ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05810

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 443 del 16/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: MANZI IRENE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARRESCIA PIERGIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 16/06/2015
LODOLINI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 16/06/2015
MORANI ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 16/06/2015
PETRINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 16/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 16/06/2015
Stato iter:
28/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/01/2016
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 28/01/2016
Resoconto CARRESCIA PIERGIORGIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/06/2015

DISCUSSIONE IL 28/01/2016

SVOLTO IL 28/01/2016

CONCLUSO IL 28/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05810
presentato da
MANZI Irene
testo di
Martedì 16 giugno 2015, seduta n. 443

   MANZI, CARRESCIA, LODOLINI, MORANI e PETRINI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   le violente piogge che lo scorso maggio hanno colpito duramente la regione Marche ed in particolar modo la provincia di Macerata, hanno provocato movimenti franosi sul Monte Tabor, a Recanati;
   l’«Ermo Colle», così come il monte è definito dal sommo poeta Leopardi, nel famoso idillio de «L'Infinito», è interessato da tempo da un preoccupante e lento movimento franoso, culminato di recente nell'apertura di una profonda voragine;
   il cosiddetto «paesaggio leopardiano» di cui il Colle fa parte è stato negli anni soggetto a fenomeni idrogeologici, tanto importanti, da portarlo ad essere individuato nel piano di assetto idrogeologico regionale come area a rischio;
   la fragilità geologica comporta una serie di conseguenze negative per tutto quanto sovrasta l'area e vi è radicato: il patrimonio botanico-vegetazionale, il patrimonio storico-culturale e quindi il paesaggio nella sua accezione più ampia, minando gli elementi di base di quei luoghi che oggi consegnano la memoria del poeta e che lui ha reso immortali con i suoi versi;
   operazioni atte a limitare i movimenti del terreno e quindi volte alla mitigazione del rischio suddetto, sono state già poste in essere dalle amministrazioni locali interessate, in passato come all'indomani dell'evento franoso dello scorso maggio, ma rappresentano solo delle soluzioni tampone –:
   se il Ministro interrogato, alla luce dei fatti sopra menzionati, ritenga opportuno intervenire, sostenendo l'attuazione di un piano complessivo e mirato di interventi, che sia risolutivo e che preservi definitivamente questo grande patrimonio storico, artistico e culturale, famoso in tutto il mondo. (5-05810)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 gennaio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-05810

  Mi riferisco ad una interrogazione parlamentare del giugno scorso con cui l'onorevole Manzi, unitamente ad altri colleghi, chiede se il Ministero non ritenga opportuno intervenire, per sostenere un piano di interventi sul Colle leopardiano interessato da un più generale movimento franoso, di carattere geologico, che interessa il Monte Tabor.
  Vorrei preliminarmente rilevare che, come è noto, questa Amministrazione non ha competenza in materia di dissesto geologico. Le Soprintendenze belle arti e paesaggio, competenti per territorio, si esprimono con pareri e prescrizioni sui restauri e sui recuperi ambientali e del patrimonio arboreo presente, secondo le competenze ad esse attribuite dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, nelle zone previste dall'articolo 136 del Codice, sottoposte a vincolo.
  La zona in parola è stata infatti dichiarata di notevole interesse pubblico con decreto ministeriale del 26 marzo 1955 in quanto esprime «un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale con spontanea concordanza e fusione tra l'espressione della natura e l'opera dell'uomo», oltre che per il «vasto panorama che si gode dalla strada comunale soprastante verso le colline e il mare».
  La Soprintendenza belle arti e paesaggio delle Marche tuttavia, esaminati gli atti d'archivio, ha comunicato di non aver ancora ricevuto progetti di interventi di consolidamento per i movimenti franosi e/o studi inerenti la stabilità dei pendii legati alla morfologia e alle caratteristiche geologiche e geotecniche dei materiali, presso l'area del Colle dell'Infinito.
  Permane comunque la disponibilità della Soprintendenza a valutare, congiuntamente, progetti di lavori per il consolidamento sistematico e complessivo dell'area.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

idrogeologia

patrimonio architettonico

patrimonio culturale