Legislatura: 17Seduta di annuncio: 523 del 17/11/2015
Primo firmatario: MONGIELLO COLOMBA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 ANZALDI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 FALCONE GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 LAVAGNO FABIO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 PALMA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 PRINA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015 ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 17/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 18/11/2015 Resoconto MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 18/11/2015 Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI) REPLICA 18/11/2015 Resoconto MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 18/11/2015
SVOLTO IL 18/11/2015
CONCLUSO IL 18/11/2015
MONGIELLO, OLIVERIO, LUCIANO AGOSTINI, ANTEZZA, ANZALDI, CAPOZZOLO, CARRA, COVA, DAL MORO, FALCONE, FIORIO, LAVAGNO, MARROCU, PALMA, PRINA, ROMANINI, SANI, TARICCO, TENTORI, TERROSI, VENITTELLI e ZANIN. —
Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
. — Per sapere – premesso che:
l'articolo 4 del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 luglio 2015, n. 91, recante «Disposizioni urgenti per il recupero del potenziale produttivo e competitivo del settore olivicolo-oleario», ha previsto l'istituzione, presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, di un fondo per sostenere la realizzazione del piano di interventi nel settore olivicolo-oleario con una dotazione iniziale pari a 4 milioni di euro per l'anno 2015 e a 14 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017. Il piano è finalizzato a contribuire alla ristrutturazione del settore olivicolo-oleario, alla luce delle particolari criticità produttive del settore e in relazione alle crescenti necessità di recupero e rilancio della produttività e della competitività delle aziende olivicole, nonché per perseguire il miglioramento della qualità del prodotto anche ai fini della certificazione e della lotta alla contraffazione;
la norma ha previsto che entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, adottato previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, fossero definiti i criteri e le modalità di attuazione del piano di interventi;
il decreto interministeriale deve prevedere, in particolare, il conseguimento dei seguenti obiettivi:
a) incrementare la produzione nazionale di olive e di olio extravergine di oliva, senza accrescere la pressione sulle risorse naturali, in modo particolare sulla risorsa idrica, attraverso la razionalizzazione della coltivazione degli oliveti tradizionali, il rinnovamento degli impianti e l'introduzione di nuovi sistemi colturali in grado di conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica, anche con riferimento all'olivicoltura a valenza paesaggistica, di difesa del territorio e storica;
b) sostenere e promuovere attività di ricerca per accrescere e migliorare l'efficienza dell'olivicoltura italiana;
c) sostenere iniziative di valorizzazione del made in Italy e delle classi merceologiche di qualità superiore certificate dell'olio extravergine di oliva italiano, anche attraverso l'attivazione di interventi per la promozione del prodotto sul mercato interno e su quelli internazionali;
d) stimolare il recupero varietale delle cultivar nazionali di olive da mensa in nuovi impianti olivicoli integralmente meccanizzabili;
e) incentivare e sostenere l'aggregazione e l'organizzazione economica degli operatori della filiera olivicola, in conformità alla disciplina delle trattative contrattuali nel settore dell'olio di oliva prevista dal regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013;
con la norma approvata, il Governo ed il Parlamento hanno inteso creare i presupposti per far raggiungere all'Italia l'obiettivo di produrre almeno 650 mila tonnellate di olio d'oliva annue;
in particolare, gli interventi puntano al recupero del potenziale produttivo e competitivo con aumento del 25 per cento delle quantità prodotte a livello nazionale nei prossimi 5 anni, arrivando a quota 650 mila tonnellate. Gli interventi si dovrebbero concentrare sulla struttura della singola azienda per elevare la capacità quantitativa di produzione, come indicato prioritariamente dal piano per l'olio presentato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alla filiera olivicolaolearia;
l'Italia è il principale produttore mondiale di olio di oliva dopo la Spagna, ma a differenza di tutti gli altri produttori, solo il nostro Paese ha la capacità di poter collocare positivamente tutto il prodotto oleario su ogni mercato internazionale prezzi remunerativi. Ciò grazie alla consolidata buona reputazione di cui gode il marchio made in Italy, specialmente quello associato all'olio extravergine di oliva;
anche durante i lavori svolti dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale si è ribadito da parte di tutte le autorità giudiziarie e di polizia udite, oltre che dalle organizzazioni commerciali, che per vendersi bene, l'olio extravergine di oliva deve possedere inderogabilmente un riferimento italiano, ovvero una relazione con le sue regioni o il proprio territorio tradizionale olivicolo;
da qui anche le numerose frodi che alcuni produttori industriali, spesso stranieri, parte dei quali hanno anche acquisito marchi commerciali italiani per poter beneficiare dei vantaggi che tali segni nazionali offrono, compiono sull'olio extravergine di oliva, sia indicando falsamente l'origine italiana del loro olio, sia producendo falso olio di oliva tramite tecniche di raffinazione di oli scadenti o miscelando tra di loro oli di differenti categorie o di diverse origini vegetali;
l'Italia deve urgentemente recuperare il proprio deficit di produzione olivicola e riprendere un ruolo guida anche nel comparto rurale dell'olivicoltura, il più ampio nel mondo in quanto a varietà di cultivar e di biodiversità ambientali;
sono trascorsi ormai oltre 4 mesi dalla data di entrata in vigore della norma che ha finanziato il piano olivicolo nazionale e sono quindi già trascorsi inutilmente più di due mesi da quando si sarebbe dovuto approvare il decreto ministeriale necessario per la sua attuazione –:
quali siano i tempi di emanazione del decreto previsto dal comma 1 dell'articolo 4 del decreto-legge n. 51 del 2015 e quali iniziative si intendano intraprendere per evitare la perdita dei finanziamenti stanziati dal citato decreto n. 51 per l'anno 2015 e, più in generale, quale sia lo stato di attuazione dell'articolo 4 del decreto-legge n. 51 del 2015 così come convertito. (5-07019)
La tutela del settore olivicolo è una delle priorità su cui il Governo è concentrato fin dall'inizio del suo mandato, tanto sul fronte dei controlli, quando su quello dell'organizzazione e del rilancio della filiera. In premessa lasciatemi ricordare l'impegno che proprio il Ministero ha messo affinché fosse raggiunto un accordo storico nella filiera come quello dei giorni scorsi, che potrà contribuire alla valorizzazione dell'olio di qualità italiano. Con lo stesso obiettivo il Ministero ha predisposto il nuovo Piano olivicolo nazionale e lo schema di decreto interministeriale, attuativo dell'articolo 4 del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 luglio 2015, n. 91, sul quale si sta lavorando di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e la Conferenza Stato Regioni.
Lo schema di decreto in parola definisce, tra l'altro, la ripartizione delle risorse assegnate per la realizzazione di ciascuno degli obiettivi prefissati e puntualmente richiamati dall'onorevole interrogante, la tipologia dei beneficiari e gli indicatori di attuazione delle specifiche misure.
Al fine di garantire l'ottimale utilizzo delle risorse pubbliche in relazione agli specifici fabbisogni degli operatori della filiera, abbiamo provveduto altresì a redigere un documento programmatico nel quale sono stati individuati analiticamente gli interventi da attuare con le risorse del Fondo per la realizzazione del piano di interventi nel settore olivicolo-oleario, di cui al citato articolo 4.
Per ciò che concerne l'utilizzo delle risorse già assegnate per il corrente anno 2015, pari a 4 milioni di euro, preciso che, appena il decreto sarà adottato, il Ministero procederà, in tempi brevissimi, ad erogare le dovute somme ai beneficiari.
In ogni caso, desidero rassicurare l'onorevole interrogante che, trattandosi di fondi in conto capitale, nell'ipotesi di mancato impegno per l'anno 2015, essi potranno essere riportati come residui nell'anno successivo, conformemente alle procedure previste dalla legislazione contabile.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):coltura oleaginosa
oleicoltura
marchio di qualita'