Legislatura: 17Seduta di annuncio: 376 del 17/02/2015
Primo firmatario: LENZI DONATA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2015 CAROCCI MARA PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2015 BASSO LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2015 PASTORINO LUCA PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2015
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 17/02/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 18/02/2015 Resoconto TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 18/02/2015 Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE) REPLICA 18/02/2015 Resoconto TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 18/02/2015
SVOLTO IL 18/02/2015
CONCLUSO IL 18/02/2015
LENZI, TULLO, CAROCCI, BASSO e PASTORINO. —
Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
la sindrome fibromialgica è una patologia comune caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso e affaticamento (astenia) che colpisce approssimativamente il 2-4 per cento della popolazione con punte segnalate fino al 10 per cento;
questa condizione clinica, cronica e invalidante, viene definita «sindrome» poiché esistono segni e sintomi clinici di interessamento di più organi/apparati. Sebbene possa rassomigliare a una patologia articolare, non si tratta di una forma di artrite e non causa deformità delle strutture articolari. Si tratta di una malattia non infiammatoria, che è classificata nelle patologie di competenza reumatologica tra i reumatismi extra-articolari;
gli esami di laboratorio e strumentali risultano in genere normali, almeno nella forma primitiva della malattia, e la diagnosi è clinica, dipendendo principalmente dai sintomi che il paziente riferisce e dalla valutazione medica volta a ricercare specifiche aree di dolorabilità muscolare;
negli ultimi anni, la fibromialgia è stata meglio definita e caratterizzata attraverso studi che hanno stabilito anche le linee guida per la diagnosi e la terapia. Questi studi hanno dimostrato che determinati sintomi, come il dolore muscoloscheletrico diffuso, e la presenza di specifiche aree dolorabili alla digitopressione (tender point) sono presenti nei pazienti affetti da sindrome fibromialgica e non comunemente nelle persone sane o in pazienti affetti da altre patologie reumatiche dolorose;
la complessità dei sintomi della malattia fa sì che i pazienti affetti da fibromialgia spesso si sottopongano a numerosi esami di laboratorio o strumentali che risultano in genere nella norma. Il dolore è il sintomo predominante della fibromialgia. Generalmente, si manifesta in tutto il corpo, sebbene possa essere particolarmente evidente in alcune sedi quali il rachide cervicale, le spalle e la regione lombosacrale;
la diagnosi di fibromialgia è basata sulla presenza di dolore diffuso in combinazione con altri sintomi caratteristici e la presenza di tender point dolorabili alla digitopressione durante l'esame clinico da parte del medico;
non vi è alcun esame di laboratorio o radiologico che possa diagnosticare la fibromialgia e la causa di questa sindrome al momento rimane ignota;
il parlamento europeo ha approvato nel 2008 una dichiarazione, con la quale ha invitato la Commissione europea e il Consiglio europeo a mettere a punto una strategia per la fibromialgia in modo da riconoscere la fibromialgia come una malattia e sollecitare gli Stati membri a migliorare l'accesso alla diagnosi e ai trattamenti;
nel nostro Paese le persone affette da fibromialgia non hanno spesso un trattamento adeguato ed in particolare il non riconoscimento di questa rara malattia, impone ai cittadini colpiti di sostenere quasi totalmente la spesa dei farmaci e di non poter avere un maggiore riconoscimento in sede di determinazione di invalidità civile –:
se il Ministro sia a conoscenza della situazione sopra descritta e se non ritenga opportuno intervenire con urgenza affinché la fibromialgia non solo sia riconosciuta come malattia invalidante, visto che dal 1992 l'OMS ha già provveduto a tale riconoscimento così come altri Paesi europei, ma anche inserita nei nuovi LEA.
(5-04761)
In riferimento alla question time in oggetto che affronta la problematica relativa l'eventuale riconoscimento della fibromialgia (FM) come malattia cronica ed invalidante e all'assistenza sanitaria garantita dai LEA, osservo quanto segue.
Convengo sulla dimensione del problema: da anni la fibromialgia è oggetto di un numero crescente di segnalazioni da parte di cittadini, Associazioni di pazienti e società scientifiche nonché di atti parlamentari, volti a domandare una maggiore attenzione da parte della classe medica e delle istituzioni ed un eventuale inserimento tra le patologie soggette a specifica tutela.
Riguardo a quest'ultimo punto, devo però precisare quanto segue.
Gli assistiti possono già usufruire di tutte le prestazioni contenute nei LEA, erogabili attraverso le strutture del SSN.
Il Ministero della salute ha effettuato i necessari approfondimenti consultando società scientifiche ed esperti della materia e prendendo in esame tutte le informazioni disponibili.
Purtroppo, allo stato attuale, esiste una oggettiva difficoltà ad identificare correttamente, sia in termini di prevalenza che di definizione clinica, le forme di fibromialgia da prendere in considerazione per un possibile inserimento tra le patologie croniche esenti, nel rispetto dei criteri previsti dalla vigente normativa.
Tale inserimento, comunque, riguarderebbe solo la concessione in esenzione di prestazioni di specialistica ambulatoriale e non l'assistenza farmaceutica. È il caso di ricordare, infatti, che la disciplina delle esenzioni per malattia non riguarda l'assistenza farmaceutica, che resta, com’è noto, disciplinata dalle norme specifiche (farmaci in fascia A – a carico del SSN – e farmaci in fascia C – a totale carico del cittadino) anche per gli esenti.
Inoltre, a causa della variabilità dei sintomi che accompagnano la malattia, appare problematico identificare le prestazioni da esentare che rispondano ai criteri di appropriatezza, efficacia ed onerosità, utili per il monitoraggio e la prevenzione degli eventuali aggravamenti, come previsto dal decreto legislativo n. 124 del 1998.
Anche per questi motivi, il Consiglio superiore di sanità, ha formulato un parere nel quale ha proposto la convocazione di una Consensus Conference, con il contributo di istituzioni e società scientifiche, volta a chiarire le caratteristiche epidemiologiche, cliniche e terapeutiche ed i bisogni, assistenziali dei pazienti, al fine di sviluppare un consenso aggiornato sui criteri diagnostici oggettivi ed omogenei che rendano possibile distinguere le condizioni cliniche a seconda della gravità e provvedere successivamente ad individuare correttamente le prestazioni da destinare in esenzione (parere II sezione CSS, seduta del 20 settembre 2011).
Allo stato attuale non risulta, tuttavia, che l'iniziativa di attivare tale consensus conference abbia avuto seguito, ma, anche in considerazione della presente question time, mi farò promotore per sollecitarne l'avvio, anche perché il Ministero della salute non ha mai cessato di raccogliere documentazione scientifica al riguardo al fine di pervenire ad una posizione chiara sulla questione.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):malattia