ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06281

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 476 del 05/08/2015
Firmatari
Primo firmatario: GALLO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/08/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 26/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 05/08/2015
Stato iter:
26/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/11/2015
Resoconto D'ONGHIA ANGELA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 26/11/2015
Resoconto BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/08/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 26/11/2015

DISCUSSIONE IL 26/11/2015

SVOLTO IL 26/11/2015

CONCLUSO IL 26/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06281
presentato da
GALLO Luigi
testo presentato
Mercoledì 5 agosto 2015
modificato
Giovedì 26 novembre 2015, seduta n. 530

   LUIGI GALLO, LUIGI DI MAIO, PETRAROLI, BRESCIA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.— Per sapere – premesso che:
il conservatorio di musica San Pietro a Majella, tra i più antichi d'Europa e nato nel 1808 come Real collegio di musica, può vantare una storia prestigiosissima e allievi illustri, tra cui: Francesco Cilea, Vincenzo Bellini, Ruggero Leoncavallo, Salvatore Accardo, Riccardo Muti, Roberto De Simone, Renato Carosone ed Enzo Avitabile; come allievo e maestro: Giuseppe Martucci; tra i direttori di maggior rilievo, si menzionano: Giovanni Paisiello, Saverio Mercadante, Gaetano Donizetti, Francesco Cilea e Roberto De Simone;
a causa di numerose vicissitudini, che di seguito si tenteranno di riassumere, appare lampante, tuttavia, che la realtà attuale del prestigioso istituto musicale sia afflitta da gravi problemi di natura didattica, logistica e amministrativo-contabile;
nel luglio 2012, a seguito delle denunce del presidente del conservatorio avvocato Pasquale Del Vecchio, il Ministero disponeva un'ispezione che, rilevate le difficoltà ambientali e le gravi irregolarità amministrativo contabili, portava, in data 21 dicembre 2012, alla nomina, da parte dell'allora Ministro Francesco Profumo, del dottor Achille Mottola a commissario facente funzioni di presidente del consiglio di amministrazione, come quest'ultimo dichiarato pubblicamente in una nota del 20 settembre 2014 apparsa sul quotidiano La Repubblica – Napoli il 21 settembre 2014;
a determinare l'ispezione fu una situazione ambientale interna tesa che aveva portato alle dimissioni, nel maggio 2011, del direttore maestro Patrizio Marrone, oggetto di forti critiche da parte del maestro Elsa Evangelista, all'epoca sindacalista UNAMS;
alle elezioni seguenti a tali episodi veniva eletta proprio il maestro Elsa Evangelista, in deroga alla normativa vigente, decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, che sancisce l'ineleggibilità di coloro i quali hanno ricoperto ruoli sindacali nei due anni precedenti alle elezioni stesse;
a pochi mesi dall'insediamento del maestro Evangelista, avvenuta a novembre del 2011, anche il presidente dell'istituto, avvocato Pasquale Del Vecchio, rassegnava le proprie dimissioni;
come si evince da fonte giornalistica (corrieredelmezzogiorno.it, 22 maggio 2012), lo stesso Del Vecchio, nell'illustrare la situazione del conservatorio San Pietro a Majella ai vertici del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, definiva «ingovernabile» lo stesso istituto, sollecitando un'ispezione, come sopra rammentato;
dello stesso tenore erano le dichiarazioni dell'allora direttore generale dell'AFAM, Giorgio Bruno Civello, il quale, come si desume dalla stessa fonte giornalistica di cui sopra, garantiva l'intervento del Ministero, e, in riferimento alla situazione del conservatorio, parlava di un'intollerabile «paralisi», di una «bolgia assurda», arrivando ad ipotizzare la sostituzione dell’«intera gestione amministrativa»;
stando alle informazioni rese note dalla stampa, i problemi del conservatorio San Pietro a Majella sarebbero, attualmente, ancora gravi: il giorno 26 marzo 2014, il quotidiano La Repubblica titola quanto segue: «Sessanta allievi e alcuni docenti inviano una denuncia al Ministro. Strumenti vecchi, corsi inadeguati: al Conservatorio il Jazz è in crisi»;
in tale lettera-denuncia indirizzata al Ministero competente da docenti ed allievi, sono elencate diverse anomalie del presente stato del conservatorio, quali: inagibilità dei locali (per i circa 100 allievi di jazz, il conservatorio ha destinato loro solo 30 metri quadri in due ambienti ricavati dall'ex abitazione del custode, con stanze fatiscenti e carenti sotto il profilo dell'acustica, ma anche dell'igiene ordinaria; con spazi inagibili); inadeguatezza degli strumenti musicali, rovinati al punto da costringere alunni e docenti a dover sopperire di tasca propria alle mancanze del conservatorio in termini di manutenzione e riparazione;
altrettanto gravi parrebbero anche i problemi di natura didattica: costanti ritardi nell'attuazione dei corsi, docenti contrattualizzati ad anno accademico e per un numero di ore nettamente inferiore rispetto a quanto dovrebbe essere garantito, procapite ad allievo, dall'offerta didattica e dal Ministero;
una denuncia, secondo la quale le situazioni descritte comporterebbero un inevitabile «abbassamento della qualità della didattica e una probabile compromissione della validità del titolo accademico», rimasta inascoltata, sia da parte dei dirigenti responsabili del conservatorio napoletano, sia dal Ministero competente, visto che, nel settembre 2014, repubblica.it (15 settembre 2014), ansa.it (17 settembre 2014), campaniasuweb (19 settembre 2014) ed altre fonti stampa testimoniano la persistenza degli stessi problemi di natura didattica e logistica;
stando anche alle dichiarazioni rese note dal commissario in carica dottor Achille Mottola, il cui mandato è terminato il 3 dicembre 2014, il quadro è quello di un conservatorio falcidiato da negligenze e forti responsabilità dei dirigenti didattici ed amministrativi tuttora in carica; come desumibile dalla succitata nota dello stesso dottor Mottola pubblicata dal quotidiano La Repubblica, il commissario, in riferimento alla direttrice didattica, parla di «ben precise strategie di affossamento di un vero rilancio dell'istituto», e dichiara inoltre: «al momento del mio insediamento (28 dicembre 2012) la situazione amministrativo-contabile rasentava il default. Gli organi che all'epoca dei fatti ricoprivano responsabilità didattiche o amministrative non avevano esitato ad ordinare spese senza copertura finanziaria e ad assumere debiti fuori bilancio (ad esempio 150.000 euro per compensi a docenti oltre le disponibilità di bilancio; 5000 euro circa per un rinfresco...); «il Conservatorio era attraversato da conflitti interpersonali molto forti e da un continuo rimpallo di responsabilità che tendeva a nascondere la inescusabile negligenza di chi al tempo ricopriva ruoli di responsabilità»; «le risorse finanziarie per il ripristino delle aule jazz e per la manutenzione degli strumenti musicali potrebbero essere facilmente reperite, se solo si deliberasse una programmazione delle attività didattiche sulla base delle risorse umane disponibili e non si prevedessero compensi per ore aggiuntive di docenza e per contratti con esterni che gravano in modo intollerabile sul bilancio e sottraggono risorse finanziare per gli interventi necessari e urgenti»;
inoltre, come si apprende dal quotidiano Mattino del 17 gennaio 2015, che titola: «Bufera in Conservatorio, 5 prof si dimettono», cinque componenti del consiglio accademico hanno rassegnato le proprie dimissioni in data 16 gennaio 2015, lanciando gravi accuse al direttore didattico Elsa Evangelista; i dimissionari, nel suddetto articolo, dichiarano che la Direttrice «sta svilendo gli apparati democratici di gestione dell'Istituto, arrecando un danno di portata incalcolabile per quello che sarà il futuro degli studi musicali nella città di Napoli»;
dallo stesso articolo si evince, a detta degli ex componenti del consiglio accademico, che l'Evangelista si prodigherebbe ad organizzare «eventi di facciata», senza preoccuparsi della didattica: le iniziative adottate dalla stessa, scavalcando il consiglio accademico ed il commissario ministeriale, starebbero determinando «flussi di spesa incontrollati» con conseguente rischio default per l'istituzione musicale; i docenti dimissionari sostengono inoltre di aver segnalato più volte al Ministero competente dette anomalie senza ottenere alcun tipo di riscontro;
il quotidiano La Repubblica del 18 gennaio 2015 titola «Scontro al Conservatorio, si muove anche la Procura» e, oltre a riportare la notizia delle dimissioni dei membri del consiglio accademico, riferisce che gli stessi, negli scorsi mesi, avrebbero presentato esposti in procura «per verifiche su alcuni aspetti di gestione del San Pietro a Majella»; nello stesso articolo si riferisce che sarebbe stato aperto un fascicolo all'attenzione del pubblico ministero Ida Frongillo del pool coordinato dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino;
tornando agli avvenimenti, ad oggi presunti, iniziati dal 2012, in base alla documentazione in possesso dell'interrogante, il 28 giugno 2012, il consiglio accademico del conservatorio di Napoli, presieduto da Elsa Evangelista, approvava una delibera che prevedeva il congelamento di svariate cattedre malgrado questa procedura, che vari tribunali hanno giudicato illegittima comportasse l'indisponibilità delle stesse ai fini del trasferimento; nella stessa delibera veniva approvata la conversione della cattedra in organico della disciplina teoria e solfeggio, in luogo della cattedra di organizzazione, diritto e legislazione dello spettacolo musicale;
nell'approvazione di questa conversione, il consiglio accademico ha prodotto a giudizio degli interroganti un danno, dato che la cattedra di, teoria e solfeggio prevedeva 324 ore di lezione, mentre la cattedra di organizzazione, diritto e legislazione dello spettacolo musicale prevede soltanto 30 ore di lezione all'anno a carattere collettivo, prevedendo dunque una retribuzione che appare impropria con oneri a carico dello Stato;
il Ministero, con nota protocollo 7359 del 6 settembre 2014, a firma del direttore generale dell'AFAM, Giorgio Bruno Civello, aveva espresso parere negativo su tale conversione, ritenendo inopportuno l'utilizzo di un posto in organico per una disciplina curriculare prevista dagli ordinamenti didattici per un impegno orario annuale che non supera le trenta ore, con aggravio di spesa nel bilancio dello Stato;
il Ministero, dopo aver espresso parere negativo riguardo alla suddetta conversione, non avrebbe però, de facto, impedito tale conversione: il direttore didattico, infatti, non avrebbe ottemperato alle indicazioni ministeriali, evitando di dare, così, la priorità a discipline di maggiore interesse musicale e istituendo cattedre non rispondenti alle reali esigenze degli allievi;
la suddetta delibera relativa ai congelamenti delle cattedre avrebbe prodotto altri effetti negativi sul conservatorio napoletano, dato che, a causa di tale congelamento, lo stesso istituto ha subìto ricorsi da parte degli aventi diritto al trasferimento, tant’è che un docente avente diritto al trasferimento per la cattedra di violino vinceva il ricorso con condanna del conservatorio al pagamento delle spese di giudizio e diritto al trasferimento;
il Consiglio Accademico, e per esso il direttore didattico, attraverso una nuova delibera, nell'anno 2014, aveva convertito la cattedra in organico di 324 ore viola complementare in una cattedra di musica d'insieme per la didattica, che, secondo i regolamenti didattici approvati dal Ministero, prevede soltanto 60 ore di insegnamento; anche in tale circostanza, nonostante la chiara contrarietà manifestata dal capo dipartimento del Ministero competente (nelle note protocollo n. 5619/5 e 6636/8 del settembre 2014), dottor Marco Mancini, avverso alla suddetta delibera del consiglio accademico, degli organi competenti e i dirigenti responsabili dell'istituto avrebbero deciso comunque di perseverare nella scelta operata;
ictu oculi, una condotta che porta ad istituire cattedre senza una reale esigenza produce ad avviso degli interroganti non solo un danno, ma anche un abbassamento della qualità dell'offerta formativa, visto che gli allievi del settore disciplinare di musica jazz, pur essendo in numero decisamente maggiore rispetto agli allievi delle cattedre di nuova attivazione, non vedono garantite tutte le ore di lezione previste dal proprio piano di studi;
sono giunte all'interrogante, inoltre, le lettere di denuncia del docente Carlo Mormile e indirizzate ai vertici del conservatorio stesso e del Ministero, circa lo stato, definito «vessatorio», in cui verserebbero lo stesso e gli allievi dell'insegnamento direzione di coro cui, inter alia, non è garantito, dal 2012, lo «strumento» essenziale per la formazione professionale e l'espletamento delle loro attività didattiche, ossia il coro stesso;
si fa strada, dall'analisi dei molti documenti finora citati, l'idea per cui i conflitti sindacali ed interpersonali, parafrasando quanto dichiarato e sopra riportato dal commissario dottor Achille Mottola, sarebbero alla base di talune di queste anomalie, visto che, ad esempio, il docente titolare della disciplina direzione di coro è un esponente di un sindacato in contrasto con quello della direttrice-didattica, Maestro Elsa Evangelista, esponente dell'UNAMS;
continuando nell'elenco delle contraddizioni ed esempi di amministrazione «poco trasparente e democratica» del conservatorio, il sito ufficiale dello stesso (sanpietroamajella.it), inoltre, nella sezione Trasparenza ed accessibilità, non assicura all'utente i principi di trasparenza delle pubbliche amministrazioni previsti dal decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013, dato che, digitando su quasi tutte le sezioni specifiche, sulle stesse compare frequentemente il seguente avviso: «Il contenuto di questa sezione sarà visibile quanto prima»;
inoltre, all'insediamento del commissario, in data 28 dicembre 2012, vi erano numerosi debiti fuori bilancio per spese non sempre rispondenti ad effettive esigenze istituzionali; esempio eclatante sarebbe la spesa, di 5.000 euro circa, motivata da un rinfresco, nell'anno 2011;
la direttrice didattica infine avrebbe emesso, nell'ultimo triennio numerosi provvedimenti disciplinari nei confronti di personale docente ed amministrativo, dichiarati illegittimi dall'autorità giudiziaria, con condanna del Conservatorio al risarcimento delle spese di giudizio, come dimostrato, ad esempio, dalla sentenza 19322/13, emessa dal giudice del lavoro del tribunale di Napoli, che dichiara illegittima la sanzione disciplinare irrogata al ricorrente (il docente Patrizio Marrone) dal direttore con provvedimento del 9 luglio 2012 n. protocollo 4859, e dalla sentenza 16488/13, emessa dal tribunale di Napoli in funzione di giudice del lavoro, che annulla il provvedimento disciplinare inflitto al ricorrente (il dipendente amministrativo Clotilde Punzo) dal direttore con decreto 3474 del 10 maggio 2012 –:
se il Ministro interrogato non ritenga doveroso, per quanto di competenza, avviare una verifica amministrativa interna al fine di accertare la fondatezza dei fatti di cui l'interrogante è venuto a conoscenza espressi in premessa, e, qualora gli stessi risultassero rispondenti alla realtà, se non reputi di attivarsi al fine di ristabilire una situazione di regolarità amministrativa e didattica nel più antico conservatorio d'Europa, al fine così di garantire agli allievi una completa offerta formativa in tutte le discipline adeguata alle ingenti risorse investite da questi ultimi e dallo Stato. (5-06281)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 26 novembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-06281

  Il Conservatorio di Musica «San Pietro a Majella» di Napoli ha registrato da anni una complessa situazione gestionale sia sul piano amministrativo-didattico che su quello finanziario contabile, come documentato dalle relazioni dei revisori dei conti e da varie note del competente ufficio dell'ispettorato Generale di Finanza del Ministero dell'economia. Nel corso del 2011 si è, inoltre, riscontrata una forte conflittualità tra il Direttore dimissionario uscente e la Direttrice del corpo docente. In questo clima il Presidente del Conservatorio il 21 maggio 2012 ha presentato le sue dimissioni. Alla luce di ciò, nel mese di luglio 2012 è stata, quindi, effettuata una visita ispettiva da parte del MIUR che ha accertato, oltre a varie carenze sul piano contabile, amministrativo e didattico, che il contesto era reso ancora più critico a causa di una situazione interna molto delicata e complessa, caratterizzata da un elevato tasso di conflittualità e mancanza di comunicazione fra i vari soggetti preposti al funzionamento dell'istituzione.
  A seguito di ciò, con decreto del Ministro del 21 dicembre 2012, sono state affidate ad un Commissario le funzioni che la vigente normativa attribuisce al Presidente e al Consiglio di Amministrazione. Tali funzioni sono state espletate dal Commissario fino al 31 dicembre 2014. Ciò ha consentito di raggiungere gli effetti auspicati sia sul piano della correttezza e del controllo della spesa, sia sul piano di una normalizzazione dei rapporti a livello istituzionale.
  Per quanto riguarda le questioni rappresentate dall'onorevole interrogante in materia di didattica, appare utile richiamare il quadro normativo vigente. I Conservatori di musica sono istituzioni di Alta Cultura ai sensi di quanto disposto con la legge di riforma n. 508 del 1999, che attribuisce loro la facoltà di darsi ordinamenti autonomi. In particolare, l'articolo 2, comma 4, della citata legge prevede che i Conservatori sono dotati di personalità giuridica e godono di autonomia statutaria, didattica, scientifica amministrativa, finanziaria e contabile anche in deroga alle norme dell'ordinamento contabile dello Stato.
  L'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica n. 132 del 2003 – contenente il Regolamento per l'autonomia statutaria e organizzativa delle istituzioni AFAM, a norma dell'articolo 2, comma 7 della citata legge n. 508 – riconosce al Consiglio Accademico dell'istituzione l'esclusiva competenza, nell'ambito della predetta autonomia statutaria, a determinare il piano di indirizzo e la programmazione delle attività didattiche scientifiche, artistiche e di ricerca, tenuto conto delle disponibilità di bilancio relative all'esercizio finanziario di riferimento.
  Il Consiglio Accademico, quindi, definisce in autonomia le esigenze didattiche dell'istituto e delibera, se necessario, la conversione di cattedre al fine di istituire insegnamenti diversi e di implementare l'offerta formativa, tenendo conto in via prioritaria delle necessità dell'utenza e dell'esigenza di migliorare gli standard qualitativi. In considerazione di ciò, il Consiglio Accademico delibera sui congelamenti e sulle conversioni secondo le indicazioni fornite annualmente dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
  Può, quindi, proporre congelamenti e variazioni all'interno dell'organico complessivo, in relazione alle esigenze rappresentate, che devono soddisfare il piano dell'offerta formativa dell'istituzione ed essere coerenti con le finalità della stessa, salvaguardando, per quanto possibile, la situazione organizzativo-didattico esistente, per le implicazioni che le determinazioni adottate possono avere sul personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
  Le proposte di conversione devono essere, poi, comunicate al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con l'espressa indicazione delle motivazioni che hanno determinato la variazione. Per tale motivo, i Direttori delle istituzioni sono tenuti ad accertare preventivamente la legittimità delle deliberazioni assunte, delle quali il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca si limita a prendere atto, fatta salva la possibilità di sollevare eventuali rilievi nel caso di inosservanza dei criteri connessi all'offerta formativa ed alle sopravvenute esigenze didattiche.
  Le deliberazioni adottate in merito, trattandosi infatti di atti incidenti sulla programmazione didattica, rientrano nella competenza del Consiglio Accademico dell'istituzione e non appaiono travalicare i poteri loro riconosciuti dal citato articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica n. 132 del 2003.
  Tenuto conto del descritto quadro normativo di riferimento, il Ministero ha richiesto al Conservatorio i necessari chiarimenti sia in relazione alla cattedra di «diritto e legislazione dello spettacolo» istituita per conversione di altra disciplina nell'anno accademico 2012/2013, sia in relazione a quella di «musica d'insieme per didattica della musica» istituita per conversione da «viola complementare» per l'anno accademico 2014/2015.
  Nel primo caso il Ministero ha evidenziato che la costituzione di una cattedra di 324 ore per l'insegnamento di «Diritto e legislazione dello spettacolo» di cui 250 ore di didattica e le rimanenti per altre attività non rispecchiava le reali necessità dell'offerta formativa. Al riguardo, questa Amministrazione chiederà comunque all'istituzione di fornire ulteriori chiarimenti in merito alle modalità di attribuzione delle ore del predetto insegnamento, tenuto conto che l'istituto nell'ambito della propria autonomia potrebbe aver disatteso la disposizione ministeriale ritenendo il corso funzionale ad altri insegnamenti. In tal caso non ci sarebbe, comunque, danno all'Erario, visto che l'insegnamento in questione è comunque in organico.
  Nel secondo caso, con nota del 5 settembre 2014, questa Amministrazione ha chiesto precisazioni in merito alle determinazioni assunte dal Consiglio Accademico dell'istituto con il verbale del 16 giugno 2014. Con nota del 16 settembre, il Conservatorio di Napoli, in riscontro alla suddetta nota, ha precisato che la costituzione dell'insegnamento di «Musica d'insieme per didattica della Musica» nell'organico per l'anno accademico 2014/15 trovava giustificazione nell'espletamento di tale corsi sia per il primo livello, che nei corsi di secondo livello con un numero di 310 studenti aventi diritto alla frequenza di tale corso, contro gli 87 studenti di Jazz e i 59 di Lettura della Partitura. È stato altresì precisato che l'impegno orario dello studente (60 ore di lezione), ai finì dell'acquisizione dei c.f.a. non coincideva con l'orario di lavoro del docente. È stato fatto presente infine che il Consiglio Accademico nella seduta del 12 settembre 2014, al fine di preservare l'autonomia statutaria sancita dal decreto del Presidente della Repubblica n. 132 del 2003, aveva ribadito con votazione a maggioranza, quanto deciso e deliberato per la definizione dell'organico del Conservatorio per l'anno accademico 2014/15. Alla luce di ciò, questa Amministrazione ha preso atto di quanto sopra.
  In conclusione, tenendo comunque in considerazione quanto rappresentato nell'interrogazione in discussione e preso atto che permangono molte delle criticità di tipo amministrativo e gestionale sopra descritte, il Ministero si riserva una nuova visita ispettiva volta a verificare lo stato in cui ad oggi versa il Conservatorio «San Pietro a Majella» di Napoli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

musica

insegnante

disavanzo di bilancio