ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08110

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 589 del 14/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: SPESSOTTO ARIANNA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 14/03/2016
Stato iter:
15/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/03/2016
Resoconto SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 15/03/2016
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 15/03/2016
Resoconto SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/03/2016

SVOLTO IL 15/03/2016

CONCLUSO IL 15/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08110
presentato da
SPESSOTTO Arianna
testo di
Lunedì 14 marzo 2016, seduta n. 589

   SPESSOTTO, DE LORENZIS, NICOLA BIANCHI, CARINELLI, DELL'ORCO, LIUZZI e PAOLO NICOLÒ ROMANO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto riportato dallo stesso Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in Italia, il numero di veicoli Volkswagen interessati dallo scandalo «dieselgate» ammonterebbero a quasi 710 mila. A seguito dello scandalo partito da denunce negli Stati Uniti in Italia, la procura di Torino ha aperto un fascicolo per disastro ambientale mentre il presidente dell'Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantoni, ha definito «corruzione» la manomissione dei dispositivi per il controllo delle emissioni;
   con la risoluzione in Commissione n. 7-00939 a prima firma Spessotto, dopo aver evidenziato, in accordo anche con la recente relazione dell'Istituto superiore di sanità, i rischi per la salute umana e l'ambiente legati al funzionamento dei motori diesel e, in particolare, dei filtri antiparticolato (Fap), si impegna il Governo all'assunzione di iniziative atte ad una verifica urgente sulla effettiva correttezza delle procedure adottate negli ultimi anni dalle strutture ministeriali competenti al rilascio dell'omologazione per i dispositivi antiparticolato, nonché ad un'eventuale revisione delle suddette procedure autorizzative;
   a fronte del caso di manipolazioni dei risultati sulle emissioni inquinanti effettuate dalla casa automobilistica tedesca, il Governo italiano annunciava nell'ottobre 2015 l'avvio di verifiche sulle auto coinvolte entro i tre mesi successivi. L'annuncio fu seguito dallo stanziamento in legge di stabilità 2016 (legge n. 208 del 2015) di 5 milioni di euro per l'anno 2016 per svolgere i dovuti controlli fatto salvo che nel mese di settembre 2015 lo stesso Ministro Delrio dichiarava che il costo per l'operazione di controllo – a campione – sarebbe stata di otto milioni di euro (Programma televisivo «Porta a porta»). Con il comma 655 della legge di stabilità 2016 si dispone così il finanziamento di «un programma di prove su veicoli nuovi di fabbrica e su veicoli circolanti, tese a verificare l'effettività dei livelli di emissioni inquinanti su strada» le cui modalità e procedure sarebbero state definite con decreto dirigenziale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Al momento, non risulta emesso alcun decreto dirigenziale che definisca l'attuazione delle disposizioni di cui al citato comma;
   nel corso dell'audizione presso la Camera dei deputati, nello stesso mese di ottobre 2015, il Ministro Delrio richiamava la possibilità per il Governo di applicare le sanzioni previste all'articolo 77 del codice della strada (decreto legislativo n. 285 del 1992) per i soggetti che producono o mettono in commercio veicoli non conformi al tipo omologato. La norma vigente indica per la suddetta sanzione l'importo minimo di 848 euro e quello massimo di 3.313 euro, permettendo in tal modo di stimare mediamente e in via ipotetica un introito pari a circa 600 milioni di euro. Secondo questa stima, sarebbe ampiamente finanziabile lo stesso programma straordinario di verifiche di cui al comma 655 della legge di stabilità 2016, e le maggiori entrate potrebbero essere impegnate per una compiuta elettrificazione del trasporto pubblico locale e per l'effettiva realizzazione del piano per la mobilità elettrica finalizzato, tra le altre cose, a superare le problematiche relative alle emissioni inquinanti dei veicoli;
   la stessa applicazione della sanzione amministrativa di cui al citato articolo del codice della strada è stata messa in dubbio nei giorni successivi dalla redazione de Il Sole 24 Ore (30 ottobre 2015). Il Ministro, che aveva richiamato l'opportunità di verificare l'applicabilità della norma, ad oggi non ha sciolto le riserve in merito;
   secondo quanto riportato recentemente dalla stampa nazionale (la Repubblica, 1o marzo 2016) l'Unione europea avrebbe richiamato il Governo italiano a causa della mancata comunicazione dei risultati delle indagini che avrebbe dovuto svolgere sui veicoli manomessi in circolazione sul suolo nazionale. Dalle stesse fonti è possibile rilevare che il programma di richiami dei veicoli da parte della casa automobilistica sarebbe già stato avviato in Europa, verosimilmente anche in Italia. L'analogo programma di richiami e riparazioni invece sarebbe stato «bocciato» dalle autorità statunitensi poiché ritenuto non soddisfacente;
   è infine notizia di questi giorni che a seguito di una istruttoria della direzione generale francese per le politiche sulla concorrenza, il consumo e il controllo delle frodi (DGCCRF), in relazione allo scandalo dei test truccati sulle emissioni, è stata avviata un'indagine per truffa aggravata da parte della procura di Parigi nei confronti della casa automobilistica Volkswagen –:
   quali siano le iniziative che il Governo ha adottato o intende adottare specificatamente in merito alle procedure e alle tempistiche delle verifiche sui veicoli coinvolti, alle sanzioni pecuniarie da applicare alle case automobilistiche responsabili e alle eventuali maggiori entrate da impegnare per promuovere politiche di mobilità a basso impatto ambientale.
(5-08110)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 15 marzo 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-08110

  A seguito del caso Volkswagen, sin dai primi giorni del mese di ottobre 2015 le strutture tecniche del MIT si sono attivate nell'individuazione di un organismo indipendente per realizzare le azioni necessarie a verificare l'effettiva consistenza delle emissioni inquinanti dei veicoli con motorizzazione diesel Euro 5b presenti sul mercato nazionale.
  Scopo di tale attività è quello di ottenere riscontri oggettivi sulla attendibilità, in ambito di emissioni inquinanti e specificatamente di ossidi di azoto, dei test di omologazione dei veicoli alla luce della possibilità tecnologica, dimostrata nel caso Volkswagen, di doppia mappatura della centralina elettronica, con conseguente possibilità di modificare artatamente la misura di omologazione condotta in laboratorio.
  È stata pertanto stipulata, il 14 dicembre 2015, una convenzione con un organismo indipendente per regolare le attività congiunte di misurazione delle emissioni inquinanti dei motori diesel Euro 5b da condursi mediante prove in laboratorio e prove su strada, nonché l'attività di elaborazione delle risultanze delle prove e di produzione della relativa reportistica scientifica.
  La campagna di test è iniziata nel mese di gennaio e comporterà, una volta conclusa, la verifica di oltre 30 veicoli di diversi costruttori; i modelli individuati sono di gran lunga i più diffusi e, di fatto, rappresentano un campione significativo (oltre il 70 per cento) di quelli diesel di categoria Euro 5b circolanti sulle strade del Paese. L'intera campagna di controllo appena descritta costituirà elemento imprescindibile per calibrare al meglio la più ampia e capillare azione di controllo e verifica da condursi facendo ricorso agli stanziamenti operati con legge di stabilità. Per inciso, segnalo che proprio lo scorso 26 febbraio è stato emanato apposito decreto dirigenziale che stabilisce modalità e procedure per la campagna di prove sui veicoli.
  Tali risorse infatti, da utilizzare con idonee procedure concorsuali di livello comunitario, consentiranno di incrementare le verifiche di conformità sia sui veicoli che sui loro dispositivi, sistemi di entità tecniche, all'insegna di una efficace azione volta alla sicurezza stradale e alla salute pubblica.
  Al termine della campagna, qualora dai risultati emergessero irregolarità, saranno irrogate le conseguenti sanzioni amministrative e le eventuali sanzioni penali connesse a reati emersi a seguito di indagine giudiziaria.
  Quanto alla promozione di politiche di mobilità a basso impatto ambientale, il Ministero dell'ambiente riferisce di proprie azioni volte al contenimento delle emissioni derivanti dal traffico urbano e al miglioramento delle condizioni di mobilità anche attraverso iniziative di sensibilizzazione finalizzate a promuovere stili di vita sostenibili nella scelta delle diverse modalità di trasporto pubblico e privato in ambito urbano e metropolitano.
  Allo stato attuale, la principale misura a sostegno della mobilità a basso impatto ambientale è quella rappresentata dall'articolo 5, commi 1 e 2, della legge n. 221/2015, che prevede lo stanziamento di euro 35.000.000 per la realizzazione del Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro. Il Programma è in fase di predisposizione e conterrà una serie di misure ammissibili a cofinanziamento, a favore di enti locali con popolazione pari ad almeno 100.000 abitanti. Tra le tipologie di azioni cofinanziabili si annoverano piedibus, car-pooling, car-sharing, bike-sharing, realizzazione di percorsi protetti per gli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro, a piedi o in bicicletta, laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili, di programmi di educazione e sicurezza stradale e altri programmi di riduzione del traffico, dell'inquinamento e della sosta degli autoveicoli.
  Nell'ambito delle richiamate azioni di mobilità sostenibile, inoltre, con l'articolo 57 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, è stato previsto che possono essere concessi finanziamenti a tasso agevolato a soggetti privati che operano in alcuni specifici settori, e con decreto ministeriale del 2 febbraio 2016 è stata prevista l'estensione di tali finanziamenti a tasso agevolato anche a coloro i quali operano nei settori delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici e per l'erogazione di combustibili alternativi, trasporto collettivo e condiviso, e in generale mobilità sostenibile.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

automobile

industria automobilistica

risoluzione