ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04934

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 386 del 06/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 05/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 05/03/2015
Stato iter:
04/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/06/2015
Resoconto VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 04/06/2015
Resoconto PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/03/2015

DISCUSSIONE IL 04/06/2015

SVOLTO IL 04/06/2015

CONCLUSO IL 04/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04934
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Venerdì 6 marzo 2015, seduta n. 386

   PRODANI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   con decreto del 18 aprile 2013 il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministro per i beni e le attività culturali hanno sospeso per sei mesi l'efficacia della valutazione di impatto ambientale (rilasciata il 17 luglio 2009) sul progetto presentato dalla società Gas Natural Italia per un impianto di rigassificazione di metano liquido (Gnl) a Zaule, nel porto di Trieste;
   il provvedimento sopra citato ha accolto il parere della Commissione via del dicastero che – a sua volta – aveva recepito i pareri negativi dell'autorità portuale di Trieste e della regione Friuli Venezia Giulia, prendendo atto delle mutate situazioni del traffico marittimo triestino e delle prospettive di potenziamento previste dal Piano regolatore portuale di Trieste;
   il rigassificatore, se realizzato con le modalità progettate dalla Gas Natural, non sarebbe stato compatibile con il traffico portuale attuale e con gli sviluppi futuri dello scalo;
   il riferimento a Zaule quale luogo per la realizzazione del terminale Gnl – nella stesura iniziale dei cosiddetti «progetti di interesse comune» (projects of common interest, Pci) della Commissione europea, nell'ambito delle infrastrutture energetiche – è stato sostituito, successivamente alla riunione del gruppo decisionale sui Pci il 24 luglio 2013, con l'indicazione generica di «una località nell'Alto Adriatico che verrà determinata dall'Italia in accordo con la Slovenia»;
   il 18 ottobre 2013 è scaduta la sospensione di sei mesi della via per Zaule, senza che si sia verificata nessuna delle due condizioni indicate dal summenzionato decreto per un esito positivo della valutazione: la multinazionale spagnola Gas Natural non ha presentato proposte di localizzazioni alternative e l'autorità portuale di Trieste non ha rivisto al ribasso le stime di traffico marittimo che, già a fine 2012, avevano portato a sostenere l'incompatibilità dell'infrastruttura con le prospettive di sviluppo dello scalo;
   l'interrogante aveva ricevuto rassicurazioni dai rappresentanti del Governo in risposta ad alcune interrogazioni presentate in materia, come nel caso della n. 4-00914 a cui ha replicato in forma scritta il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Claudio De Vincenti;
   secondo la risposta pubblicata martedì 3 giugno 2014 nell'allegato B della seduta n. 238 dell'Assemblea della Camera: «Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per quanto di sua competenza, ha precisato che lo schema di decreto di revoca in questione, già firmato dal Ministro pro tempore, Andrea Orlando, era stato inoltrato per la firma del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, in data 13 febbraio 2014, ma, essendo nel frattempo mutata la compagine governativa, lo stesso decreto è stato restituito dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ai fini dell'acquisizione della firma dei Ministri ora in carica. Lo schema di decreto è attualmente al vaglio del nuovo Gabinetto, in quanto il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare appena insediato sta procedendo ai controlli e agli approfondimenti procedurali e amministrativi di rito sulla questione prima della firma»;
   il 6 febbraio 2015 la commissione Via/Vas del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha concluso il supplemento istruttorio in materia, affermando – nel proprio parere n. 1706 – che non vi siano aspetti di incompatibilità ambientali tra le previsioni del proposto nuovo Piano Regolatore Portuale di Trieste ed il progetto del rigassificatore Gnl di Zaule, smentendo quindi il precedente parere negativo;
   netta opposizione al progetto del rigassificatore è stata espressa in più occasioni da molte associazioni del territorio, dagli enti locali coinvolti – non ultima la votazione unanime il 27 febbraio 2015 nel Consiglio comunale di Trieste di una mozione contraria all'impianto – oltre che dalla Regione Friuli Venezia Giulia e all'autorità Portuale di Trieste –:
   quali siano le motivazioni e gli eventuali elementi di novità che hanno portato alla modifica della procedura delineata dal Sottosegretario De Vincenti nella risposta del 3 giugno 2014, con la quale ha sottolineato che i ritardi per la chiusura della pratica fossero dovuti ad una questione formale, visto il cambio ai vertici dei Ministeri interessati;
   se non si ritenga opportuno chiarire – alla luce del recente parere della Commissione via – quali siano le intenzioni del Governo in relazione al progetto dell'impianto Gnl di Zaule. (5-04934)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 giugno 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-04934

  Il progetto del terminale di Zaule, che risponde all'esigenza di un aumento della capacità di importazione di GNL prevista dalla Strategia Energetica Nazionale, approvata nel marzo 2013 dai Ministri dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per soddisfare le esigenze di diversificazione e di sicurezza d'approvvigionamento di gas, nonché per lo sviluppo dell'Italia come Hub sud-europeo, è stato incluso (unico terminale di rigassificazione italiano) nella prima lista dei «Progetti di Interesse Comune» (PCI).
  Tale elenco è stato sostanzialmente composto a partire dai piani decennali dei gestori delle reti energetiche ed integrato da richieste di inserimento di progetti effettuate direttamente dagli investitori privati, fra cui il progetto Zaule, per il quale il Regolatore austriaco ha attestato il beneficio transfrontaliero, condizione necessaria nel caso di stoccaggi di gas e terminali di rigassificazione di GNL, che per definizione non possono che essere collocati nel territorio di un solo Stato Membro.
  In data 24 luglio 2013 la riunione del gruppo decisionale sui PCI tenutasi a Bruxelles ha definito la lista dei progetti energetici, successivamente sottoposti alla Commissione europea, la quale ha adottato la lista definitiva con atto delegato. In tale lista è rimasto il progetto con il nome «Onshore LNG Terminal in the NorthernAdriatic».
  Nella succitata lista il progetto è stato denominato come «rigassificatore in terraferma nel Nord Adriatico» proprio per tener conto di una sua possibile delocalizzazione nell'area del Nord Adriatico, come previsto dal decreto di sospensione della VIA adottato nel mese di aprile 2013 dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di concerto col Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
  A seguito della citata sospensione per sei mesi dell'efficacia del Decreto di compatibilità ambientale, adottata dall'ex Ministro Clini, non essendosi verificata nessuna delle due ipotesi ivi previste (una diversa localizzazione dell'impianto o una modifica del piano portuale da parte dell'Autorità Portuale che aveva segnalato una possibile incompatibilità del progetto con il futuro previsto incremento dei traffici portuali), il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha avviato il procedimento di revoca, con ciò ponendo questo Ministero, attesa la natura endoprocedimentale della V.I.A., nella condizione di dover sospendere l'iter del proprio procedimento in attesa del provvedimento di revoca.
  Tale era la situazione quando è stato risposto da parte del Governo all'interrogazione presentata dall'On. Interrogante nel giugno 2014.
  In seguito, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con nota del 6 febbraio 2015, avendo riesaminato la questione attraverso un nuovo pronunciamento della Commissione tecnica VIA-VAS, ha espresso un parere di conferma della VIA «previa attenta valutazione della ulteriore documentazione pervenuta», affermando «che non si evidenziano incompatibilità ambientali tra le previsioni del Piano Regolatore Portuale di Trieste ed il progetto del rigassificatore GNL di Zaule».
  Pertanto, in conseguenza della citata ultima nota del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, questo Ministero ha dovuto riaprire i termini del procedimento di autorizzazione, chiedendo comunque alla società proponente, dato il tempo trascorso, la permanenza dell'interesse alla realizzazione del progetto.
  Avendo detta società confermato l'interesse all'autorizzazione per la costruzione ed esercizio del Terminale, il MiSE ha convocato, ai sensi della norma sul procedimento amministrativo, la conferenza dei servizi per l'11 giugno prossimo, cui parteciperanno tutti gli Enti e le Amministrazioni interessate.
  Per quanto sopra premesso, si ribadisce quanto già in precedenza evidenziato in occasione della risposta ad atti di sindacato ispettivo parlamentare di uguale contenuto, ossia che il Ministero non può negare l'autorizzazione se non in presenza di motivi giuridici ostativi, né tanto meno rientra nelle sue competenze entrare nel merito della possibile incompatibilità dell'infrastruttura con l'attività del Porto di Trieste, essendo tale questione esaminata e risolta in sede di valutazione di compatibilità ambientale.
  Infine, preme far presente che il Ministero dello Sviluppo Economico non potrà, comunque, rilasciare alcuna autorizzazione dell'infrastruttura senza un'intesa con la Regione Friuli Venezia-Giulia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

traffico portuale

trasporto marittimo

impatto ambientale