ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06063

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 462 del 15/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: MICCOLI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2015
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2015
CAMPANA MICAELA PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2015
SIMONI ELISA PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2015
MAESTRI PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2015
BARUFFI DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2015
CASELLATO FLORIANA PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2015
PICCOLO GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2015
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2015
ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15/07/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15/07/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 22/07/2015
Stato iter:
28/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2015
Resoconto VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 28/07/2015
Resoconto MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/07/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 22/07/2015

DISCUSSIONE IL 28/07/2015

SVOLTO IL 28/07/2015

CONCLUSO IL 28/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06063
presentato da
MICCOLI Marco
testo di
Mercoledì 15 luglio 2015, seduta n. 462

   MICCOLI, GNECCHI, DAMIANO, CAMPANA, SIMONI, PATRIZIA MAESTRI, BARUFFI, CASELLATO, GIORGIO PICCOLO, GRIBAUDO e ALBANELLA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   nella società tecnologica in cui viviamo le informazioni assumono sempre maggiore importanza, così grande da imporre specifiche strategie per la salvaguardia degli interessi dello Stato;
   con decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21 sono stati conferiti poteri speciali sulla governance nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni cosiddette «golden power»;
   con decreto del Presidente della Repubblica 25 marzo 2014, n. 85 è stato emanato il «Regolamento per l'individuazione degli attivi di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni» a norma dell'articolo 2, comma 1 del sopraindicato decreto-legge;
   con il decreto del Presidente della Repubblica 25 marzo 2014, n. 86 è stata definita, tra l'altro, l'Attività di coordinamento in capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri per lo svolgimento delle attività propedeutiche all'esercizio dei poteri speciali;
   l'uso dei sistemi di comunicazione è largamente diffuso. Per l'Istat, già nel 2013, il 96,8 per cento delle imprese con almeno 10 addetti, disponeva di una connessione a internet;
   la Ericsson spa è una multinazionale con sede in Svezia ed è uno dei più grandi gruppi nel settore delle Telecomunicazioni. Presente in 150 Paesi si occupa della realizzazione di reti e della fornitura di servizi. In tale contesto ha un ruolo di leadership nella rete telefonica fissa tradizionale, nelle reti di nuova generazione, reti IP, banda larga, radiomobile GSM e GPRS e reti UMT;
   l'azienda opera in Italia sin dal 1918 e costituisce una della realtà più importanti del gruppo, al quinto posto per fatturato. È fornitore di riferimento dei principali operatori di telecomunicazioni fisse e mobili come Telecom Italia, Tim, Wind e 3 e offre i propri servizi anche a Vodafone e ad altri operatori regionali. I dipendenti, tra unità di mercato e ricerca & sviluppo, sono più, di 3 mila, dislocati in dieci regioni;
   negli ultimi dieci anni la Ericsson ha acquisito rami di aziende e pezzi di rete, incrementando così la sua market share ma anche l'organico che, di volta in volta, diveniva sovradimensionato rispetto al business acquisito. Tali eccedenze sono state gestite, dal 2004, con la concretizzazione di ben 12 procedure di mobilità che hanno accompagnato all'uscita più di mille lavoratori;
   nel marzo del 2015 è stato firmato al Ministero dello sviluppo economico l'accordo che ratifica la cessione dello stabilimento Ericsson di Marcianise (Caserta) alla Jabil (azienda USA non soggetta a norme europee);
   il 5 maggio 2015 l'azienda ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per riduzione di personale. I lavoratori «strutturalmente eccedenti rispetto alle esigenze aziendali» sono 166 dipendenti di cui 16 dirigenti, 47 quadri, 103 impiegati;
   a seguito di ciò, la prima fase di confronto con le parti in sede aziendale si è conclusa con un mancato accordo ed è prevista la convocazione di un tavolo negoziale presso il Ministero del lavoro per il giorno 14 luglio 2015;
   i suddetti lavoratori, nell'incontro che si è svolto il giorno 2 luglio 2015 in Parlamento con alcuni deputati PD della Commissione lavoro, hanno espresso il timore che, ai numeri elencati nella procedura, «se ne possano aggiungere altri 200 l'anno, fino al 2017, salvo aggravamenti derivanti da fusioni tra operatori di telefonia che potrebbero determinare in Ericsson un esubero di circa 1000 persone»;
   il 27 novembre 2013 il Governo ha sottoposto al parere parlamentare lo Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento per l'individuazione degli attivi di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni a norma dell'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21;
   in base all'articolo 5 del suddetto regolamento «i poteri speciali di cui all'articolo 2 del decreto-legge si applicano nella misura in cui la tutela degli interessi essenziali dello Stato, ivi compresi quelli connessi ad un adeguato sviluppo infrastrutturale, non sia adeguatamente garantita dalla sussistenza di una specifica regolamentazione di settore, anche di natura convenzionale connessa ad uno specifico rapporto concessorio»;
   sulla base di ricavabili informazioni, la stessa Ericsson gestisce apparecchiature, ovvero contratti del fornitore Telecom Italia; tra gli utenti finali ve ne sono alcuni di estrema importanza per la difesa nazionale quali il Ministero dell'interno, la guardia di finanza ed i carabinieri;
   la delocalizzazione, da parte di ogni azienda dell'ICT, di servizi «strategici» potrebbe – tramite subappalti, incorporamenti, cessioni ed altro – prendere vie incontrollabili, estranee o nemiche dell'Italia e della Unione europea, tramite una concorrenza sleale con l'utilizzo di informazioni di varia natura ed importanza;
   alle informazioni già circolanti si stanno aggiungendo, sempre più, quelle derivanti dalla digitalizzazione, anche della pubblica amministrazione;
   con l'avvio della banda larga e ultralarga la quantità d'informazioni crescerà in modo esponenziale;
   il furto d'informazioni personali – effettuato tramite sistemi di comunicazione hardware e software – ad un numero sempre crescente di cittadini-utenti è talmente dilagante da scoraggiare persino denunce all'AGCOM nella percezione, se non nella certezza, di essere inermi, ovvero non adeguatamente protetti dallo Stato (tecnici addetti alla rete accedono a dati personali e/o sensibili quali intestazione sim, tabulati di chiamate, celle di posizionamento e altro);
   la Ericsson oggi evolve verso i servizi full ICT e sul software. Proprio questo «cambiamento di paradigma tecnologico sempre più spostato sulle attività di sviluppo software a discapito delle forniture hardware», dichiarato dalla stessa azienda nella procedura di mobilità, ha determinato una profonda revisione delle attività professionali richieste dal mercato di riferimento»;
   la motivazione descritta e addotta dall'azienda, come causa del licenziamento collettivo, appare alle Organizzazioni Sindacali insufficiente a giustificare la procedura; anzi, la rinnovata «mission aziendale» risulta loro un pretesto per delocalizzare i servizi in altri Paesi a costi inferiori e godere degli sgravi fiscali del Jobs act in merito alle nuove assunzioni;
   sempre le sigle sindacali evidenziano come non esista «mancanza di lavoro» poiché: «diffuse sono le azioni di off-shoring (verso Paesi dell'est europeo, la Cina e l'India) e di near shoring con finte consulenze che vedono una numerosa presenza di personale di altre aziende che operano, senza distinzione di sorta, a fianco dei dipendenti Ericsson; non esiste un problema pressante dei costi se ancora in questa fase vengono erogati notevoli bonus economici e individuali; vi sono soluzioni non traumatiche, quali un ulteriore utilizzo dei contratti di solidarietà e l'apertura di una nuova mobilità volontaria, associati a un serio programma di reinternalizzazione di attività che creerebbe le condizioni per avviare un profondo programma di riprofessionalizzazione tale da consentire il superamento di questa fase –:
   se, stante l'estrema rilevanza strategica del I.C.T. e il coinvolgimento, come utenti, di vari Ministeri nonché delle Forze Armate il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministro dell'interno (coordinato come previsto dagli uffici preposti della PDCM) non ritengano opportuno determinare l'introduzione di più efficaci strumenti tecnici (software) e giuridici, anche sanzionatori ed anche, ove necessario, ampliando i poteri, di organi ed organismi pubblici, atti a favorire maggiori tutele sia in difesa dei singoli cittadini, sia per lo Stato, attraverso un confronto con le società coinvolte, a partire dalla Ericsson;
   se il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro dello sviluppo economico interrogati non ritengano necessaria una convocazione delle parti ad un tavolo negoziale, con il coinvolgimento delle regioni interessate dagli esuberi, in particolar modo la regione Lazio, tra tutte quella su cui è più pesante la ricaduta occupazionale (103 dipendenti solo a Roma), posto che tale esigenza nasce dalla consapevolezza di non trovarsi di fronte ad una manifesta crisi, bensì dinanzi ad una riorganizzazione aziendale;
   quali misure si intendano intraprendere per prospettare soluzioni tenuto conto che l'azienda è un importante committente dello Stato italiano. (5-06063)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 28 luglio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-06063

  Preme evidenziare che l'accordo chiusosi presso il Ministero dello sviluppo economico nel marzo 2015, relativo alla cessione del ramo d'azienda della Ericsson di Marcianise alla Jabil Circuit di Caserta, se da un lato ha consentito alla multinazionale svedese di uscire da un «business» considerato non più strategico, dall'altro ha permesso l'inserimento nel territorio campano di un grande Gruppo specializzato in apparati per le TLC, con la possibilità di acquisire produzioni necessarie per aggredire nuove quote di mercato, favorendo altresì la reindustrializzazione dell'area.
  Per quanto riguarda gli aspetti occupazionali, con la citata intesa, si è previsto tra l'altro che, per quattro anni (cioè fino a marzo 2019), non si procederà a licenziamenti collettivi, garantendo carichi di lavoro per almeno 335 addetti (su un totale attuale di poco meno di 400) per commesse che la stessa società svedese si è impegnata ad assicurare.
  L'accordo è stato firmato, infatti, dalle cinque sigle sindacali presenti al tavolo di confronto.
  Con riferimento alla normativa nazionale relativa all'esercizio da parte del Governo dei cosiddetti Golden Power, evidenzio che la stessa prevede strumenti a tutela degli asset strategici nel settore delle comunicazioni, individuati prevalentemente nelle reti dedicate e nella rete di accesso pubblica agli utenti finali nonché negli impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso, con la finalità di scongiurare minacce di grave pregiudizio per gli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento regolare delle reti e degli impianti.
  Circa la richiesta di aprire un tavolo di confronto che riguardi la situazione degli stabilimenti Ericsson in Italia, il Ministero dello sviluppo economico si rende disponibile, su richiesta delle organizzazioni sindacali e delle Istituzioni coinvolte, ad esaminare le prospettive dell'azienda in Italia e in particolare nel Lazio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

telecomunicazione

acquisizione d'impresa

software