ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06654

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 502 del 14/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MANLIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2015
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2015
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2015
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2015
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2015
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2015
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2015
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2015
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2015
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2015
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 14/10/2015
Stato iter:
19/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2015
Resoconto BELLANOVA TERESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 19/11/2015
Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/10/2015

DISCUSSIONE IL 19/11/2015

SVOLTO IL 19/11/2015

CONCLUSO IL 19/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06654
presentato da
DI STEFANO Manlio
testo di
Mercoledì 14 ottobre 2015, seduta n. 502

   MANLIO DI STEFANO, COMINARDI, DEL GROSSO, DI BATTISTA, GRANDE, SCAGLIUSI, SIBILIA, SPADONI, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, LOMBARDI e DALL'OSSO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   il 19 settembre 2014 è stata presentata un'interrogazione (n. 5-03603) con la quale si chiedeva al Ministro interrogato come intendesse intervenire in seguito a una vicenda che riguardava 72 dipendenti di Videotime spa, appartenente al gruppo Mediaset e quindi di proprietà della famiglia Berlusconi, che rischiavano dopo 25/30 anni di servizio di perdere il proprio posto di lavoro a causa di accordi puntualmente violati tra aziende e rappresentanze sindacali dei lavoratori;
   il primo agosto 2012, infatti, la società Videotime spa aveva ceduto alla società D.N.G. srl un ramo d'azienda costituito dall'organizzazione di personale, impianti, beni, attrezzature e diritti dislocato presso dieci sedi regionali site a Bologna, Genova, Torino, Bari, Ascoli Piceno, Venezia, Firenze, Napoli, Palermo e Cagliari;
   il suddetto ramo d'azienda fornisce servizi di ripresa audiovisiva, montaggio/post produzione, supporto produttivo e collegamenti ed è finalizzato alla realizzazione di produzioni televisive giornalistiche e sportive trasmesse dalle reti televisive. La suddetta cessione ha comportato il trasferimento di 72 lavoratori da Videotime spa a D.N.G. srl;
   l'accordo quinquennale (agosto 2012/agosto 2017) tra le due aziende garantiva ai lavoratori sedi di lavoro invariate fino al 31 dicembre 2014 e condizioni invariate in riferimento ai seguenti istituti: parte fissa del premio di risultato; superminimo collettivo; cassa di assistenza sanitaria; fondo pensione complementare Mediafond; 14o mensilità; polizza infortuni professionali ed extra; scatti di anzianità indennità operatore sede regionale;
   l'accordo prevede, tra le altre, una garanzia «fondamentale» (punto 5 del verbale di accordo firmato dalla società Videotime srl, la società D.N.G. srl e i sindacati CGIL, CISL, UIL) che recita testualmente: «garanzie. Nel caso in cui in futuro sorgessero problematiche derivanti dallo scioglimento della società cessionaria o comunque venissero attuati licenziamenti collettivi nei confronti delle persone interessate al trasferimento del ramo d'Azienda, cedente e cessionario si impegnano sin d'ora, per i prossimi (cinque) anni, a individuare con le organizzazioni sindacali firmatarie soluzioni alla salvaguardia dell'occupazione del personale appartenente al ramo d'Azienda, non escludendo la possibilità di ricollocazione nell'ambito di Videotime e/o di altre Società controllate dall'attuale Amministratore Unico di D.N.G. srl»;
   dopo circa due anni dal suddetto accordo, si è assistito alla decisione unilaterale da parte dell'azienda, la D.N.G. srl, di: modificare gli orari di lavoro riguardanti soprattutto le trasferte (marzo 2013) portandoli di fatto da 8 ore lavorative a 10 ore lavorative giornaliere con trasferimenti coatti dei lavoratori interessati, assorbimenti degli aumenti del CCNL, mancata erogazione dell'una tantum prevista dal rinnovo contrattuale, ferie forzate in regime di agitazione sindacale, fino a giungere nel mese di maggio al licenziamento collettivo di cinque lavoratori-quadri delle sedi di: Napoli, Cagliari, Bari, Ascoli Piceno, Venezia, perché a causa dell'introduzione di un software la mansione diveniva superflua; (in realtà una delle attività svolte dai coordinatori – Attività di booking e pianificazione risorse – è stata esternalizzata dalla stessa DNG ad una società dello stesso gruppo ed attualmente viene svolta da 5/6 dipendenti a contratto);
   la D.N.G. srl e la Videotime (Mediaset) quindi in deroga a tutti gli accordi sindacali e con quattro stati di agitazione (gennaio 2013, marzo 2013, maggio 2013, luglio 2014) decretati dai lavoratori, hanno puntualmente disertato gli incontri risolutivi tra le parti (luglio 2014);
   il 12 marzo 2015, è pervenuta la risposta all'interrogazione sopra citata, da parte del sottosegretario di Stato al lavoro e politiche sociali, Franca Biondelli, la quale dopo aver ribadito l'impegno da parte delle parti, per 5 anni, «ad individuare soluzioni finalizzate alla salvaguardia occupazionale del personale appartenente al ramo d'azienda nel caso in cui fossero stati erogati licenziamenti collettivi», ha assicurato «che il Governo continuerà a monitorare i futuri sviluppi della vicenda, anche nella eventuale prospettiva di esaminarne le principali criticità»;
   il 14 settembre 2015, la D.N.G. srl comunica, mediante lettera raccomandata, ai propri dipendenti una procedura di licenziamento collettivo per riduzione di personale. Verranno chiuse due sedi (Ascoli Piceno e Cagliari) e saranno ridimensionate/cessate le attività di ripresa nelle sedi di Bari, Genova, Napoli, Palermo e Venezia. Il paradosso risiede nel fatto che sia la stessa Videotime spa, unico committente della D.N.G., ad indicare il ridimensionamento delle attività. Il risultato è drammatico: 32 unità in esubero;
   la D.N.G. srl dichiara che la cessazione/ridimensionamento delle attività nelle sedi sopra citate, rende oggettivamente allo stato difficile ipotizzare il ricorso a misure alternative nonché porre in essere azioni di riqualificazione o mobilità professionale o di riallocazione del personale;
   la società comunica, altresì, la propria disponibilità a discutere con le organizzazioni sindacali la possibilità di ricorrere a misure alternative pur nel quadro suddetto di esuberi strutturali;
   il 5 ottobre 2015, le organizzazioni sindacali hanno comunicato sia al gruppo Mediaset che alla D.N.G. srl la volontà di un urgente incontro per verificare la tenuta dell'accordo del 1o agosto 2012 alla luce della procedura di licenziamento collettivo in atto; ad oggi risulta aperto un tavolo di trattative tra le organizzazioni sindacali e la sola azienda D.N.G. –:
   se non intenda intervenire urgentemente, visti i drammatici sviluppi della vicenda, incontrando le parti sociali per l'esame della situazione occupazionale e «monitorando» i tavoli delle trattative.
(5-06654)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 novembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-06654

  L'onorevole Di Stefano – con il presente atto parlamentare – richiama nuovamente l'attenzione sulle conseguenze occupazionali derivanti dalla cessione, da parte dell'impresa VIDEOTIME spa, di un ramo di azienda all'impresa DNG srl.
  Al riguardo, è opportuno ricordare, in via preliminare, che il 1° agosto 2012 i vertici aziendali di DNG srl e di VIDEOTIME spa (entrambe appartenenti al gruppo Mediaset e le rappresentanze sindacali dei lavoratori hanno sottoscritto un accordo di armonizzazione che ha previsto, tra l'altro, l'impegno delle Parti (per il quinquennio agosto 2012 – agosto 2017) di individuare – nel caso di scioglimento della società cessionaria, DNG srl, o di intimazione da parte di quest'ultima di licenziamenti collettivi – soluzioni finalizzate alla salvaguardia occupazionale del personale interessato dalla cessione del ramo di azienda, anche mediante la ricollocazione nell'ambito della stessa VIDEOTIME spa o di altre società del gruppo.
  Ricordo anche che, lo scorso 7 gennaio, cinquantaquattro lavoratori della DNG srl hanno adito il giudice del lavoro presso il Tribunale di Milano al fine di far dichiarare illegittimo il trasferimento del ramo di azienda da VIDEOTIME spa a DAG srl e che, nelle more del giudizio (la prossima udienza è fissata per il prossimo 24 novembre), i rapporti di lavoro di alcuni ricorrenti si sono risolti consensualmente.
  Rendo noto, inoltre, che lo scorso 14 settembre, la DNG srl ha dato avvio ad una procedura di licenziamento collettivo nei confronti di trentadue dipendenti su un organico complessivo pari a sessanta unità lavorative. Le motivazioni di tale scelta, indicate dalla società nella comunicazione di avvio della procedura, sono riconducibili essenzialmente ad uno squilibrio tra costi (tra cui, in particolare, il costo del lavoro) ed effettiva redditività delle attività espletate, nonché alle mutate condizioni del settore merceologico di riferimento.
  Conseguentemente, la DNG srl ritiene necessaria l'adozione di un piano di razionalizzazione che preveda la chiusura delle sedi di Ascoli Piceno e di Cagliari (nelle quali sono impiegati in tutto 8 lavoratori), nonché il ridimensionamento delle attività espletate nelle sedi di Bari, Genova, Napoli, Palermo e Venezia. DNG srl ha, in ogni caso, manifestato la propria disponibilità a discutere con le rappresentanze sindacali dei lavoratori in ordine alla possibilità di ricorrere a misure alternative al licenziamento sebbene difficilmente percorribili in considerazione della natura strutturale degli esuberi.
  Tanto premesso, informo che lo scorso 30 ottobre all'esito di un precedente incontro, le Segreterie sindacali nazionali hanno diffuso un comunicato congiunto con il quale hanno contestato le motivazioni dei licenziamenti, ritenendo che l'andamento del bilancio della DNG srl – sebbene negativo alla chiusura dell'esercizio 2014 – non sia tale da giustificare la drastica riduzione di personale prospettata.
  Informo altresì che lo scorso 5 novembre – nell'ambito della fase sindacale della procedura di licenziamento collettivo – si è tenuto, presso la sede di Confindustria Radio TV, un ulteriore incontro nel corso del quale le parti hanno tentato di individuare eventuali soluzioni volte a limitare, ove possibile, l'impatto della procedura di licenziamento collettivo. Nel corso dell'incontro, in particolare, è stata valutata la possibilità di un ricorso ad incentivi economici in favore di quei lavoratori intenzionati a interrompere volontariamente il proprio rapporto di lavoro (al fine di consentire la ricollocazione dei lavoratori impiegati presso le sedi oggetto di chiusura), nonché il ricorso ad eventuali strumenti di sostegno al reddito, anche in deroga, previsti dalla normativa vigente. In tale sede, inoltre, DNG srl, dopo aver ribadito la necessità di chiudere le sedi di Cagliari e di Ascoli Piceno, ha convenuto con quanto sostenuto dalle rappresentanze sindacali nel comunicato dello scorso 30 ottobre in ordine alla necessità di una organizzazione del lavoro più flessibile e di una rimodulazione di alcuni istituto economici previsti dall'accordo integrativo aziendale per le società del gruppo Mediaset.
  La fase sindacale della procedura si è conclusa, nella giornata dell'11 novembre, con la sottoscrizione di un verbale di mancato accordo tra le parti le quali, pertanto, hanno convenuto di proseguire il confronto nella successiva fase amministrativa della procedura, nell'ambito della quale, ricordo, il Ministero che rappresento svolgerà il proprio ruolo istituzionale di mediazione finalizzato al raggiungimento di una soluzione condivisa tra le parti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

licenziamento

licenziamento collettivo