ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07069

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 527 del 23/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: LABRIOLA VINCENZA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 23/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2015
ZAPPULLA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 23/11/2015
Stato iter:
17/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/12/2015
Resoconto BELLANOVA TERESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 17/12/2015
Resoconto ZAPPULLA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/11/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 17/12/2015

DISCUSSIONE IL 17/12/2015

SVOLTO IL 17/12/2015

CONCLUSO IL 17/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07069
presentato da
LABRIOLA Vincenza
testo presentato
Lunedì 23 novembre 2015
modificato
Giovedì 17 dicembre 2015, seduta n. 538

   LABRIOLA, ALBANELLA, ZAPPULLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
l'Ilva è una società per azioni, attualmente in amministrazione straordinaria, che si occupa prevalentemente della produzione e trasformazione dell'acciaio, nata dalla dismessa Italsider con il nome della originaria azienda fondata nel 1905, derivante dal nome latino dell'isola d'Elba, dalla quale era estratto il minerale di ferro che alimentava i primi altiforni costruiti in Italia a fine Ottocento;
le numerose problematiche legate allo stabilimento di Taranto sono state affrontare dall'interrogante in diversi atti di sindacato ispettivo nel corso della corrente legislatura e numerosi sono stati gli interventi legislativi volti a sanare gli effetti devastanti da esse derivanti;
si è ritornato recentemente a parlare di Ilva a seguito di un incedente mortale occorso all'interno dello stabilimento. La vittima, come riporta il quotidiano on line «IlFattoquotidiano.it» in un articolo del 17 novembre 2015, è Cosimo Martucci, 49enne di Massafra (Taranto), operaio della ditta d'appalto Pitrelli. L'incidente sarebbe avvenuto nel reparto agglomerato a seguito di lavori di smontaggio di una canna fumaria;
quindi, come riporta la stampa, a causa dell'incidente i sindacati avrebbero indetto per lo stesso giorno uno sciopero dei lavoratori, protrattosi fino allo ore 7 del giorno successivo (18 novembre) in segno di protesta;
inoltre, il sito www.inchiostroverde.it ha pubblicato il 18 novembre 2015 un articolo in cui si segnala che dopo l'incidente del giorno prima, presso l'Ilva di Taranto, nel reparto Cco1 (colata continua) si sia verificato un ulteriore incidente, durante la fase di colaggio, consistente in un'esplosione con fuoriuscita di un certo quantitativo di acciaio fuso;
sempre secondo l'articolo non ci sarebbero state gravi conseguenze per i lavoratori, e sembrerebbe che un operaio sia stato portato nell'infermeria dello stabilimento per un malore causato dal forte spavento;
i reparti di colata continua del complesso siderurgico non sono nuovi ad incidenti, infatti, l'8 giugno 2015, presso l'altoforno 2, aveva perso la vita, quattro giorni dopo l'accaduto, l'operaio Alessandro Morricella a seguito di una fiammata, mentre era intento a misurare la temperatura della ghisa, che lo aveva ustionato gravemente;
come si legge da un articolo de il Sole 24 Ore, pubblicato il 16 giugno 2015, la procura della Repubblica di Taranto avrebbe avviato un'inchiesta per omicidio colposo a carico di ben 10 responsabili d'area, di reparto e tecnici;
la procura avrebbe aperto una doppia inchiesta, una riguardante l'alto forno 2, per cercare di capire cosa abbia determinato l'incidente, e l'altra relativa all'accertamento delle caratteristiche e dell'idoneità degli indumenti di protezione usati dal personale dell'Ilva addetto ai piani di colata degli altiforni;
inoltre, viene evidenziato che i commissari dell'Ilva, Piero Gnudi, Corrado Carrubba ed Enrico Laghi, hanno diffuso dati relativi alla gestione dell'azienda nel periodo che va dal 21 gennaio 2015 al 30 aprile scorso: per gli infortuni invalidanti l'indice degli infortuni sarebbe passato da 34 del 2014 a 28 del 2015, mentre l'indice sarebbe stato di 39 nel 2013 e di 42 nel 2012; per gli infortuni indennizzati l'indice del 2015 sarebbe di 24 contro il 27 del 2014, il 30 del 2013 ed il 33 del 2012. Infine, l'indice di gravità, secondo i dati forniti, risulterebbe dello 0,8 per cento nel 2015 contro l'1 per cento del 2014 e l'1,1 per cento del 2012;
un ulteriore articolo, pubblicato il 9 luglio 2015 su Repubblica.it, riporta che, presso l'altoforno 1 dell'impianto di Taranto, sia avvenuto un altro incidente, il secondo in un mese dalla morte dell'operaio Morricella, a danno di un operaio della ditta appaltatrice Losa, impegnata per conto della Paul Wurth nelle attività per il rifacimento dell'altoforno. L'operaio avrebbe riportato ustioni di primo e secondo grado al viso causate da un getto di vapore fuoriuscito da un automezzo su cui stava lavorando;
occorrerebbe chiarire quale sia il numero complessivo degli incidenti che avvengono all'interno dello stabilimento inclusi quelli di minor conto non riportati dalla stampa ma ugualmente lesivi per la sicurezza e la salute degli operai dell'intero impianto –:
se siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e di quali ulteriori dati siano in possesso;
quali iniziative urgenti di competenza intendano adottare per salvaguardare la salute degli operai dello stabilimento ed in che modo intendano intervenire;
se non ritengano, anche di concerto con gli enti locali, inviare ispettori per valutare, per quanto di competenza, la reale situazione di sicurezza degli impianti ed eventuali responsabilità. (5-07069)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 17 dicembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-07069

  Con riferimento all'atto parlamentare degli onorevoli Labriola ed altri – inerente la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori impiegati presso lo stabilimento ILVA di Taranto, con particolare riferimento agli infortuni occorsi – al signor Cosimo Martucci e al signor Alessandro Morricella, passo ad illustrare gli elementi informativi forniti dall'INAIL.
  L'infortunio occorso il 17 novembre 2015 a Cosimo Martucci, dipendente della ditta Montaggio Impianti Industriali Pitrelli Francesco s.r.l., di Taranto, si è verificato all'interno dello stabilimento ILVA spa di Taranto, e più precisamente nel reparto «AGGLOMERATO 2 LINEA D».
  In particolare, per quanto concerne la dinamica dell'infortunio, mentre alcuni operai insieme al Cosimo Martucci, stavano effettuando lo scarico di condotte metalliche dal pianale del semirimorchio, con l'ausilio dell'autogru, una di questa si ribaltava e colpiva mortalmente il signor Cosimo Martucci.
  A seguito dell'infortunio mortale, sono stati effettuati accertamenti ispettivi da parte del Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (SPESAL), della Direzione territoriale del lavoro e dei Vigili del Fuoco, che in data 18 novembre 2015 hanno trasmesso una prima informativa di reato alla Procura di Taranto.
  L'Inail, ai sensi dell'articolo 85 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1124 del 1965, ha costituito in data 1o dicembre 2015 una rendita a favore dei superstiti (moglie e figlio minore), ha liquidato l'assegno funerario e attivato la probabile azione di regresso nei confronti del datore di lavoro.
  Tale evento fa seguito a quello occorso ad Alessandro Morricella, dipendente dell'ILVA di Taranto, ove prestava la propria attività lavorativa con la qualifica di operaio e mansioni di fonditore, deceduto in data 12 giugno 2015.
  In relazione a tale evento si precisa che il giorno 8 giugno 2015, alle ore 18,40, il lavoratore, mentre era intento a rilevare la temperatura della ghisa nel reparto denominato «AFO 2», è stato investito da un improvviso getto di ghisa allo stato fuso (temperatura circa 1500o C).
  Sul luogo dell'evento sono prontamente intervenuti i soccorsi aziendali e l'infortunato è stato trasportato all'ospedale S. Annunziata di Taranto, dove i sanitari hanno diagnosticato «gravi ed estese ustioni di 2o e 3o sul 90 per cento della superficie corporea»; da qui è stato subito trasferito d'urgenza al Policlinico di Bari, ove è deceduto in data 12 giugno 2015.
  L'Inail, ai sensi dell'articolo 85 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1124 del 1965 e successive modificazioni, ha provveduto alla costituzione della rendita ai superstiti in favore della moglie e dei due figli minori, a pagare l'assegno funerario esperendo, altresì, l'azione di regresso nei confronti del datore di lavoro.
  In relazione a quest'ultimo infortunio mortale sono intervenute la Direzione territoriale del lavoro e lo SPESAL di Taranto. La Procura di Taranto ha pertanto aperto un fascicolo.
  Come è noto, non rientra tra le competenze dell'Inail la vigilanza generale sull'osservanza della normativa in materia di igiene e sicurezza sul lavoro. Tuttavia l'articolo 3, comma 4, del decreto-legge n. 92 del 2015 ha affidato all'Istituto, unitamente alla ASL e ai Vigili del fuoco, nell'ambito delle competenze istituzionalmente attribuite, un'attività di monitoraggio delle aree di produzione di stabilimenti d'interesse strategico nazionale, oggetto di sequestro per reati inerenti alla sicurezza dei lavoratori (nello specifico caso il citato Altoforno 2 dell'ILVA), anche mediante lo svolgimento di ispezioni dirette a verificare l'attuazione del piano – che deve essere predisposto dall'azienda – recante misure e attività aggiuntive, anche di tipo provvisorio, per la tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro, riferite all'impianto oggetto del provvedimento di sequestro.
  Alla luce di tale disposizione normativa la Direzione regionale INAIL competente per territorio ha affiancato la ASL di Taranto e il Comando Provinciale dei Vigili del fuoco, nel monitoraggio in questione.
  In particolare, l'INAIL ha presenziato, con la propria Unità operativa di Certificazione verifica e ricerca di Taranto, alle riunioni congiunte indette dall'ILVA S.p.A. propedeutiche alla predisposizione del citato Piano che, una volta ultimato, è stato trasmesso, oltre che all'INAIL, alla ASL di Taranto, al Comando Provinciale dei Vigili del fuoco, e alla Procura della Repubblica, nel rispetto della normativa predetta.
  Successivamente il 14 settembre 2015, l'INAIL, unitamente ai due enti interessati, ha effettuato presso l'AFO 2 dello stabilimento un sopralluogo finalizzato a constatare lo stato di attuazione degli interventi previsti nel piano.
  Ad oggi, sono in corso le attività di coordinamento finalizzate all'ulteriore sopralluogo, presso l'AFO 2, delle istituzioni (INAIL, ASL di Taranto e Comando Provinciale dei Vigili del fuoco) competenti alla verifica del completamento degli interventi previsti dal piano sopra citato.
  Per quanto concerne le iniziative adottate per salvaguardare la salute degli operai dello stabilimento ILVA rappresento le attività conseguite alla stipula, in data 11 novembre 2013, del «Protocollo operativo sugli interventi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro dell'area industriale di Taranto». Tale protocollo opera secondo, due direttrici: l'analisi degli infortuni e dei quasi infortuni e la formazione dei lavoratori sia dell'ILVA che dell'indotto. In questa ottica il protocollo si articola in una azione di responsabilizzazione di tutti gli attori interessati (pubblici e privati) coinvolti nelle problematiche di salute e sicurezza sul lavoro nell'obiettivo di ridurre ed eliminare gli infortuni.
  Dal punto di vista operativo, successivamente alla sottoscrizione dell'accordo, le parti, coordinate dal Prefetto di Taranto pro-tempore dott. Guidato, hanno condiviso la necessità di agire tempestivamente, tanto che il 29 novembre 2013, è stata convocata presso la Prefettura di Taranto la riunione per l'insediamento del Gruppo integrato di valutazione ed intervento (G.I.V.I.), al fine di garantire il tempestivo avvio dei prioritari interventi per le azioni previste dallo stesso Protocollo.
  Successivamente all'insediamento del G.I.V.I., è stato redatto un documento tecnico-operativo, con un piano di attività – in parte realizzate – articolato in quattro livelli di azioni, relative a:
   a) formazione in materia di: apparecchi di sollevamento di materiali e persone; Direttiva Macchine 2006/42/CE; attrezzature e impianti a pressione; rischio cancerogeno chimico, rischio chimico, rischio amianto e rischio ambienti confinati;
   b) monitoraggio e controllo sulle lavorazioni e sulle attività;
   c) monitoraggio «mancati infortuni» e «quasi incidenti»;
   d) monitoraggio sull'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.).

  In particolare, si evidenzia che in relazione alla formazione in materia di apparecchi di sollevamento di materiali e persone, l'Inail ha posto in essere, ad oggi, l'attività formativa di sua competenza nei confronti dei responsabili dei servizi di protezione e prevenzione, degli addetti ai servizi di prevenzione e di protezione, dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e dei coordinatori per la progettazione e l'esecuzione dei lavori, per un totale di 651 lavoratori ILVA e delle ditte appartenenti all'indotto.
  Per quanto concerne il numero complessivo degli eventi infortunistici verificatisi nello stabilimento ILVA di Taranto nell'ultimo quadriennio, illustro i dati riguardanti tutti gli infortuni riconosciuti nel periodo 2012-2015 (ad oggi), compresi quelli di lieve entità che non hanno dato luogo a postumi invalidanti permanenti:
    Anno 2012: 636, di cui 599 senza postumi permanenti;
    anno 2013: 522, di cui 499 senza postumi permanenti;
    anno 2014: 473, di cui 443 senza postumi permanenti;
    anno 2015: 314, di cui 304 senza postumi permanenti;
   preciso che tale ultimo dato dell'anno 2015 è da ritenersi parziale, in quanto non tiene conto delle pratiche ancora in corso di definizione (circa 70);
   agli infortuni sopra citati vanno, infine, aggiunti altri 75 eventi, per l'intero quadriennio, con prognosi sino a tre giorni (cosiddetti infortuni in «franchigia»).

  Da ultimo, nel rappresentare la massima e costante attenzione del Governo al tema della sicurezza sul lavoro e alla situazione segnalata dagli Onorevoli interroganti, posso affermare che dall'analisi dei dati sopra esposti emerge un costante trend decrescente dell'andamento infortunistico complessivo nello stabilimento di Taranto, seppur di entità, nel complesso, ancora rilevante nei valori assoluti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

infortunio sul lavoro

macchinari siderurgici

operaio