ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07564

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 557 del 28/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: LODOLINI EMANUELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARCHETTI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 28/01/2016
GIULIETTI GIAMPIERO PARTITO DEMOCRATICO 28/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 28/01/2016
Stato iter:
18/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/02/2016
Resoconto GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 18/02/2016
Resoconto LODOLINI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/01/2016

DISCUSSIONE IL 18/02/2016

SVOLTO IL 18/02/2016

CONCLUSO IL 18/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07564
presentato da
LODOLINI Emanuele
testo di
Giovedì 28 gennaio 2016, seduta n. 557

   LODOLINI, MARCHETTI e GIULIETTI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   in data 24 novembre 2015 la Corte di Cassazione ha dichiarato valida la vendita della Ardo alla Jp Industries spa, accogliendo il ricorso dei commissari ministeriali che alla fine del 2011 avevano autorizzato la cessione dell’asset del bianco della Antonio Merloni spa alla Jp Industries spa-Qs Group spa, ribaltando così il verdetto dei primi due gradi di giudizio;
   il 21 settembre 2013, infatti, i giudici della seconda sezione civile del tribunale di Ancona avevano dato ragione alle banche creditrici della Antonio Merloni, annullando la vendita della Ardo, la quale, a loro avviso, sarebbe stata ceduta a un prezzo cinque volte inferiore al valore di mercato. Tale decisione era stata ribadita nell'aprile 2014 dalla corte d'appello di Ancona;
   il pronunciamento della Corte di Cassazione fece seguito alla firma del prolungamento per altri 21 mesi della cassa integrazione per i 700 lavoratori migrati dalla Ardo alla JP;
   la sentenza della Corte di Cassazione, chiude definitivamente il contenzioso aperto con gli istituti bancari, e una vicenda che si è trascinata per anni mettendo in condizioni la JP di ripartire con l'attività industriale e ricreare la piena occupazione contribuendo a rilanciare un'area, come quella appenninica, già colpita gravemente dalla crisi –:
   se il Ministro disponga di elementi in merito alla presentazione del piano industriale della JP Industries, annunciato per gennaio 2016, perché solo attraverso di esso è possibile misurare la prospettiva, valutare l'andamento dell'azienda e collocare i risultati a medio termine in un quadro di ripresa economica del territorio. (5-07564)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 febbraio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-07564

  Il Ministero dello Sviluppo Economico segue con attenzione le vicende dell'azienda Merloni.
  Come noto, a valle della vendita, autorizzata nel mese di ottobre 2011 e stipulata nel successivo mese di dicembre, un pool di banche (UniCredit Management Bank, in proprio e quale mandataria di Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, Banca delle Marche, Banca popolare di Ancona, Banca CR Firenze, Banca dell'Adriatico e Monte dei Paschi di Siena) creditrici ipotecarie sugli immobili oggetto della vendita stessa, ha convenuto in giudizio la procedura di Amministrazione Straordinaria avanti il tribunale di Ancona, eccependo la nullità della vendita sul presupposto della violazione dell'articolo 63 del decreto legislativo n. 270 del 1999, con particolare riferimento ad una presunta erronea valutazione del valore di stima del complesso aziendale Merloni.
  Il procedimento giudiziario, come peraltro noto agli interroganti, ha seguito il suo iter fino a giungere alle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione che, in parziale accoglimento dei ricorsi promossi, hanno cassato la sentenza di secondo grado impugnata con rinvio alla stessa Corte d'Appello di Ancona, in diversa composizione.
  In particolare, la sentenza, anche alla luce della interpretazione dell'articolo 63, comma 1, di cui all'articolo 11, comma 3- quinquies della legge 21 febbraio 2014 n. 9 ha chiarito che «il prezzo a cui l'azienda viene ceduta non deriva dal valore a cui lo stesso è stato stimato, bensì dal valore di mercato quale viene a determinarsi in ragione dell'interesse manifestato dai potenziali acquirenti e dalle offerte di prezzo da questi avanzate» e pertanto, ha escluso che la mancata osservanza del criterio di cui all'articolo 63, comma 1, del sopra citato decreto legislativo n. 270 del 1999 sia, di per sé, idonea «a determinare la nullità del procedimento di vendita poiché il prezzo di quest'ultima deriva comunque da quello che è il valore che il mercato attribuisce al bene».
  Il Ministero dello sviluppo economico, comunque, al di là delle vicende giudiziarie in corso, anche a causa della mancanza di un supporto finanziario da parte del sistema bancario all'acquirente, si è impegnato nei mesi scorsi in incontri con tutte le parti per trovare un accordo tra banche, aziende e istituzioni, volto a consolidare e stabilizzare gli effetti della vendita per la prosecuzione dell'iniziativa imprenditoriale e al fine di salvaguardare l'occupazione.
  Attualmente sono in corso ulteriori approfondimenti per verificare la possibilità di giungere ad un'intesa per la definitiva conciliazione della vicenda.
  Inoltre, il Ministero dello sviluppo economico e le regioni Umbria e Marche stanno ultimando attività per la promozione di iniziative imprenditoriali volte alla ricollocazione dei lavoratori della Merloni tramite ricorso alle agevolazioni previste dalla legge n. 181 del 1989, con l'applicazione delle modalità attuative introdotte dal DM 6 giugno 2015, maggiormente rispondenti alle esigenze espresse dal territorio.
  Per quanto concerne il piano industriale della J.P. Industries, attraverso la sua implementazione, la società potrà presidiare nuove fasce di mercato ed operare in una logica di ottimale dimensione produttiva, assicurata da una flessibilità dei processi produttivi, mediante la fornitura di lotti specifici a favore di grandi imprese del settore.
  Il Ministero dello Sviluppo Economico seguirà, comunque, in modo attento l'evoluzione della vicenda con l'obiettivo di individuare ogni possibile soluzione affinché questa importante realtà produttiva possa continuare ad operare salvaguardando i livelli produttivi ed occupazionali.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

giudice

politica industriale

banca