ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04325

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 352 del 18/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/12/2014


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 18/12/2014
Stato iter:
28/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/01/2015
Resoconto BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 28/01/2015
Resoconto PRODANI ARIS MISTO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/12/2014

DISCUSSIONE IL 28/01/2015

SVOLTO IL 28/01/2015

CONCLUSO IL 28/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04325
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Giovedì 18 dicembre 2014, seduta n. 352

   PRODANI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il decreto-legge n. 83 del 31 maggio 2014 noto come «decreto Cultura», convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106 del 2014 e relativo a disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo, all'articolo 10 ha previsto delle disposizioni urgenti per riqualificare e migliorare le strutture ricettive turistico-alberghiere e per favorire l'imprenditorialità nel settore turistico;
   il comma 5 del sopracitato articolo 10 impegna il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo di emanare, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, un decreto che aggiorni gli standard minimi – uniformi in tutto il territorio nazionale – dei servizi e delle dotazioni per la classificazione delle strutture ricettive e delle imprese turistiche, tenendo conto anche dei sistemi di classificazione alberghiera adottati a livello europeo e internazionale;
   solo poche regioni italiane definiscono la classificazione delle strutture ricettive tenendo in considerazione gli standard internazionali, inoltre sussistono sistemi di valutazione delle strutture molto diversificati tra le regioni;
   più di tre mesi sono trascorso dalla data di entrata in vigore della legge n. 106 del 29 luglio 2014, senza che l'annunciato decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo sia stato emanato;
   in sede di conversione del decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014, noto come «sblocca Italia» è stato introdotto il principio della rilevanza urbanistica del passaggio di un immobile dalla destinazione d'uso residenziale a quella turistico-ricettiva;
   il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, in un comunicato pubblicato il 26 novembre 2014 – sul sito internet dell'associazione, denuncia il dilagare in Italia di esercizi ricettivi abusivi e semi-abusivi con grandi perdite economiche per gli esercizi ricettivi regolari, oltre a danni evidenti per l'intero Paese in materia di fisco, previdenza, lavoro, igiene e sicurezza;
   una inchiesta recente – effettuata da Federalberghi e pubblicata sulla edizione online del Sole 24 Ore il 12 dicembre 2014 – avendo messo a confronto la quantità delle strutture ricettive censite dall'Istat e quelle presenti sul portale web Tripadvisor – relativo alle quattro principali città italiane – è arrivata al risultato che quest'ultime – molto spesso dei sedicenti bed & breakfast – risultano essere quasi il doppio di quelle regolarmente censite;
   la sostanziale assenza di controlli nel settore non è accettabile in quanto la concorrenza sleale da parte delle strutture abusive reca un danno significativo all'economia italiana, alla qualità dei servizi erogati e in primo luogo a coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza –:
   se il Governo intenda adottare delle misure immediate per regolarizzare e regolamentare il settore delle nuove strutture ricettive in modo di tutelare gli utenti, oltre agli operatori in regola. (5-04325)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 gennaio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-04325

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Prodani chiede notizie in merito all'adozione delle misure per regolarizzare e regolamentare il settore delle nuove strutture ricettive, previste dall'articolo 10 del decreto-legge n. 83 del 2014.
  Come è noto, al fine di migliorare la qualità dell'offerta ricettiva per accrescere la competitività delle destinazioni turistiche, nonché per promuovere l'adozione e la diffusione della «progettazione universale» e l'incremento dell'efficienza energetica, il comma 5 dell'articolo 10 del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, nella legge del 29 luglio 2014, n. 106, prevede che il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, con proprio decreto da emanare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, previa intesa in sede di Conferenza unificata, aggiorna gli standard minimi, uniformi in tutto il territorio nazionale, dei servizi e delle dotazioni per la classificazione delle strutture ricettive e delle imprese turistiche, ivi compresi i condhotel e gli alberghi diffusi, tenendo conto delle specifiche esigenze connesse alle capacità ricettiva e di fruizione dei contesti territoriali e dei sistemi di classificazione alberghiera adottati a livello europeo e internazionale.
  La questione è stata oggetto fin dall'approvazione della legge di conversione di particolare attenzione tenuto conto che intende dare finalmente uno sbocco positivo e definito a un profilo, quello dell'uniformità degli standard alberghieri, oggetto più volte di tentativi nei precedenti governi e legislature, con esiti non soddisfacenti, a causa, da un lato, delle divergenti posizioni in materia tra le diverse associazioni di categoria e, dall'altro, dei diversi orientamenti delle regioni, dovuti anche alle differenziazioni territoriali.
  Peraltro, il contenuto del decreto è oggetto di attenta riflessione, con profili delicati sia sul versante tecnico che «politico», richiedendo una forte «condivisione» con le Regioni e con il livello associativo. Si fa presente che, stando all'attuale ripartizione di competenze, la classificazione è normata dalle regioni, per cui è assolutamente necessario un accordo preventivo sulla norma.
  All'esito di una prima serie di contatti e approfondimenti con i soggetti istituzionali e privati, interessati al provvedimento, il 18 dicembre 2014 su iniziativa del Ministero, si è tenuta una riunione tecnica di confronto con gli uffici delle Regioni, incaricati del coordinamento in materia di turismo, e le associazioni di categoria (Confindustria Alberghi, Confesercenti, Federalberghi) per discutere i vari profili, relativi al provvedimento, compresa l'eventuale utilizzazione di standard europei.
  Per il prossimo 4 febbraio, il Ministero ha convocato il tavolo con le regioni al fine di stabilire un percorso coordinato che aggiorni il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 ottobre 2008 contenente gli standard minimi delle imprese alberghiere, recepiti nelle normative regionali, in alcune con miglioramenti che sono, ora, oggetto di riflessione al fine di elevare gli standard alberghieri nel nuovo provvedimento.
  Sulla base della riunione del dicembre scorso e degli esiti del prossimo tavolo tecnico, gli uffici del Ministero provvederanno a definire compiutamente il provvedimento che, come è noto, dovrà essere, poi, trasmesso alla Conferenza unificata per l'intesa.
  Premesso che la materia dei controlli e, in generale, della lotta all'abusivismo nel settore turistico è essenzialmente di pertinenza delle autonomie, in particolare di quelle locali (Comuni), per quanto riguarda il problema dell'abusivismo e dei modi di arginarlo, nella riunione del 18 dicembre si è prospettata anche l'ipotesi, tuttora in valutazione, di aprire un tavolo tra Ministero, regioni e associazioni per affrontare il tema dell'extralberghiero al fine di rendere omogenea la tipizzazione delle imprese turistiche su base nazionale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

infrastruttura turistica

protezione del patrimonio

conseguenza economica