ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08138

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 591 del 16/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: ANZALDI MICHELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/03/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 16/03/2016
Stato iter:
19/05/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/05/2016
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 19/05/2016
Resoconto ANZALDI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/03/2016

DISCUSSIONE IL 19/05/2016

SVOLTO IL 19/05/2016

CONCLUSO IL 19/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08138
presentato da
ANZALDI Michele
testo di
Mercoledì 16 marzo 2016, seduta n. 591

   ANZALDI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   in Italia vi sono molti beni storici e architettonici che non sono fruibili da parte del pubblico;
   spesso si tratta di beni e proprietà private, che considerato il loro valore storico e culturale dovrebbero poter essere visitabili da parte dei cittadini;
   in questi giorni, ad esempio, vi è una forte mobilitazione virtuale, sui social network, e reale, attraverso associazioni, che riguarda il borgo fortificato di Ripa d'Orcia:
   si tratta di una fortezza con borgo medievale annesso, a picco sulle gole dell'omonimo fiume, nel cuore della Valdorcia, zona tra le più fotografate d'Italia, e riconosciuta dall'Unesco come patrimonio dell'umanità;
   tuttavia, trattandosi di proprietà privata appartenente alla famiglia Piccolomini, risulta essere inaccessibile, se non «per gruppi e su prenotazione», come recita un cartello affisso sulla recinzione;
   è dal 1979 che si cerca di ovviare a tale situazione e dal 1979 ad oggi i registrano anche diverse delibere del comune di Castigiion d'Orcia che obbligavano all'apertura del cancello per accedere a questa fortezza;
   in particolare, sarebbe opportuno verificare mediante ispezione se la chiusura dei cancello è limitata alle ore notturne o in base a meccanismi discrezionali non giustificati anche perché la strada di accesso sarebbe pubblica e non privata;
   la vicenda in questione non è la prima e l'unica che si registra nel Paese;
   si ritiene che i «caschi blu» per salvare l'arte debbano intervenire anche per rendere fruibile al pubblico importanti opere architettoniche e storiche;
   non si tratta di espropri o di pervasività stataliste ma di legittima richiesta di poter apprezzare patrimoni di straordinaria bellezza –:
   se il Ministro sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di effettuare un censimento su tutto il territorio nazionale di situazioni analoghe, di individuare una cabina di regia, attraverso le competenti soprintendenze, nonché di definire modalità e intese istituzionali finalizzate a rendere usufruibili opere di indiscusso valore e di grande richiamo turistico. (5-08138)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 maggio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-08138

  L'interrogazione dell'Onorevole è volta ad ottenere chiarimenti in merito alla situazione del borgo fortificato di Ripa d'Orcia e più in generale a sapere cosa il Ministero intenda fare per promuovere la fruibilità di beni, quale il borgo, di indiscusso valore.
  In via generale, ricordo – circa i beni culturali di proprietà privata, quale è il borgo in questione – che gli obblighi e le responsabilità dei privati proprietari di beni culturali – così come i poteri esercitabili dagli organi del Ministero – sono puntualmente previsti dal vigente Codice dei beni culturali e del paesaggio, che dispone, all'articolo 1, comma 5, che «I privati proprietari, possessori o detentori di beni appartenenti al patrimonio culturale, (...) sono tenuti a garantirne la conservazione». Inoltre, ai sensi degli articoli 33 e seguenti, il Ministero può imporre ai privati l'effettuazione di interventi conservativi ed anche assegnare a tal fine contributi, ma in questo caso il bene deve essere reso accessibile al pubblico mediante apposita convenzione. Lo stesso Codice regola altresì l'assetto delle competenze tra il Ministero e gli altri enti territoriali, in ordine alla vigilanza e alla tutela del sito.
  Quanto al quesito specifico, segnalo che l'interesse monumentale del Borgo veniva riconosciuto con decreto ministeriale del 3 agosto 1983, ai sensi della legge 1089/39 allora vigente (poi trasfusa nel Codice). La perimetrazione del vincolo includeva la pubblica strada ed il cancello di cui all'interrogazione.
  Non risulta agli atti della competente Soprintendenza la concessione di contributi ai sensi dell'articolo 35 del Codice dei beni culturali, quindi non si sono potute imporre condizioni di fruibilità pubblica.
  Dai documenti conservati in atti della Soprintendenza risulta che i primi Nulla Osta monumentali vengono rilasciati a partire dal 1987 per interventi di restauro sul camminamento di ronda, autorizzazione per interventi di trasformazione degli alloggi per utilizzo turistico e realizzazione di servizi primari e secondari; autorizzazione all'adeguamento igienico sanitario ed alla manutenzione straordinaria dei vari fabbricati del complesso.
  Circa il cancello menzionato dall'Onorevole interrogante, posto all'ingresso del complesso monumentale, su pubblica strada, che impedisce il libero accesso sul belvedere delle gole del fiume d'Orcia, esso risulta autorizzato dal Comune fin dal 1979. Nella autorizzazione era posta la condizione di apertura del cancello nelle ore diurne per consentire il libero utilizzo della strada pubblica, mentre nelle ore notturne ne era concessa la chiusura per ragioni di sicurezza dell'insediamento.
  L'associazione «Italia Nostra», con nota del giugno dello scorso anno, trasmessa alla Soprintendenza ed al Comune di Castiglione d'Orcia, segnalava abusi, riguardanti la realizzazione di un solarium, piscina, recinzioni e cancello posto a chiusura della strada demaniale che conduce alla piazzetta del Borgo. Il Comune, a seguito di richiesta, espletava un primo sopralluogo ai primi di luglio, accertando la presenza di cartelli e recinzioni posti in opera senza titoli autorizzativi. Riguardo alla presenza del cancello sulla pubblica via, al momento del sopralluogo ne veniva constata l'apertura.
  La Soprintendenza nel marzo di quest'anno, dopo aver ricevuto ulteriori segnalazioni da parte di «Italia Nostra» circa gli abusi, richiedeva ulteriori elementi istruttori e accertamenti al Comune, da verificare mediante un sopralluogo congiunto.
  A seguito delle segnalazioni ricevute, la Soprintendenza in data 12 aprile 2016 ha effettuato un sopralluogo congiunto con il Comune, alla presenza dei proprietari del Castello di Ripa d'Orcia, per constatare il rispetto delle disposizioni di tutela e cercare con le parti una possibile soluzione alla problematica costituita dalla chiusura del cancello.
  A seguito del sopralluogo venivano accertate le seguenti opere abusive:
   realizzazione di una area destinata a parcheggio;
   affissione di cartelli sul cancello posto sulla strada comunale;
   nei locali accessori alla piscina utilizzati come spogliatoio e bagno le tramezzature interne risultano difformi al progetto approvato;
   la piscina risulta difforme da quanto autorizzato.

  Allo stato attuale delle tutele, la piscina risulta ricadere nella cartografìa dei vincoli del Piano d'indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico (PIT), nell'ambito del vincolo ex articolo 142, comma 1, lettera g). A tal riguardo si ricorda che il PIT è stato oggetto di accordo di copianificazione tra il Mibact e la Regione ed è entrato in vigore a fine giugno 2015.
  A seguito di ulteriore segnalazione pervenuta in data 20 aprile 2016, via e-mail, da «Italia Nostra» sulla permanenza dei cartelli abusivi e sulla chiusura del cancello posto sulla pubblica strada, la Soprintendenza invitava il Comune e la proprietà al rispetto di quanto prescritto nella autorizzazione del Comune del 1979 circa l'apertura del cancello di ingresso al Borgo nelle ore diurne, evidenziando che il mancato adempimento l'avrebbe costretta a procedere, congiuntamente con il Comune, alla rimozione del cancello.
  Per quanto riguarda le opere difformi e gli abusi, già in data 23 aprile 1990 con nota prot. 3840 la Soprintendenza, denunciava alcune opere difformi rispetto a quanto autorizzato, nell'uso di materiali e abusi riguardanti la realizzazione di uno scavo, con variazione dell'assetto morfologico e vegetazionale per la realizzazione di un parcheggio. Tale abuso è quello accertato anche nel sopralluogo del 12 aprile scorso.
  Per tutti gli abusi e le difformità riscontrate sul Bene monumentale la Soprintendenza ha già provveduto il 27 aprile scorso a relazionare alla Procura della Repubblica, denunciando l'infrazione al Codice dei beni culturali e del paesaggio, a carico della proprietà, avviando il procedimento sanzionatorio ai sensi dell'articolo 160 del Codice stesso.
  Il Comune ha emanato ordinanza di sospensione n. 25 del 19 aprile 2016 e Ordinanza n. 20 del 30 marzo 2016 di rimozione dei cartelli abusivi.
  Per quanto attiene al mancato rispetto dell'apertura diurna del cancello, se tale condizione permarrà, la Soprintendenza autorizzerà il Comune alla sua rimozione e alla sua successiva collocazione all'ingresso della strada privata.
  Infine, si comunica che sono stati programmati, nei prossimi giorni, una serie d'incontri con il Comune e la proprietà al fine di trovare soluzioni che garantiscano la fruibilità della strada pubblica, nonché di rendere pubblico l'affaccio alle «gole dell'Orda», percorrendo un sentiero, collocato nell'ambito della stessa proprietà privata, situato però al di fuori dell'antico Borgo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

articolo sportivo

censimento

espropriazione