ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06257

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 475 del 04/08/2015
Firmatari
Primo firmatario: DE ROSA MASSIMO FELICE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/08/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 04/08/2015
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 04/08/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 04/08/2015
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/08/2015
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 04/08/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/08/2015
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/08/2015
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 04/08/2015
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 04/08/2015
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 04/08/2015
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/08/2015
VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 04/08/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 04/08/2015
MINISTERO DELL'INTERNO 04/08/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 31/08/2015
Stato iter:
15/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/12/2015
Resoconto VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 15/12/2015
Resoconto DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/08/2015

DISCUSSIONE IL 15/12/2015

SVOLTO IL 15/12/2015

CONCLUSO IL 15/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06257
presentato da
DE ROSA Massimo Felice
testo di
Martedì 4 agosto 2015, seduta n. 475

   DE ROSA, BUSTO, DAGA, ZOLEZZI, TERZONI, MICILLO, MANNINO, CANCELLERI, CRIPPA, DA VILLA, DELLA VALLE, FANTINATI e VALLASCAS. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   la Strategia energetica nazionale prevede che l'Italia assuma il ruolo di «hub del gas» per l'Europa, diventando di fatto la piattaforma logistica dell'area mediterranea per i Paesi del Nord Europa;
   il Piano per gli investitori di SNAM prevede entro il 2018 una crescita delle esportazioni di gas dai 24 miliardi di Smc di metano del 2014 a 46 miliardi;
   negli ultimi anni lo stesso Ministero per lo sviluppo economico certifica una drastica diminuzione dei consumi di metano nel mercato italiano (nella relazione annuale, presentata il 24 giugno 2015, l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico indica che «nel 2014 il consumo interno lordo di gas è diminuito di altri 8 miliardi di metri cubi, scendendo a 61,9 miliardi dai 70,1 del 2013 (-11,6 per cento). Con quest'ultima riduzione, la quarta consecutiva, i livelli di consumo lordo sono tornati indietro ai valori rilevati tra il 1997 e il 1998») e la stessa SNAM nel Piano per gli Investitori evidenzia la stasi nei consumi di gas a livello comunitario;
   i nuovi grandi gasdotti della Rete nazionale, in larga parte, non servono, pertanto, a garantire il servizio ai cittadini italiani e ad assicurare un approvvigionamento per il mercato interno ma devono garantire la capacità di SNAM di esportare all'estero, aumentando la quota di gas per la quale l'Italia fungerebbe esclusivamente da luogo di transito;
   tale indirizzo contenuto nella SEN, mai sottoposto a valutazione ambientale strategica, necessita di una serie di nuove infrastrutture tra cui gasdotti, centrali di compressione e stoccaggi sotterranei di gas;
   la B.E.I. risulta aver finanziato alcuni di questi impianti per centinaia di milioni di euro (a mero titolo di esempio, il progetto di stoccaggio «Bordolano» è stato finanziato, nell'estate 2013, per 283,00 milioni di euro);
   in quest'ottica sono stati autorizzati negli anni scorsi, anche prima del varo della Strategia energetica nazionale e sono ora in via di realizzazione, numerosi stoccaggi sotterranei di gas concentrati in Basilicata, lungo la dorsale adriatica della penisola e in pianura padana in vecchi giacimenti abbandonati: Sinarca stoccaggio in Molise; Grottole/Ferrandina in Basilicata; S. Martino sulla Marrucina in Abruzzo; S. Benedetto del Tronto e Palazzo Moroni nelle Marche; Alfonsine, S. Potito e Cotignola in Emilia Romagna; Cornegliano Laudense, Bordolano, Bagnolo Mella e Romanengo in Lombardia;
   molte di queste aree presentano rilevanti problematiche di rischio sismico; a mero titolo di esempio, lo stoccaggio gas di S. Martino sulla Marrucina in provincia di Chieti ricade in un'area a massimo rischio sismico (classe 1); tre dei quattro nuovi stoccaggi in Lombardia – Bordolano, Bagnolo Mella e Romanengo (ITIS104-INGV sisma 1802) – sono sulla sorgente sismogenica composita ITCS002-INGV (M6.1); a S. Benedetto del Tronto lo stoccaggio è in un'area in cui la microzonazione sismica del comune ha accertato la tendenza dei suoli alla liquefazione; Ferrandina in Basilicata è in zona sismica 2;
   sono altresì in corso richieste per aumentare la pressione di esercizio in alcuni campi tra cui Fiume Treste in Abruzzo fino al 110 per cento della pressione originaria, Sergnano (CR), Ripalta Cremasca (CR) e Settala (MI);
   gran parte di questi territori presenta alte densità di popolazione e addirittura, in diversi casi, gli stoccaggi sono direttamente al di sotto di grandi centri abitati (S. Benedetto del Tronto; Cornegliano Laudense; Quinzano d'Oglio, Verolanuova, Borgo San Giacomo, Casalbuttano, Pontevico, Robecco d'Oglio, Soresina) o nelle immediate vicinanze (Lodi; Crema; Brescia, Monza, Sesto San Giovanni, Milano, Chieti);
   gli stoccaggi gas sono classificati, dall'ottobre 2009, quali impianti a rischio di incidente rilevante sulla base del decreto legislativo n. 334 del 1999 e ss.mm.ii. (ora decreto legislativo n. 105 del 2015) «Seveso»;
   per gli stoccaggi gas già operativi si dovevano da tempo predisporre i Piani di Emergenza Esterni di cui all'articolo 20 del decreto legislativo citato ma, per molti di essi, tale obbligo non sembra essere stato rispettato;
   il tema del rischio della sismicità indotta/innescata dall'iniezione di fluidi in pressione (tema posto in evidenza dalla comunità locale, che ha sconsigliato l'attivazione dell'impianto di Rivara in Emilia) è trattato da decenni da parte della comunità scientifica a livello internazionale mentre nel nostro Paese per anni tale questione è stata di fatto pericolosamente trascurata e, fino al 2013, non è stato oggetto di valutazione in tutti i procedimenti di autorizzazione di questi impianti;
   solo recentemente, la Commissione ICHESE, istituita per le pressioni dei comitati cittadini, a seguito dei luttuosi eventi sismici del 2012 in Emilia Romagna, ha preso in considerazione possibili connessioni tra attività di iniezione/estrazione di fluidi e sismicità innescata;
   i risultati di questa Commissione e i successivi approfondimenti hanno portato da un lato all'inclusione di prescrizioni specifiche, di dubbio valore scientifico, nell'ambito dei più recenti provvedimenti di compatibilità ambientale da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dall'altro al varo di «Linee guida per i monitoraggi» dei parametri geofisici connessi alla possibile sismicità nella gestione degli impianti da parte del Ministero dello sviluppo economico;
   la prescrizione che viene inserita nei decreti ministeriali di compatibilità ambientale rivela le enormi criticità connesse alla conduzione degli stoccaggi di gas in quanto paventando l'innesco/induzione di sismicità che può raggiungere il grado di 3.0 della scala Richter come elemento di allarme, è in aperta contraddizione addirittura con le stesse Linee Guida del MISE che raccomandano come situazioni di allarme eventi di energia enormemente minori. Prescrizione, che senza precisare la magnitudo massima, ingiunge di osservare procedure di semplice diminuzione della pressione assolutamente intempestivi a livelli di sismicità M3.0, nella irrealizzabile quanto curiosa ipotesi che un sisma in corso possa essere gestito come evento di pseudo proporzionalità tra pressione e sismicità;
   l'articolo 28 comma 1-bis del decreto legislativo citato prevede la possibilità di riesaminare i provvedimenti rilasciati qualora emergano novità rilevanti;
   nel frattempo in altri Paesi europei e negli Stati Uniti il tema della sismicità indotta/innescata dalle attività antropiche connesse all'estrazione, gestione dei pozzi e stoccaggio di idrocarburi è divenuto sempre più oggetto di attenzione da parte della comunità scientifica e dei Governi;
   in particolare il caso di Groningen in Olanda (zona completamente asismica, contrariamente per esempio alla Pianura Padana) sta assumendo rilevanza internazionale in quanto coinvolge il più grande giacimento di gas in Europa e il decimo al mondo;
   l'incremento del numero e dell'intensità dei terremoti nel 2012 e 2013 ha indotto il Governo olandese ad ammettere la gravità della situazione in una prima lettera del Ministro dell'economia Kamp al Parlamento;
   con una seconda lettera al Parlamento il Ministro Kamp annuncia di tagliare una prima volta la produzione per cercare di mitigare i rischi mettendo un tetto di 39,4 miliardi di mc per il 2015 (il 27 per cento in meno rispetto al 2013), con un mancato incasso di royalty per il bilancio olandese pari a 700 milioni di euro. Nella lettera si legge: «Nonostante le prescritte restrizioni relative alla produzione, l'estrazione di gas dal giacimento di Groningen determinerà terremoti nei prossimi anni»;
   un ulteriore caso estremamente preoccupante è quello relativo proprio ad uno stoccaggio gas, il progetto Castor, del costo di circa 1,4 miliardi di euro, autorizzato nel 2008 dal Governo spagnolo di fronte la costa di Valencia e finanziato con i project bond della Commissione europea e della B.E.I.;
   all'avvio delle operazioni di iniezione di gas nel settembre 2013 si sono registrati numerosi sismi, tanto da provocare proteste nella popolazione e, infine, l'ordine di blocco delle attività da parte del Governo. Tale decisione precauzionale, però, non è stata sufficiente per scongiurare le tre scosse più forti, oltre la magnitudo 4 della scala Richter, avvenute alcuni giorni dopo la fine dell'iniezione, il tutto a poche decine di chilometri da una centrale nucleare;
   il Ministero dello sviluppo economico, lo scorso 12 giugno 2015, ha ospitato un convegno proprio sulla sismicità indotta/innescata in cui ha preso parola un rappresentante del CNR spagnolo che ha descritto nei minimi dettagli quanto accaduto –:
   quali stabilimenti di stoccaggio non abbiano ancora adempiuto a tutti gli obblighi previsti dalle direttive comunitarie in materia di prevenzione del rischio di incidente rilevante e, qualora emergano responsabilità ed inadempienze da parte dei propri funzionari, quali provvedimenti intenda intraprendere il Governo nei loro confronti;
   se, nei vari documenti attinenti la sicurezza degli impianti, sia stata tenuta in debita considerazione, e con quali misure da parte dei gestori degli impianti, il rischio di innesco/induzione di terremoti;
   come intenda, il Governo, rendere operativa le raccomandazioni contenute nelle linee guida per la gestione dei vari livelli di crisi dell'impianto e per la nomina di un funzionario cui venga attribuito il compito di ordinare, se il caso, l'arresto dell'impianto in caso di crisi;
   se il Governo non ritenga opportuno rivedere, anche in auto-tutela, alla luce delle evidenze sopra descritte, i provvedimenti di compatibilità ambientale rilasciati per i nuovi impianti che non sono ancora operativi, sulla base del principio di prevenzione di cui all'articolo 3-ter del decreto legislativo n. 152 del 2006;
   se il Governo non ritenga opportuno, anche in auto-tutela, riesaminare, alla luce delle esperienze sopra descritte, i provvedimenti di compatibilità ambientale rilasciati per gli impianti attualmente già funzionanti, sulla base del principio di prevenzione di cui all'articolo 3-ter del decreto legislativo n. 152 del 2006, al fine di valutare attentamente ed escludere ogni rischio sismico;
   se il Governo non ritenga di dover riesaminare le autorizzazioni già concesse per gli stoccaggi, al fine di approfondire tutti i rischi connessi alla gestione degli stessi ed eliminarli;
   se il Governo non ritenga di dover rivedere la Strategia energetica nazionale alla luce dei dati sulla diminuzione del consumo di gas anche al fine di indirizzarla al miglioramento del servizio per i cittadini italiani senza aggravare di ulteriori rischi il territorio nazionale;
   in quale modo il Governo intenda garantire i risarcimenti per eventuali danni a cose e/o persone per sismi riconosciuti derivanti dal funzionamento degli stoccaggi, soprattutto per quanto riguarda le garanzie finanziarie da parte dei privati proprietari e/o gestori degli impianti;
   quali iniziative normative intenda assumere e a quali fondi intenda attingere per rendere operative le raccomandazioni contenute nelle Linee Guida, sul protocollo di pubblicizzazione dei dati fisici di controllo e della loro interpretazione e sulla nomina ed operatività di enti terzi indipendenti che elaborino ed interpretino criticamente in tempo reale, per conto del Ministero dello sviluppo economico i parametri fisici raccolti dalle strumentazioni di monitoraggio raccomandate. (5-06257)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 15 dicembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-06257

  Per quanto riguarda i diversi quesiti posti dall'onorevole interrogante, desidero informare che, tutti gli stabilimenti di stoccaggio presenti in Italia, hanno adempiuto agli obblighi previsti dalle normative di recepimento delle direttive comunitarie in materia di prevenzione del rischio di incidente rilevante.
  In particolare, i gestori degli stabilimenti, hanno fornito la documentazione contenente le informazioni inerenti al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
  Voglio sottolineare, inoltre, che nella predisposizione dei rapporti di sicurezza si è tenuto conto degli studi sulla sismicità delle aree interessate dallo stoccaggio.
  Per quanto concerne le raccomandazioni contenute nelle linee guida per la gestione dei vari livelli di crisi degli impianti, si segnala che, con la nuova normativa tecnica per il rilascio di titoli di concessione di coltivazione, adottata dal Ministero dello sviluppo economico con il decreto ministeriale 25 marzo 2015 e con il decreto direttoriale 15 luglio 2015, si è resa obbligatoria l'installazione di reti di monitoraggio della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle pressioni di poro, secondo le migliori tecniche esistenti, tra cui le «Linee Guida» citate dall'interrogante. È stata, inoltre, avviata l'applicazione di tali Linee guida in tre casi pilota in Emilia-Romagna secondo quanto previsto con l'accordo di collaborazione sottoscritto in data 17 luglio 2015 dal Ministero dello sviluppo economico e dalla regione Emilia-Romagna.
   In applicazione delle Linee Guida, le modalità con cui gestire eventuali situazioni di crisi degli impianti, saranno stabilite da un gruppo di lavoro costituito dall'ente preposto al controllo del monitoraggio (SPM), da tecnici del Ministero dello sviluppo economico, dalla regione interessata, dal Ministero dell'ambiente e con la partecipazione del concessionario.
  Circa la possibilità di rivedere la Strategia energetica nazionale, è previsto, a livello europeo, che gli Stati membri predispongano un Piano Nazionale Clima-Energia, che tenga conto anche dei nuovi obiettivi comunitari in materia al 2030.
  È indubbio poi che i recenti esiti della Conferenza di Parigi implicheranno un complessivo aggiornamento della Strategia energetica nazionale che sarà portata avanti dal Ministero dello sviluppo economico con il nuovo anno.
  Relativamente alla garanzia di risarcimento per eventuali danni, evidenzio che, in base alla normativa vigente, i titolari di concessioni di stoccaggio di gas naturale sono sempre responsabili di tutti gli eventuali danni derivanti dalle loro attività.
  Infine, specifico che le attività inerenti al protocollo di pubblicizzazione dei dati fisici di controllo e della loro interpretazione sono di competenza del Ministero dello sviluppo economico. Il Ministero, intende seguire direttamente l'affidamento dei monitoraggi dei dati raccolti, mediante procedure pubbliche che saranno finanziate mediante apposito fondo.
  Per quanto riguarda il Ministero dell'ambiente, si segnala che il Ministero stesso, per quanto di sua competenza, ha comunicato che i procedimenti che hanno condotto all'emanazione dei provvedimenti di compatibilità ambientale richiamati si sono conclusi e, allo stato, non si rinvengono né sul piano tecnico, né sul piano giuridico, motivi per una revisione in autotutela degli atti adottati.
  Il Ministero ha evidenziato, altresì, che proprio in relazione alla prevenzione del rischio sismico, i provvedimenti di compatibilità ambientale rilasciati contengono specifiche prescrizioni finalizzate allo scopo.
  In merito, invece, agli obblighi previsti, in materia di controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose, dalla direttiva comunitaria, risultano al momento notificati presso l'Inventario nazionale degli stabilimenti a rischio rilevante, predisposto e aggiornato da Ispra, 22 stabilimenti adibiti a stoccaggio sotterraneo, di gas di cui 12 risultano in attività.
  Tali stabilimenti, classificati come stabilimenti di «soglia superiore» in relazione ai quantitativi di sostanze pericolose detenute, sono sottoposti a specifici adempimenti e a controlli da parte dei competenti Comitati Tecnici Regionali (CTR) istituiti dal Ministero dell'interno.
  Per quanto riguarda la considerazione degli eventi naturali, quali gli eventi sismici, tra le possibili cause di innesco di un incidente negli impianti a rischio di incidente rilevante, va osservato che il recente decreto legislativo n. 105/2015, nel rinnovare la disciplina in materia, ha posto particolare attenzione alla tematica stabilendo l'obbligo per il gestore di fornire, con la notifica, informazioni sulla pericolosità sismica del sito e sulle verifiche e opere di adeguamento effettuate, e ha inoltre rafforzato gli obblighi di valutazione di tali eventi nell'ambito della predisposizione e verifica del Rapporto di sicurezza.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sisma

politica energetica

sismologia