ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05917

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 451 del 30/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: ARLOTTI TIZIANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 30/06/2015
Stato iter:
08/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/10/2015
Resoconto BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 08/10/2015
Resoconto ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/06/2015

DISCUSSIONE IL 08/10/2015

SVOLTO IL 08/10/2015

CONCLUSO IL 08/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05917
presentato da
ARLOTTI Tiziano
testo di
Martedì 30 giugno 2015, seduta n. 451

   ARLOTTI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   Federalberghi ha presentato un ricorso al TAR del Lazio per richiedere la definitiva abolizione dei patti di parity rate, clausole contrattuali imposte dalle multinazionali dell'intermediazione, che non consentono all'albergo di pubblicare «in chiaro» sul proprio sito internet alcune soluzioni che sarebbero molto più vantaggiose per la clientela;
   le imprese ricettive oggi pagano ai portali di prenotazione commissioni che possono arrivare anche oltre il 30 per cento;
   quando un portale promette il miglior prezzo, in realtà sta dicendo che ha proibito all'albergo di offrire un prezzo più conveniente sul proprio sito internet;
   nel maggio 2014 l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deciso di avviare un'istruttoria per verificare se le agenzie turistiche on line, Booking ed Expedia limitino, attraverso gli accordi con le strutture alberghiere, la concorrenza sul prezzo e sulle condizioni di prenotazione tra i diversi canali di vendita, ostacolando la possibilità per i consumatori di trovare sul mercato offerte più convenienti;
   sulla scorta di quanto finora sancito dall'Antitrust a partire dal 1o luglio chi viaggia per vacanza o per lavoro in Italia potrà beneficiare di una importante opportunità: in applicazione delle nuove regole gli alberghi italiani, se contattati direttamente, potranno offrire condizioni migliorative rispetto a quelle pubblicate sui grandi portali;
   in Francia sono state recentemente vietate le clausole che impongono agli hotel di non pubblicare in chiaro sui propri siti tariffe inferiori a quelle concordate con le multinazionali dell'intermediazione;
   durante i quattro mesi estivi (giugno-settembre) gli esercizi ricettivi italiani ospitano secondo i dati di Federalberghi più di cinquanta milioni di persone, per un totale di circa 250 milioni di pernottamenti, il cinquanta per cento dei quali è riferito alla clientela straniera –:
   se il Ministro non ritenga opportuno, considerato che i tempi tecnici di definizione del ricorso di Federalberghi al TAR non saranno immediati, assumere iniziative normative urgenti per vietare tali clausole vessatorie, al pari di quanto è avvenuto in Francia. (5-05917)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-05917

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'Onorevole Arlotti pone l'attenzione su uno dei temi che, vorrei sottolineare, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha già in evidenza da tempo.
  Arriviamo a parlarne oggi, dopo che l'emendamento al disegno di legge Concorrenza che, sostanzialmente, elimina il cosiddetto parity rate è stato approvato con 434 voti favorevoli e 4 contrari alla Camera.
  Come l'onorevole Arlotti ben sa, il Ministero aveva sostenuto la proposta emendativa da lui stesso presentata anche in occasione della discussione dell'Atto Camera n. 3012 in Commissione.
   Vorrei ricordare che lo stesso contenuto dell'emendamento era stato già portato avanti dal Ministero in occasione della presentazione del decreto-legge «Art Bonus» (il n. 83 del 2014 convertito con modificazioni con la legge 29 luglio 2014, n. 106).
  La proposta, non andata a buon fine in quella occasione, si lega alle disposizioni contenute nell'articolo 9 dello stesso decreto-legge n. 83 del 2014, che prevedono la concessione di crediti di imposta per la realizzazione di progetti di digitalizzazione delle imprese alberghiere, ed in particolare per la creazione di siti web. Tale misura, già attuata mediante il decreto ministeriale 12 febbraio 2015, persegue l'obiettivo di rendere le nostre imprese ricettive in grado di agire autonomamente sul WEB, sottraendosi all'intermediazione delle On line Travel Agency aventi, quasi tutte stabilimento in altri Paesi europei ed extraeuropei.
  Eravamo quindi già sulla stessa lunghezza d'onda, ovvero colpire le clausole vessatorie che le OTA impongono ai nostri esercenti turistici vietando loro ogni margine di autonomia negoziale e in particolare la possibilità di praticare pezzi più vantaggiosi e riequilibrare la posizione delle parti interessate, in perfetta sintonia con la tutela della concorrenza e di contrasto all'abuso di posizione dominante delle OTA.
  L'emendamento introduce una regola valida per tutti gli operatori sul mercato, si applica infatti a tutti gli intermediari, e non solo alle piattaforme di prenotazione online. Con questa decisione, come ha avuto modo di commentare anche il Ministro Franceschini, gli albergatori italiani si riappropriano della loro libertà imprenditoriale e saranno in grado di offrire ai loro clienti qualunque accordo o tariffa vantaggiosa che considerino appropriata.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

clausola contrattuale

concorrenza

infrastruttura turistica