ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06414

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 484 del 17/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZIS DIEGO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 17/09/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06414
presentato da
DE LORENZIS Diego
testo di
Giovedì 17 settembre 2015, seduta n. 484

   DE LORENZIS. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   l'interporto A. Vespucci, nel comune di Collesalvetti, costituisce una importante interconnessione di potenzialità ed opportunità in località Guasticce, i cui trecento ettari rappresentano l'ideale retroterra portuale di Livorno e, con l'ampliamento della cinta doganale, l'interporto finisce per costituire un ulteriore incentivo all'attività di logistica dell'area vasta costiera;
   l'interporto, invero, a norma dell'articolo 1 della legge 4 agosto 1990, n. 240, costituisce «un complesso organico di strutture e servizi integrati e finalizzati allo scambio di merci tra le diverse modalità di trasporto, comunque comprendente uno scalo ferroviario idoneo a formare o ricevere treni completi e in collegamento con porti, aeroporti e viabilità di grande comunicazione». Si tratta pertanto della prescrizione statale di una funzione primaria di logistica assegnata agli interporti;
   l'interporto Vespucci, nello specifico, è stato realizzato con l'apporto di finanziamenti pubblici statali, concessi dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per oltre 26 milioni di euro per la realizzazione della viabilità interna, oltre che di altre opere di urbanizzazione primaria, di impianti nelle aree destinate all'attività di logistica e di opere di sistemazione a verde;
   si sono aggiunti finanziamenti comunitari aventi come obiettivo specifico la realizzazione e l'incremento del trasporto delle merci e il potenziamento delle infrastrutture per i sistemi produttivi. In particolare si era posta la coerenza con gli orientamenti e le indicazioni imposte dagli strumenti della programmazione territoriale e settoriale sia di livello nazionale che regionale. Per cui era prevista la realizzazione di interventi riguardanti magazzini, piazzali, viabilità interna, strutture logistiche e di servizio per il trasporto merci;
   a base dell'avvio dell'impresa si pone altresì l'accordo di programma del 2007 sottoscritto tra la regione Toscana e gli altri enti interessati e competenti che disponeva, tra l'altro, iniziative coordinate per la predisposizione di progetti, tra cui, l'avvio operativo della «piattaforma logistica costiera», mediante l'elaborazione del progetto relativo ad una società di capitali che assumesse il ruolo di promotore dello sviluppo e di soggetto gestore della piattaforma logistica costiera, così vincolando gli aderenti alle disposizioni ivi prescritte;
   emerge pertanto una netta vocazione all'attività di logistica dell'interporto che lo ha da sempre caratterizzato. In particolare, il piano strutturale del 2005 all'articolo 12 delle norme tecniche di attuazione UTOC N. 4 Scolmatore vietava espressamente «funzioni di natura artigianale-industriale»;
   analogamente anche il regolamento urbanistico del 2009 non menzionava tali attività fra quelle del comparto produttivo logistico dell'interporto, ammettendo attività di produzione, trasformazione e fabbricazione nelle zone industriali adiacenti all'interporto stesso;
   nel 2012, tuttavia, è stata approvata una variante al piano strutturale a mente dalla quale, all'interno dei compatti e delle aree con esclusiva o prevalente funzione logistica, è ammessa l'introduzione di funzioni produttive di tipo artigianale-industriale con incidenza non superiore al 40 per cento delle loro superfici totali. Restano escluse le attività di smaltimento, termovalorizzazione e comunque tutte le operazioni di smaltimento di rifiuti. Alcune attività di recupero rifiuti sono tuttavia ammesse sempre che non si tratti di rifiuti pericolosi per la salute dell'uomo e non implichino procedimenti o metodi suscettibili di recare pregiudizio all'ambiente;
   anche il regolamento urbanistico si è adeguato a tali prescrizioni con le modifiche approntate nel 2013, ma il limite delle attività incluse viene ribassato al 25 per cento;
   il descritto ampliamento delle funzioni ammesse nell'ambito dell'interporto ricadenti nell'area dell'attività manifatturiera e commerciale, tuttavia, non rientra nel novero delle attività previste per l'interporto a mente della normativa del 1990 in principio richiamata, ponendosi secondo l'interrogante in contraddizione con le finalità logistiche e retroportuali dell'area;
   ad oggi questo ampliamento delle funzioni dell'interporto trova conferma dal momento che il consiglio comunale di Collesalvetti, nella deliberazione n. 20 del 4 aprile 2014, avente ad oggetto la variante urbanistica di ripianificazione di cui ai commi 4, 5 e 6 dell'articolo 55 della LR 1 del 2005 non prende in considerazione alcuno stralcio delle attività aggiuntive alla logistica;
   taluni atti e pareri, nel frattempo succedutisi, tuttavia sollecitavano un ripensamento rispetto alle decisioni assunte con la variante del 2012. La regione nel 2012, in sede di controdeduzioni per l'approvazione della variante, e successivamente nel 2013, aveva rilevato la necessità di effettuare specifici approfondimenti anche valutando gli effetti territoriali, ambientali e paesaggistici nell'ambito territoriale interessato, rilevando altresì che le nuove funzioni di attività di recupero e riciclaggio non risultano richiamate tra le nuove funzioni menzionate nel protocollo d'intesa del 2013 concluso fra regione Toscana, la provincia di Livorno, il comune di Collesalvetti e l'interporto A. Vespucci;
   l'area territoriale generalmente interessata si colloca nel sito di interesse nazionale (S.I.N) di Livorno per cui emerge una particolare sensibilità ambientale rispetto alla quale deve imporsi una peculiare attività di prevenzione nell'ambito della tutela della salute, come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, delle risorse naturali e del paesaggio –:
   se il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sia a conoscenza dei fatti indicati in premessa e quali siano i suoi orientamenti, per quanto di competenza, circa l'ampliamento delle funzioni svolte dall'interporto rispetto alla prioritaria funzione logistica prescritta dalla normativa nazionale in materia;
   come il Governo valuti, per quanto di competenza, gli effetti territoriali, ambientali e paesaggistici conseguenti all'ampliamento delle funzioni dell'interporto alle attività manifatturiera e commerciale e, se del caso, ritenga di porre in essere specifiche verifiche al riguardo;
   se il Governo ritenga che detto ampliamento delle funzioni svolte dall'interporto possa indurre il rischio dell'avvio di una procedura di infrazione da parte dell'Unione europea nel caso in cui sia valutato in contrasto con le finalità per le quali sono stati concessi i finanziamenti connessi alla programmazione comunitaria dei fondi strutturali. (5-06414)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

impatto ambientale

riciclaggio dei rifiuti