ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04450

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 362 del 14/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 14/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 14/01/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 14/01/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04450
presentato da
CAPARINI Davide
testo di
Mercoledì 14 gennaio 2015, seduta n. 362

   CAPARINI e SIMONETTI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il 23 dicembre 2014 e stato inviato agli organi di controllo il decreto ministeriale recante «Organizzazione e funzionamento dei Musei statali» che all'articolo 1, comma 4 prevede che i musei nazionali non dotati di autonomia gestionale (come gli uffizi di Firenze, Brera a Milano e altro) afferiscano ai poli museali regionali, creati ex novo, mentre aree e parchi archeologici restano per ora in capo alle Soprintendenze di competenza;
   contrariamente a quanto previsto nella bozza iniziale del decreto il MUPRE-Museo nazionale della preistoria della Valle Camonica (inaugurato il 10 maggio 2014) e il Museo nazionale di Cividate Camuno (aperto al pubblico dal 1981) vengono tolti alla Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia e assegnati al Polo museale regionale (dipendente dal MiBACT-Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e diretto da un dirigente di nuova nomina) come disposto dall'allegato 3 al decreto ministeriale;
   il Governo non ha considerato che i due musei sono parte integrante di una articolata rete di aree, parchi e siti archeologici, nazionali e di enti locali, di un sito UNESCO, costruita con accordo di programma quadro sottoscritto nel 2003 da Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo-regione-enti locali e con un piano di gestione condiviso nel 2005 dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ed enti locali e territoriali, secondo il dettato del decreto legislativo del 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio, articoli 111-115 (sono articoli, a suo tempo innovativi, sulla valorizzazione);
   di fatto lo smembramento dei due musei viene a ledere e scardina un piano di rete laboriosamente messo a punto negli anni:
    1) quello del polo di età romana della Civitas Camunnorum con il Museo nazionale di Cividate Camuno (1981), il Parco del teatro e anfiteatro di Cividate C. (2003) e il Parco del santuario di Minerva (2007), polo definito tramite l'Accordo di programma quadro «Valorizzazione del patrimonio archeologico e dei siti archeologici di età romana della media Valle Camonica» sottoscritto nel 2003 da Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo-regione-comuni;
    2) quello della preistoria, realizzato con il piano di gestione del sito UNESCO n. 94 «Arte rupestre della Valle Camonica» coordinato dalla Soprintendenza e sottoscritto nel 2005 da Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, provincia di Brescia, comunità montana di Valle Camonica, comuni e consorzi di comuni e comprendente, oltre al sito UNESCO (formato da 180 siti d'arte rupestre estesi in 33 Comuni della Valle), il MUPRE-Museo nazionale della preistoria della Valle Camonica (realizzato come obiettivo prioritario del piano di gestione, come centro di raccordo e illustrazione del sito UNESCO) e 8 parchi d'arte rupestre (2 nazionali, 1 regionale e 5 comunali o consortili) e siti e percorsi archeologici;
   si tratta di una rete integrata (parco nazionale delle incisioni rupestri a Capo di Ponte, istituito nel 1955; parco archeologico nazionale dei Massi di Cemmo a Capo di Ponte, istituito nel 2005 con ampliamento di area archeologica esistente dal 1964; riserva naturale delle incisioni rupestri di Ceto Cimbergo e Paspardo, istituita nel 1983; parco comunale di Luine a Darfo Boario Terme, istituito nel 1973; parco archeologico comunale di Seradina-Bedolina a Capo di Ponte, istituito nel 2005; parco comunale di Sellero, istituito nel 2009; percorso pluritematico del «Còren de le Fate» a Sonico, istituito nel 1990 e riallestito nel 2007; parco archeologico di Ossimo-Anvòia (con calchi), istituito nel 2005; sito archeologico dei Corni Freschi-Darfo Boario Terme, istituito nel 2009; sito archeologico di Borno-Valzel de Undine, in corso di allestimento) che risponde alle indicazioni del codice dei beni culturali e del paesaggio, è frutto di un articolato lavoro di concertazione con gli enti locali tramite la condivisione del piano di gestione del sito UNESCO n. 94 e viene citata ad esempio di buona e agile gestione (grazie al GIC-Gruppo istituzionale di coordinamento del sito UNESCO con ente capofila la comunità montana) e buone pratiche sia a livello nazionale sia a livello europeo;
   smembrare e assegnare ad altro organismo i due musei nazionali già strutturati in una rete connessa sia per tipologia (il sito UNESCO «Arte rupestre della Valle Camonica» nelle sue articolazioni di museo della preistoria, parchi e siti archeologici; il polo della civiltà romana) sia per territorio (la medesima vallata prealpina e alpina) è un'operazione che va contro qualsiasi buona pratica di gestione integrata e unitaria del patrimonio, con il risultato che i due musei, estrapolati da un piano di rete attuato negli anni, verrebbero ora assegnati a un sistema museale regionale (articolo 7, comma 3) tipologicamente variegato, comprendente 10 realtà tra musei storico-artistici, musei archeologici, castelli, palazzi, chiese e certose, ubicati in ambiti geografici distanti e vari (vd. Decreto ministeriale 23 dicembre 2014 All. 3-polo regionale della Lombardia);
   il decreto va in direzione diametralmente opposta alla politica di concertazione culturale e gestionale attuata negli anni in Lombardia e, in particolare in territorio camuno, dallo Stato in accordo con la regione e con gli enti locali e territoriali (provincia, comunità montana, comuni, GIC-Gruppo istituzionale di coordinamento del sito UNESCO);
   in tal senso si sottolinea la forte preoccupazione degli enti locali camuni per la soluzione adottata che inficia il sistema di rete e rende difficile la realizzazione dei progetti avviati –:
   quali, iniziative il Ministro intenda intraprendere per evitare la duplicazione degli apparati di gestione (polo museale, soprintendenza, enti locali), a fronte di personale tecnico scientifico e di vigilanza ministeriale già fortemente carente e di personale degli enti locali inesistente;
   cosa intenda fare per scongiurare il rischio di un aumento dei costi di conduzione e gestione causato dalla dislocazione territoriale poco agevole delle realtà espositive. (5-04450)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

museo

riserva naturale

archeologia