni e alle aspettative dell'utenza;
   con delibera del 25 giugno 2015, l'Agcom è intervenuta sia sulle tariffe che sulla frequenza dei recapiti postali; dal 1o ottobre 2015 il costo di spedizione della corrispondenza è variato, con l'incremento del costo del francobollo da 80 a 95 centesimi; è stato inoltre ripristinato il servizio «ordinario», con tempi di consegna entro il quarto giorno lavorativo; la consegna «prioritaria» – che dovrebbe garantire la consegna entro il primo giorno lavorativo successivo – è offerta, in alternativa a quella ordinaria, a costo maggiorato; dalla stessa data, il recapito della posta è stato trasformato – in modo graduale – in un servizio a «giorni alterni» che – a regime – interesserà un quarto della popolazione; le iniziative sono state introdotte in relazione all'esigenza di coprire il costo del servizio postale universale dando, nel contempo, risposta ai bisogni dei cittadini e dei consumatori con migliori e più flessibili offerte alla clientela, a fronte di una minore domanda di servizi tradizionali di corrispondenza;
   in ottobre il 35,3 per cento del capitale del gruppo Poste italiane è stato collocato sul mercato; la maggioranza del capitale è pertanto tuttora in mano pubblica;
   per l'adempimento del servizio pubblico universale Poste italiane riceve, per il periodo 2012-2019, una compensazione di 2,39 miliardi di euro, di recente giudicata dalla Commissione europea in linea con la disciplina europea in materia di aiuti di Stato; in particolare, in base al contratto di servizio, Poste dovrebbe ricevere un massimo di 1,05 miliardi di euro per il periodo 2016-2019 (262 milioni di euro all'anno) e 1,34 miliardi (335 milioni all'anno) per il periodo 2012-2015;
   il servizio universale obbliga il concessionario ad erogare i servizi postali in tutto il territorio nazionale alle tariffe stabilite nel contratto nel rispetto di requisiti essenziali di qualità; in data 15 dicembre 2015 è stato sottoscritto il contratto di programma 2015-2019 che regola i rapporti tra lo Stato e la società per la fornitura del servizio postale universale;
   ai sensi dell'articolo 12, comma 4 del decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261, di attuazione della direttiva 97/67/CE sulle regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e per il miglioramento della qualità del servizio, l’Authority, al fine di garantire un servizio postale di buona qualità, stabilisce, sentito il consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, gli standard qualitativi del servizio universale, adeguandoli a quelli realizzati a livello europeo, essenzialmente con riguardo ai tempi di instradamento e di recapito ed alla regolarità ed affidabilità dei servizi, che sono recepiti nella carta della qualità del servizio pubblico postale; la stessa Authority effettua, con regolarità, verifiche su base campionaria delle prestazioni, avvalendosi di un organismo specializzato indipendente selezionato dalla stessa autorità di regolamentazione; gli oneri relativi alla verifica ed alla pubblicazione dei risultati sono a carico del fornitore del servizio universale; i risultati sono pubblicati almeno una volta l'anno; in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di qualità, l'Autorità è tenuta ad adottare le necessarie misure correttive;
   nel nuovo contratto di programma si prevede che Poste italiane sono tenute a pubblicare gli standard di qualità del servizio individuati, i sistemi di misurazione e i risultati raggiunti;
   i nuovi vertici di Poste spa – in carica dall'aprile 2014 – hanno avviato, di recente, un controllo di gestione che punta al monitoraggio della qualità del servizio di recapito; dall'audit interno sono emerse «gravissime irregolarità in relazione ai prodotti di corrispondenza nazionale e internazionale, riguarda anche i cosiddetti Grandi clienti»;
   dalla corrispondenza – con posta elettronica – tra addetti e responsabili di strutture territoriali di servizi postali «emerge incontrovertibilmente la illecita finalità di far risultare una qualità del servizio di recapito divergente da quella reale»;
   la verifica di qualità sulla distribuzione ha lo scopo di verificare la puntualità nel recapito della corrispondenza, e si basa sull'elaborazione dei dati relativi alla consegna delle lettere a campione effettuata da società esterne a Poste spa, tenute a mantenere assoluta riservatezza sia sui nominativi di destinatari inclusi nel campione sia sul mittente; sulla base dell'inchiesta avviata dalla procura di Roma sembra che alcuni dirigenti di Poste spa – individuati i nominativi del campione per il controllo di qualità – abbiano organizzato un complesso sistema per intercettare le lettere spedite, e garantire una consegna estremamente rapida della corrispondenza del campione, alla scopo di alterare i risultati delle verifiche sulla qualità del servizio; la contraffazione dei controlli sembra sia stata una prassi seguita nel periodo 2003-2014, fino al cambio al vertice di Poste spa;
   sulla base del contratto 2009-2011 – in vigore fino alla sottoscrizione, avvenuta il 15 dicembre 2015, del nuovo contratto – il conseguimento o il mancato rispetto degli obiettivi di puntualità nei recapiti implicava penali a carico di Poste spa, anche in termini di minori sovvenzioni annuali; di contro, il rispetto di tali obiettivi garantiva più congrui trasferimenti per Poste spa a carico dello Stato e il riconoscimento di elevate gratifiche ai dirigenti postali, legate all’Mbo (management by objectives) secondo il sistema di gestione per obiettivi, che prevede premi ai dipendenti in relazione ai risultati raggiunti a fronte di obiettivi prefissati;
   i dati relativi ai controlli sulla qualità – così alterati – contrastano con le gravi inefficienze del servizio postale universale segnalate da numerosi utenti;
   nell'inchiesta della procura risultano coinvolti decine di dirigenti e numerosi dipendenti di Poste spa accusati di aver tenuto un comportamento «illecito» allo scopo di «far risultare una qualità del servizio divergente da quella reale»; a seguito dell'indagine interna, Poste Italiane ha disposto l'invio di circa 40 lettere di licenziamento e la sospensione «a tempo indeterminato» di numerosi dipendenti; l'azienda contesta ai lavoratori d «non aver contrastato tale condotta» e di «non aver segnalato» la vicenda ai «competenti organismi aziendali» con «la illecita finalità» di alterare gli esiti dei controlli sulla qualità della distribuzione; questo dimostra «la personale e diretta responsabilità nella realizzazione delle irregolarità riscontrate» del personale coinvolto nell'inchiesta;
   vanno assicurati pieno rispetto e fiducia nella procura che ha in corso l'indagine e nell'operato dei nuovi vertici aziendali che hanno avviato l'azione di controllo sulla distribuzione della corrispondenza all'interno di Poste spa;
   è necessario accertare se il personale in questione abbia agito autonomamente, o con l'avallo dei responsabili dell'amministrazione di Poste spa, e in che modo sia stato violato il diritto alla riservatezza della corrispondenza, costituzionalmente garantito in relazione agli elenchi dei controllori del campione individuati allo scopo di alterare i controlli;
   occorre verificare di concerto con l’Authority, per i rispettivi ambiti di competenza, il danno erariale conseguente all'alterazione degli esiti dei controlli sulla gestione del servizio universale e all'assegnazione di sovvenzioni e gratifiche –:
   quali iniziative urgenti di competenza intenda assumere per rafforzare l'efficienza del servizio postale universale su tutto il territorio nazionale, evitare ritardi nella consegna e perdita di competitività del servizio, in particolare riducendo i tempi di instradamento e di recapito, e per garantire la regolarità e l'affidabilità del servizio, con particolare riguardo all'adozione di misure volte a garantire l'indipendenza e la terzietà dei soggetti incaricati dei controlli di qualità sul servizio postale universale. (5-08446)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 aprile 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-08446

  In via preliminare si fa presente che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) per effetto del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge 22 dicembre 2011, n. 214.
  Ai sensi dell'articolo 2, comma 4, lett. c) e lett. e) del d.lgs. 261/1999. è previsto che spetta all'AGCOM rispettivamente la «adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale» e lo «svolgimento, anche attraverso soggetti terzi, dell'attività di monitoraggio, controllo e verifica del rispetto di standard di qualità del servizio postale universale».
  Inoltre per effetto dell'articolo 10 del Contratto di Programma 2015-2019 tra Ministero dello sviluppo economico e Poste Italiane S.p.A. «la Società, in caso di violazione degli obblighi connessi all'espletamento del servizio universale, è sanzionata dall'Autorità secondo quanto stabilito dall'articolo 21 del decreto legislativo n. 261 del 1999 e dai regolamenti adottati dall'Autorità».
  Sulla base del quadro normativo vigente, il Ministero interviene, quindi, nella definizione e approvazione del Contratto di programma con specifico riferimento alla rete degli uffici postali ed agli obiettivi di coesione economica e sociale, alle tematiche del rispetto delle esigenze dell'utenza e della massima concertazione tra Poste Italiane e le Amministrazioni locali.
  A tal fine evidenzio che il Ministero è in più occasioni intervenuto, pur avendo perso, come detto, le proprie funzioni di regolamentazione e di vigilanza, affinché ogni intervento di Poste Italiane fosse preceduto da una fase di effettivo confronto con le regioni e gli enti locali.
  Il Ministero si è inoltre attivato nella fase di definizione del nuovo contratto di programma, nell'ottica di evitare ove possibile l'attuazione del piano di rimodulazione e razionalizzazione degli sportelli, ed ha concluso una fase di negoziazione con Poste Italiane che ha dato luogo ad una rilevante modifica del contratto stesso, nel quale si è scelto, con reciproco scambio di consenso sul testo finale, di ribaltare la prospettiva sinora tenuta assumendo una vera e propria linea di «politica industriale».
  La nuova impostazione si basa, infatti, sull'assunto che la capillarità della presenza di Poste non debba essere considerata più un peso o un onere bensì un asset strategico, un valore: dunque ogni chiusura, per quanto giustificata e dentro le regole del servizio universale, impoverirebbe un asset della società. In particolare, all'articolo 5, comma 5, del Contratto di Programma, Poste Italiane – anche tenuto conto del perseguimento di obiettivi di coesione sociale ed economica – si è impegnata a ricercare e valutare prioritariamente ogni possibilità di potenziamento complessivo dei servizi, anche attraverso accordi con le regioni e gli enti locali; dando seguito all'indicazione del Ministero secondo cui che l'ipotesi di intervento in riduzione debba essere confinata come estrema ratio dopo aver considerato possibilità alternative.
  Poste Italiane, nella logica del potenziamento e di una maggiore efficienza dei servizi, dovrà valutare il rapporto costi-ricavi non sulla base del singolo ufficio postale ma in un ambito territoriale più ampio fino anche, ad esempio, a coprire una scala regionale.
  La società Poste Italiane dovrà valutare, prioritariamente alla decisione di rimodulazione e razionalizzazione, iniziative proposte da enti e istituzioni territoriali in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali in un ambito territoriale. Tali proposte dovranno pervenire, a regime, entro il 30 settembre di ogni anno. La Società è tenuta a trasmettere il suddetto Piano all'Autorità entro il 1o luglio 2016.
  Al fine di seguire direttamente il nuovo processo di interazione tra gli enti locali e Poste Italiane, il Ministero ha inviato, all'inizio del mese di marzo, una lettera a tutti i Presidenti delle Regioni italiane, cui è demandato il compito di promuovere le suddette iniziative, invitando ad attivarsi, con sollecitudine, affinché siano tutelati i diritti dei cittadini soprattutto nelle zone maggiormente svantaggiate.
  Ciò premesso, per quanto concerne le irregolarità emerse in sede di monitoraggio della qualità del servizio di recapito svolto da Poste Italiane, la competente Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è intervenuta per porre in essere i necessari accertamenti. Nel maggio del 2015 l'Autorità ha avviato controlli sull'attività della società IZI (società incaricata di monitorare gli indicatori di qualità come da contratto di programma) imponendo la totale sostituzione del personale addetto all'invio ed alla ricezione (i cosiddetti «droppers» e «receivers») delle «lettere test» che potenzialmente poteva essere stato coinvolto nel tentativo di aggirare il sistema di controllo e verifica previsto per il monitoraggio della qualità. Una volta completati tali accertamenti, l'Autorità ha assicurato che interverrà nell'ambito dell'esercizio dei poteri ad essa conferiti al fine di tutelare la correttezza delle rilevazioni della qualità del servizio postale.
  La società Poste Italiane ha comunicato che i fatti riportati nell'atto in esame sono, da tempo, al centro di approfondite indagini interne attraverso attività mirate di Audit, per rilevare l'eventuale adozione di iniziative difformi dalle procedure aziendali. La società Poste Italiane ha previsto, per il 2016, il potenziamento del sistema di controllo interno anche avviando specifici percorsi di formazione destinati a tutte le risorse che operano nelle funzioni di qualità, al fine di rafforzare le relative competenze tecnico-specialistiche, e nelle funzioni di recapito.
  In un tale contesto si assicura, nel rispetto del quadro normativo vigente, la massima attenzione da parte del Ministero alle problematiche inerenti la regolarità e l'affidabilità del servizio universale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio universale

corrispondenza

protezione del consumatore