ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05942

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 452 del 01/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2015
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2015
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2015
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2015
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2015
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 01/07/2015
Stato iter:
02/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 02/07/2015
Resoconto GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 02/07/2015
Resoconto OLIVERO ANDREA VICE MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 02/07/2015
Resoconto GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 02/07/2015

SVOLTO IL 02/07/2015

CONCLUSO IL 02/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05942
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo di
Mercoledì 1 luglio 2015, seduta n. 452

   GALLINELLA, BENEDETTI, MASSIMILIANO BERNINI, GAGNARLI, L'ABBATE, LUPO e PARENTELA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   con procedura di infrazione n. 2014/4170 la Commissione europea ha recentemente messo in mora il nostro Paese per violazione del diritto dell'Unione in materia di produzioni lattiero-casearie con riferimento, in particolare, alle norme concernenti il divieto di ricostituzione del latte in polvere per alimentazione umana;
   la legge 11 aprile 1974, n. 138, dispone infatti il divieto di detenere, vendere, porre in vendita o mettere altrimenti in commercio, ovvero cedere a qualsiasi titolo, o utilizzare, prodotti caseari preparati con latte in polvere o altro latte conservato con qualunque trattamento chimico o comunque concentrato;
   tale normativa, secondo l'esecutivo comunitario, rappresenta una restrizione alla libera circolazione delle merci ed è pertanto lesiva delle norme in materia di libera concorrenza;
   ancorché un adeguamento del diritto nazionale a quello comunitario, come chiesto da Bruxelles, non riguarda le produzioni DOP e IGP per le quali non sarà mai possibile un utilizzo di materie prime diverse da quelle indicate nei rispettivi disciplinari, la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, concentrato o ricostituito, per la produzione di formaggi e yogurt, rappresenta senza dubbio una soluzione al ribasso che rischia di compromettere la qualità di oltre 400 produzioni nazionali, in gran parte formaggi, la cui specificità ed originalità sta proprio nella qualità della materia prima utilizzata, ovvero il latte, oltre che nel valore dei saperi e dei territori;
   una simile previsione danneggerebbe irrimediabilmente il nostro patrimonio agroalimentare frutto di una attenzione particolare alla qualità delle materie prime impiegate ed appare invece sostenere gli interessi delle multinazionali dell'industria alimentare e di una concezione di cibo come merce disponibile a basso prezzo;
   al fine di tutelare maggiormente il settore lattiero caseario nazionale è indispensabile rivedere la normativa unionale in materia di etichettatura di origine anche per garantire la trasparenza e la completezza delle informazioni ai consumatori –:
   quali urgenti azioni intenda intraprendere al fine di tutelare le produzioni lattiero-casearie italiane non certificate da DOP ed IGP e che tuttavia fanno parte del prezioso patrimonio agroalimentare di qualità nazionale e quali controdeduzioni intenda fornire alla Commissione europea per chiudere quanto prima il contenzioso aperto. (5-05942)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 2 luglio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-05942

  In merito alla vicenda richiamata dagli interroganti credo sia necessario inquadrare le tappe giuridiche del procedimento con la Commissione europea, che al momento si colloca in una fase precontenziosa. Il 18 novembre 2013 la Commissione ha avviato un caso EU-Pilot nei confronti dell'Italia contestando la non conformità al diritto europeo delle norme vigenti in Italia per la fabbricazione di prodotti lattiero-caseari. Con nota del 19 febbraio 2014 il Governo, per il tramite della Presidenza del Consiglio, ha fornito alla Commissione i chiarimenti richiesti, sulla base degli elementi forniti dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
  In tale risposta in particolare venivano spiegate dettagliatamente le ragioni della normativa italiana sulla produzione dei prodotti lattiero-caseari, a partire dal regio decreto 15 ottobre 1925, n. 2033 e veniva difesa la fondatezza del divieto previsto dalla legge 138 del 1974 a garanzia del prodotto italiano e a tutela dei consumatori. Si evidenziava, tra l'altro, che, in assenza di un'armonizzazione a livello europeo, tutti i Paesi dell'Unione europea hanno la possibilità di introdurre specifiche disposizioni sulla fabbricazione dei formaggi, con speciale riferimento alle previsioni di produzione e alle materie prime utilizzabili e che l'eventuale abrogazione della legge 138 del 1974 avrebbe provocato un vuoto normativo in un settore tradizionale e fondamentale dal punto di vista economico per il nostro Paese. Inoltre, si evidenziava che il divieto di detenzione di latte in polvere negli stabilimenti dove si produce latte alimentare o prodotti lattiero-caseari è strettamente correlato e direttamente funzionale al rispetto del divieto di rigenerazione ed utilizzo della materie del latte concentrato o comunque conservate per la fabbricazione di latte alimentare e prodotti caseari e volta a facilitare l'efficacia dei controlli in tal senso.
  Con successiva lettera del 28 maggio 2014 la Commissione europea ha comunicato di non avere accolto la risposta inviata dalle autorità italiane, ribadendo che le disposizioni nazionali avrebbero l'effetto di impedire l'accesso al mercato nazionale del prodotto. La Commissione ha inoltre evidenziato come, a livello europeo, vi siano già specifiche protezioni per la politica della qualità (DOP e IGP). Come possibile alternativa al divieto, la Commissione europea suggeriva di utilizzare un sistema di etichettatura per informare i consumatori dell'eventuale presenza di latte in polvere.
  A seguito di tale risposta, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con nota del 2 luglio 2014, ha fornito alla Presidenza del Consiglio ulteriori elementi di risposta, sottolineando in particolare il diritto degli Stati membri di adottare una propria normativa in mancanza di un'armonizzazione a livello europeo sul punto specifico, rilevando che la normativa relativa alle DOP e IGP costituisce una normativa a sé stante applicabile solo a determinati prodotti e alle peculiari caratteristiche della zona di produzione.
  Oggi il Governo è ancora chiamato a rispondere alla richiesta della Commissione europea fornendo le proprie osservazioni e, sulla base di tali osservazioni, la Commissione deciderà se emettere o meno un parere motivato.
  Occorre precisare in questa sede che la competenza sulla questione è stata assegnata congiuntamente al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Il lavoro del nostro Ministero fin qui svolto e quello in atto è volto alla tutela dei consumatori e del sistema produttivo lattiero caseario italiano. Va avanti un lavoro di confronto con le organizzazioni agricole, con la filiera, con il Parlamento e gli altri ministeri interessati per fornire tutte le risposte richieste ed evitare penalizzazioni da parte dell'Unione europea.
  La posizione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e del Ministro Martina è quella di proseguire con decisione sulla strada della difesa della qualità del sistema lattiero caseario italiano, dei produttori di latte e della trasparenza delle informazioni da dare ai consumatori.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria lattiera

industria casearia

libera circolazione delle merci