ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07185

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 536 del 04/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: ARTINI MASSIMO
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 04/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 04/12/2015
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 04/12/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 04/12/2015
Stato iter:
07/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/09/2016
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 07/09/2016
Resoconto ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/12/2015

SOLLECITO IL 08/04/2016

DISCUSSIONE IL 07/09/2016

SVOLTO IL 07/09/2016

CONCLUSO IL 07/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07185
presentato da
ARTINI Massimo
testo di
Venerdì 4 dicembre 2015, seduta n. 536

   ARTINI, SEGONI e BALDASSARRE. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto riportato il 28 ottobre dal quotidiano «Il Tirreno», i lavori per «l'aeroporto di Firenze potrebbero cominciare nella primavera del 2016 e finire nell'autunno del 2017. Questo è l'augurio di Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti. C’è però da superare la procedura al ministero dell'Ambiente per la Via, dopodiché ci sarà la conferenza dei servizi. Altro nodo non risolto è dove trovare i soldi per far partire i lavori. Carrai parla di un investimento complessivo di 300 milioni e richiama il governo all'impegno di un cofinanziamento statale da 150 milioni, come assicurato nel febbraio scorso dall'ex ministro alle Infrastrutture Lupi. Ma il presidente di Enac frena gli entusiasmi e parla di “un impegno formale che è stato assunto dal ministro precedente, in parte trasfuso nel decreto legge per 50 milioni più un nostro avanzo di amministrazione”. Cinquanta milioni peraltro legati alla partenza dei lavori entro il 31 dicembre. Al momento manca, però, la proroga del governo: potrebbero andare in fumo»;
   il presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai ha precisato, come riportato dall’Huffington Post il 27 ottobre 2015 che: «In una lettera avevamo avuto rassicurazioni dall'allora ministro Lupi: lo Stato avrebbe concorso fino a 150 milioni di euro. Noi auspichiamo che queste risorse arrivino» soprattutto perché «Firenze e Pisa sono stati inseriti tra gli scali strategici. Toscana Aeroporti ha sviluppato un piano economico-finanziario che prevede 300 milioni di euro di investimenti, di cui 150 con mezzi propri e 150 da finanziamento dello Stato: 50 sono già stati ammessi dalla precedente legge, il cosiddetto Sblocca-Italia»;
   in più occasioni pubbliche, anche recentemente, il viceministro Nencini ha sottolineato l'impossibilità di uno sviluppo dell'aeroporto di Pisa per quanto concerne la 3o pista 4/F intercontinentale. «L'aeroporto di Pisa — riporta l'Adnkronos del 19 novembre 2014 – presenta lo status di aeroporto militare aperto al traffico civile, con evidenti limitazioni al traffico commerciale, ivi inclusa una scarsa disponibilità di spazi a servizio del trasporto aereo passeggeri, come quelli destinati a parcheggio degli aeromobili. La carenza di spazi presso tale aeroporto, nonché le limitazioni operative, non consentono di prevederne un potenziamento adeguato alla prevista crescita di traffico civile commerciale. Di qui l'esigenza di intervenire sullo scalo di Firenze per superare le attuali criticità infrastrutturali dovute al posizionamento della pista esistente, che non consente l'utilizzo di aeromobili di maggiori dimensioni verso cui si sta orientando la maggior parte delle compagnie aeree più importanti a livello mondiale»;
   in data 2 ottobre 2014 con protocollo 397 il Ministro pro-tempore Lupi emanava le «linee guida per gli aiuti di Stato ai vettori aerei ed agli aeroporti in conformità alle prescrizioni dell'Unione Europea come stabilito nella GU UE 99/3 C del 4/4/14», il protocollo omette la regolamentazione relativa agli incentivi permessi per gli aeroporti;
   la Commissione europea e la Corte dei Conti europea più volte si sono espressi in materia di aiuti di Stato con lettere in possesso dell'allora Ministro pro-tempore Lupi, come dell'attuale Ministro Delrio;
   in un'audizione della Commissione Trasporti della Camera il Presidente ENAC, Vito Riggio, ha dichiarato che per Firenze i 50 milioni di euro relativi allo «Sblocca-Italia» saranno disponibili solo dal 2018 e che saranno utilizzati per le opere infrastrutturali e di collegamento esterne a servizio dell'aeroporto, quindi non dirette alla costruzione della nuova struttura aeroportuale;
   lo stesso presidente Riggio ha dichiarato, come riportato nell'edizione fiorentina di Repubblica del 28 ottobre 2015, che se necessario, visto l'avanzo di cassa dell'ente, lo stesso sarebbe pronto a correre in soccorso di Toscana Aeroporti quindi immettendo fondi pubblici. In base alle notizie di stampa la Holding di Toscana Aeroporti ha pagato per le concessioni dell'aeroporto di Brasilia 2 miliardi di euro con una plusvalenza per lo stato Brasiliano del 673 per cento, una situazione diametralmente opposta a quanto sta avvenendo in Toscana dove verranno sovvenzionati con fondi pubblici investimenti privati, che appaiono in contrasto con le disposizioni europee in materia di aiuti di Stato;
   come da comunicazioni di stampa, ENAC a Pisa hanno provveduto ad espropriare per 16 milioni di euro finanziati da Stato, regione e Toscana Aeroporti, le case costruite nel periodo pre-bellico da demolire per incompatibilità con i piani di rischio circa possibili fuoriuscite di aeromobili ed a causa dei problemi isofonici oltre 60/65 DB, case ubicate in Carrareccia civico 1 a circa 400/ metri e in via Cariola a 290 metri di media a nord dalla Fine Resa pista principale 04/22;
   le stesse misure non sono applicate per Firenze, a queste misure il nuovo aeroporto dovrebbe conformarsi essendo successivo agli insediamenti già in essere, a meno che non si intenda agire con deroghe per questa nuova infrastruttura visti i possibili alti costi di esproprio sia per quanto riguarda il polo scientifico che per la nuova scuola marescialli dei carabinieri. Per quanto riguarda la nuova pista dell'aeroporto sono da evidenziare le distanze del polo scientifico nella parte più limitrofa alla pista con variabili di distanza, proprio per evidenziare le incoerenze di valutazione e le distonie nell'applicazione di normative vigenti: edificio verso nord ovest a 275 metri da inizio pista, 125 metri da inizio «STRIP» lato proprio; edificio intermedio a 330 metri da inizio pista, 180 metri da inizio «STRIP» lato proprio; edificio verso nord est a 380 metri da inizio pista, 230 metri da inizio «STRIP» lato proprio –:
   se l'aeroporto di Firenze beneficerà di tali aiuti di Stato e quale sia la quantità dei finanziamenti pubblici previsti, specificando i riferimenti normativi e le modalità e la tempistica per l'assegnazione di tali fondi;
   se tali decisioni, considerate le disposizioni della Commissione europea e della Corte dei Conti dell'Unione europea che «vietano gli aiuti di Stato», siano state concordate con l'Unione europea e con quali modalità;
   se l'aeroporto di Firenze beneficerà di deroghe sui piani di rischio e sulle isofone contrariamente a quanto è stato fatto per Pisa;
   quali problematiche tecniche siano all'origine di quanto dichiarato dal viceministro Nencini relativamente all'aeroporto di Pisa. (5-07185)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 7 settembre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-07185

  Il decreto del Presidente della Repubblica n. 201/2015 classifica gli scali di Firenze/Pisa tra gli aeroporti di particolare rilevanza strategica per il bacino di traffico Centro Nord, a condizione che si realizzi la gestione unica e integrata degli stessi.
  Riferisce ENAC che le prospettive di sviluppo del bacino di traffico considerato, anche in ragione del quadro di riferimento europeo delineato dalle reti TEN-T e dalle relative stime di crescita di medio/lungo periodo portano a ritenere che il bacino di traffico del Centro Nord possa generare una domanda di circa 27 milioni di passeggeri/anno all'orizzonte temporale del 2030, di cui circa 11-12 milioni riconducibili agli aeroporti toscani.
  Per poter soddisfare tale domanda di traffico nella fase di definizione dei Master Plan dell'aeroporto di Firenze e di Pisa sono state valutate le loro peculiarità/potenzialità e i rispettivi limiti per la crescita.
  Lo scalo di Pisa, aeroporto militare aperto al traffico civile, è classificato dal Ministero della difesa come M.O.B. – Main Operating Base; le finestre operative e i livelli capacitivi concessi all'attività civile, in termini di movimenti/ora, fanno ritenere che al 2030 il volume di traffico sarà di circa 7 milioni passeggeri/anno, a seguito della realizzazione di una serie di interventi di potenziamento che riguarderanno principalmente l'area terminal.
  Quindi la restante quota di offerta di traffico, riconducibile alla Regione Toscana, dovrà essere garantita dall'aeroporto di Firenze Peretola.
  In tale ottica, nel Master Plan dell'aeroporto di Firenze, approvato tecnicamente dall'ENAC e al momento all'esame della Commissione tecnica per la verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS, sono stati definiti una serie di interventi infrastrutturali necessari per far raggiungere allo scalo il volume di traffico previsto.
  La dotazione e la configurazione infrastrutturale dello scalo conseguita con le opere previste nel Master Plan garantisce il soddisfacimento della domanda anche nel lungo periodo.
  Tra gli interventi previsti nel Master Plan dell'aeroporto di Firenze, l'opera maggiormente significativa e qualificante è rappresentata dalla realizzazione della nuova infrastruttura di volo che consente di superare i limiti operativi dovuti all'attuale pista caratterizzata da una lunghezza non sufficiente e da una situazione orografica dell'intorno aeroportuale non adeguata alle necessità di sviluppo dello scalo fiorentino.
  Per quanto riguarda la tematica dei piani di rischio, ENAC evidenzia che al momento lo scalo di Firenze non è dotato di tali piani, introdotti dal Codice della Navigazione nel 2006; solo recentemente i Comuni interessati hanno trasmesso all'ENAC per l'istruttoria di competenza la relativa documentazione redatta tenendo conto dell'attuale pista di volo. Nell'istruttoria della documentazione l'Ente terrà conto dei rispetto delle linee guida in materia contenute nel Regolamento per la Costruzione e l'Esercizio degli Aeroporti. Il piano di rischio dovrà in seguito essere redatto dai Comuni territorialmente interessati anche per la nuova pista di volo e presentato all'ENAC prima della sua adozione da parte degli stessi.
  Con riferimento ai fondi necessari per la realizzazione delle opere previste dal Master Plan, si precisa che l'investimento previsto ammonta a circa euro 332 milioni, di cui oltre la metà sicuramente a carico della società di gestione dell'aeroporto di Firenze.
  Per quanto concerne i fondi pubblici, al momento risultano previsti, a valere sull'annualità 2018, euro 50 milioni, assegnati con decreto interministeriale MIT/MEF n. 82 del 4 marzo 2015 di cui all'articolo 3, comma 2, lettera c) del decreto sblocca Italia.
  Altri fondi, pari a 50 milioni di euro, saranno resi disponibili a valere sulle risorse del bilancio di ENAC da destinare alla realizzazione di infrastrutture strategiche; la società di gestione ha rappresentato la necessità di un finanziamento ulteriore per 50 milioni di euro ai fini della sostenibilità economico finanziaria degli interventi infrastrutturali programmati attualmente all'esame.
  In ogni caso, occorre evidenziare che l'erogazione effettiva dei contributi pubblici risulta subordinata al preventivo esame di compatibilità con le regole UE in materia di aiuti di Stato da parte della Commissione europea.
  Infatti, i nuovi orientamenti in materia di aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree prevedono la possibilità di stanziare finanziamenti sia per il funzionamento che per gli investimenti infrastrutturali, nell'osservanza delle condizioni di compatibilità richiamate negli orientamenti stessi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aeroporto

violazione del diritto comunitario

trasporto aereo