ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06055

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 462 del 15/07/2015
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/09503
Firmatari
Primo firmatario: GALLO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 15/07/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 15/07/2015
Stato iter:
17/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/03/2016
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 17/03/2016
Resoconto GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/07/2015

DISCUSSIONE IL 17/03/2016

SVOLTO IL 17/03/2016

CONCLUSO IL 17/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06055
presentato da
GALLO Luigi
testo di
Mercoledì 15 luglio 2015, seduta n. 462

   LUIGI GALLO e MICILLO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   con regio decreto-legge del 9 novembre 1885 viene eretto in ente morale l'istituto «Domenico Martuscelli», già «Principe di Napoli», fondato da Domenico Martuscelli e designato come istituto scolastico posto alle dipendenze del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che ospita ragazzi non vedenti ed ipovedenti con pluriminorazione sia come convittori che come semi-convittori;
   l'istituto «Domenico Martuscelli» ha conservato tali fini ai sensi e per gli effetti del regio decreto-legge del 16 agosto 1926, n. 1780, ed è sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca: de facto, esso rientra nella categoria dei cosiddetti enti strumentali attraverso i quali lo Stato persegue gli scopi istituzionali dell'educazione e dell'istruzione che gli sono propri;
   nello specifico, come riportato sul sito web dello stesso istituto – www.istitutomartuscelli.it –, «lo scopo dell'istituto “Domenico Martuscelli” è la valorizzazione e lo sviluppo delle competenze intellettive, relazionali e sociali degli utenti minorati della vista, con particolare riguardo alla fascia giovanile. Ciò avviene attraverso una serie di attività e servizi in un percorso di sviluppo formativo, culturale e sociale finalizzato ad un positivo inserimento e una consapevole integrazione nella società civile dei disabili visivi, anche con handicap aggiuntivi»;
   accanto alle attività educative, l'istituto ha mantenuto una specifica attività assistenziale rivolta anche ad anziani non vedenti; attualmente la sede dell'ente, che dispone della possibilità di ospitare undici anziane, accoglie quattro non vedenti alle quali vengono forniti servizi riabilitativi, di assistenza materiale e sanitaria, attività ludiche e di integrazione sociale;
   l'istituto è stato sempre governato da un consiglio di amministrazione rappresentativo della Unione italiana ciechi – Uic – e della classe politica locale; la continuità nella gestione, così come riportato dal dottor Toni Nocchetti, presidente dell'associazione «Tutti a scuola onlus», le cui dichiarazioni sono state rese note da un articolo pubblicato il 28 marzo 2015 sul sito web del periodico de Il fatto quotidianowww.ilfattoquotidiano.it –, è stata salvaguardata dai rappresentanti della Uic che ancora oggi guidano l'istituto con il presidente ed il vice e da un consiglio costituito da un rappresentante del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, della regione, del comune e dei «benefattori», con cui condividere strategie e governance;
   negli anni, le donazioni cospicue ricevute e le convenzioni con le province di appartenenza dei ragazzi cui erano rivolte le attività e i servizi, per cui queste pagavano una retta, hanno permesso che il patrimonio immobiliare di tale istituto crescesse fino a raggiungere un ammontare, come dichiarato dal dottor Toni Nocchetti nel succitato articolo e come deducibile dal sito dello stesso istituto alla sezione «Gare e appalti» «Fittasi Appartamenti / Uffici / Depositi / Magazzini di Proprietà dell'Ente», di circa euro 50.000.000;
   inoltre, si calcola che l'istituto ricavi, solo dagli affitti degli edifici, circa euro 900.000 l'anno, alcuni dei quali sono stati dati in affitto agli stessi dipendenti ed a componenti del consiglio; altra entrata cospicua è l'affitto del teatro Cilea, sempre di proprietà dell'istituto «Domenico Martuscelli», e dato in gestione alla famiglia Pisco, che ammonta a circa euro 7.000 al mese. Risultano, inoltre, circa ulteriori 8.000 metri quadrati di locali coperti non utilizzati e da ristrutturare, come descritto il 21 aprile 2015 in un documento a cura di Mariano Peluso, apparso sul sito movimento.napoli.it;
   inter alia, balza all'occhio soprattutto il fatto che il piano terra rappresenta un vero e proprio spreco di risorse pubbliche dato che i locali di cui è costituito rappresentano una risorsa unica, ospitando l'ambulatorio con tutte le specialiste mediche, una palestra completamente arredata per la fisioterapia, una sala per la logopedia e l'ortottica ed un living per l'intrattenimento, sempre in base alle descrizioni riportate dal succitato documento;
   nonostante il cospicuo patrimonio immobiliare di cui l'istituto dispone e delle entrate annue fisse derivanti dal pagamento degli affittuari, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che avrebbe dovuto vigilare sul controllo della buona gestione del Martuscelli, per mezzo dell'ufficio scolastico regionale diretto dalla dottoressa Luisa Franzese, con prot. n. AOODRCA8172/1, in data 18 novembre 2014 (http://itdoczz.com/doc) non ha approvato il conto consuntivo per l'anno 2013 né il bilancio di previsione per il 2014 dello stesso istituto, a causa di un deficit di cassa pari a –59.404,20 euro e di una differenza tra residui attivi e passivi pari a –6.273.751,00 euro;
   «indifferente e distratto» viene descritto dalla stampa l'atteggiamento dell'ufficio scolastico regionale della Campania che, ad oggi, continua a non prendere provvedimenti aggiuntivi a quello sopra descritto, malgrado i ripetuti appelli dei genitori dei non vedenti e dei dipendenti del Martuscelli, con lo scopo di dirimere una vicenda sempre più delicata e imbarazzante («Niente fondi, zero stipendi e progetti di rilancio l'agonia dell'Istituto per non vedenti al Vomero», pubblicato in data 12 maggio 2015 su sito www.retenews24.it); tale immobilismo sembrerebbe dunque presagire uno scenario quantomeno illogico: la chiusura di un centro di eccellenza quale è il Martuscelli per un disavanzo che potrebbe essere risanato con una liquidità inferiore ad un terzo del solo patrimonio immobiliare di cui dispone;
   la situazione dell'istituto «Domenico Martuscelli» ha scatenato, quindi, la rabbia e la disperazione di un folto gruppo di genitori e ragazzi non vedenti che in data 7 novembre 2014 hanno protestato occupando l'incrocio tra via Cilea, via Belvedere e via San Domenico a Napoli con striscioni e cassonetti della spazzatura, impedendo la circolazione verso Corso Europa;
   secondo quanto riportato nell'articolo pubblicato nella stessa data della manifestazione su vomero.napolitoday.it a cura di Mario Parisi, uno dei tanti manifestanti dichiarava: «È una vergogna che un istituto di tale importanza, che ospita bambini e ragazzi da tutta la regione, rischi la chiusura. A pagarne le conseguenze saranno proprio questi ragazzi e le loro famiglie. Di istituti con queste competenze ne esistono pochissimi in Italia»;
   il giorno 14 aprile 2015 è stato pubblicato l'articolo «Il paradosso Martuscelli» sul sito www.napolicittasociale.it; dallo stesso si evince oltremodo l'amarezza di genitori, sempre più convinti che «La costante e drastica riduzione delle attività nel corso degli anni sia riconducibile una volontà precisa di far chiudere il Martuscelli e utilizzarlo ad altri scopi, mentre i ragazzi con disabilità non interessano a nessuno poiché non ci si può arricchire»;
   in base a quanto riportato nell'articolo di cui di cui sopra, la direttrice amministrativa dell'istituto, Enza Avino, a causa della mancanza di liquidità per pagare i dipendenti e i debiti, e il succitato dottor Toni Nocchetti di «Tutti a scuola onlus», concordano nel ripensare l'istituto aprendolo alla pluridisabilità ciò che risulta auspicabile è una «attenta revisione dello statuto dell'istituto, lo scioglimento del consiglio di amministrazione e la nomina di un commissario, nonché la riorganizzazione e il rinnovo delle attività, istituendo servizi per le diverse disabilità, convenzioni con le università e corsi di formazione per l'autosufficienza e una casa alloggio per il “dopo di noi”»;
   a giudizio dell'interrogante qualora il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, attraverso l'ufficio scolastico regionale, avesse adempiuto negli anni al primario dovere di vigilare sul controllo costante della buona gestione dell'istituto, oggi il Martuscelli non si ritroverebbe con un patrimonio immobiliare di 50.000.000 di euro e, nel contempo, un disavanzo di oltre 6.000.000 di euro –:
   se il Ministro, nell'esercizio delle proprie funzioni di vigilanza di cui al regio decreto-legge del 16 agosto 1926, n. 1780, sia a conoscenza della grave e precaria condizione nella quale riversa ad oggi l'istituto «Domenico Martuscelli» e delle vicende che, negli ultimi anni, ivi hanno condotto;
   stante l'abbondanza del patrimonio immobiliare posseduto dall'istituto «Domenico Martuscelli» e nel rispetto della nobile missione da esso perseguita di rendere un servizio sociale, culturale e formativo all'avanguardia a tante persone con disabilità percettive, quali iniziative il Ministro intenda attuare a tutti i livelli per far sì che la regione Campania e l'intero Paese non perdano per sempre un simile patrimonio di competenze quale è l'istituto;
   se non ritenga appropriato intervenire per un riesame di quanto alla nota prot. n. AOODRCA8172/1 del 18 novembre 2014, citata in premessa, a firma dalla dottoressa Luisa Franzese, direttore generale dell'ufficio scolastico regionale della Campania;
   quali iniziative intenda assumere il Ministro in merito ai suggerimenti manifestati, per mezzo degli organi di stampa, dalla direttrice amministrativa dell'istituto, Enza Avino, e dal dottor Toni Nocchetti, la cui conoscenza delle vicende descritte non è in discussione, riguardanti la revisione dello statuto dell'istituto, la nomina di un commissario, la riorganizzazione e il rinnovo delle attività al fine di istituire servizi per diverse disabilità, convenzioni, corsi di formazione per l'autosufficienza e una casa alloggio per il «dopo di noi».
(5-06055)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 17 marzo 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-06055

  Gli Onorevoli interroganti, al fine di sanare alcune criticità amministativo-finanziarie che hanno caratterizzato per diverso tempo la gestione dell'Istituto «Domenico Martuscelli» di Napoli, chiedono quali iniziative intenda assumere il Ministro suggerendo interventi quali la revisione dello statuto, la nomina di un commissario, la riorganizzazione e il rinnovo delle attività al fine di istituire servizi per diverse disabilità, convenzioni, corsi di formazione per l'autosufficienza e una casa alloggio.
  Si ritiene opportuno premettere che l'Istituto «Domenico Martuscelli» di Napoli, fondato nel 1873, è un Ente di diritto pubblico che, secondo lo statuto in vigore (articolo 1, commi 1 e 2), è qualificato come un «Istituto di istruzione ed assistenza per i ciechi. ... sottoposto alla vigilanza del M.P.I.».
  Tuttavia, l'Istituto attualmente esercita, unicamente, un'attività limitata consistente nell'assistenza rivolta a un ridotto nucleo di anziani, ospitati in appositi alloggi all'interno dell'Istituto nonché un'attività di sostegno erogata a poche unità di giovani ipovedenti e non vedenti. Tale attività non si configura come attività di istruzione.
  Pertanto, allo stato attuale, le finalità indicate all'articolo 3 dello statuto vigente dell'Istituto Martuscelli sono quasi completamente disattese.
  Con riferimento al patrimonio dell'Ente, come riportato nella relazione ispettiva disposta dalla competente Direzione del MIUR e conclusasi nel maggio del 2015, si può osservare che esso è attualmente costituito da 161 unità immobiliari, oltre il complesso principale, sede dell'Istituto. Il valore stimato dell'intero patrimonio, attualizzato all'anno 2000, ammonterebbe a circa 50 milioni di euro.
  All'uopo occorre ricordare che gli organi di governo dell'Istituto, rispetto al prescritto controllo di legittimità sulle alienazioni immobiliari di competenza dell'allora Provveditorato agli Studi di Napoli, chiesero una verifica sulla fondatezza giuridica di detto controllo al Consiglio di Stato, il quale nel 1997 espresse l'avviso che l'Istituto poteva deliberare le alienazioni immobiliari senza la preventiva autorizzazione ministeriale.
  Il risultato di ciò, evidenziato in altra ispezione questa volta disposta dal competente Ufficio periferico del MIUR e conclusasi nel novembre del 2010, è che, nell'arco di 23 anni, i vari Consigli di amministrazione succedutesi nel tempo hanno deliberato l'alienazione di 76 unità immobiliari.
  In tal modo il patrimonio dell'Istituto è stato impoverito, piuttosto che utilizzato come fonte di reddito da reinvestire nel perseguimento dei fini sociali. Infatti, la scelta operata dai Consigli di amministrazione dell'Istituto è stata quella di tamponare le crisi di liquidità attraverso l'istituto dell'alienazione patrimoniale, senza tuttavia effettuare una pianificazione di ampio respiro finalizzata al risanamento dell'Ente.
  La presunta mancata vigilanza del MIUR sulla gestione amministrativa dell'Istituto indicata nell'atto di sindacato ispettivo, che avrebbe determinato l'attuale disavanzo di amministrazione, non può che essere formalmente respinta considerando i ripetuti pareri non favorevoli sui conti consuntivi e sui bilanci di previsione, le due citate ispezioni disposte nel giro di cinque anni e nonostante la suddetta significativa circostanza che per circa un ventennio ha esautorato, dal controllo di legittimità sulle alienazioni immobiliari, gli Uffici preposti.
  Con riguardo alla considerazione espressa dagli Onorevoli interroganti, basata anche su alcuni articoli di giornali, secondo la quale sarebbe inverosimile la coesistenza degli iperbolici disavanzi di amministrazione e di cassa (rispettivamente pari a euro 6.996.000 ed euro 262.207,20) e il consistente ammontare del patrimonio immobiliare stimato (circa 50 milioni di euro), occorre notare che i predetti risultati gestionali originano solo assai marginalmente dalla contrazione dei contributi pubblici e privati.
  Infatti, la loro vera genesi è da rinvenirsi soprattutto nella significativa spesa per stipendi a favore di 43 dipendenti (dato al 1o maggio 2015 mentre nel 2006 si è registrata la punta massima con 61 dipendenti). I medesimi dipendenti, oltretutto, non sono posti in condizione di essere pienamente produttivi attesa l'attuale esiguità dell'attività dell'Istituto.
  In merito alla soluzione dell'azzeramento del disavanzo, individuata dagli Onorevoli interroganti, attraverso ulteriori alienazioni immobiliari occorre subito precisare che essa non sembra di facile percorribilità.
  Infatti, la disponibilità patrimoniale non può sic et simpliciter essere posta a copertura dei cospicui disavanzi senza considerare il necessario rispetto delle rigorose e complesse procedure di alienazione dei beni pubblici ed un attento ed articolato esame dei vincoli di destinazione dei lasciti dei beni costituenti il patrimonio stesso, i quali dispongono che essi siano utilizzati per il buon funzionamento dell'Istituto secondo la meritevole e caritatevole missione sociale di assistenza di persone cieche o ipovedenti.
  Inoltre, sempre in merito all'alienazione dei beni, è utile considerare il differente ruolo di governance ricoperto dal Consiglio di amministrazione, al quale sono rimesse tutte le scelte politiche e di gestione dell'Ente, rispetto a quello di vigilanza affidato invece al competente Ufficio periferico del MIUR.
  Ciononostante, si evidenzia che il competente Ufficio periferico del MIUR ha sempre svolto un ruolo propositivo nell'avanzare più volte soluzioni, trasmesse a tutti gli organi competenti, individuate in una serie di iniziative urgenti ed indifferibili, che si possono riassumere come di seguito:
   ridimensionare la pianta organica la quale deve essere calibrata sulle esigenze dell'utenza e sulle reali capacità finanziarie dell'Ente;
   rinegoziare con gli Enti Locali gli importi delle rette attualmente riconosciute per i giovani ancora assistiti nella struttura;
   adottare un sistema contabile rispettoso dei principi dettati dalla Ragioneria Generale dello Stato con il «Regolamento per l'Amministrazione e la Contabilità degli Enti Pubblici non Economici» di cui alla legge n. 70 del 1975.

  Infine, si rende noto che è stato chiesto al Dipartimento della Funzione pubblica il competente parere in ordine all'applicabilità ai dipendenti dell'Istituto Martuscelli della c.d. «mobilità» di cui al decreto legislativo n. 165 del 2001.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

proprieta' immobiliare

societa' di servizi

Consiglio dell'Unione europea