ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07201

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 537 del 16/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: GALLO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 11/12/2015
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/12/2015
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/12/2015
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 11/12/2015
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 11/12/2015
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 11/12/2015
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 11/12/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 11/12/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 11/12/2015
Stato iter:
25/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/02/2016
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 25/02/2016
Resoconto GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/12/2015

DISCUSSIONE IL 25/02/2016

SVOLTO IL 25/02/2016

CONCLUSO IL 25/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07201
presentato da
GALLO Luigi
testo di
Mercoledì 16 dicembre 2015, seduta n. 537

   LUIGI GALLO, D'UVA, VACCA, LIUZZI, TRIPIEDI, ALBERTI, PESCO, NESCI e SIBILIA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 22, comma 10, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 134 del 2012 recante «Misure urgenti per la crescita del Paese», ha sostituito come di seguito il comma 1 dell'articolo 68 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82: «Le pubbliche amministrazioni acquisiscono programmi informatici o parti di essi a seguito di una valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico tra le seguenti soluzioni disponibili sul mercato:
    a) software sviluppato per conto della pubblica amministrazione;
    b) riutilizzo di software o parti di esso sviluppati per conto della pubblica amministrazione;
    c) software libero o a codice sorgente aperto;
    d) software combinazione delle precedenti soluzioni. Solo quando la valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico dimostri l'impossibilità di accedere a soluzioni open source o già sviluppate all'interno della pubblica amministrazione ad un prezzo inferiore, è consentita l'acquisizione di programmi informatici di tipo proprietario mediante ricorso a licenza d'uso. La valutazione di cui al presente comma è effettuata secondo le modalità e i criteri definiti dall'Agenzia per l'Italia Digitale, che, a richiesta di soggetti interessati, esprime altresì parere circa il loro rispetto»;
   in base a tali principi, l'Agenzia per l'Italia Digitale ha emanato la circolare 6 dicembre 2013, n. 63, recante le «Linee guida per la valutazione comparativa prevista dall'articolo 68 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, Codice dell'Amministrazione digitale»;
   la legge 7 agosto 2015, n. 124, recante «Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche», all'articolo 1 («Carta della cittadinanza digitale»), punto i), incoraggia nuovamente l'uso del software open source così da «razionalizzare gli strumenti di coordinamento e collaborazione delle amministrazioni pubbliche al fine di conseguire obiettivi di ottimizzazione della spesa nei processi di digitalizzazione favorendo l'uso di software open source, tenendo comunque conto di una valutazione tecnico-economica delle soluzioni disponibili, nonché obiettivi di risparmio energetico [...]»;
   tali disposizioni, piuttosto chiare a livello di direzione intrapresa, anche se ancora timide nella loro fattiva esecuzione, che dovrebbero liberare la pubblica amministrazione dal giogo delle grandi multinazionali proprietarie dei principali software informatici, parrebbero però contraddette da talune iniziative condotte o non ostacolate recentemente dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
   come testimoniato da « Il fatto quotidiano» in un articolo pubblicato online il 4 novembre 2015, tante scuole italiane sarebbero divenute «territorio di conquista» e target di azioni aggressive di marketing portate avanti da molte aziende della grande distribuzione, le quali si starebbero rivolgendo prepotentemente ad alunni e genitori con slogan e messaggi pubblicitari finalizzati ad incoraggiare gli acquisti in cambio di «bollini» che la scuola cui è iscritto ciascun cliente (o il figlio di ciascun cliente) potrebbe utilizzare per l'acquisto di attrezzature informatiche e tecnologiche;
   come riportato dal portale www.orizzontescuola.it, inoltre, rispettivamente nelle date del primo e del 2 dicembre 2015, ha partecipato, in qualità di Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, a due iniziative pubbliche: l'Edu Day a Roma e la visita alla scuola media «Massimo Gizzio» di Roma nell'ambito del progetto Smart Future che ha regalato tablet a 53 classi italiane;
   tali iniziative sarebbero frutto di protocolli che il Ministero ha siglato con aziende private quali, rispettivamente, Microsoft Italia e Samsung Electronics Italia: entrambe le multinazionali, il cui scopo, per propria natura, non può essere che pubblicitario e orientato al profitto, sarebbero dunque coinvolte in programmi e progetti di divulgazione, formazione e addirittura di adeguamento della dotazione tecnologica delle scuole italiane con il nulla osta, o sarebbe meglio dire con il placet, del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca –:
   se non ritenga fondamentale, in un'ottica generale di riduzione dei costi e di incremento di efficienza, sicurezza e trasparenza, assumere iniziative per dare una brusca accelerazione all'attuazione dell'autoproduzione di libri digitali come previsto dall'articolo 6 della legge n. 128 del 2013 e all'adesione ai software open source affinché la pubblica amministrazione si dimostri indipendente dal monopolio dei grandi produttori e distributori, mantenendo liberi utilizzo e consultazione;
   quali iniziative intenda assumere in relazione alle iniziative delle aziende della grande distribuzione organizzata e le grandi multinazionali proprietarie di software o produttrici di beni elettronici che stanno attuando vere e proprie strategie di « marketing spinto», schivando gli scopi delle iniziative legislative sopra riportate di riduzione dei programmi informatici di tipo proprietario e innescando meccanismi persuasivi diretti o indiretti finalizzati ad una fidelizzazione precoce verso il proprio marchio, rivolgendosi ai giovani alunni, peraltro già «bombardati» dalla pubblicità proveniente dai media, le cui difese a livello cognitivo in fieri, vulnerabili perché impegnate in una fase critica della realizzazione della propria identità, sono messe ancor più a dura prova da réclame provenienti da ambienti istituzionali che dovrebbero essere incontaminati, come la scuola stessa;
   se non ritenga fondamentale che nella scuola gli alunni vengano innanzitutto guidati nello sviluppo di una propria coscienza critica, emancipata da fenomeni come il consumismo di massa e orientata alla conoscenza degli impatti ambientali, sociali ed economici provocati anche dalle grosse corporation. (5-07201)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 febbraio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-07201

  Si rappresenta in premessa che, all'interno del Piano Nazionale Scuola Digitale adottato con decreto ministeriale n. 851 del 27 ottobre 2015, questo Ministero ritiene che il mondo della scuola – in una visione di educazione allargata anche orizzontalmente, lungo tutte le esperienze quotidiane, in diversi contesti (life-wide) – possa beneficiare molto dal mondo dell'innovazione posto al di fuori dalla mura scolastiche.
  Il Piano Nazionale Scuola Digitale fa riferimento sia alle imprese sia, più in generale, a un ecosistema emergente di pratiche, attori e comunità dell'innovazione che già lavorano con la scuola, ma che hanno bisogno di occasioni e strumenti per progettare a fianco delle scuole e per sostenerle nella costruzione di risposte educative rivolte al futuro.
  In tale ottica, l'approccio che negli ultimi anni il Ministero ha avviato con le imprese è quello di considerare le stesse quali partner nei confronti delle scuole, incoraggiandole a seguire le direttive del MIUR, che da quest'anno sono ben delineate.
  Più precisamente, ci si è adoperati affinché le aziende considerino la loro azione verso le scuole non tanto come accesso ad un mercato – quello scolastico – ma come promozione di domanda qualificata nel sistema Paese e come occasione di diffusione di conoscenze e competenze tali per cui l'Italia diventi più accogliente per le opportunità del digitale, fondamentali per il futuro delle nuove generazioni.
  Le nuove modalità di interazione e di gestione dei rapporti e degli accordi con il mondo privato sono volti ad impedire che la scuola sia oggetto di azioni aggressive di marketing portate avanti da molte aziende della grande distribuzione, e, al contempo, sono volte a consentire che tutte le componenti della società civile e produttiva partecipino attivamente al processo di innovazione della scuola.
  Con queste nuove modalità i Protocolli d'intesa – all'interno di Protocolli in rete – diventando funzionali allo sviluppo del Piano Nazionale Scuola Digitale, dovranno essere innanzi tutto coerenti con gli obiettivi e le azioni del Piano stesso e, pertanto, verranno proposte alle scuole solo iniziative connesse alle linee di sviluppo della politica dell'innovazione digitale prevista dal Ministero.
  A garanzia della libera concorrenza e per impedire l'abuso di posizioni dominanti di singole aziende nel vasto panorama scolastico, il sistema di Protocolli in rete prevede che i Protocolli d'intesa siano «aperti», cioè contengano la clausola di adesione che esclude il vincolo di esclusività per la parte stipulante e che consente a qualunque altro operatore del settore, nel rispetto dei principi e delle regole individuati dal Protocollo, di aderire al Protocollo stesso con la medesima iniziativa, tramite l'apposito modulo compilabile e inoltrabile on-line.
  Quindi, i Protocolli d'intesa, compreso il Protocollo MIUR - Samsung Electronics Italia S.p.a. stipulato in data 11 luglio 2014, sono rispettosi dei principi della concorrenza e del mercato. Il meccanismo dell'adesione è facilitato da un procedimento snello, efficiente e trasparente che consente a tutti gli operatori del settore, compresi quelli operanti nell'ambito del software open source, di presentare istanza di nuovo protocollo o aderire a protocolli già esistenti.
  Infine, è previsto il monitoraggio degli esiti dei Protocolli d'intesa che consente di chiudere la catena di controllo del processo di stipula, adesione, attuazione e verifica dei risultati di un protocollo, dando alle scuole la possibilità di esprimere la propria valutazione sul bene o servizio ottenuto e al MIUR, attraverso un Comitato di monitoraggio istituito presso il Ministero, di tenere sotto controllo gli esiti dell'iniziativa.
  Per quanto riguarda le iniziative per accelerare l'attuazione dell'autoproduzione di libri digitali, come previsto dall'articolo 6 del decreto-legge n. 104 del 2013, si sottolinea che la scuola ha abbracciato, con progressiva convinzione, l'evoluzione e la biodiversità dei materiali da utilizzare per l'apprendimento in classe e per lo studio individuale e domestico.
  Con queste premesse, il già citato Piano Nazionale Scuola Digitale intende dare piena realizzazione a quanto già espresso attraverso il decreto ministeriale n. 781 del 2013 e dal suo allegato 1, e quanto previsto all'articolo 6, comma 1, lettera b), del decreto-legge n. 104 del 2013 (che ha modificato l'articolo 15 del decreto-legge n. 112 del 2008) assicurando che le scuole abbiano criteri certi per giudicare le caratteristiche tecniche dei libri di testo in formato digitale e per ottimizzare l'integrazione tra i libri in versione digitale, mista e cartacea.
  Occorre, pertanto, fornire alle scuole una guida che distingua con chiarezza le varie tipologie di risorse digitali disponibili, i criteri e le possibili forme del loro uso, illustrando – in particolare per quanto riguarda l'autoproduzione di contenuti – le modalità dei processi di selezione, produzione e validazione nonché le caratteristiche tecniche da rispettare per massimizzare qualità, efficacia e riusabilità dei contenuti.
  In quest'ottica, è previsto nel Piano Nazionale Scuola Digitale che questa azione venga espletata nell'arco del 2016.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

software

attrezzatura informatica

impresa privata