ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07630

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 561 del 03/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: D'UVA FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 03/02/2016
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 03/02/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/02/2016
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/02/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/02/2016
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 03/02/2016
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 03/02/2016
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 03/02/2016
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/02/2016
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 03/02/2016
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 03/02/2016
Stato iter:
31/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/03/2016
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 31/03/2016
Resoconto D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/02/2016

DISCUSSIONE IL 31/03/2016

SVOLTO IL 31/03/2016

CONCLUSO IL 31/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07630
presentato da
D'UVA Francesco
testo di
Mercoledì 3 febbraio 2016, seduta n. 561

   D'UVA, DI BENEDETTO, VACCA, MANNINO, VILLAROSA, GRILLO, SIMONE VALENTE, BRESCIA, SIBILIA, MARZANA, LUIGI GALLO e CHIMIENTI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   in data 1o febbraio 2016 il quotidiano nazionale, « Il Corriere della Sera» pubblicava un articolo firmato dal noto giornalista Gian Antonio Stella circa alcune gravi irregolarità avvenute in sede di abilitazione a professore ordinario in letteratura italiana contemporanea presso il dipartimento di scienze cognitive, psicologiche, pedagogiche e degli studi culturali;
   dalla lettura della notizia si rilevano possibili anomalie nel buon andamento della prova, laddove si riporta come «un docente messinese ha portato all'abilitazione in Letteratura italiana contemporanea testi qua e là platealmente copiati di sana pianta. Fin qui, capita. Non è la prima volta, difficile sia l'ultima. Molto più grave è risposta del ministero. Dove si spiega che la commissione, messa davanti alle prove del plagio, ha deciso di non modificare il giudizio»;
   secondo quanto riportato dall'articolo, protagonista della vicenda sarebbe Dario Tomasello, professore associato di letteratura italiana contemporanea all'università degli studi di Messina, figlio dell'ex Rettore dell'università degli studi di Messina, il professore Francesco Tomasello;
   l'allora rettore Tomasello fu imputato nel processo sul concorso di II fascia per l'assegnazione di un posto da professore presso la facoltà di veterinaria dell'università degli studi di Messina, e per il quale venne condannato in primo grado di giudizio dalla prima sezione penale del tribunale di Messina in data 20 febbraio 2013 per tentata concussione e abuso d'ufficio, alla pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione, più l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni;
   a seguito di quei fatti veniva depositata un'interpellanza parlamentare al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca a prima firma D'Uva, la n. 2-00050, presentata il 15 maggio 2013 e attualmente ancora senza risposta, attraverso la quale veniva denunciata la situazione dell'ateneo circa possibili irregolarità nella sua corretta gestione;
   nonostante tale segnalazione il Ministero ritenne di non dover assumere alcun provvedimento, nell'ambito delle sue prerogative e in accordo con il principio dell'autonomia universitaria;
   dalla lettura del su citato articolo si apprende come «nei lavori del Tomasello non solo i pensieri, ma le parole stesse di Giuseppe Amoroso», storico luminare della materia, venivano riportate come proprie, con la presenza di «pagine e pagine non ispirate ma riprese da questo o quel libro con il copia incolla. Senza virgolette e citazione dei testi originali»;
   l'accusa, ad opera di Giuseppe Fontanelli, anch'egli professore associato presso l'ateneo messinese, viene provata dal quotidiano attraverso la presenza di numerosi parti dell'elaborato prodotto dal Tomasello, con interi passi integralmente pubblicati e resi noti dal quotidiano, i quali accrescono notevolmente la preoccupazione circa la regolarità e il corretto andamento della procedura pubblica;
   a seguito della denuncia, presentata anche alla procura della Repubblica di Milano, grazie al materiale utile alle indagini fornito dall'attuale rettore dell'università degli studi di Messina Pietro Navarra, che per primo ha inteso far chiarezza sull'accaduto, si è appresa dalle pagine del quotidiano non soltanto la volontà del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca di non procedere all'immediato annullamento della prova, bensì di disporne la convalida, dal momento che lo stesso direttore generale del Ministero, Daniele Livon, avrebbe riferito di avere visionato la relativa documentazione e di aver ritenuto, allo stesso tempo, non modificare giudizio di abilitazione già reso nei riguardi del professore Dario Tomasello;
   il Ministero, infatti, avrebbe chiesto nei mesi successivi alla segnalazione della vicenda alla commissione esaminatrice che si è occupata delle abilitazioni di rivedere il proprio giudizio in merito all'elaborato prodotto dal docente messinese, la quale ha inteso confermare interamente la propria valutazione e, quindi, la relativa abilitazione;
   la stessa commissione esaminatrice, tra l'altro, avrebbe lodato, secondo quanto concluso dall'articolo, il professore Dario Tomasello per i suoi «contributi originali», suscitando l'inevitabile richiesta di chiarimenti;
   è motivo di preoccupazione per gli interroganti, infatti, la scelta del Ministero di non chiarire, a oggi, gli elementi reali che hanno caratterizzato tale vicenda, ovvero le ragioni e le scelte assunte dal direttore generale Livon, il quale, benché a conoscenza dei principi di esclusiva imputabilità ai dirigenti della responsabilità per l'attività gestionale, così come stabiliti dalle legge 7 agosto 2015 n. 124, ha ritenuto di non dover approfondire la questione ovvero di non rendere note le proprie motivazioni –:
   se non intenda rendere note le motivazioni che la commissione esaminatrice ha fornito al Ministero a seguito delle richieste dallo stesso avanzate per verificare la sussistenza di possibili irregolarità nella prova per l'abilitazione a professore ordinario in letteratura italiana contemporanea;
   se non intenda chiarire, in particolare, per quale motivo il direttore generale del Ministero, Daniele Livon, non abbia ritenuto necessario effettuare ulteriori verifiche sui fatti esposti in premessa, anche in considerazione delle disposizioni normative in materia di responsabilità per l'attività gestionale. (5-07630)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 31 marzo 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-07630

  Gli Onorevoli interroganti chiedono quali iniziative intenda mettere in atto il Ministro circa il tema rappresentato relativo alla vicenda, riportata dal Corriere della Sera in data 1o febbraio 2016, concernente il contegno assunto dal MIUR in relazione al presunto plagio citato nell'atto di sindacato ispettivo.
  È opportuno, preliminarmente, rappresentare i passaggi che hanno caratterizzato l'operato dell'Amministrazione.
  Il Ministero, notiziato dall'Università degli Studi di Messina della segnalazione sull'asserito plagio pervenuta da parte di un professore associato dell'Ateneo messinese in vista dell'apertura delle procedure di reclutamento per un posto di professore ordinario nel settore di Letteratura contemporanea, allo scopo di verificare quanto rappresentato, avviava un'istruttoria tesa ad accertare la sussistenza e la rilevanza del presunto plagio.
  A tal fine informava, con nota direttoriale del 16 ottobre 2015, la Commissione dell'abilitazione scientifica nazionale (ASN) che, nella tornata del 2012, ha conferito l'abilitazione al professore accusato di plagio, invitandola a verificare il contenuto della segnalazione.
  In considerazione delle difficoltà riscontrate nel far pervenire alla Commissione la copiosa documentazione, la competente Direzione generale del MIUR sollecitava il Presidente a recarsi presso la stessa per prenderne visione.
  All'esito dell'incontro con il Presidente, la medesima Direzione generale, con ulteriore nota del 16 dicembre 2015, invitava nuovamente la Commissione a riunirsi.

  La Commissione, quindi, si riuniva presso il Ministero in data 21 dicembre 2015 e, concordava all'unanimità che, essendo decorso il termine di validità biennale della stessa, non poteva ne doveva rivedere il proprio giudizio sul candidato, che ha riguardato la rilevanza scientifica delle opere dello stesso ai fini del conferimento dell'abilitazione.
  All'esito di quanto riferito dalla Commissione giudicatrice, pertanto, l'Amministrazione, informava, con nota del 30 dicembre 2015, il Rettore dell'Università degli Studi di Messina in ordine alla impossibilità di addivenire a una modifica del giudizio di abilitazione già reso nei riguardi del professore accusato di plagio ed espressamente formulava riserva di adire le Autorità preposte per il seguito di competenza.
  Atteso quanto sopra, si rappresenta che l'Amministrazione, coerentemente con quanto si era riservata di fare, ha rinvenuto la necessità di acquisire un parere tecnico sulla sussistenza o meno del plagio e pertanto ha proceduto, con decreto direttoriale, alla nomina di un'apposita Commissione tecnico-scientifica incaricata di esaminare le opere oggetto di segnalazione. Ciò al fine di ottenere un'autorevole posizione tecnica sulla rilevanza e sulla sussistenza o meno del plagio e in considerazione del fatto che questa tipologia d'indagine non può essere svolta dalla competente Direzione del MIUR senza l'ausilio di un organo dotato delle necessarie competenze tecniche.
  Infatti, va evidenziato che la legge n. 240 del 2010 ed i relativi regolamenti attuativi (decreto del Presidente della Repubblica n. 222 del 2011 e decreto ministeriale n. 76 del 2012) relativi all'ASN conferiscono al Ministero, per il tramite della Direzione generale competente, precisi e specifici compiti. In particolare, il ruolo attribuito dalla normativa si riferisce alla indizione della procedura, alla formazione della Commissione e alla pubblicazione degli atti previa verifica della regolarità formale degli stessi. Inoltre, l'Amministrazione non può sostituirsi alla Commissione giudicatrice nelle valutazioni tecniche e di merito e che, fino all'accertamento del presunto plagio, non può adottare alcun provvedimento.
  La citata Commissione tecnico-scientifica si è riunita a fine febbraio concludendo le proprie valutazioni che il MIUR ha proceduto a trasferire alle competenti autorità giudiziarie per l'eventuale accertamento di possibili profili di illiceità che dovessero emergere dai fatti descritti, riservandosi, altresì, ulteriori atti che si ravvisassero opportuni rispetto agli ulteriori profili di interesse della sopra descritta vicenda.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

istruzione postuniversitaria

letteratura

giornale