ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06992

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 521 del 13/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: LIUZZI MIRELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2015
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2015
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2015
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2015
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2015
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2015
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 13/11/2015
Stato iter:
02/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/03/2016
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 02/03/2016
Resoconto DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/11/2015

DISCUSSIONE IL 02/03/2016

SVOLTO IL 02/03/2016

CONCLUSO IL 02/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06992
presentato da
LIUZZI Mirella
testo di
Venerdì 13 novembre 2015, seduta n. 521

   LIUZZI, FICO, NESCI, DELL'ORCO, SPESSOTTO, NICOLA BIANCHI, PAOLO NICOLÒ ROMANO e DE LORENZIS. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   nella fase di transizione del sistema radiotelevisivo dalla tecnologia analogica a quella digitale, il Ministro dello sviluppo economico pro tempore, Paolo Romani, concluse un accordo con lo Stato della Città del Vaticano volto a recuperare all'Italia un certo numero di frequenze ritenute indispensabili per la chiusura del piano digitale;
   all'epoca dello switch-off il Vaticano, sulla base degli accordi internazionali di Ginevra, aveva diritto ad alcune frequenze di qualità pregiata, ovverosia i canali 6 e 11 in Vhf, il 21 in Uhf (banda, 4) e il 57 in Uhf (banda 5);
   attraverso l'accordo del 14 e 15 giugno 2010, la Santa Sede concedeva in uso all'Italia le proprie frequenze a condizione che, secondo quanto riportato dal sottosegretario Giacomelli durante la seduta del 3 luglio 2014 della IX Commissione della Camera, l'Italia assicurasse alla Santa Sede «il trasporto gratuito del programma dello Stato del Vaticano su un canale nazionale e su un canale radiofonico»;
   nella ricostruzione effettuata dal quotidiano «La Repubblica», nell'articolo intitolato «L'ira del Vaticano. L'Italia deve darci radio e televisione che ha promesso», la Santa Sede avrebbe dovuto ricevere entro Natale 2012 una capacità trasmissiva su scala nazionale per una sua televisione ad una velocità di 4Mbit/s, in cambio della concessione in uso all'Italia delle citate frequenze;
   ancora secondo la ricostruzione giornalistica, l'Italia non avrebbe rispettato l'accordo, spingendo il Vaticano a sollecitare dapprima il Governo Monti e successivamente il Governo Letta, ottenendo l'assicurazione della fornitura dei canali non più tardi del dicembre del 2013;
   neppure tale ultima scadenza pare essere stata rispettata, motivo per il quale l'8 aprile 2014 il direttore della Sala Stampa vaticana, Padre Federico Lombardi, avrebbe inviato un sollecito al Ministero dello sviluppo economico;
   sempre nel corso della seduta del 3 luglio 2014 della IX Commissione della Camera, il sottosegretario Giacomelli, a proposito della cessione delle frequenze al Vaticano, dichiarava che «mentre sulla radio questo sta avvenendo, ancorché su un'assegnazione provvisoria, non definitiva, bisogna ancora individuare le procedure per assicurare il rispetto di quest'accordo»;
   a quanto consta agli interroganti, in una relazione illustrativa a un emendamento al disegno di legge di stabilità 2016, il Governo avrebbe precisato che l'accordo è stato perfezionato con scambio di note verbali del 14 e 15 giugno 2010 –:
   quali siano precisamente i contenuti dell'accordo fra Italia e Santa Sede siglato nel 2010 nonché delle note verbali integrative del medesimo accordo richiamate in premessa. (5-06992)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 marzo 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-06992

  Con riferimento all'interrogazione in oggetto, Vi informo per quanto segue.
  A Ginevra, nel 2006, durante la Conferenza Regionale delle Radiocomunicazioni, convocata sotto l'egida dell'ITU (Unione Internazionale delle Telecomunicazioni) con il compito di ridistribuire le frequenze nell'ambito europeo, mediterraneo e medio-orientale, sono stati assegnati, fra l'altro, alla Città del Vaticano (SCV) specifici canali e blocchi di frequenze di radiodiffusione televisiva e sonora in tecnica digitale.
  Con scambio di Note Verbali del giugno 2010 tra l'Ambasciata d'Italia e la Segreteria di Stato, rispettivamente n. 3156 del 14 giugno 2010 e n. 2971/10/RS del 15 giugno 2010, la Santa Sede concedeva in uso all'Italia un certo numero di propri canali televisivi (6, 11, 21 e 57) e uno radiofonico (7B in cambio del 12D). Come corrispettivo, l'Italia si impegnava, entro il 31 dicembre 2012, a mettere a disposizione gratuitamente del Vaticano un programma televisivo a livello nazionale, nonché un programma radiofonico ugualmente a copertura nazionale, entrambi da trasmettere in tecnica digitale.
  L'Amministrazione Vaticana ha dato effettivamente corso a quanto concordato, autorizzando, subito dopo la formalizzazione dell'Accordo, l'uso da parte italiana dei 4 canali televisivi su accennati (punto 1) e confermando la disponibilità a rilasciare il blocco audio 7B non appena si fosse liberato il blocco audio 12D, che, seppur assegnato allo Stato della Città del Vaticano da RRC-06, risultava illegittimamente occupato da operatori televisivi italiani.
  A seguito dei su menzionati fatti, sono intercorse successive e costruttive riunioni tra le delegazioni dei rispettivi Governi, al fine di individuare la migliore soluzione sia per il settore radiofonico che per quello televisivo, che tra le altre cose hanno portato a prorogare la scadenza del su detto Accordo al 31 dicembre 2013.
  Da un punto di vista sostanziale, sta dando risultati apprezzabili un accordo tra Radio Vaticana ed il Consorzio italiano Eurodab, per la trasmissione in Italia di programmi vaticani. Il suddetto Consorzio è attualmente titolare di diritto d'uso nelle aree del Paese già individuate dall'Agcom con delibere specifiche di pianificazione, mentre altrove è autorizzato in via provvisoria. In particolare, infatti, L'AGCOM, con l'allegato parere rilasciato il 25 febbraio 2015, ha stabilito l'automatica estensione del diritto d uso concesso al CONSORZIO EURODAB a tutte le Regioni italiane man mano che sarà effettuata la pianificazione delle frequenze.
  Per quanto riguarda la parte televisiva la legge n. 208 del 2015 (legge di stabilità 2016) ha previsto all'articolo 1, commi 167 e 168, che, al fine di dare attuazione all'Accordo tra l'Italia e la Santa Sede del giugno 2010, in materia di radiodiffusione televisiva e sonora, il Ministero dello Sviluppo Economico predisponga una procedura di gara con offerte economiche al ribasso per selezionare un operatore di rete, già titolare di diritto d'uso, che metta a disposizione, senza oneri per la Città del Vaticano e per un periodo pari alla durata dell'Accordo, una capacità trasmissiva pari a 4 M/bits su un multiplex televisivo preferibilmente isocanale, con copertura del territorio nazionale che raggiunga almeno il 70 per cento della popolazione. Al fine di rimborsare gli importi di aggiudicazione corrisposti dall'operatore di rete che mette a disposizione detta capacità trasmissiva pari a 4 M/bits, è autorizzata la spesa di 2,724 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2016.
  Il bando relativo alla suddetta procedura di gara è in corso di pubblicazione.
  L'operatore vincitore della procedura di selezione comparativa dovrà sottoscrivere apposito contratto di servizio con lo Stato Città del Vaticano e il pagamento di quanto previsto dalla legge avverrà soltanto dopo il rilascio dell'attestato relativo all'effettivo servizio reso.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

televisione

apparecchio radio

contrattazione collettiva