ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07017

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 523 del 17/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: ZACCAGNINI ADRIANO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 17/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 17/11/2015
Stato iter:
18/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/11/2015
Resoconto ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 18/11/2015
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 18/11/2015
Resoconto ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/11/2015

SVOLTO IL 18/11/2015

CONCLUSO IL 18/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07017
presentato da
ZACCAGNINI Adriano
testo di
Martedì 17 novembre 2015, seduta n. 523

   ZACCAGNINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   l'Italia con una produzione media di oltre 700.000 tonnellate annue è, dopo Cina e Stati Uniti, il terzo produttore mondiale di pere e, di gran lunga, il primo dell'Unione europea;
   circa l'85 per cento della superficie coltivata è concentrata in quattro regioni italiane, ovvero Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte;
   grazie alle particolari caratteristiche ambientali, alla qualificazione degli operatori, allo sviluppo di metodi di coltivazione rispettosi dell'ambiente ed all'elevato livello di organizzazione della filiera, questa coltura ha assunto, nelle aree di maggior diffusione, una notevole importanza economica e sociale, rendendosi necessario porre in essere tutte le iniziative atte a favorire il mantenimento e lo sviluppo della produzione di pere nel nostro Paese;
   nel 2012 è stata segnalata la presenza, in un'area compresa tra le province di Reggio Emilia, Modena e Bologna, di uno insetto di origine asiatica, ovvero la cimice Halyomorpha halys;
   inizialmente questa specie aliena non ha provocato problemi particolari ad esclusione del disturbo arrecato alla popolazione per la tendenza degli adulti a riunirsi, per svernare, in gruppi consistenti all'interno di abitazioni e di altri fabbricati, tuttavia, dopo soli due anni dalla comparsa di questo fitofago – caratterizzato da una notevole polifagia, dalla mancanza nel nostro ambiente di efficaci antagonisti naturali e da una grande resistenza nei confronti dei metodi di lotta attualmente consentiti – sono stati riscontrati danni significativi, rappresentati da malformazioni dei frutti provocati dalle punture, su diverse colture ed in particolare modo sul pero;
   nel corso della campagna frutticola 2015 in alcune aziende dell'Emilia-Romagna l'incidenza di pere malformate, e quindi non commercializzabili sul mercato del fresco, ha raggiunto il 50 per cento della produzione totale;
   la cimice Halyomorpha halys sta inoltre evidenziando una elevatissima capacità di adattamento all'ambiente testimoniata anche dalla forte tendenza all'espansione in nuovi territori;
   alla luce di queste evidenze è altamente probabile, entro un periodo di tempo limitato, una diffusione dei danni anche a carico di altre colture di fondamentale importanza per la ortofrutticoltura italiana quali pesco, melo, susino, albicocco, vite, pomodoro da industria, unitamente all'estensione dei danni alle regioni confinanti dove la cimice è già stata segnalata;
   il Comitato fitosanitario nazionale nella seduta del 28 settembre 2015 ha preso atto dei livelli di dannosità e di pericolosità dovuti allo sviluppo di questo insetto ed espresso, in modo unanime, il proprio parere favorevole affinché venga rafforzato il coordinamento delle informazioni tra le regioni interessate a questa emergenza fitopatologica e sia dato sostegno e collaborazione ai programmi di studio intrapresi;
   per fronteggiare questa nuova emergenza il servizio fitosanitario della regione Emilia-Romagna, unitamente ai Consorzi fitosanitari di Modena e Reggio Emilia ed all'università di Modena e Reggio Emilia, ha attivato un programma di studio e sperimentazione concedendo, nel contempo, alcune deroghe all'impiego di prodotti fitosanitari caratterizzati da attività collaterale nei confronti della cimice asiatica;
   i trattamenti con questi prodotti sono stati effettuati contemporaneamente in vasti areali frutticoli del territorio infestato, sulla base delle indicazioni fornite dal «Coordinamento di produzione integrata» e, in ogni caso, all'interno dei vincoli applicativi dei disciplinari di produzione e nel rispetto delle prescrizioni riportate nelle etichette dei formulati;
   la «produzione integrata» rappresenta un punto di forza della frutticoltura nazionale e, di conseguenza, occorre dedicare una grande attenzione alla costante qualificazione dei disciplinari precedentemente indicati evitando, salvo casi eccezionali, il ricorso a deroghe;
   alla luce di queste considerazioni è assolutamente necessario che tutte le componenti del sistema agricolo italiano pongano in essere specifiche iniziative per bloccare la diffusione di questa specie aliena al fine di individuare e sviluppare, sul piano operativo, strategie di lotta in grado di contenere entro limiti sostenibili – con riferimento sia alla salvaguardia dell'ambiente, della salute degli agricoltori e dei consumatori oltre agli aspetti sociali ed economici – la presenza della cimice Halyomorpha halys nel nostro ecosistema –:
   quali siano state le iniziative poste in essere dal Ministero per dare seguito all'ordine del giorno n. 9/03104-A/001, che lo ha impegnato ad emanare apposite linee di indirizzo per il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, al fine di sviluppare la ricerca sulle fitopatie non endemiche. (5-07017)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 18 novembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-07017

  Riguardo alle iniziative poste in essere dal Governo al fine di sviluppare la ricerca sulle fitopatie non endemiche, evidenzio che con un'apposita Convenzione stipulata tra il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e il CREA sono state identificate le attività prioritarie da sviluppare nell'ambito di ogni progetto annuale.
  In tale contesto, il Ministero ha finanziato per 500.000 euro il Progetto AS.PRO.PI – azioni a supporto della protezione delle piante, recante una linea specifica sugli «Approfondimenti scientifici sugli organismi nocivi emergenti indicati dal Comitato Fitosanitario Nazionale».
  In questa parte della ricerca saranno sviluppati studi specifici sugli organismi nocivi emergenti, al fine di chiarire ogni aspetto legato alla identificazione degli organismi stessi, al loro comportamento epidemiologico e alle loro dinamiche di diffusione.
  Faccio altresì presente che, nel corso della riunione del Servizio Fitosanitario tenutasi presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali il 28 settembre scorso, il CREA ha dato piena disponibilità a collaborare con i Servizi Fitosanitari Regionali coinvolti nell'emergenza fitosanitaria Halyomorpha halys, fornendo al riguardo anche il supporto agli uffici regionali.
  I risultati e i report scientifici prodotti dal CREA, nonché le singole esperienze scientifiche, saranno condivisi nell'ambito del Comitato stesso, resi disponibili ai Servizi Fitosanitari Regionali su supporto informatico e contribuiranno alla elaborazione delle misure fitosanitarie da adottare.
  Evidenzio, infine, che il 23 ottobre scorso, presso la sede del Servizio Fitosanitario Regionale di Bologna, è stato convenuto che il CREA, insieme al Servizio Fitosanitario Regionale, coordinasse la realizzazione di un Piano di monitoraggio nazionale della diffusione di Halyomorpha halys.
  In tale occasione, il CREA ha offerto la propria disponibilità a testare le possibilità di contenimento delle popolazioni del litofago alieno mediante l'impiego di un antagonista naturale indigeno già in allevamento e oggetto di ricerche comportamentali ed ecologiche presso le strutture CREA di Firenze.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento industriale

terreno agricolo

coltivatore