ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04854

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 382 del 26/02/2015
Abbinamenti
Atto 5/04886 abbinato in data 16/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: GAROFALO VINCENZO
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 26/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/02/2015
Stato iter:
16/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/04/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 16/04/2015
Resoconto GAROFALO VINCENZO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/02/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/04/2015

DISCUSSIONE IL 16/04/2015

SVOLTO IL 16/04/2015

CONCLUSO IL 16/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04854
presentato da
GAROFALO Vincenzo
testo di
Giovedì 26 febbraio 2015, seduta n. 382

   GAROFALO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   l'amministratore delegato di Poste italiane spa sta per presentare il nuovo piano industriale che prevede circa 1000 interventi tra rimodulazione di orario in circa 550 uffici e la chiusura di altri 450;
   lo stesso amministratore delegato ha garantito al Governo che il nuovo piano non comporterà alcun impatto occupazionale, né una riduzione dei servizi dei cittadini;
   a parere dell'interrogante, al contrario, il nuovo piano industriale di Poste come detto, avrà pesanti ricadute sul territorio e causerà un impoverimento dei servizi alle comunità locali;
   l'esigenza di rivedere l'attuale modello organizzativo e gestionale non può compromettere la missione anche sociale dell'azienda Poste italiane: l'ufficio postale, infatti, soprattutto nei territori montani, rurali e nelle periferie delle grandi città ha da sempre rappresentato uno dei luoghi simbolo per la soluzione dei problemi dei cittadini. Il Piano delle chiusure degli uffici postali, pertanto, produrrà effetti estremamente negativi sui territori e sulle persone più in difficoltà;
   pur comprendendo gli obiettivi di modernizzazione dell'offerta del servizio e del contenimento dei costi, è inevitabile la creazione di forti disagi per gli utenti che vedono venir meno un servizio essenziale necessario per le loro esigenze –:
   se Poste italiane abbia considerato come la chiusura degli uffici postali determinerà un inevitabile disagio soprattutto per le persone anziane che non possono spostarsi autonomamente e che non hanno accesso agli strumenti telematici in alcune zone già fortemente disagiate per l'assenza di servizi di collegamento efficaci come nella provincia di Messina dove è prevista la chiusura di ben 13 uffici (Altolia, Cumia, Pezzolo, San Saba, Pellegrino, Scala, Valdina, Serro, Protonotaro, Soccorso, Campogrande, Cattafi, Fiumara) e la riduzione dei giorni di apertura al pubblico, a partire dal mese di aprile, negli uffici di San Filippo Superiore, Roccafiorita, Saponara, Alicudi, Bafia e Condrò;
   se non sia opportuno che Poste italiane riveda la chiusura di alcuni uffici nei quali la permanenza dell'azienda svolge un'importante funzione sociale;
   se Poste italiane abbia comunque predisposto un piano per «accompagnare» gli utenti nel passaggio al nuovo assetto tenendo conto del fatto che molti uffici che verranno chiusi, perché considerati antieconomici, si trovano in piccole frazioni che non risultano collegate in modo idoneo e, quindi, non sono facilmente raggiungibili;
   a quali condizioni sarà garantito il mantenimento del livello occupazionale rispetto al quale l'ingegner Caio ha offerto ampie rassicurazioni tenendo conto del fatto che verranno chiusi 450 sportelli e che in altri 550 vedranno fortemente ridimensionati gli orari di apertura;
   quali ulteriori interventi siano previsti negli anni successivi per la piena attuazione del Piano oltre alle chiusure previste e alle riduzioni di orario già fissate. (5-04854)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 16 aprile 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-04854

  In via preliminare, occorre premettere che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare, il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per effetto del decreto-legge del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge del 22 dicembre 2011, n. 214.
  Si sono, inoltre, verificati notevoli mutamenti concernenti la concorrenza e l'evoluzione delle esigenze dell'utenza verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  In tale ambito la fornitura del servizio universale presenta problematiche relative a particolari condizioni demografiche e territoriali, caratterizzate da vaste zone di difficile accessibilità ed a scarsa densità abitativa.
  Il Contratto di programma vigente tra il Ministero e Poste Italiane prescrive all'articolo 2, comma 6, che quest'ultima trasmetta all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), con cadenza annuale, l'elenco degli uffici postali e delle strutture di recapito che non garantiscono condizioni di equilibrio economico e, contestualmente, il piano di intervento per la progressiva razionalizzazione della loro gestione.
  L'Autorità, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS recante «Punti di accesso alla rete postale: modifica dei criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane» ha integrato i criteri di distribuzione degli uffici postali di cui all'articolo 2 del decreto ministeriale 7 ottobre 2008, attraverso l'introduzione di specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il Contratto di programma, inoltre, consente a Poste Italiane, previo accordo con le autorità locali, di garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  Con particolare riferimento al territorio della provincia di Messina menzionata negli atti in esame, preciso che, la predetta società ha precisato che, rispetto ai 217 uffici postali attualmente operativi, dei quali 26 attivi in modalità di doppio turno, sono inseriti nel Piano 15 interventi di chiusura e 6 interventi di rimodulazione delle giornate di apertura.
  Sul menzionato territorio provinciale sono altresì presenti 116 sportelli automatici (ATM) dei quali 112 attivi h24.
  In ogni caso, Poste Italiane ha assicurato che tutti gli interventi inseriti nel Piano risultano essere pienamente rispettosi della normativa vigente in materia.
  Ha evidenziato, altresì, che l'attuazione dei citati interventi, oltre che le diverse modalità di attuazione degli stessi, avverranno solo dopo aver completato il dialogo avviato con le Istituzioni locali.
  Si auspica, quindi, nel rispetto delle esigenze dell'utenza, la massima concertazione tra Poste Italiane e le Amministrazioni locali. Tale impegno è stato, peraltro, evidenziato anche durante l'incontro del 12 febbraio scorso avuto con l'Amministratore Delegato di Poste Italiane ed il Presidente dell'AGCOM.
  Al riguardo si fa presente che il 6 febbraio 2015 abbiamo inviato una lettera all'amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio e al presidente dell'Autorità per la garanzia nelle comunicazioni Angelo Cardani per sollecitare un incontro per valutare quanto fosse opportuno fare nel rispettivo ambito di competenza.
  L'incontro si è tenuto al Ministero dello sviluppo economico il 12 febbraio. L'Amministratore Delegato di Poste Italiane – pur ammettendo qualche problema di comunicazione del Piano – ha escluso un impatto occupazionale e una riduzione dei servizi ai cittadini, e ha ribadito che i tagli degli uffici previsti nel 2015 sono compatibili con i criteri fissati dalla delibera Agcom di agosto 2014.
  Tale dichiarazione è stata poi confermata dalla stessa Agcom alla quale spetta verificare il rispetto degli obblighi del piano annuale fissati dal decreto 7 ottobre 2008 sulla distribuzione degli uffici postali sul territorio.
  Tuttavia, su nostra richiesta, Poste Italiane ha accettato di coinvolgere fin da subito Regioni e Comuni (attraverso le rispettive associazioni) nella fase attuativa del piano di razionalizzazione degli uffici postali. In particolare l'azienda si è impegnata a spiegare come servizi innovativi assicureranno la tutela del servizio universale per i cittadini.
  Per completezza di informazione si rappresenta che l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, sentita al riguardo, ha evidenziato che al fine di consentire una valutazione più puntuale dell'impatto del suddetto Piano sulla popolazione locale, nonché l'eventuale individuazione di soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale, l'articolo 5, comma 1, della citata delibera n. 342/14/CONS ha previsto l'obbligo di notifica preventiva ai Sindaci dei Comuni interessati almeno 60 giorni prima della data prevista di attuazione dell'intervento.
  La stessa Autorità ha, altresì, assicurato che proseguirà nell'attività di vigilanza provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste Italiane S.p.A. e delle quali vengono segnalate puntuali e circostanziate violazioni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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