ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05470

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 418 del 29/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: BOMBASSEI ALBERTO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 29/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 29/04/2015
Stato iter:
04/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/06/2015
Resoconto VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 04/06/2015
Resoconto BOMBASSEI ALBERTO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/04/2015

DISCUSSIONE IL 04/06/2015

SVOLTO IL 04/06/2015

CONCLUSO IL 04/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05470
presentato da
BOMBASSEI Alberto
testo di
Mercoledì 29 aprile 2015, seduta n. 418

   BOMBASSEI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il Paese persegue lo sviluppo dell'uso delle energie rinnovabili, al fine di ridurre la dipendenza dalle fonti di origine fossile;
   lo sviluppo di un coerente piano nazionale di geotermia risponde all'esigenza di rafforzare l'autonomia energetica del Paese;
   la riforma costituzionale in corso di approvazione affida finalmente allo Stato la competenza in materia di energia;
   l'incertezza sulle competenze in materia energetica ha talvolta causato al livello locale e regionale l'insorgere di contenziosi da parte di soggetti che hanno effettuato investimenti, nonché società di progettazione, forniture di macchinari, carpenteria, nonché molte aziende del settore della meccanica, mettendo oltretutto in crisi la credibilità del nostro Paese dinnanzi ad investitori stranieri –:
   se, data l'importanza della questione, non ritenga necessaria ed urgente assumere iniziative per introdurre una normativa quadro in materia di geotermia nell'ambito delle quali le istituzioni e gli operatori del settore possano operare in un sistema di reciproche certezze.
(5-05470)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 giugno 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-05470

  La fonte di energia geotermica, di cui l'Italia è ricca, è una fonte di energia rinnovabile con un grande potenziale di sviluppo che, se adeguatamente incentivata, consentirà di raggiungere più facilmente l'obiettivo previsto dal documento di strategia energetica nazionale (SEN, 2013) del 25 per cento di energia prodotta da fonti pulite.
  La geotermia rappresenta, nella situazione attuale, il 10 per cento dell'energia risultante da fonti rinnovabili italiane e si prevede che, con strumenti legislativi adeguati, oltre quelli già posti in essere, possa raddoppiare entro breve tempo.
  Un adeguato sfruttamento delle risorse minerarie e geotermiche, che rispetti l'ambiente ed il territorio, è positivo per l'economia, la crescita e l'occupazione. La complessità, stratificazione e farraginosità del quadro regolatorio incidono fortemente sulla realizzazione dei progetti e limitano la possibilità di valorizzare le risorse, allungando gli iter autorizzativi. Il Governo ritiene che si debba favorire un nuovo contesto regolatorio dei settori degli idrocarburi, delle miniere e cave e della geotermia, adeguando le norme e le procedure ai migliori standard. La riforma della regolazione del settore potrebbe andare oltre l'utile esercizio di semplificazione e snellimento della normativa, obiettivo già avviato con l'approvazione del decreto Sblocca Italia, disegnando un nuovo quadro organico, anche attraverso «Codici di Settore», che consentano di cogliere le opportunità di crescita riconosciute dalla Strategia Energetica Nazionale.
  Nel seguito indicherò, peraltro, le specifiche iniziative poste in atto e in corso per consentire lo sviluppo dei progetti geotermici.
  Con il Decreto Legislativo 11 febbraio 2010, n. 22, modificato dal Decreto Legislativo 3 marzo 2011, n. 28 e dall'articolo 28 del Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179, al fine di promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove centrali geotermoelettriche a ridotto impatto ambientale, sono stati considerati di interesse nazionale i fluidi geotermici a media ed alta entalpia finalizzati alla sperimentazione, su tutto il territorio nazionale, di impianti pilota con reiniezione del fluido geotermico nelle stesse formazioni di provenienza e con potenza nominale installata non superiore a 5 MW e immessa in rete per ciascun impianto.
  Si tratta, dunque, di impianti di taglia non elevata, generalmente caratterizzati da ridotte dimensioni e a basso impatto ambientale, realizzati al fine di verificare la profittabilità industriale di questa nuova tipologia di impianti a emissioni nulle.
  Con la Legge 7 agosto 2012, n. 134 di conversione del Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83, si è inoltre disposto l'inserimento dell'energia geotermica tra le fonti energetiche strategiche e, con la Legge 9 agosto 2013, n. 98 di conversione in legge con modificazioni, del Decreto Legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia, si è previsto che i predetti impianti geotermici pilota siano di competenza statale. L'Autorità competente per il conferimento dei relativi titoli minerari è il Ministero dello sviluppo economico, il quale, acquisita la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), rilascia il permesso di ricerca di risorse geotermiche per la sperimentazione di impianti pilota, d'intesa con la regione interessata.
  Ciò premesso, con riferimento alle iniziative prospettate dall'On.le Interrogante, si segnala preliminarmente come d'altra parte indicato dallo stesso Onorevole, che risulta attualmente al vaglio del Parlamento il disegno di legge di riforma del titolo V della parte II della Costituzione che ha come obiettivo, tra l'altro, quello di ricondurre alla competenza dello Stato le attività relative alla produzione, trasporto e distribuzione di energia, eliminando la competenza concorrente fra Stato e Regioni.
  Tale intervento normativo è finalizzato a superare l'inadeguatezza dell'attuale sistema di governance sotto diversi aspetti. Difatti, molti investimenti nel settore risultano bloccati da anni a fronte del farraginoso sistema burocratico che prevede procedimenti amministrativi lunghi e complessi, con scarso scambio di informazioni tra i vari sistemi di governo regionali e quello statale, non consentendo una valutazione complessiva dei diversi interessi contrastanti.
  La riforma costituzionale, riportando su un piano unitario la materia energetica mira, pertanto, a superare tali criticità, a snellire le procedure amministrative e decisionali anche con riferimento alla localizzazione degli impianti, ai fini della loro razionalizzazione e valorizzazione e a rendere certi i tempi degli investimenti privati, che in questi anni hanno inevitabilmente risentito della conflittualità tra Stato centrale ed Enti locali, cercando, dunque, di superare o quantomeno attenuare la prevalenza degli interessi corporativi locali.
  Oltre tale intervento di rango costituzionale è allo studio un intervento di razionalizzazione e di riordino della materia geotermica, anche alla luce della fase in cui vertono i progetti pilota summenzionati che, una volta realizzati e trascorso il periodo di sperimentazione, potranno contare su una normativa puntuale di riferimento che ne disciplini l'esercizio ordinario.
  Per ciò che riguarda gli interventi già in essere, in conformità agli impegni recentemente assunti dal MiSE, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, sta procedendo a realizzare una «zonazione» del territorio italiano, per le varie tipologie di impianti geotermici, identificando le aree potenzialmente sfruttabili in coerenza anche con gli orientamenti europei in materia, nonché all'emanazione di «linee guida» che individuino anche i criteri attraverso i quali definire, a livello nazionale, quali dei siti potenzialmente sfruttabili risultino effettivamente suscettibili di sfruttamento.
  A tal fine è stata convocata una riunione, tenutasi il 18 maggio u.s., con i rappresentanti del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, nell'ambito della quale si è convenuto di costituire, per le tematiche sopracitate, un apposito Gruppo di Lavoro in ambito CIRM, costituito da un numero ristretto di esperti del settore geotermico, ed in particolare da due docenti universitari facenti parte della Commissione medesima, insieme a due rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e a due del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

indipendenza energetica

energia geotermica

energia rinnovabile