ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04460

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 362 del 14/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: CASTIELLO GIUSEPPINA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 14/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LATRONICO COSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/01/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 14/01/2015
Stato iter:
15/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/01/2015
Resoconto LATRONICO COSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 15/01/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 15/01/2015
Resoconto LATRONICO COSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/01/2015

SVOLTO IL 15/01/2015

CONCLUSO IL 15/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04460
presentato da
CASTIELLO Giuseppina
testo di
Mercoledì 14 gennaio 2015, seduta n. 362

   CASTIELLO e LATRONICO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il 2 gennaio la Sogin ha consegnato all'ISPRA la Carta delle aree potenzialmente idonee (CNAPI) per la prosecuzione della procedura di individuazione della lista dei siti candidati a ospitare il sito unico nazionale di stoccaggio delle scorie nucleari;
   l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) ha pubblicato nel giugno 2014 la Guida tecnica n. 29 «Criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività» dove sono enunciati un insieme di requisiti fondamentali, e di elementi di valutazione che devono essere tenuti in conto da parte della SOGIN spa, quale soggetto attuatore, nel processo di localizzazione del Deposito nazionale, dalla definizione della proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee sino alla individuazione del sito idoneo;
   nella mappa realizzata dalla Sogin dalle aree considerate sono escluse le aree vulcaniche attive o quiescenti, le località a 700 metri sul livello del mare o ad una distanza inferiore a 5 chilometri dalla costa, le aree a sismicità elevata, a rischio frane o inondazioni e le «fasce fluviali», dove c’è una pendenza maggiore del 10 per cento, le aree naturali protette, che non siano ad adeguata distanza dai centri abitati, quelle a distanza inferiore di un chilometro da autostrade e strade extraurbane principali e ferrovie;
   si aggiungono altri 13 criteri, per uno screening più puntuale, in base alle rigide raccomandazioni emanate dagli organismi internazionali, ci saranno successive indagini a livello regionale e valutazioni socio economiche e dati tecnici che contribuiscono a definire la documentazione da allegare all'istanza per il rilascio dell'autorizzazione alla realizzazione del deposito (previsto dalla direttiva europea n. 2011/70/Euratom, recepita dall'Italia);
   per rifiuti radioattivi si comprendono diverse categorie di rifiuti, fra loro molto diverse, tra cui quelli provenienti dai reattori di ritrattamento del combustibile nucleare, quelli prodotti dallo smantellamenti di vecchi impianti, e gli elementi di combustibile esauriti;
   le scorie nucleari possono essere prodotte nelle centrali nucleari (per la maggior parte), in medicina, e nei siti industriali per le analisi produttive di parti metalliche;
   il deposito nazionale, infrastruttura di superficie dove mettere i rifiuti radioattivi, consentirà la sistemazione definitiva di circa 75 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività e lo stoccaggio temporaneo di circa 15 mila metri cubi di rifiuti ad alta attività;
   dei circa 90 mila metri cubi di rifiuti radioattivi, ricorda Sogin, il 60 per cento deriverà dalle operazioni di smantellamento degli impianti nucleari, mentre il restante 40 per cento dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca, che continueranno a generare rifiuti anche in futuro;
   la mappa consegnata dalla Sogin all'Ispra è inspiegabilmente secretata, a tutti i livelli istituzionali, negando così la possibilità ai governi regionali e ai livelli parlamentari di poter sapere quali territori sono stati individuati in via preliminare per la costruzione del deposito nazionale;
   indiscrezioni giornalistiche affermano che Basilicata è stata individuata nella Carta preliminare delle aree potenzialmente idonee per il deposito unico nazionale delle scorie, insieme alla Puglia, Lazio, Toscana, Veneto e Marche –:
   se il Governo non ritenga quanto prima rendere pubblici e consentire l'accesso agli atti consegnati da Sogin a Ispra il 2 gennaio 2015, e quali iniziative intenda assumere per evitare che si riproponga la Basilicata quale sito per il deposito unico nazionale delle scorie. (5-04460)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 gennaio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-04460

  Il provvedimento normativo che disciplina il percorso procedimentale volto alla ricerca e alla individuazione del sito più idoneo per l'ubicazione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi è costituito dal decreto legislativo n. 31 del 2010.
  In particolare, il suo articolo 27 istituisce un percorso ampiamente trasparente e partecipativo e ne scandisce le relative tempistiche. Infatti, partendo dalla emanazione di criteri tecnici di idoneità formulati dall'autorità di controllo, sono previsti successivi passaggi per la progressiva selezione dei siti, includendovi una consultazione pubblica, sede di osservazioni da parte di Regioni, Enti locali e di soggetti portatori di interessi qualificati, la promozione di un Seminario Nazionale, una Valutazione di Impatto Ambientale e la ricerca di una intesa con le Regioni interessate.
  Sullo stato delle procedure, peraltro, è già stato riferito in Aula Camera dal signor Ministro Galletti e da me stessa, rispettivamente in data 16 aprile e 12 dicembre 2014, quali risposte alla interrogazione a risposta immediata e alla interpellanza urgente, entrambe presentate dall'onorevole Pili sulla medesima tematica.
  Quale novità di rilievo, c’è che lo scorso 2 gennaio la Sogin S.p.A. ha consegnato all'ISPRA la Carta delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), rispettando il termine di sette mesi decorrente dalla pubblicazione dei pertinenti criteri di localizzazione, definiti lo scorso mese di giugno 2014 dalla stessa ISPRA con la Guida Tecnica n. 29.
  L'ISPRA avrà a questo punto ulteriori due mesi di tempo per completare le valutazioni di conformità concernenti, in particolare, la validazione dei risultati cartografici e la verifica di coerenza con i criteri indicati nella Guida Tecnica già citata.
  Al termine di tali valutazioni e unitamente agli esiti di esse, il documento proposto dalla Sogin verrà inoltrato ai Ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico affinché entro i successivi trenta giorni venga reso di concerto il necessario nulla-osta al prosieguo della procedura di localizzazione, consistente nella sua «pubblicazione», affinché venga dato avvio alla successiva fase finalizzata ad assicurare la massima trasparenza e partecipazione da parte, tra l'altro, delle popolazioni interessate.
  È quindi evidente che qualsiasi indicazione o supposizione in merito alla notorietà di aree potenzialmente idonee sia, al momento, da ritenersi prematura e infondata, così come non trova riscontro l'avvenuta individuazione delle sei regioni citate dagli interroganti atteso che, allo stato degli atti, nessuna regione italiana può ritenersi a priori esclusa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

scorie radioattive

deposito dei rifiuti

ritrattamento del combustibile