ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06945

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 519 del 11/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCUVERA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
BASSO LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
GALPERTI GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
SENALDI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
TARANTO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
CAMANI VANESSA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
BARGERO CRISTINA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
TIDEI MARIETTA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
MONTRONI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
BINI CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
CANI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015
CARROZZA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015
COPPOLA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015
BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015
ALFREIDER DANIEL MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 17/11/2015
BONACCORSI LORENZA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015
BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 11/11/2015
Stato iter:
18/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/11/2015
Resoconto SCUVERA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 18/11/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 18/11/2015
Resoconto BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 17/11/2015

DISCUSSIONE IL 18/11/2015

SVOLTO IL 18/11/2015

CONCLUSO IL 18/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06945
presentato da
BENAMATI Gianluca
testo presentato
Mercoledì 11 novembre 2015
modificato
Martedì 17 novembre 2015, seduta n. 523

   BENAMATI, SCUVERA, BASSO, GALPERTI, SENALDI, ARLOTTI, TARANTO, CAMANI, BARGERO, MARTELLA, VICO, TIDEI, MONTRONI, BINI, CANI, TENTORI, CARROZZA, COPPOLA, BRUNO BOSSIO, ALFREIDER, BONACCORSI, BONOMO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
con la strategia «Europa 2020» l'Unione ha dato ai Paesi membri importanti indirizzi per una strategia innovativa per la reindustrializzazione e, in particolare, con le comunicazioni 614/2010 «Una politica industriale integrata nell'era della globalizzazione», 582/2012 «Un'industria europea più forte per la crescita» e 14/2014 «Per una rinascita industriale europea», atti affrontati dal Parlamento italiano;
è assolutamente prioritario che l'Europa si reindustrializzi e recuperi competitività nel mondo; recenti studi, infatti, dimostrano che il blocco dei Paesi emergenti oggi rappresenta il 40 per cento della manifattura globale, avendo raddoppiato in due decenni (1991-2011), la propria percentuale, mentre l'industria manifatturiera in Europa ha perso competitività: infatti, a livello globale, il contributo dei, Paesi dell'Europa occidentale alla creazione di valore aggiunto della manifattura, nello stesso periodo, si è ridotto di oltre il 10 per cento (dal 36 per cento al 25 per cento), dato che non può che ripercuotersi su quello dell'occupazione (in Italia, ad esempio, tra il 2000 e il 2013 la percentuale di occupati nel settore manifatturiero è passata dal 21 al 18 per cento, in Germania dal 20 per cento al 17 per cento);
per realizzare una rinascita industriale europea è necessario rivedere la politica industriale tradizionale promuovendo una nuova strategia che colga le opportunità della cosiddetta «quarta rivoluzione industriale», identificata dai paradigmi «fabbrica innovativa», «smart industry», «advanced manufacturing», «industria 4.0», che cogliendo la svolta dell’«internet degli oggetti e dei servizi», secondo alcuni studi, potrà comportare un aumento degli occupati nell'industria dai 25 milioni del 2011 ai 31 milioni entro il 2030;
questa nuova cornice produttiva è caratterizzata da una profonda integrazione delle tecnologie digitali nei processi manifatturieri, conferisce alla fabbrica digitale molteplici vantaggi di processo rispetto alla fabbrica tradizionale, tra i quali la possibilità di sviluppare un ininterrotto flusso di comunicazione interno e in tempo reale nella filiera produttiva – che ne consente l'autodiagnosi e il controllo, anche a distanza, dei processi – e di personalizzare i prodotti in funzione della domanda, senza accrescere i tempi della produzione;
le nuove politiche industriali europee finalizzate a contrastare il processo di declino dei territori di antica industrializzazione – capitolo factory of the future nel programma Horizon 2020 – sono caratterizzate da una notevole attenzione verso questo tipo di innovazione tecnologica e organizzativa;
questa opportunità non può che interessare l'Italia che, insieme alla Germania, è il secondo, cluster di esportazione della manifattura nel mondo, dopo la Cina e che, dopo Expo 2015, deve coltivare una leadership nei processi di innovazione, facilitando il trasferimento tecnologico e l'osmosi tra ricerca e industria;
in Italia l'industria 4.0 è già presente nel settore manifatturiero, anche con alcune eccellenze, tra cui si segnalano importanti applicazioni nella medicina; tuttavia, è necessario sviluppare una strategia nazionale e complessiva, per rafforzare la ripresa industriale in atto, indirizzandola verso processi più competitivi in grado di esaltare le specificità del tessuto produttivo nazionale;
la Germania ha messo in campo «Industrie 4.0 come iniziativa strategica del Governo», nell'ambito dell’High-tech Strategy 2020 action Plan del 2011, per realizzare la Smart Factory, mentre, fuori dall'Europa, strategie significative e importanti sono state promosse da USA, Cina e India;
è necessario affrontare il problema del gap infrastrutturale in Europa e in Italia; come è stato sottolineato anche dal Comitato economico e sociale (Cese) «l'industria 4.0 offrirà all'Europa l'opportunità unica di perseguire diversi obiettivi investendo in una sola infrastruttura. Rinviare tale investimento significherebbe compromettere la competitività europea» e a livello europeo diverse sono le iniziative della Commissione per sostenere il mercato unico digitale e, quindi, promuovere in sistema industriale intelligente;
il Governo italiano ha approvato la «Strategia italiana per la crescita digitale 2014-2020» e la «Strategia italiana per la banda ultra-larga» per anche per favorire un ecosistema digitale favorevole agli investimenti e alla crescita economica e sostenere la competitività del sistema industriale;
il Ministero per lo sviluppo economico sta elaborando un documento di posizionamento strategico su «Industria 4.0»;
occorre, dunque, anche alla luce della fase congiunturale incoraggiante per la produzione industriale nazionale, favorire investimenti per l'infrastrutturazione digitale, la ricerca e l'elaborazione di una strategia del Governo italiano su «Industria 4.0», per sostenere nel lungo periodo la competitività del nostro sistema manifatturiero, creare nuova occupazione, essere leader sulla crescita sostenibile e socialmente responsabile –:
come il Ministro, e più in generale il Governo, intendano favorire una strategia industriale che diffonda ed attui nel Paese il modello di Industria 4.0 come descritta in premessa. (5-06945)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 18 novembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-06945

  In merito alla questione posta dall'onorevole Benamati riferisco che da tempo stiamo lavorando in modo organico per il rilancio del nostro sistema industriale.
  I dati confermano la bontà del nostro operato: le ultime rilevazioni attestano che dopo anni, la produzione industriale è tornata a crescere in tutti i principali settori produttivi.
   Rilanciare il settore manifatturiero è uno degli obiettivi strategici del Governo. In particolare, il Ministero dello Sviluppo Economico sta attuando una strategia complessiva rivolta allo sviluppo high tech dell'industria italiana allo scopo di valorizzarne i punti di forza e contribuire a una complessiva modernizzazione, laddove necessario. Pertanto, il perno del nostro impegno è la digitalizzazione dei processi produttivi e delle filiere, nonché la promozione degli investimenti in innovazione.
  Industry 4.0 modificherà il modo di fare industria attraverso l'introduzione di soluzioni avanzate che permetteranno alle aziende di re-interpretare il proprio ruolo lungo la catena del valore, consentendo un abbassamento dei costi di produzione e un miglioramento della produttività.
  Sarà infatti possibile gestire secondo logiche industriali anche produzioni in piccola serie con un'amplissima gamma di specifiche, creando così una sempre più forte convergenza fra il saper fare tipico della produzione artigianale e l'efficienza della scala di produzione industriale.
   Per non perdere un «treno» che potrebbe essere particolarmente promettente per il nostro manifatturiero, il Governo sta mettendo a fattor comune i propri sforzi. Presso il Ministero dello Sviluppo Economico è stata istituita una task force sulla politica industriale, che sta predisponendo un documento di posizionamento strategico sulla trasformazione digitale del sistema produttivo italiano proprio in questa chiave.
  Alcune delle principali linee di intervento individuate dal documento mirano a:
   rilanciare gli investimenti industriali con particolare attenzione a quelli in ricerca, sviluppo e innovazione;
   assicurare adeguate infrastrutture di rete attraverso la piena attuazione del Piano Banda ultralarga, accelerandone l'attuazione soprattutto nelle aree ad alta densità e vocazione industriale;
   diffondere le competenze per Industry 4.0, rafforzando i percorsi di alternanza scuola-lavoro;
   favorire la nuova imprenditorialità innovativa spingendo ulteriormente la collaborazione fra startup ad alto contenuto innovativo e imprese industriali consolidate;
   canalizzare le risorse finanziarie, favorendo un maggior ricorso al mercato dei capitali da parte delle PMI e la raccolta di capitale sui mercati borsistici lungo le linee tracciate dal progetto Finanza per la Crescita.

  Infine, sulle azioni generali per il rafforzamento della competitività, si segnalano altre iniziative del Governo in sede europea, come la promozione del ruolo del Consiglio Competitività o l'istituzione dell'High Level Group, strumenti indispensabili per la promozione di una politica industriale integrata.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica industriale

automazione

creazione di posti di lavoro