ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06908

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 516 del 06/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: GALLO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 06/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 06/11/2015
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 06/11/2015
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 06/11/2015
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 06/11/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 06/11/2015
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 06/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 06/11/2015
Stato iter:
31/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/03/2016
Resoconto CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 31/03/2016
Resoconto GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/11/2015

DISCUSSIONE IL 31/03/2016

SVOLTO IL 31/03/2016

CONCLUSO IL 31/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06908
presentato da
GALLO Luigi
testo di
Venerdì 6 novembre 2015, seduta n. 516

   LUIGI GALLO, MARZANA, D'UVA, VACCA, BRESCIA, SIBILIA e MICILLO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   nel comune di Massa Lubrense (Napoli), in località Punta Campanella sono in fase di ultimazione alcuni lavori edili concernenti in restauro manufatti ed abbattimento barriere architettoniche con progetto approvato con delibera della giunta comunale n. 1 del 14 gennaio 2014  e finanziato con fondi POR CAMPANIA FESR 2007/2013 – D.G.R. n. 378 del 24 settembre 2013 – recante Misure di accelerazione della spesa: attuazione D.G.R. n. 148/2013;
   tali lavori riguardano la parte terminale della via Minerva, denominata Via Campanella, all'interno dell'area archeologica di Punta Campanella;
   l'area comprende Via Campanella, un tempo via Minerva, la quale permette di accedere al Tempio di Minerva, alla Villa Marittima, all'Iscrizione Osca, agli approdi di levante (verso la baia di Leranto ed il Golfo di Salerno) e di ponente (verso il Golfo di Napoli), alla Torre di Minerva;
   l'intera area archeologica è soggetta a molteplici vincoli tra i quali si individuano:
    piano urbanistico territoriale dell'area sorrentino-amalfitana: legge regione Campania n. 35 del 27 giugno 1987 – Zona «13» – riserva naturale integrale;
    piano regolatore generale: Zona «L» – riserva naturale integrale e parco di protezione terrestre e marino;
    vincolo archeologico: legge n. 364 del 20 giugno 1909 e legge n. 1089 del 1o giugno 1939;
    la Torre di Minerva è vincolata dalla legge n. 1089 del 1o giugno 1939 con decreto ministeriale del 5 agosto 1998;
    sussiste un vincolo sulla fascia costiera – parco marino: decreto 12 dicembre 1997 di «Istituzione dell'area protetta denominata Punta Campanella»;
    sussiste un vincolo ambientale ai sensi della legge n. 1497 del 29 giugno 1939 imposto con decreto ministeriale 22 dicembre 1965;
    sussiste un vincolo idrogeologico: regio decreto n. 3267 del 30 dicembre 1923 – zona III (l'intera area oggetto dell'intervento ricade nella perimetrazione dell'autorità di bacino Campania centrale, di cui al piano di assetto idrogeologico, in area classificata a pericolo frana P4 molto elevato e rischio frana R4 molto elevato);
    l'area è sito di interesse comunitario (IT8030024) e zona di protezione speciale;
   il progetto di cui sopra prevede, come detto in precedenza, opere di restauro e di abbattimento delle barriere architettoniche tra le quali il restauro e la rifunzionalizzazione di via Campanella;
   dalla relazione generale del progetto esecutivo si evincono nel dettaglio i lavori che si andranno a realizzare e si specifica che: «Esso [il progetto esecutivo – n.d.r. –] è dotato di ogni parere necessario, in particolare di quello della Soprintendenza ai Beni Paesaggistici ed Architettonici di Napoli e provincia» (pagina 14, punto 3);
   talune associazioni, che si occupano di tutela ambientale e paesaggistica, segnalano molteplici anomalie circa l'effettiva realizzazione delle opere di restauro dichiarate nel progetto esecutivo, le quali avrebbero già compromesso in maniera irreparabile il carattere storico artistico del paesaggio nonché le particolari flora e fauna che in esso insistevano;
   nello specifico, le segnalazioni evidenziano, anche tramite cospicua documentazione fotografica, che:
    le opere edilizie realizzate non si configurano come restauro ma, piuttosto, come opere di edificazione in quanto consistono in ampliamento della sede stradale la quale, prima dei lavori, era una storica mulattiera costeggiata in diversi punti da muri a secco demoliti e ricostruiti ora con cemento; costruzione di parapetti murari ex novo posti a protezione della strada; realizzazione di sottoservizi quali elettrodotti, e altro;
    al fine di realizzare quanto detto sopra, sono stati eseguiti interventi di taglio su alberi d'alto fusto e sulla vegetazione, danneggiando anche specie rare come le orchidee primaverili, tutelate dalla legge regionale n. 40 del 1994, i quali rendevano la zona sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale proprio in virtù della rarità di tale vegetazione endemica è della presenza di una fauna e una flora uniche nel loro genere;
    si è provveduto a realizzare varchi e passi carrabili in proprietà private in una zona dove vige, tra l'altro, il divieto di transito per i veicoli a motore, giustificato dal pericolo di frane (ordinanza sindacale n. 205 del 31 ottobre 2013);
   dalla documentazione prodotta dalle associazioni che hanno a cuore la riserva di Punta Campanella, emergono seri dubbi sugli obiettivi che il progetto si pone, ovvero restauro e abbattimento delle barriere architettoniche, poiché ciò che sembra si sia, de facto, ottenuto è la compromissione del paesaggio e dei beni archeologici presenti nella riserva, inserita dall'Unesco fra i beni «patrimonio dell'umanità»;
   i dubbi appena esposti sono stati già manifestati in precedenza al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo oltreché alla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli, alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Napoli e Provincia, al Fondo Ambiente Italiano mediante appello pubblico del WWF e di altre associazioni (prot. n. 106T/15 in data 14 ottobre 2015) e alla procura della Repubblica presso il tribunale di Torre Annunziata, alla Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico di Napoli e provincia e al Nucleo operativo dei carabinieri di Sorrento in un esposto del WWF (prot. n. 96T/15 del 4 settembre 2015) senza che siano pervenute risposte per quanto a conoscenza degli interroganti –:
   se il Ministro sia a conoscenza di tale controversa questione;
   se, con quali tempistiche e con quali modalità ritenga di intervenire, per quanto di competenza, per impedire che l'area protetta di Punta Campanella sia definitivamente e irreversibilmente compromessa. (5-06908)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 31 marzo 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-06908

  L'On.le Gallo richiede notizie in merito ad interventi di sistemazione che hanno interessato Punta Campanella, una meravigliosa area protetta nel comune di Massa Lubrense.
  Vi riferisco al riguardo che l'intervento di via Punta Campanella relativo al «Restauro manufatti e abbattimento barriere architettoniche – via della Campanella» e alla «Sistemazione del sentiero di accesso e del Belvedere» è suddiviso in due stralci.
  Il primo stralcio è relativo al tratto finale della via Minerva che si diparte da poco oltre la località Fossa Papa fino a giungere all'area archeologica di Punta Campanella, sottoposto a tutela archeologica, monumentale e paesaggistica.
  Nell'intervento – autorizzato dalla Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Napoli e Caserta la prima volta nel settembre del 2004 e, da ultimo, nel dicembre 2015 – sono compresi i lavori di restauro del tracciato romano, della Torre Minerva, sistemazione del Belvedere, la demolizione della casa del farista di epoca moderna, nonché dell'antistante pavimentazione in conglomerato cementizio.
  Il secondo stralcio è relativo al tratto iniziale, attualmente percorribile e di accesso a vari fondi agricoli, che si sviluppa dal tratto a monte della località Canciello a poco oltre località Fossa Papa, sottoposto a tutela archeologica e paesaggistica, ed autorizzato la prima volta nel febbraio del 2006 e, da ultimo, nel dicembre del 2015. Nel secondo stralcio sono previsti lavori di rifacimento della pavimentazione, delle murature di contenimento, dei parapetti in pietrame della strada e le necessarie reti tecnologiche (idrica ed elettrica) da realizzare interrate o all'interno dei parapetti non rilevanti sotto il profilo archeologico.
  Ringrazio l'onorevole interrogante per la puntuale descrizione della situazione vincolistica dell'area che eviterò di ripetere e preciso che rispondo sulla base di documentazione riferita all'arco temporale 2004-2015, presentatami dalla Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Napoli e Caserta e della documentazione, riferita al medesimo arco temporale, presentatami dalla Soprintendenza Belle Arti e paesaggio per il Comune e la Provincia di Napoli nonché sulle risultanze delle ispezioni disposte dal Segretario generale del Ministero ed inizio la mia relazione riferendo in merito al II stralcio dei lavori.
  Per quanto riguarda lo stato dei luoghi ante intervento, vorrei precisare che dalla documentazione grafica e fotografica allegata al progetto definitivo agli Atti della competenze Soprintendenza belle arti e paesaggio per il Comune e la Provincia di Napoli, si evince che il tratto di strada, relativo al II stralcio del suddetto progetto, in grave stato di degrado, oggetto di saggi archeologici preventivi, era realizzato in conglomerato cementizio e bituminoso, per lo più privo di parapetto, che, dove presente, era costituito da blocchi di lapil cemento in alcuni punti intonacati in altri no.
  I muri di contenimento dei terrazzamenti a monte della strada sono realizzati in muratura in pietra locale a secco, in più tratti crollati o prossimi al crollo.
  Le previsioni del progetto assentito riguardavano la realizzazione di una nuova pavimentazione in pietra calcarea senza alcun ampliamento della sede stradale, il rifacimento dei muri di contenimento crollati e il consolidamento di quelli danneggiati utilizzando pietra calcarea e malta cementizia, il rifacimento dei parapetti crollati, il consolidamento di quelli danneggiati e, dove necessario, la realizzazione ex novo di parapetti in pietra calcarea, la posa in opera di tubazioni in PVC per la rete elettrica ed idrica, quest'ultima già presente in loco e realizzata mediante la posa, fuori terra lungo il perimetro esterno della strada.
  L'attuale stato dei luoghi evidenzia l'avvenuta esecuzione del sottofondo per la posa della pavimentazione realizzato con un massetto, di altezza costante di circa diciotto centimetri, in conglomerato cementizio armato con rete in ferro, che risulta completato per tutto il tratto interessato dal progetto del IIo stralcio; la posa in opera della pavimentazione in pietra, ormai quasi ultimata; il consolidamento e, ove necessario, il rifacimento dei tratti di muro crollati con l'utilizzo di pietrame analogo, come da progetto ed infine la realizzazione del parapetto in pietra.
  Preciso che la sede stradale è rimasta invariata, non sono stati aperti nuovi varchi di accesso ai fondi limitrofi.
  Per questo stralcio di progetto, essendo emerse delle lievi difformità rispetto a quanto assentito, è stata presentata dal Comune di Massa Lubrense istanza di accertamento paesaggistico ai sensi dell'articolo 167 del D.lgs. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), istanza sulla quale la Soprintendenza ha espresso un parere di compatibilità il 25 novembre 2015.
  È stata infine presentata, sempre da parte del Comune di Massa Lubrense, istanza di variante in corso d'opera ai sensi dell'articolo 146 del Codice dei beni culturali e del paesaggio sulla quale la Soprintendenza ha espresso parere favorevole con prescrizioni il 3 dicembre 2015.
  Per quanto riguarda, invece, il tratto di strada relativo al I stralcio del progetto, interessato dal tracciato romano, e dalla Torre Minerva, dopo l'acquisizione dei necessari pareri sia sotto il profilo archeologico che paesaggistico, i lavori sono iniziati con il restauro del tratto lastricato romano e quattrocentesco e il previsto abbattimento della casa del farista di epoca moderna.
  In data 19 ottobre 2015, in merito all'intervento in parola, è pervenuto appello del Presidente dell'Associazione WWF Penisola sorrentina ed altre associazioni per la sospensione delle opere in corso su via Minerva e Torre Angioina. A seguito di tali segnalazioni il competente Servizio Ispettivo del Segretariato Generale ha svolto un'approfondita analisi delle carte inviate, ha effettuato un sopralluogo il successivo 17 novembre e ne ha diffusamente riferito al Segretario generale in merito con una relazione del 18 novembre 2015.
  Concludo quindi riferendo puntualmente in merito alle osservazioni con l'avvertenza che dovrò necessariamente esprimermi in un linguaggio tecnico poiché di intervento tecnico qui si discute.
  Le opere realizzate sono opere di consolidamento e di restauro, per quanto concerne il tratto lastricato romano e quattrocentesco (che nell'interrogazione viene indicato come «...storica mulattiera costeggiata da diversi muri a secco...») e la Torre Minerva; mentre, per il tratto di strada, di interesse paesaggistico, l'intervento è relativo al rifacimento della pavimentazione in pietra calcare del tratto di strada che, allo stato dei luoghi originario, si presentava asfaltato e in grave degrado.
  Pertanto la realizzazione dei parapetti non ha comportato la demolizione di nessuna muratura a secco né, tanto meno, sono state realizzate ex novo murature in cemento armato; le dimensioni della strada sono rimaste invariate; i parapetti in pietra, ove necessario, sono stati realizzati ex novo, in particolare nei tratti in cui la strada né era sprovvista, in pietra locale e senza stilatura dei giunti, ed esclusivamente per motivi di sicurezza, considerato che la strada costeggia dirupi di notevole altezza.
  Per quanto concerne, invece, le murature di contenimento in pietra, i lavori hanno riguardato essenzialmente il consolidamento di quelle pericolanti e il rifacimento dei tratti crollati, utilizzando pietre analoghe alle preesistenti e, ove possibile, reperite in loco senza adottare l'impiego del cemento armato rivestito, con la tecnica del «sandwich», in pietra, ma, esclusivamente per la parte interna della muratura, è stata utilizzata la malta di cemento.
  In merito ai sottoservizi preciso che sono stati semplicemente posati nel terreno, previo piccolo scavo, i tubi in PVC per la rete elettrica ed idrica, in sostituzione di una vecchia conduttura dell'acqua posizionata fuori terra lungo tutto il perimetro della strada.
  Infine per quanto riguarda la asserita trasformazione d'uso della Torre Minerva in uffici turistici ed altre attività, vorrei evidenziare che nel progetto approvato non c’è alcun riferimento in tal senso.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

zona protetta

rete stradale

idrogeologia