ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07258

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 539 del 18/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2015
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2015
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2015
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 18/12/2015
Stato iter:
28/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/04/2016
Resoconto GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 28/04/2016
Resoconto VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/12/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 19/12/2015

DISCUSSIONE IL 28/04/2016

SVOLTO IL 28/04/2016

CONCLUSO IL 28/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07258
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo presentato
Venerdì 18 dicembre 2015
modificato
Sabato 19 dicembre 2015, seduta n. 540

   VALLASCAS, CRIPPA, ZOLEZZI, DA VILLA, DELLA VALLE, PESCO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
il 1o dicembre 2015, la Snam spa ha annunciato di aver sottoscritto un accordo in esclusiva per subentrare alla società norvegese Statoil nella joint venture Tap (Trans Adriatic Pipeline), il consorzio nato per la realizzazione del gasdotto che attraverserà Grecia, Albania e Italia;
il Trans Adriatic Pipeline, lungo 871 chilometri, connesso al gasdotto Tanap (Turchia e Giorgia) e al SCP (Azerbaigian), porterà in Italia il gas naturale dal sito di Shah Deniz sul Mar Caspio;
secondo quanto annunciato, la Snam rileverà la partecipazione azionaria di Stat (il 20 per cento del totale), per un ammontare di circa 130 milioni di euro, e subentrerà nella titolarità dei diritti e degli impegni assunti dalla società norvegese nel progetto, compreso un prestito societario, per un ammontare nominale di 78 milioni di euro;
la chiusura dell'operazione sarebbe prevista per la fine del mese, quando cesseranno i termini di prelazione e co-vendita da parte dei soci di Trans Adriatic Pipeline e dovrebbe giungere il via libera del consiglio di amministrazione del consorzio;
l'amministratore delegato di Snam spa Carlo Malacarne, avrebbe dichiarato che il primo gas azero potrebbe giungere nei mercati europei dal 2020. Secondo quanto riferito dall'amministratore delegato di Snam, infatti, il tratto dall'Azerbaigian alla Turchia sarebbe stato già realizzato, in Albania sarebbero già iniziati i lavori, mentre in Italia dovrebbero iniziare a partire dal 2017;
secondo quanto dichiarato dall'amministratore delegato di Snam, «Tap è decisivo per la diversificazione delle forniture di gas in Europa attraverso lo sviluppo del Corridoio Sud come nuova importante direttrice dei flussi di gas dall'Azerbaigian e potenzialmente da altri Paesi produttori. L'ingresso nel progetto consentirà di consolidare il ruolo primario di Snam e delle infrastrutture italiane nel facilitare maggiore competitività tra le fonti e rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti per il sistema gas europea»;
tra le partecipazioni rilevanti in Snam spa, risultano CDP Reti, che possiede il 30 per centro delle quote, e l'Eni, per l'8,54 per cento;
CDP Reti è partecipata per il 59,1 per cento da Cassa depositi e prestiti, per il 35 per cento da State Grid Europe Limited, mentre il restante 5,9 per cento è in capo a investitori istituzionali italiani;
è il caso di sottolineare che Snam spa è una società a forte partecipazione pubblica con rilevante incidenza di risorse della collettività rappresentate dai risparmi dei cittadini custoditi da Cassa depositi e prestiti;
da quanto esposto sopra, l'ingresso di Snam spa nel progetto Trans Adriatic Pipeline, dovrebbe essere preceduto e sostenuto da un'attenta analisi degli scenari futuri sugli approvvigionamenti energetici, su una previsione dei costi dei benefici, nonché dei rischi, anche in virtù della fonte pubblica delle risorse investite;
il piano decennale di investimento di Snam spa sembrerebbe attribuire al gas una crescita impetuosa nei consumi nazionali (la maggior parte dei quali attribuiti al settore termoelettrico da anni in crisi), nonostante il forte calo nei consumi registrato dal 2010 e che vede il nostro Paese attestarsi su consumi pari a quelli degli anni ‘90;
numerosi analisti e osservatori del settore, confortati dai dati reali sulla variazione del consumo delle diverse fonti energetiche, sosterrebbero che gli scenari attuali sono profondamente diversi rispetto alle previsioni formulate appena quattro anni fa dai principali gruppi energetici, secondo i quali il consumo del gas avrebbe registrato un aumento significativo e la domanda nel decennio si sarebbe attestata attorno ai 100 miliardi di metri cubi (Gmc);
secondo il Ministero dello sviluppo economico, nel 2013, il consumo interno lordo di gas sarebbe stato di circa 70,1 Gmc, un valore analogo a quello registrato nel 2000;
in particolare sarebbe stato registrato un forte calo della domanda di gas per la produzione di energia elettrica, appena 21,2 Gmc nel 2013, pari a – 15 per cento rispetto al 2012, con un consumo che si è assestato al di sotto dei valori dei primi anni 2000;
il calo dei consumi verrebbe attribuito sia alla crisi economica sia alla diffusione delle rinnovabili;
questo stato di cose dovrebbe sollecitare una profonda riflessione sul valore e l'attendibilità delle previsioni, dei piani industriali e delle strategie d'investimento di lungo periodo in un settore che si caratterizza sempre più per il forte e repentino sviluppo tecnologico, per il peso delle variabili geo-politiche, per la crescente diffusione di reti intelligenti e delle fonti rinnovabili;
secondo autorevoli osservatori, l'ingresso di Snam, spa in Tap avrebbe, tra le diverse motivazioni formulate, un significato non secondario nella realizzazione di un ramo, peraltro importante, del cosiddetto corridoio sud, che contribuirebbe a diversificare le forniture di gas metano in Europa, in un contesto in cui sembra dominare il colosso russo Gazprom, anche a seguito del crollo delle forniture dall'Algeria;
alle valutazioni di natura economica, e formulate sulla base dell'andamento del mercato del gas naturale negli ultimi anni, si aggiungono diverse perplessità connesse agli alti costi del progetto, pari a un investimento di 40 miliardi di euro, e all'instabilità politica dell'area caucasica, tutti elementi che aumentano considerevolmente i rischi del progetto;
a tale proposito è il caso di riferire quanto ha rivelato il giornale Il fatto quotidiano, nell'edizione online del 20 novembre 2015, secondo il quale, nelle note ai rendiconti finanziari del 2013 e del 2014, la Trans Adriatic Pipeline avrebbe sottolineato che «“il progetto è soggetto ad un serie di rischi che possono variare nel corso del tempo”, inclusi i rischi “connessi ai permessi, a motivi politici o tecnici che possono comportare ritardi nella tabella di marcia del progetto o eccedenze di spesa che potrebbero indurre gli azionisti a concludere che il progetto non sia realizzabile”. Un'eventualità che potrebbe portare i soci a “decidere di liquidare la società”» –:
quali siano gli studi, le analisi, le strategie di Snam spa che sottendono l'ingresso nel progetto Trans Adriatic Pipeline;
quale sia la previsione sull'investimento complessivo di Snam spa nel progetto Trans Adriatic Pipeline e quali siano le principali fonti di finanziamento;
quali siano le previsioni sugli esiti dell'investimento, nonché gli scenari previsti in termini di rafforzamento della rete di approvvigionamento di gas, redditività, benefici, costi e rischi;
se l'investimento previsto possa essere ancora giustificato a fronte del crollo dei consumi registrato negli ultimi anni in Italia. (5-07258)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 aprile 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-07258

  In merito alle questioni poste dall'Onorevole interrogante, vorrei preliminarmente evidenziare che, in base agli scenari energetici più autorevoli e attendibili, come ad esempio quello elaborato dall'IEA (International Energy Agency), nell'orizzonte temporale che va da oggi al 2040, l'andamento della domanda e dell'offerta di gas in Europa farà registrare uno squilibrio crescente, con una previsione di maggiori importazioni a livello continentale comprese tra gli 80 e i 150 miliardi di metri cubi rispetto alle importazioni attuali.
  Infatti, nonostante il crescente ruolo delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica, la domanda di gas sarà contrassegnata da una sostanziale stabilità o al più da una crescita limitata, mentre le importazioni sono, invece, previste in aumento a causa della riduzione della produzione interna europea di gas.
  Questo scenario di lungo termine determina la necessità di costruire nel presente quelle che saranno domani le infrastrutture per la crescente necessità, come detto, di importazioni di gas.
  Tutto questo va inserito nel quadro complessivo delineato dalle politiche energetiche della Unione europea.
  Proprio per questo risulta necessario sia sviluppare le fonti a basso impatto inquinante, come il gas naturale, anche per ridurre l'inquinamento e le emissioni derivanti dal settore dei trasporti, che realizzare rotte di trasporto alternative a quelle attuali e, in particolare, il cosiddetto «corridoio sud» del gas che vede nell'Italia il punto di ingresso più rilevante per il mercato europeo.
  Sulla base di quanto rappresentato, la scelta di Snam di fare il proprio ingresso nella compagine azionaria di TAP, ovvero la parte europea del tracciato del gasdotto TAP/TANAP che permetterà al gas azero di raggiungere l'Europa, può rappresentare un'opportunità per il sistema Paese, anche in relazione allo sviluppo delle infrastrutture nazionali.
  Verrà infatti in questo modo incrementata la diversificazione degli approvvigionamenti e sarà alleggerita la dipendenza energetica dall'attuale principale Paese fornitore. Sarà inoltre possibile incrementare la competizione tra fornitori a beneficio dei consumatori finali.
  L'aumento della liquidità e della diversificazione dell'offerta di gas sul territorio italiano non potrà che avere come effetto un contenimento dei prezzi del gas per i consumatori.
  Per quanto attiene alle fonti di finanziamento, vorrei precisare che la Snam sostiene i propri investimenti in larga prevalenza attingendo al flusso di cassa generato dallo svolgimento della propria attività aziendale, integrato da finanziamenti di investitori istituzionali, da emissioni obbligazionarie e da alcuni finanziamenti a tasso agevolato concessi dalla BEI, questi ultimi a fronte della realizzazione di progetti reputati di interesse comunitario.
  In questo quadro, anche il finanziamento della partecipazione di Snam in TAP, del valore di circa 130 milioni di euro (cui si sommano circa 78 milioni di prestito societario) a fronte di investimenti complessivi annuali in tutte le proprie attività pari a circa 1.200-1.300 milioni di euro, è avvenuto con le stesse caratteristiche e con le medesime modalità di analoghi investimenti.
  A questo valore è da aggiungere una cifra stimabile in circa 200 milioni di euro, corrispondente alla quota dei costi di realizzazione del gasdotto TAP spettante a Snam in relazione alla sua partecipazione azionaria.
  L'investimento in TAP, ancorché avvenga in un contesto non regolato e soggetto ai rischi realizzativi e tecnici richiamati anche dagli interroganti, ha secondo gli elementi assunti da Snam, un profilo di rischio paragonabile a quello tipico delle proprie attività già in portafoglio e genererà rendimenti in linea o superiori a quelli medi di gruppo.
  Nel complesso, nel momento in cui il gasdotto TAP sarà realizzato e pienamente interconnesso con la rete nazionale dei gasdotti, il sistema energetico italiano e quello europeo saranno maggiormente diversificati e dunque più solidi, in grado di assorbire con più efficacia gli shock derivanti da eventuali crisi geopolitiche, tecniche o naturali e di minimizzare gli impatti di tali crisi su cittadini e imprese, contribuendo a raggiungere gli obiettivi imposti dal Regolamento n. 994 del 2010 della Unione europea sulla sicurezza degli approvvigionamenti, attualmente in corso di ulteriore revisione da parte delle istituzioni europee.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gas naturale

distribuzione commerciale

approvvigionamento