ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05355

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 409 del 15/04/2015
Abbinamenti
Atto 5/05236 abbinato in data 04/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: BECATTINI LORENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 15/04/2015
Stato iter:
04/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/06/2015
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 04/06/2015
Resoconto BECATTINI LORENZO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/04/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/06/2015

DISCUSSIONE IL 04/06/2015

SVOLTO IL 04/06/2015

CONCLUSO IL 04/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05355
presentato da
BECATTINI Lorenzo
testo di
Mercoledì 15 aprile 2015, seduta n. 409

   BECATTINI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   secondo l'articolo del 20 febbraio 2015 pubblicato sul sito www.redattoresociale.it, in una scuola di Bergamo si sarebbero verificati gravi pregiudizi in danno di un bambino autistico;
   in particolare, il suddetto articolo denuncia il caso di una madre di un bambino autistico, costretta durante i primi giorni di scuola a stare in classe con il figlio, in quanto l'istituto non era in grado di garantire la presenza di un insegnante di sostegno;
   successivamente, veniva assegnata al bambino una insegnante priva di specifiche competenze per l'assistenza di un soggetto autistico, la quale affiancava il minore solo per pochi giorni;
   in seguito, diverse insegnanti di sostegno affiancavano il bambino, non garantendo tuttavia una effettiva continuità di presenza e causando gravi disagi per il disabile e per la sua famiglia, in quanto il percorso didattico del minore risultava in questo modo frammentario;
   per porre fine alla sopra descritta situazione, i genitori del bambino decidevano infine di ritirare lo stesso dall'istituto;
   la scuola dovrebbe fornire, in particolar modo al soggetto disabile, un percorso formativo continuo e conforme alle peculiari condizioni che caratterizzano la sua patologia;
   i fatti in questione parrebbero configurare una violazione dei principi sanciti dalla Costituzione, in particolare oltre agli articoli 2, 3 e 32, gli articoli 33 e 34, in termini di compromissione del diritto allo studio –:
   se il Ministro interrogato non ritenga urgente e doveroso, per quanto di competenza, accertare i fatti di cui in premessa e porre in essere iniziative per garantire ai giovani studenti autistici un affiancamento qualificato e continuo nel percorso formativo scolastico. (5-05355)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 giugno 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-05355

  Si risponde congiuntamente alle interrogazioni n. 5-05236 e n. 5-05355 entrambe riguardanti il fenomeno dell'autismo e le iniziative volte a garantire agli alunni affetti da questa sindrome un adeguato percorso scolastico, in modo da tutelarli da possibili discriminazioni ed assicurare loro personale adatto alle loro necessità.
  Innanzitutto, si rende necessario premettere che l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisce un obiettivo primario del nostro sistema educativo. La scuola italiana, infatti, vuole essere una comunità accogliente nella quale tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale.
  Questo sulla base dei principi riconosciuti dagli articoli 3 e 34 dalla nostra Carta costituzionale in materia di diritto allo studio. Inoltre, le istituzioni scolastiche esercitano la loro autonomia organizzativa e didattica tenendo in debito conto i principi espressi dalle disposizioni di legge sugli alunni con disabilità. È, infatti, indispensabile ricordare che l'obiettivo fondamentale della legge n. 104 del 1992 è lo sviluppo degli apprendimenti mediante la comunicazione, la socializzazione e la relazione interpersonale. A questo riguardo, difatti, l'articolo 12 della medesima legge recita: «l'esercizio del diritto all'educazione e all'istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all'handicap».
  Posto ciò, con riferimento al tema più specifico sollevato nell'atto di sindacato ispettivo in discussione, si accennano, di seguito, alcuni dei principali interventi messi in atto da questo Ministero in materia.
  Anzitutto, il Progetto «Sportello autismo». Attualmente è in corso una sperimentazione in sette regioni, che si estenderà a tutto il territorio nazionale, con l'obiettivo di creare una rete di scuole-polo per l'inclusione che sviluppi un modello cooperativo di lavoro tra docenti, attraverso la condivisione di buone pratiche, esperienze e conoscenze.
  Lo «Sportello autismo» si aggiunge ai Centri territoriali di supporto e mira a creare un pool di insegnanti esperti in ciascuna delle città sede della sperimentazione. In un secondo momento, l'attività dello sportello potrà rivolgersi anche alle famiglie, in modo tale da diventare un punto di riferimento e di raccordo tra la scuola, i genitori e i servizi socio-sanitari.
  Contestualmente, è stato varato un piano di formazione per il personale docente mediante l'attivazione di 14 master universitari in didattica e psicopedagogia sui disturbi dello spettro autistico, finanziati dal MIUR, ai quali potranno accedere complessivamente circa 1500 docenti. I Master si terranno nelle città sedi della sperimentazione dello «Sportello autismo».
  Per riunire ed orientare gli sforzi verso obiettivi comuni, è stata costituita una Fondazione italiana per l'autismo, a cui partecipano il MIUR e le principali associazioni ed enti impegnati sul tema. Essa si prefigge, quali principali obiettivi, programmi di utilità sociale (cura e riabilitazione) nonché di innovazione metodologico-didattica allo scopo di migliorare la qualità dell'inclusione scolastica.
  Recentemente, inoltre, il Ministero si è fatto parte attiva in occasione della «Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo», promossa dall'ONU e svoltasi il 2 aprile scorso. Con nota del 19 marzo 2015 questo Ministero tramite la competente direzione generale ha, tra l'altro, proposto alle istituzioni scolastiche di promuovere, nella settimana antecedente alla predetta data, opportune iniziative di sensibilizzazione.
  In concomitanza alla Giornata mondiale, inoltre, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Ministro della salute hanno firmato un Protocollo d'intesa per la tutela del diritto alla salute, allo studio e all'inclusione, con l'impegno di promuovere iniziative rivolte agli studenti e azioni tese a garantire una presa in carico sempre più efficace degli alunni con disabilità e con disturbi evolutivi specifici.
  In particolare il Protocollo prevede che il Ministero della Salute:
   promuova la collaborazione con le Regioni e le Province Autonome nell'ambito dell'assistenza sanitaria territoriale;
   assicuri, anche attraverso il miglioramento dell'appropriatezza diagnostica e organizzativa, una pronta risposta da parte dei servizi specialistici territoriali per l'infanzia e l'adolescenza alla valutazione dei bisogni del bambino o dell'adolescente e della famiglia;
   favorisca la collaborazione attiva di almeno una figura professionale in rappresentanza dell'azienda sanitaria o di una struttura accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale per la formulazione del Piano Educativo Individualizzato;
   incoraggi interventi volti a ottimizzare l'erogazione e l'utilizzo degli strumenti tecnologici, finalizzati all'autonomia personale e sociale di alunni e studenti;
   sostenga iniziative di formazione congiunta tra personale sanitario e scolastico.

  Nell'ambito delle proprie competenze, il Ministero della Salute ha, altresì, elaborato, in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità ed in raccordo con le Regioni, un vero e proprio Piano di azioni per l'autismo dal titolo «Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nei disturbi pervasivi dello sviluppo, con particolare riferimento ai disturbi dello spettro artistico» con lo scopo di riesaminare le priorità, confrontarsi sull'offerta dei servizi, rivedere e attualizzare le risposte implementando un'offerta basata su evidenze scientifiche e prove di efficacia, anche assicurando il necessario monitoraggio e la valutazione degli interventi messi in atto.
  Proprio al fine di migliorare la conoscenza dei bisogni e dell'offerta, in tali Linee di indirizzo sono state individuate una serie di obiettivi ed azioni volte a fornire indicazioni omogenee per la programmazione, attuazione e verifica dell'attività per i minori e adulti affetti da disturbi dello spettro autistico.
  Un ulteriore impegno del Ministero della Salute per promuovere e potenziare la ricerca in questa area è, inoltre, ravvisabile nei finanziamenti stanziati a tal fine.
  Per concludere, in merito ai due episodi, ricordati dall'On.le interrogante, che hanno visto il coinvolgimento di due alunni affetti da, autismo, si riferiscono le informazioni acquisite dai competenti Uffici scolastici regionali.
  Con nota del 29 aprile 2015 l'USR per la Lombardia ha comunicato che l'alunno continua a frequentare la medesima scuola. La situazione è stata, infatti, immediatamente affrontata in sinergia tra la scuola, la famiglia e l'unità di neuropsichiatria di Bergamo. Per l'alunno è stato predisposto un piano di intervento che ha coinvolto l'insegnante di sostegno, l'assistente educatrice e gli insegnanti della classe. L'alunno medesimo ha continuato a frequentare regolarmente attraverso modalità concordate ed è stato definito il piano educativo per il prossimo anno scolastico.
  Diversamente si è conclusa la vicenda di Genova, dove, come riferito dall'interrogante e confermato dal competente USR per la Liguria con nota del 22 aprile 2015, la scuola ha attuato ogni misura per favorire l'integrazione dell'alunno, il quale ha potuto contare fin dall'anno scolastico 2013/2014 su un'insegnate di sostegno specializzata per l'intero suo orario, nonché sul supporto di un operatore socio-educativo dell'ente locale.
  Come è già noto all'onorevole interrogante, è stato allestito uno spazio adiacente all'aula, denominato «aula blu», attrezzato per le esigenze di apprendimento individualizzato del bambino ove lo stesso potesse esprimersi liberamente. Peraltro, l'idea di utilizzare questo spazio è stata discussa e condivisa dalla scuola con il centro scelto dalla famiglia come sostegno psico-educativo.
  Incomprensioni sorte con alcuni genitori sull'uso dell'aula blu, nonostante le insegnanti e la dirigente scolastica ne abbiano difeso motivatamente la scelta, alimentate dalla mancata piena conoscenza dell'effettiva natura delle difficoltà dell'alunno affetto da autismo in conseguenza della scelta della famiglia di non divulgarne pienamente le problematiche, hanno indotto quest'ultima a richiedere nel mese di novembre 2014 il trasferimento ad altra istituzione scolastica.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

insegnante

disabile

fanciullo