ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06512

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 492 del 29/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: ZARDINI DIEGO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMINELLI MIRIAM PARTITO DEMOCRATICO 29/09/2015
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 29/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 29/09/2015
Stato iter:
30/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/09/2015
Resoconto ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 30/09/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 30/09/2015
Resoconto COMINELLI MIRIAM PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/09/2015

SVOLTO IL 30/09/2015

CONCLUSO IL 30/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06512
presentato da
ZARDINI Diego
testo di
Martedì 29 settembre 2015, seduta n. 492

   ZARDINI, COMINELLI e BORGHI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il lago di Garda è caratterizzato da paesaggi spettacolari e da un ambiente unico: rive con vegetazioni termofile di impronta mediterranea, ambienti naturali come i canneti, colline moreniche, zone a falesia nella parte nord, abitate da uccelli rari;
   il livello del Garda è soggetto ad oscillazioni naturali e dipende dagli afflussi meteorici, dalle portate degli immissari, dei quali il maggiore è il fiume Sarca, e localmente viene influenzato da fenomeni particolari, come le sesse;
   esso è controllato artificialmente dagli edifici regolatori di Salionze e Governalo, ubicati lungo il fiume Mincio. L'opera di sbarramento di Salionze sul fiume Mincio è in grado di fare defluire portate sino a 200 metri cubi per secondo. Secondariamente, il livello del Garda è regolato tramite la modulazione degli afflussi, che avviene soprattutto operando negli invasi idroelettrici del bacino dell'immissario Sarca, in Trentino. Nel 1960 è stata completata la galleria scolmatrice dell'Adige, usata solo due volte per evitare piene disastrose dell'Adige nella zona di Verona. Così il Garda è stato regimentato sia a nord che a sud, attraverso i sistemi di regolazione a Salionze di Monzambano del 1949 e quelli di Governolo degli anni ’80;
   data la notevole densità abitativa sulle sponde del lago, con comuni di tre province che si spingono sino alle rive, e gli importanti utilizzi irrigui delle acque derivate dall'emissario Mincio, è comprensibile che la regolazione del livello del lago di Garda sia un argomento di grande interesse economico e sociale, e quindi oggetto di normativa e di accordi politici;
   una deliberazione del Consiglio superiore dei lavori pubblici (n. 55 dell'11 marzo 1965) fissò, rispetto allo zero idrometrico di Peschiera d/G, i seguenti livelli di regolazione: – massimo nel mese di aprile 140 cm (eccezionale 175 cm); – massimo primaverile-estivo (maggio-agosto) 135 cm; – massimo estivo-autunnale (settembre-dicembre) 70 cm; – minimo 15 cm (eccezionale -5 cm). Nel 2002, con delibera del comitato istituzionale dell'Autorità di bacino del fiume Po, si decise di modificare il livello massimo autunnale, elevandolo in via provvisoria da 70 cm a 90 cm;
   la Commissione per l'esercizio della regolazione dei livelli del lago ha stabilito nel 1984 quote operative, con riferimento allo zero idrometrico di Peschiera posto a 64,027 m s.l.m., che tengono conto delle attività economiche dipendenti dal lago;
   il 6 settembre 2013 l'Agenzia interregionale per il Po, in seguito ad accordi fra regioni e province ripariali ed enti di gestione delle risorse idriche, ha pubblicato una proposta concordata di regolamentazione dei livelli idrometrici del lago di Garda che prevede una fase di gestione sperimentale dei livelli, in deroga ai valori fissati nel 1965, per una durata di almeno cinque anni, prendendo come riferimento un modello previsionale da sviluppare sulla base delle stime dello scioglimento delle coperture nevose. Qualora l'incremento connesso alla neve, seppur previsto dal modello, dovesse non verificarsi, si ritiene necessario che sia automaticamente consentita la possibilità di scendere di 15 centimetri al di sotto del minimo ordinario stabilito, portandolo dai 140 definiti dalla vigente norma del 1965 ai 125 sopra lo zero idrometrico;
   nel fissare i principi di regimazione delle acque lacuali bisogna tenere conto della sicurezza degli abitati rivieraschi del lago e dei territori sub-lacuali; garantire la dotazione di acque irrigue all'utenza e l'esercizio della navigazione e tutelare l'ambiente lacustre nel suo insieme;
   avendo il lago un'escursione ordinaria di circa 125 cm appare evidente come la regolazione dei livelli possa influire sulla dinamica costiera, determinando un avanzamento o un arretramento della linea di riva;
   anche necessità di protezione civile possono influire sui livelli del lago di Garda: infatti, in situazioni eccezionali di rischio di alluvione in Trentino ed in Veneto, su decisione del magistrato alle acque del bacino dell'Adige, vengono immesse nel Garda le acque del fiume Adige, tramite una galleria che parte dall'alveo del fiume a Mori (TN) e che scarica nel Garda a Torbole (TN). Questa galleria, che è il più grande canale scolmatore europeo, può far affluire nel Garda portate sino a 500 m3/s;
   l'afflusso delle acque dell'Adige nell'invaso benacense, oltre alla variazione di livello, ha anche altri impatti: intorbidimento delle acque del lago, dovuto ai solidi sospesi nelle acque dell'Adige in piena, abbassamento della temperatura dell'acqua nei pressi del recapito, e, secondo alcuni, formazione di nebbie e disturbo alla fauna ittica. Sono i motivi per cui la decisione di aprire la galleria/scolmatore viene presa solo in caso di estrema necessità;
   i problemi legati ai livelli troppo alti del Benaco, peraltro, incidono anche sul collettore fognario, che oltre la quota di 125 centimetri «imbarca» acqua e scarica nel lago il sovraccarico di portata;
   le elevate temperature e la siccità dell'estate 2015 hanno avuto numerosi effetti negativi: ad agosto l'Agenzia interregionale del fiume Po ha fatto calare ulteriormente il deflusso verso il territorio mantovano, nonostante a fine luglio la regione Veneto avesse richiesto un aumento da 80 a 105 metri cubi al secondo. Dal 19 agosto il deflusso è stato fatto scendere a 40 m3/s e poco prima era già stato abbassato a 60. Nonostante le piogge di agosto, il livello del lago di Garda è sceso sotto la soglia di 40 centimetri sullo zero idrometrico di Peschiera, fissata dall'Autorità di bacino. Il lago è sceso, in media, di un centimetro al giorno, riducendo la risorsa idrica del Garda quasi ai minimi storici;
   ambienti naturali come i canneti risentono pesantemente del forte e persistente abbassamento dei livelli del lago, il loro prosciugamento crea problemi alla fauna ittica e al turismo; il livello troppo basso del lago ha ripercussioni anche sulla navigazione, soprattutto per l'attracco dei mezzi della Navigarda e il trasporto delle automobili sulla tratta Desenzano-Riva del Garda;
   le regole dettate dalle esigenze di mezzo secolo fa non sembrano più in grado di rispondere alle mutate condizioni dei nostri giorni: se negli anni fra il 1950 ed il 1970 il problema era quello di contenere i livelli massimi e dunque le piene, evitando allagamenti e disastri, ora, con le mutate condizioni climatiche e il grande uso della risorsa idrica, il problema è esattamente l'opposto;
   l'acqua, salvo qualche rara eccezione, negli ultimi anni è scarsa e i consumi sono spesso superiori alle disponibilità. Un futuro incerto pesa nel basso Garda per l'industria del turismo se spiagge e centri balneari con bassi livelli dell'acqua diventano lunghe distese melmose e inutilizzabili;
   poiché si è in presenza di molteplici e variegate esigenze, e di diversi e a volte contrastanti interessi, è assolutamente necessaria l'adozione di una normativa definitiva che disciplini in maniera idonea la regolazione dei livelli del lago. Per questo i sindaci di numerosi comuni che si affacciano sul Garda chiedono di adottare le nuove misure previste dall'accordo siglato nel 2013 –:
   se il Governo sia a conoscenza della situazione descritta in premessa e se non ritenga di assumere iniziative volte a rendere giuridicamente vincolanti i nuovi parametri di regolamentazione dei livelli idrometrici del lago di Garda stabiliti nel 2013 con l'accordo promosso dall'Agenzia interregionale per il Po. (5-06512)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 30 settembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-06512

  Il tema della regolazione ottimale dei livelli idrici dei laghi, compreso il Lago di Garda, è stato oggetto di approfondite analisi tecniche da parte dell'Autorità di bacino del Fiume Po, anche in relazione alle problematiche connesse alla sicurezza idraulica ed alla protezione civile.
  Con la deliberazione del 23 dicembre 2013 del Comitato istituzionale della predetta Autorità è stato dato seguito alla Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 8 febbraio 2013, recante gli «indirizzi operativi per l'istituzione dell'Unità di comando e controllo del bacino del Fiume Po ai fini del governo delle piene» ed è stato istituito un apposito tavolo tecnico, posto sotto il coordinamento dell'Autorità di bacino del fiume Po, con il compito di analizzare l'influenza degli invasi regolati da dighe sulla formazione e sulla propagazione delle onde di piena a valle e di produrre una proposta tecnica circa l'individuazione degli invasi effettivamente funzionali alla mitigazione del rischio idraulico, da sottoporre all'approvazione del Comitato istituzionale.
  Con il successivo decreto del 26 maggio 2014 del Segretario generale dell'Autorità di bacino è stato disciplinato il funzionamento del citato tavolo tecnico, al quale partecipano di diritto, oltre che il Segretario generale dell'Autorità di bacino del fiume Po, anche i rappresentanti di ciascuno dei centri funzionali regionali di protezione civile, del Ministero dell'ambiente e delle infrastrutture (Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche), nonché dell'Agenzia interregionale del fiume Po e degli enti pubblici regolatori dei Grandi Laghi.
  Il 30 ottobre 2014 si è tenuta un'apposita riunione del tavolo tecnico, avente ad oggetto la valutazione della proposta di una nuova regola di gestione del Maggiore e del Garda. L'autorità, in qualità di soggetto regolatore del livelli del Lago di Garda, ha illustrato la propria proposta di modifica dei limiti di invaso stagionali, concordata con i comuni rivieraschi, finalizzata ad assicurare una riserva di invaso di maggior volume idrico per la laminazione delle piene e per assicurare il corretto funzionamento del sistema di collettamento e depurazione di Peschiera del Garda. Nel corso della riunione, è stato però concordemente stabilito che, al fine di assicurare il massimo rispetto delle condizioni di sicurezza idraulica e di tutela ambientale, la proposta dovesse essere corredata da adeguati studi scientifici ed in particolare da un apposito modello previsionale che, sulla base della copertura nevosa afferente al bacino del Lago di Garda, consenta di stimare con precisione gli afflussi al lago conseguenti allo scioglimento delle nevi e le dinamiche di svaso.
  Non appena l'Autorità fornirà gli studi a supporto della proposta di nuova regolazione, il tavolo tecnico sarà nuovamente convocato e, nel caso in cui gli esiti degli studi condotti siano considerati soddisfacenti, si provvederà ad inoltrare la proposta al Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino del Fiume Po, per la deliberazione conclusiva.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

corso d'acqua

studio d'impatto

utilizzazione dell'acqua