ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04562

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 369 del 23/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: RUBINATO SIMONETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE MENECH ROGER PARTITO DEMOCRATICO 01/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 23/01/2015
Stato iter:
01/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/04/2015
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 01/04/2015
Resoconto DE MENECH ROGER PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 01/04/2015
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/01/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 01/04/2015

DISCUSSIONE IL 01/04/2015

SVOLTO IL 01/04/2015

CONCLUSO IL 01/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04562
presentato da
RUBINATO Simonetta
testo presentato
Venerdì 23 gennaio 2015
modificato
Mercoledì 1 aprile 2015, seduta n. 403

   RUBINATO, DE MENECH. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
il decreto del Ministro dello sviluppo economico 6 luglio 2012 stabilisce le nuove modalità di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili, diverse da quella solare fotovoltaica, con potenza non inferiore a 1 kw;
il citato decreto ha la finalità di sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili attraverso la definizione di incentivi e modalità di accesso semplici e stabili, che promuovano l'efficacia, l'efficienza e la sostenibilità degli oneri di incentivazione;
l'incentivazione allo sviluppo delle energie rinnovabili è un obiettivo prioritario e strategico più volte ribadito dal legislatore, pertanto il mancato accesso agli incentivi o un eventuale ritardo nell'erogazione degli stessi rischia di compromettere l'efficacia dette politiche industriali ed energetiche;
a titolo di esempio, la ditta «Molino Bertolo Antonio di Bertolo Virginio» di Pederobba (Treviso) è titolare di un mulino che è in attività dalla prima metà del 1700;
fin da allora il mulino era azionato dalla forza motrice di una derivazione d'acqua dal canale consortile Brentella denominata «Roggia Uliana» gestito dal Consorzio Piave;
la suddetta derivazione è espressamente citata per la produzione di forza motrice tra gli «usi attualmente esercitati con le acque derivate dal Piave in virtù del riconoscimento degli antichi titoli»;
attualmente, per ovvie ragioni, l'azionamento del mulino avviene mediante alimentazione elettrica dalla rete pubblica e comporta un costo di circa 15.000 euro mensili;
in virtù della normativa regionale che prevede la possibilità ai titolari di derivazioni d'acqua esistenti di utilizzarle anche per la produzione idroelettrica, la ditta Bertolo ha iniziato il 26 ottobre del 2007 le pratiche per la realizzazione di una centralina allo scopo di compensare almeno parzialmente i notevoli costi della bolletta elettrica, mediante l'accesso agli incentivi previsti prima dal decreto ministeriale 10 dicembre 2008 e poi dal citato decreto ministeriale 6 luglio 2012;
ottenuta l'autorizzazione idraulica dal consorzio Piave il 9 novembre 2011, il permesso a costruire dal comune di Pederobba il 13 febbraio 2012 e la concessione allo sfruttamento del salto d'acqua il 25 luglio 2013 dal medesimo consorzio, la realizzazione della centralina si è conclusa con l'entrata in servizio il 16 settembre 2013 e da allora viene immessa in rete tutta l'energia prodotta pari a circa 15.000 kWh al mese;
la complessità della procedura ha determinato l'esborso di alcune decine di migliaia di euro per oneri burocratici per le valutazioni ed autorizzazioni su un investimento complessivo di circa 200.000 euro, che ha comportato l'accensione di un finanziamento bancario che sta pesando gravemente sulla gestione dell'attività del mulino;
in data 14 ottobre 2013 è stata fatta richiesta al GSE di accesso agli incentivi previsti dal decreto ministeriale 6 luglio 2012 che ad oggi tuttavia non sono stati ancora concessi a causa, si asserisce, di dubbi sulla titolarità della concessione in capo a Bertolo, più precisamente sull'identità tra il titolare della concessione ed il soggetto richiedente l'incentivo;
detti dubbi non dovrebbero sussistere considerato che: per la derivazione in questione la ditta Bertolo ha ininterrottamente versato e continua a versare regolarmente i canoni demaniali;
l'esercizio dell'attività del mulino fin dalla prima metà del 700 non può non presupporre il titolo sulla derivazione ad uso forza motrice; il riconoscimento di tali antichi titoli risulta confermato da quanto contenuto nel decreto di concessione Ministeriale n. 2416 del 28 novembre 1983 che cita anche altri provvedimenti antecedenti; per la modifica ad uso idroelettrico sono state seguite le procedure indicate dalla Regione Veneto, la quale con atto in data 9 luglio 2014 ha riconosciuto la regolarità delle stesse e – ciò che più conta – attestato che la modifica ad uso idroelettrico risulta ora regolata dalla concessione datata 25 luglio 2013 protocollo n. 11939 sottoscritta tra Consorzio Piave e Molino Bertolo;
il mancato accesso agli incentivi rischia di compromettere l'attività della ditta Bertolo a causa degli oneri finanziari conseguenti ad un investimento che era stato pensato per ridurre i costi aziendali utilizzando legittimamente l'incentivazione allo sviluppo delle energie rinnovabili –:
quali azioni urgenti intenda intraprendere il Ministro interrogato per garantire l'erogazione degli incentivi previsti dal decreto ministeriale 6 luglio 2012 agli aventi diritto e, tra questi, alla ditta «Molino Bertolo Antonio di Bertolo Virginio». (5-04562)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 1 aprile 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-04562

  L'Onorevole interrogante fa riferimento al DM del Ministro dello sviluppo economico 6 luglio 2012 (che disciplina l'incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili, diverse da quella solare fotovoltaica) che ha la finalità di perseguire l'obiettivo prioritario e strategico di sostegno al settore. Il mancato accesso agli incentivi o un eventuale ritardo nell'erogazione degli stessi rischia quindi di compromettere l'efficacia dette politiche industriali ed energetiche.
  L'On. fa poi specifico riferimento alla ditta «Molino Bertolo Antonio di Bertolo Virginio» di Pederobba (Treviso) che è titolare di un mulino insistente sul canale consortile Brentella denominata «Roggia Uliana» gestito dal Consorzio Piave.
  In virtù della normativa regionale che prevede la possibilità ai titolari di derivazioni d'acqua esistenti di utilizzarle anche per la produzione idroelettrica, la ditta Bertolo ha iniziato nel 2007 le pratiche per la realizzazione di una centralina per poter accedere agli incentivi, allo scopo di compensare almeno parzialmente i notevoli costi della bolletta elettrica per l'azionamento del mulino.
  La ditta ha ottenuto l'autorizzazione idraulica dal consorzio Piave, il permesso a costruire dal comune di Pederobba e la concessione allo sfruttamento del salto d'acqua dal medesimo consorzio; la realizzazione della centralina si è conclusa con l'entrata in servizio il 16 settembre 2013 e da allora viene immessa in rete tutta l'energia prodotta pari a circa 15.000 kWh al mese.
  Nell'ottobre 2013, è stata fatta quindi richiesta al GSE di accesso agli incentivi previsti dal decreto ministeriale 6 luglio 2012 che non sono stati ancora concessi a causa, si asserisce, di dubbi sulla titolarità della concessione in capo a Bertolo, più precisamente sull'identità tra il titolare della concessione ed il soggetto richiedente l'incentivo. A giudizio dell'On. interrogante detti dubbi non dovrebbero sussistere considerato che per la derivazione in questione la ditta Bertolo versa regolarmente i canoni demaniali e che l'esercizio dell'attività del mulino fin dalla prima metà del 700 non può non presupporre il titolo sulla derivazione ad uso forza motrice. In particolare, il riconoscimento di tali antichi titoli risulta confermato dal decreto di concessione Ministeriale n. 2416 del 28 novembre 1983 che cita anche altri provvedimenti antecedenti e per la modifica ad uso idroelettrico sono state seguite le procedure indicate dalla Regione Veneto, la quale ha riconosciuto la regolarità delle stesse e attestato che la modifica ad uso idroelettrico risulta ora regolata dalla concessione datata 25 luglio 2013 protocollo n. 11939 sottoscritta tra Consorzio Piave e Molino Bertolo.
  Al riguardo faccio presente che, il soggetto che esercisce un impianto che produce energia elettrica da fonte rinnovabile in virtù di un titolo abilitativo previsto dalla normativa di settore è astrattamente legittimato a richiedere e ottenere gli incentivi dal GSE. Ed infatti, il possesso del titolo per esercire e costruire l'impianto presume l'avvenuto rilascio di tutti i pareri, atti di assenso, nullaosta, permessi e di tutti gli altri atti necessari, ivi compresi i titoli per derivare l'acqua a scopi idroelettrici. È tuttavia possibile, in concreto, riscontrare dei casi in cui il titolo abilitativo, mancando di uno degli atti necessari per l'esercizio dell'impianto, risulti inidoneo.
  Fermo restando che il GSE non può sindacare la legittimità dei titoli abilitativi rilasciati dalle amministrazioni regionali e dagli enti locali (ex articolo 42, D.lgs. 3 marzo 2011, n. 28; v. anche il DM 31 gennaio 2014 sui controlli e delle sanzioni in materia di incentivi nel settore elettrico di competenza del Gestore dei Servizi Energetici GSE S.p.a), è anche vero che, nell'ottica del perseguimento dell'interesse generale al corretto sviluppo delle fonti rinnovabili e alla legittima allocazione di risorse economiche pubbliche, lo stesso GSE debba segnalare alle amministrazioni di volta in volta competenti eventuali anomalie da cui è possibile desumere, facendo ricorso alle regole di esperienza tecnica, delle patologie dei titoli abilitativi presentati nell'ambito delle richieste di incentivi.
  Nel caso specifico risulta che l'istanza della ditta Molino Bertolo è stata rigettata dal GSE in quanto l'istruttoria ha evidenziato che il Soggetto Responsabile non è titolare della concessione di derivazione rilasciata dalla Regione Veneto al Consorzio Bonifica del Piave cui la Ditta Molino Bertolo è consorziata. La Regione Veneto, nel chiarire sotto i profili che qui rilevano la legittimità della posizione di altri operatori, non lo ha fatto per la Ditta Molino Bertolo.
  Si prende atto, tuttavia, che l'interrogante fa riferimento ad attestazioni della Regione Veneto (nota del 9 luglio 2014) circa la regolarità delle procedure per la modifica ad uso idroelettrico e l'esistenza di un rapporto concessorio tra il Consorzio Piave e la ditta Molino Bertolo risalente al luglio 2013.
  Il GSE non è a conoscenza di tale circostanza.
  Va evidenziato che nei casi in cui, a valle dei chiarimenti forniti in modo puntuale dalle Regioni o dalle Province interessate, sia stato espresso un parere favorevole e chiaro in ordine alla «sostanziale» legittimazione del titolare dell'impianto in quanto membro del Consorzio, titolare della concessione, il GSE ha adottato i provvedimenti conseguenti e ha riconosciuto gli incentivi.
  Ciò premesso, da quanto riferisce il GSE, la Ditta Molino Bertolo, ai fini dell'ammissione agli incentivi deve procedere ad integrare la propria istanza con la documentazione regionale succitata.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica comunitaria dell'ambiente

industria elettrica

produzione d'energia