ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04883

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 384 del 03/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: CANI EMANUELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 03/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04883
presentato da
CANI Emanuele
testo di
Martedì 3 marzo 2015, seduta n. 384

   CANI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il parco Geominerario storico ambientale della Sardegna, previsto dall'articolo 114, comma 10 della legge n. 388 del 2000 è istituito con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro delle attività produttive e il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 16 ottobre 2001, è stato commissariato il 7 febbraio 2007 con l'obiettivo di procedere al riordino del consorzio di gestione del parco per rimuovere gli ostacoli che ne avevano impedito il regolare funzionamento nei primi sei anni di gestione;
   a distanza di oltre otto anni dal suo commissariamento nessun piano di riordino del consorzio del parco è stato attuato nonostante sia stata presentata con l'approvazione unanime della comunità del parco una proposta di riordino sin dal mese di luglio del 2007;
   il perdurare oltre ogni ragionevole limite della gestione commissariale ha portato il consorzio del parco all'inconcludenza e al degrado gestionale con il programma dell'esercizio 2014 rimasto sostanzialmente inattuato;
   con la sottoscrizione del protocollo di intesa per l'attuazione del «Piano Sulcis», avvenuta in data 13 novembre 2012, il Governo si era impegnato a «dare piena operatività in tempi stretti al Parco Geominerario»;
   il TAR Lazio, con sentenza del 6 novembre 2013, ha annullato l'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013 n. 73 con il quale il Governo intendeva procedere unilateralmente e senza il rispetto della procedura prevista dalla norma istitutiva al riordino del consiglio direttivo del consorzio del parco;
   il Governo, piuttosto che prendere atto delle evidenti e incontrovertibili motivazioni evidenziate nella richiamata sentenza del TAR Lazio, ha presentato in data 16 gennaio 2014 ricorso in appello al Consiglio di Stato per l'annullamento della medesima sentenza;
   a distanza di quasi 14 anni dall'istituzione del parco geominerario, anche per il mancato e regolare esercizio delle funzioni assegnate all'organo di vigilanza, le istituzioni competenti non sono state in grado di far funzionare lo strumento che il Parlamento e il Governo avevano voluto istituire e finanziare, nel rispetto degli impegni assunti con l'UNESCO e con la regione sarda, per promuovere la rinascita culturale, sociale ed economica delle aree minerarie dismesse della Sardegna come sta avvenendo con ottimi risultati negli altri grandi bacini minerari europei –:
   quali provvedimenti intenda assumere il Ministro per porre fine alla dannosa gestione commissariale e alla ricostituzione degli organi collegiali del consorzio del parco disposta con il decreto del Presidente della Repubblica n. 73 del 2013;
   quali azioni intenda mettere in atto il Ministro per dare attuazione alla più complessiva proposta di riordino del consorzio del parco al fine di rendere finalmente operativo lo strumento che avrebbe dovuto rappresentare il più importante motore di sviluppo locale nelle aree minerarie dismesse della Sardegna nelle quali la chiusura delle miniere e la più recente crisi del settore industriale rischiano di far precipitare nel dramma la già difficile situazione di degrado sociale che caratterizza alcune delle aree più povere del nostro paese. (5-04883)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cessazione d'attivita'

impresa in difficolta'

sviluppo regionale