ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06687

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 504 del 16/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: DE MENECH ROGER
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MALISANI GIANNA PARTITO DEMOCRATICO 09/02/2016
NARDUOLO GIULIA PARTITO DEMOCRATICO 09/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 16/10/2015
Stato iter:
31/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/03/2016
Resoconto CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 31/03/2016
Resoconto DE MENECH ROGER PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/10/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 09/02/2016

DISCUSSIONE IL 31/03/2016

SVOLTO IL 31/03/2016

CONCLUSO IL 31/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06687
presentato da
DE MENECH Roger
testo presentato
Venerdì 16 ottobre 2015
modificato
Martedì 9 febbraio 2016, seduta n. 565

   DE MENECH, MALISANI, NARDUOLO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   l'archivio di Stato di Belluno è stato istituito il 1o dicembre del 1973 in base alla normativa che prevedeva la presenza di un archivio di Stato in ogni capoluogo di provincia;
   situato in via Santa Maria dei Battuti, in pieno centro storico, all'interno di una sede prestigiosa, il cui corpo originale risale al 1330, l'archivio svolge un servizio a beneficio dell'intera comunità provinciale, oltre che cittadina;
   l'archivio conserva parte della documentazione pubblica che precede l'unità d'Italia ed assolve funzioni di raccolta e conservazione degli archivi prodotti nel territorio bellunese da enti pubblici e privati, di assistenza per chi consulta i documenti, di allestimenti culturali di mostre, di attività didattiche con le scuole;
   l'organico, che è allo stato attuale formato da sei persone con qualifica amministrativa, non basta a coprire le funzioni di un archivio, non conosce, tra l'altro, alcuna professionalità con la qualifica di «archivista», tranne la figura del direttore;
   attualmente la figura del direttore è ricoperta pro tempore, a scadenza da un dirigente che è direttore in pianta organica in una sede di archivio collocato in altra provincia;
   in seguito al terremoto dell'Aquila dell'aprile 2009, è arrivato temporaneamente all'archivio di Stato di Belluno anche l'archivio processuale del Vajont; le carte del processo del Vajont si trovavano all'archivio di Stato dell'Aquila e furono sepolte dalle macerie del sisma che distrussero anche il locale dell'archivio di Stato;
   l'archivio di Belluno costituisce un elemento unificante per molte iniziative che trovano riferimento nel progetto «Archivio diffuso del Vajont» ed è sentito dalla comunità bellunese anche come un polo di aggregazione, riconosciuto come sede naturale per accogliere molte altre manifestazioni legate al ricordo della tragedia;
   dal momento del suo trasferimento all'archivio bellunese, tutto il materiale inerente il processo del Vajont, circa 150.000 documenti contenuti in 256 faldoni, è stato completamente digitalizzato;
   proprio in questo momento, insieme al comune di Longarone e all'associazione Tina Merlin, l'archivio di Stato di Belluno sta lavorando per candidare l'archivio diffuso del Vajont nell'apposito Registro Memory of the World - Unesco;
   la conseguenza di un ridimensionamento o accorpamento dell'archivio di Stato di Belluno sarebbe il depauperamento della storia di Belluno e del suo interno territorio provincia, privato di un riferimento istituzionale fondamentale per la sua conoscenza e, sottratto, dei suoi documenti secolari, cioè le carte della storia, che verrebbero smembrate in diverse sedi;
   si metterebbe inoltre a rischio la permanenza a Belluno dell'archivio del Vajont; il trasferimento dei faldoni del processo in altra sede rappresenterebbe uno schiaffo alla comunità bellunese;
   il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha deciso di investire nella valorizzazione della memoria stanziando un finanziamento di 50 mila euro per il Museo del Vajont;
   se si intenda mantenere nel territorio bellunese l'archivio di Stato, evidenziando l'importanza che esso rappresenta per l'intera comunità;
   se si intenda proseguire nella valorizzazione della memoria, indicando nell'archivio di Stato di Belluno la sede naturale per la permanenza della documentazione del processo del Vajont, contenuto tangibile della memoria della catastrofe. (5-06687)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 31 marzo 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-06687

  L'On.le De Menech richiede notizie in merito all'Archivio di Stato di Belluno, in particolare per il fatto che in esso sono custoditi i documenti processuali del Vajont.
  A tale proposito riferisco, sulla scorta degli atti della Direzione generale Archivi del Ministero, nonché delle informazioni trasmesse direttamente dall'Archivio di Stato di Belluno che i documenti del Vajont, versati secondo le norme vigenti presso l'Archivio di Stato dell'Aquila presso cui sono stati ordinati e inventariati, a seguito del terremoto del 2009 sono stati trasferiti presso l'Archivio di Stato di Belluno in base ad una convenzione stipulata tra il Mibact e il Comune di Longarone con finalità di studio e valorizzazione.
  L'accordo prevedeva la redazione di un inventario analitico, la realizzazione di regesti dei documenti di particolare interesse, la digitalizzazione delle carte al fine della fruizione on line e la creazione di copie di sicurezza. Tali interventi sono stati completati e le carte si trovano attualmente presso l'Istituto, al fine di garantirne l'ottimale fruizione e conservazione.
  Successivamente, su iniziativa della Fondazione Vajont e dell'Associazione Tina Merlin di Belluno, è stata avviata, con l'accordo del Comune di Longarone, dell'Archivio di Stato de L'Aquila, della Direzione generale Archivi e dell'Archivio di Stato di Belluno, la procedura per la presentazione della candidatura necessaria ad iscrivere l'archivio processuale del Vajont nel Registro della Memoria dell'UNESCO.
  A tale proposito, nello scorso mese di gennaio si è svolta presso l'Archivio di Stato di Belluno una riunione cui hanno partecipato i rappresentanti di tutti i soggetti istituzionali sopra citati, i quali hanno predisposto una bozza di accordo per la costituzione del gruppo promotore della candidatura.
  Attualmente è in corso di redazione il testo da proporre alla Commissione Italiana UNESCO e successivamente alla Commissione di Parigi.
  Resta ancora da realizzare la pubblicazione on line dei documenti su un Portale tematico dedicato all'interno del SAN, Sistema Archivistico Nazionale, che consentirà di estendere la consultazione ad un maggior numero di studiosi.
  In relazione alla prospettata carenza di personale, si fa presente che l'articolo 1, comma 328, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, autorizza l'assunzione a tempo indeterminato presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di 500 funzionari da inquadrare nella III area del personale non dirigenziale, posizione economica F1, tra gli altri, anche nel profilo professionale di archivista.
  In tale ambito si potrà sopperire alle criticità prospettate attraverso la prevista procedura di reclutamento di funzionari archivisti, da assegnare anche all'Archivio di Stato di Belluno.
  Vorrei segnalare, a tale proposito, che la nuova tabella organica del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, allegata al DM 6 agosto 2015 di approvazione delle dotazioni organiche per tutti gli uffici dell'Amministrazione centrale periferica, prevede per l'Archivio di Stato di Belluno 12 unità di personale tra cui 3 funzionari archivisti.
  Quanto sopra riportato conferma che l'Istituto continuerà ad avere la sua sede a Belluno e che non è mai stato ipotizzato alcun trasferimento.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

archivio

ente pubblico

sisma