ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04799

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 379 del 20/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 20/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/02/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04799
presentato da
RICCIATTI Lara
testo di
Venerdì 20 febbraio 2015, seduta n. 379

   RICCIATTI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   in data 14 febbraio 2015 le testate Il Corriere Adriatico, Il Resto del Carlino ed Il Messaggero, riportano – nelle edizioni di Pesaro e Urbino – la notizia della scoperta, da parte del comando carabinieri tutela per l'ambiente di Ancona, di oltre 40 tonnellate di eternit interrate illecitamente ad Apecchio (PU), insieme a rifiuti inerti da demolizione;
   a quanto si apprende dalle fonti di stampa, la vicenda risale al 2012, anno in cui la provincia di Pesaro e Urbino fu colpita da intense nevicate che causarono danni significativi. Tra questi il crollo di circa 400 tetti di fabbriche localizzate nell'entroterra della provincia, le cui coperture erano costituite in gran parte da eternit;
   a causa del mancato accordo sulla realizzazione di una area condivisa e dedicata alla bonifica e stoccaggio dell'eternit, all'interno della discarica situata nel comune di Tavullia, le aziende colpite organizzarono lo smaltimento autonomamente;
   nel caso di specie l'attività investigativa dei carabinieri del Noe ha portato alla scoperta di una quantità di amianto stimata tra le 40 e le 80 tonnellate, interrate nel parcheggio dell'azienda di imbottigliamento di acque minerali «Val di Meti», accusata – insieme all'azienda confinante «Elle Srl» – di essere responsabile, con la complicità di funzionari pubblici, dell'interramento illecito di quei materiali;
   il materiale suddetto è stato interrato in una buca di 327 metri quadrati, rivestita in cemento, ad una profondità di un metro e 97 centimetri e a soli 5 metri di distanza dal torrente Biscubio;
   secondo gli inquirenti l'interramento illecito dell'amianto sarebbe costato alle due società circa 20 mila euro, a fronte dei 500 mila necessari per la bonifica;
   ancora il 14 febbraio 2015 la testata Il Resto del Carlino riporta il caso di una analoga scoperta di eternit interrato in un piazzale – in località Monte Petrano, sempre nel pesarese – sede di una colonia di proprietà della Curia;
   anche in questo caso, che risale al 1992, l'eternit è quello del tetto della struttura, dal peso di decine di tonnellate, che fu smontato ed interrato nel piazzale antistante, usato per giocare dai ragazzi ospiti della colonia;
   dopo 23 anni – come riporta la testata citata – l'amianto è riaffiorato in superficie al punto da essere visibile ad occhio nudo;
   è in corso un contenzioso innanzi al Tar della Regione Marche per stabilire chi, tra Curia e Comune di Cagli (PU), debba bonificare l'area interessata dall'interramento di eternit;
   nella nevicata che ha colpito la provincia di Pesaro e Urbino nel 2012, come detto, sono crollati circa 400 tetti di capannoni e strutture industriali prevalentemente in eternit –:
   se il Ministro interrogato non intenda promuovere una verifica, per quanto di competenza, per individuare eventuali ulteriori situazioni analoghe a quella descritta nella provincia suddetta. (5-04799)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

struttura industriale

ecologia