Legislatura: 17Seduta di annuncio: 476 del 05/08/2015
Primo firmatario: GNECCHI MARIALUISA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/08/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 05/08/2015 MAESTRI PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO 05/08/2015 INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO 05/08/2015 GIACOBBE ANNA PARTITO DEMOCRATICO 05/08/2015 BARUFFI DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 05/08/2015
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/08/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 17/09/2015 Resoconto BELLANOVA TERESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) REPLICA 17/09/2015 Resoconto GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/08/2015
DISCUSSIONE IL 17/09/2015
SVOLTO IL 17/09/2015
CONCLUSO IL 17/09/2015
GNECCHI, MICCOLI, PATRIZIA MAESTRI, INCERTI, GIACOBBE e BARUFFI. —
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali
. — Per sapere – premesso che:
come è noto fra gli anni 2008 e 2011 a causa della crisi sono stati firmati molti accordi finalizzati alla gestione delle eccedenze occupazionali con utilizzo di ammortizzatori sociali, sia in sede governativa (si portano a esempio gli accordi Alitalia e Ex Agile) che non governativa;
in sede di sottoscrizione dei suddetti accordi, molti lavoratori anziani, consapevoli di poter raggiungere comunque l'accesso alla pensione di anzianità attraverso la ex quota 96 o con i 40 anni di contribuzione, donne vicine ai 60 anni e quindi alla pensione di vecchiaia, hanno accettato di essere inseriti in mobilità, salvaguardando il posto di lavoro dei più giovani, pur essendo consapevoli che avrebbero raggiunto i vecchi requisiti ben oltre il termine della mobilità;
appare oggi ovvio che quella scelta di entrare in mobilità, compiuta a suo tempo da questi lavoratori per favorire i loro colleghi più giovani, si è dimostrata a seguito della «manovra Fornero» sulle pensioni (decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 («manovra salva Italia»), assolutamente inopportuna e ha condannato questi soggetti, che matureranno i requisiti anche dopo tre anni la fine della mobilità, ad essere esclusi da qualsiasi salvaguardia di accesso alla pensione con i vecchi requisiti;
a seguito dell'approvazione del decreto di cui sopra, sono pervenute a getto continuo segnalazioni di accordi individuali o collettivi, sottoscritti in sede governativa o in sede territoriale, perfezionati in data anche di molto antecedente al 31 dicembre 2011, che presentavano condizioni particolari e che la «manovra salva Italia» del dicembre 2011, non ha assolutamente considerato, lasciando i lavoratori anziani espulsi dal mercato del lavoro, senza alcuna forma di reddito e senza la possibilità di accedere alla pensione;
si ritiene quindi doveroso e necessario individuare questa platea di soggetti che attendono di capire quale potrà essere il loro destino, considerando che già con i provvedimenti in vigore sono ammessi alla salvaguardia i lavoratori che maturano i previgenti requisiti entro un anno dalla fine della mobilità;
per quanto riguarda gli accordi di esodo è stato risposto che le aziende non sono tenute a comunicarli né all'Inps, né al ministero; la mobilità tuttavia è erogata dall'Inps, quindi sono dati che necessariamente sono presenti nella banca dati dell'Inps –:
quanti siano i lavoratori suddivisi per sesso inseriti in mobilità a seguito di accordi stipulati in sede governativa o non governativa entro il 31 dicembre 2011 e che matureranno i previgenti requisiti pensionistici rispettivamente: entro due anni dalla fine della mobilità; entro tre anni dalla fine della mobilità. (5-06265)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):lavoratore anziano
conservazione del posto di lavoro
pensionato