ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05075

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 394 del 18/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 18/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 18/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 18/03/2015
Stato iter:
19/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/03/2015
Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
 
RISPOSTA GOVERNO 19/03/2015
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 19/03/2015
Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/03/2015

SVOLTO IL 19/03/2015

CONCLUSO IL 19/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05075
presentato da
SEGONI Samuele
testo di
Mercoledì 18 marzo 2015, seduta n. 394

   SEGONI e PASTORELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   come da tradizione, puntualmente, ogni primo dell'anno, attraverso decreti interministeriali tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministero dell'economia e delle finanze, entrano in vigore gli aumenti sui pedaggi autostradali, diversificati su tutto il territorio nazionale;
   il 1o gennaio 2014 l'aumento si è attestato su un +3,9 per cento rispetto all'anno precedente, con punte di aumento fino all'8,28 per cento, mentre nel 2013 l'aumento medio si è aggirato su un +2,9 per cento, nel 2012 su un +3,1 per cento, nel 2011 su un +1,9 per cento ed nel 2010 su un +2,4 per cento;
   esistono disparità notevoli di tariffe da tratta a tratta e da gestore a gestore, infatti, ad esempio, nel 2014, si è registrato un incremento dei pedaggi anche dell'11,5 per cento sulla A9 tra Milano e Como, del 7,17 per cento sulla A4 tra Venezia a Trieste, del 6,26 per cento sulla A15 della Cisa, del 6,26 per cento sul passante di Mestre e del 4,43 per cento sulla A31 tra Rovigo e Padova;
   in base ai dati forniti dall'attività dell'Ispettorato di vigilanza concessioni autostradali (IVCV) ad oggi sono ben 24 le società concessionarie detentrici di ben 5.779,900 chilometri di autostrade italiane, di cui il maggiore concessionario è Autostrade per l'Italia che gestisce ben 2.854,600 chilometri, mentre il resto delle tratte autostradali viene amministrato da altri gruppi quali il gruppo Gavio, il gruppo Toto e un notevole numero di enti pubblici e privati che gestiscono singoli tratti di rete come l'Autobrennero, la Brescia-Padova e la Mestre-Trieste;
   tutti i concessionari operano in regime di monopolio e sostanzialmente, nella quasi totalità dei casi non hanno mai dovuto partecipare a una gara pubblica e ora, grazie al «decreto Sblocca Italia», potranno addirittura predisporre autonomamente un piano economico finanziario e, al contempo, grazie all'unificazione di tratte autostradali contigue o complementari avranno, in maniera implicita, garantita la possibilità di avere un rinnovo della concessione;
   gli introiti complessivi ottenuti dagli aumenti tariffari hanno comunque garantito alle società concessionarie dei profitti in netto rialzo, dato questo in piena discordanza con la condizione economica del nostro Paese in cui negli ultimi anni si è registrata una rilevante diminuzione del traffico su gomma e un'inflazione che, ad esempio, nel 2013 è stata dell'1,3 per cento;
   per l'anno passato l'Adusbef e la Federconsumatori hanno stimato, in seguito all'aumento dei pedaggi, un aggravio di 87 euro a famiglia tra costi diretti e indiretti, rimarcando come tali aumenti siano di gran lunga superiori al tasso di inflazione e come questi ultimi rischino di avere ripercussioni pesanti su tutti i prezzi;
   quest'anno il Ministro interrogato, nel «decreto interministeriale trasporti-economia» di fine 2014 con la fissazione dei rincari tariffari per le concessionarie autostradali ha fatto scattare la tagliola del tetto massimo entro cui contenere gli aumenti tariffari (il tetto è stato fissato all'1,5 per cento contro il 9 per cento dell'anno passato), confermando l'ampio margine discrezionale nel definire l'ammontare degli incrementi –:
   con quali criteri oggettivi e con quali margini di trattativa soggettivi vengano determinati annualmente gli aumenti tariffari, e quanto incidano sulla tariffa finale eventuali tasse, imposte e anticipi per la realizzazione di nuove tratte.
(5-05075)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 marzo 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-05075

  La procedura di aggiornamento delle tariffe autostradali non avviene in maniera discrezionale ma secondo specifiche procedure stabilite dalla vigente normativa statale e delibere CIPE. Detta normativa è recepita nelle convenzioni di concessione stipulate fra le società concessionarie autostradali e il concedente; per effetto delle diverse norme intervenute nel corso del tempo, gli atti convenzionali vigenti sono regolati da ben sei differenti regimi tariffari, oltre ai regimi tariffari specifici derivanti direttamente da pattuizioni convenzionali o definiti in sede di affidamento della concessione.
  Il sistema tariffario risulta, quindi, estremamente vario in relazione alla data di sottoscrizione delle singole convenzioni. Ogni formula tariffaria contiene specifici parametri misurabili e pertanto non discrezionali.
  Le società concessionarie – secondo la normativa, di recente modificata dall'articolo 27 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, e relativa legge di conversione – formulano al concedente, entro il 15 ottobre di ogni anno, la proposta di variazioni tariffarie che intendono applicare. Segue la procedura istruttoria, per la verifica di ogni singolo indicatore, svolta dalla Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali, che avviene sulla base di:
   verifiche amministrative sulla completezza della documentazione presentata e sulla sussistenza di contestazioni di inadempimento (che precludono il riconoscimento delle richieste tariffarie);
   verifiche tecniche sullo stato d'avanzamento delle opere, accertamento degli investimenti eseguiti ed esclusione di quelli non assentiti in concessione, confronto della spesa sostenuta con quella risultante dai progetti approvati, rilevazione stato di qualità (indici relativi alla pavimentazione e incidentalità);
   verifiche economiche/contabili sulle spese dichiarate (per singolo documento di spesa), sull'inerenza della spesa agli interventi indicati, di congruità della spesa per investimenti, sulla correttezza dei conteggi, reiterazione dei conteggi sulla base dei costi ammessi.

  Gli adeguamenti tariffari stabiliscono una corrispondenza tra pedaggio e investimenti realizzati.
  Quindi, vengono riconosciuti, con decreto interministeriale MIT-MEF, specifici incrementi tariffari secondo quanto stabilito dal corrispondente contratto di concessione.
  L'aumento tariffario relativo all'anno 2015, a seguito di specifica direttiva del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti che definiva «obiettivo prioritario di interesse pubblico l'adozione di ogni misura idonea a consentire l'attenuazione degli aumenti tariffari autostradali al fine di favorire il superamento dell'attuale congiuntura economico/finanziaria», è stato contenuto entro la soglia massima dell'1,5 per cento. L'eventuale recupero potrà avvenire in sede di aggiornamento dei piani economici finanziari di ciascuna società, in corso di valutazione, e comunque senza aggravio per l'utenza.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pedaggio

concessionario

ente pubblico