ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05223

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 402 del 31/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: SIMONETTI ROBERTO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 31/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 31/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 31/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 31/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05223
presentato da
SIMONETTI Roberto
testo di
Martedì 31 marzo 2015, seduta n. 402

   SIMONETTI e FEDRIGA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   è dichiarazione del Ministro Poletti del 26 marzo c.a. quella che «nei primi due mesi del 2015 sono stati attivati 79mila contratti a tempo indeterminato in più rispetto ai primi due mesi del 2014» e che a febbraio 2015 i contratti a tempo indeterminato sono stati il 38,4 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2014;
   tali dichiarazioni non specificano tuttavia se i neo contratti a tempo indeterminato hanno effettivamente aumentato il numero delle forze lavoro rispetto allo scorso anno, ovvero si è trattato di una trasformazione di contratti a termine in rapporti a tempo indeterminato, stante l'incentivo della decontribuzione previsto per trentasei mesi a decorrere dal 2015;
   il 13 marzo 2015, anche il Presidente dell'Inps, Tito Boeri, aveva dichiarato con enfasi che «nei primi 20 giorni di febbraio sono 76mila le richieste arrivate dalle imprese per accedere alla decontribuzione per assunzione a tempo indeterminato», osservando che «i primi dati sono incoraggianti» e che «le assunzioni potrebbero essere molte di più»;
   il premier Renzi ha parlato di 200.000 nuovi posti a tempo indeterminato nel 2015, il Ministro dell'economia e delle finanze Padoan di 800.000 nuovi posti di lavoro in 3 anni e la relazione tecnica alla legge n. 190 del 2014, legge di stabilità per il 2015 (provvedimento che ha previsto appunto l'esonero contributivo per il periodo 2015-2018 sulle neo assunzioni effettuate nel corso del 2015, comma 118 dell'articolo 1) addirittura stima in un milione di posti di lavoro aggiuntivi l'effetto dell'intervento normativo;
   a contestare questi dati, divulgati in maniera enfatica, è l'Ufficio parlamentare di bilancio; secondo il presidente Giuseppe Pisauro, infatti, «600 mila potrebbero essere contratti che comunque sarebbero a tempo indeterminato e 400 mila contratti a tempo determinato che si trasformano. Quindi l'impatto sull'occupazione potrebbe essere zero», come si legge sul resoconto della sua audizione in V Commissione permanente (Bilancio, tesoro e programmazione) della Camera del 30 ottobre 2014;
   il combinato dell'azzeramento contributivo e dello sgravio Irap contenuti nella legge di stabilità per il 2015 con il nuovo contratto di lavoro a tutele crescenti inevitabilmente risulta vantaggioso per le aziende; ovvio, a parere degli interroganti, che tale mix venga accolto favorevolmente dal mondo delle imprese e delle professioni;
   preoccupa, invero, secondo gli interroganti l'opera di «macelleria sociale» in atto e che emergerà solo al termine dei vantaggi fiscali: secondo alcune simulazioni il risparmio in termini di decontribuzione e di Irap oscilla dai 9.000 ai 18.000 euro; per altro verso il neoassunto è licenziabile in qualunque momento a fronte di un indennizzo pari a 2 mensilità all'anno;
   è evidente, pertanto, che la permanenza o meno del vantaggio fiscale sarà decisiva ai fini del mantenimento dei posti di lavoro che si creeranno in questo triennio;
   è altrettanto palese il rischio, ad avviso degli interroganti, che possa trattarsi solo di un'operazione di immagine di questo Governo, considerato che, qualora la detassazione o comunque una riduzione del costo del lavoro non fosse strutturale, i primi licenziamenti di massa si verificheranno tra marzo ed aprile del 2018, allo scadere del trentaseiesimo mese e appena dopo le elezioni politiche del 2018; nel frattempo, però, il Governo continuerà ad annunciare dati confortanti sulle assunzioni che lasceranno intendere all'elettorato che davvero la disoccupazione – specie quella giovanile – sembra essere diminuita;
   nella puntata di «Mix24» di Giovanni Minoli del 15 marzo 2015, Andrea Guerra, ex amministratore delegato di Luxottica ora consigliere strategico del premier Renzi, ha detto «penso che dentro al jobs act ci siano tante cose buone ma credo manchi ancora qualcosa di fondamentale che è la protezione dei lavoratori nel lungo periodo» –:
   quanti dei 79 mila contratti a tempo indeterminato attivati nei primi due mesi del 2015 in più rispetto ai primi due mesi del 2014 derivino da una trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato e quanti, invece, costituiscono neo-assunzioni effettive;
   se ed in qual misura il Governo intenda garantire i posti di lavoro anche al termine del periodo di decontribuzione ovvero se sia allo studio l'eventualità di rendere permanenti le misure di riduzione del costo del lavoro e gli interventi di defiscalizzazione finalizzati all'incremento ed al mantenimento della base occupazionale, onde evitare che il contratto a tutele crescenti si configuri, utilizzando l'espressione del segretario confederale della UIL Guglielmo Loy, un «contratto a termine finanziato». (5-05223)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contratto di lavoro

detrazione fiscale

conservazione del posto di lavoro