ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05824

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 444 del 17/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: CAUSI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 17/06/2015
Stato iter:
18/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 18/06/2015
Resoconto VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 18/06/2015
Resoconto CASERO LUIGI VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 18/06/2015
Resoconto VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/06/2015

SVOLTO IL 18/06/2015

CONCLUSO IL 18/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05824
presentato da
CAUSI Marco
testo di
Mercoledì 17 giugno 2015, seduta n. 444

   CAUSI e VICO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il Consiglio superiore della Banca d'Italia ha di recente deliberato un piano di riassetto della rete territoriale, da attuarsi nei prossimi tre anni, che prevederebbe la chiusura di 3 divisioni distaccate di vigilanza e la chiusura di 19 filiali; tale delibera, adottata il 30 marzo 2015, è ora all'attenzione del Ministero dell'economia e delle finanze;
   nel 2008, l'articolazione territoriale della Banca d'Italia era stata oggetto di una radicale ristrutturazione fortemente voluta dall'allora Governatore Mario Draghi; quella ristrutturazione comportò, da un lato, una riduzione in tempi rapidissimi della numerosità complessiva delle filiali nell'ordine del 40 per cento e, dall'altro, un impegno prospettico di potenziamento delle filiali rimaste in attività; negli anni successivi e, in particolare, durante il Governatorato di Ignazio Visco gli impegni non sono stati, però, mantenuti: si è, così, scelto di non procedere al potenziamento di alcune filiali provinciali rimaste in attività, provocandone, invece, un progressivo ridimensionamento operativo, con grave nocumento per i territori di riferimento;
   dopo il «dimagrimento» avvenuto negli scorsi anni in Puglia e in Basilicata, il progetto riguarderebbe, ora, il definitivo venir meno della filiale di Taranto; ciò dopo che – in un'area assai vasta e popolosa attorno al capoluogo jonico, un'area che parte dalla costa adriatica e abbraccia l'intero Golfo di Taranto, giungendo a ricomprendervi parte della Calabria – sono già venuti meno i presidi, a est, di Brindisi e, a ovest, di Matera;
   sarebbe grave, per il Paese nel suo insieme, rassegnarsi al ridimensionamento del ruolo pubblico della Banca d'Italia, la cui presenza diffusa sul territorio costituisce un imprescindibile riferimento per tutte le realtà economiche e finanziarie dello stesso: basti pensare al ruolo cruciale della Banca d'Italia in ordine alla «gestione del contante» (esito e introito delle banconote in tutti i diversi tagli presso tutte le filiali), alla fornitura di servizi di qualità e al presidio di legalità che la Banca d'Italia ha sempre assicurato;
   ulteriori e drammatiche preoccupazioni si affacciano, ove si consideri la peculiarità della città di Taranto e del territorio circostante, con riferimento alle dimensioni, cruciali, proprio a detta della Banca d'Italia, per procedere alla definizione della nuova articolazione territoriale; tali dimensioni, rilevanti per il rafforzamento solo di alcune filiali provinciali, sono state esplicitate in un documento della stessa Banca dello scorso mese di marzo 2015, nel quale si sostiene l'esigenza di tener «conto delle caratteristiche geografiche, demografiche ed economiche del territorio di riferimento (superficie, popolazione, PIL)»;
   nella città di Taranto e nella provincia vivono 600.000 persone (oltre 1 milione ricomprendendovi parte dei territori di Brindisi, Matera e la zona jonica della Calabria); su tale territorio insistono grandi insediamenti industriali, militari, nonché una delle più importanti realtà portuali del Paese; l'economia di tale area è pesantemente condizionata dall'azione di gruppi criminali organizzati, specializzati, soprattutto, nell'usura e nelle estorsioni alle attività commerciali;
   sarebbe necessario, anche alla luce di queste considerazioni, che siano riassegnate alla sede di Taranto della Banca d'Italia la gestione del contante (esito ed introito delle banconote in tutti i diversi tagli) e gli adeguati controlli da parte dell'operatore pubblico in presenza degli ingenti flussi finanziari derivanti –:
   quali iniziative intenda assumere, ferma restando l'autonomia della Banca d'Italia, affinché la filiale della Banca d'Italia di Taranto – per le caratteristiche geografiche, demografiche ed economiche del territorio di riferimento descritte in premessa – sia salvaguardata, evitando la paventata soppressione della stessa che arrecherebbe gravi disagi al personale dipendente e, in rilevante misura, alla città e alla sua comunità. (5-05824)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 giugno 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-05824

  Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'onorevole Causi ed altri pongono quesiti in ordine alla riorganizzazione territoriale della Banca d'Italia, con particolare riferimento alla Filiale di Taranto.
  Al riguardo, la Banca d'Italia ha fatto presente che il piano di riassetto della rete territoriale, approvato dal Consiglio superiore nella riunione del 30 marzo scorso, prevede tre linee di intervento:
   il consolidamento delle Filiali insediate nei capoluoghi regionali e di quelle specializzate nel trattamento del contante, anche con un maggior coinvolgimento in alcune funzioni istituzionali;
   l'arricchimento, con soluzioni diversificate, dei compiti di sei Filiali specializzate nei servizi all'utenza (FSU), che saranno trasformate in Filiali ad ampia operatività;
   la chiusura di tre divisioni distaccate di vigilanza e di 19 FSU, individuate tenendo conto della domanda di servizi, delle caratteristiche del territorio di riferimento e della presenza in regione di altre Filiali aperte al pubblico.

  Il progetto – elaborato dalla Banca d'Italia nell'ambito della propria autonomia organizzativa dopo ampio e approfondito confronto con le Organizzazioni Sindacali – risponde all'esigenza di far fronte all'intenso e accelerato processo di cambiamento, dal quale deriva la necessità di svolgere compiti che richiedono livelli sempre più alti di specializzazione e un costante aggiornamento professionale.
  Oltre a un contenimento dei costi, il piano intende realizzare un potenziamento dei compiti svolti dalla rete sul territorio in numerosi versanti istituzionali: tutela della clientela bancaria, vigilanza prudenziale sugli intermediari finanziari non bancari, educazione finanziaria, valutazione della qualità dei crediti stanziabili per le operazioni di politica monetaria, circolazione monetaria e controlli sugli operatori professionali del contante.
  La Banca d'Italia ha, inoltre, assicurato che con la riorganizzazione nessun dipendente perderà il proprio lavoro e, attraverso il confronto con le Organizzazioni Sindacali presenti nell'Istituto, saranno individuate misure che vengano incontro alle esigenze delle persone che lavorano nelle strutture interessate dalla revisione organizzativa.
  Il programma di attuazione del progetto prevede che le Unità di servizio territoriale, che verranno costituite in sostituzione delle strutture per le quali è prevista la chiusura, continuino ad operare per un periodo massimo di 3 anni; esse saranno aperte al pubblico e non svolgeranno attività che implicano il trattamento del contante.
  Entro la fine del 2018 sarà realizzata la nuova configurazione della rete territoriale, che prevede un'articolazione in 39 Filiali: 20 regionali; 6 specializzate nel trattamento del contante; 13 ad ampia operatività, differenziate per funzioni svolte in relazione alle esigenze del territorio.
  Con specifico riferimento alla regione Puglia, saranno rafforzati i compiti della Sede di Bari e delle Filiali di Foggia e Lecce; esse continueranno a fornire tutta la collaborazione necessaria per garantire – anche laddove l'Istituto non sarà presente con una propria struttura – la continuità delle funzioni, la qualità e la tempestività dei servizi offerti alle istituzioni e ai cittadini. Per quanto concerne i compiti di analisi dei flussi finanziari potenzialmente legati alla criminalità organizzata (che già oggi non rientrano tra quelli affidati alla Filiale di Taranto), un ruolo centrale continuerà a essere svolto dall'Unità di Informazione finanziaria per l'Italia.
  Infine, la Banca d'Italia ha precisato che gli interventi non incideranno sull'efficacia dell'azione svolta dalla medesima a livello locale, né sulla qualità dei servizi prestati all'utenza.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

filiale

societa' di servizi

cessazione d'attivita'