ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04217

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 344 del 03/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: DE ROSA MASSIMO FELICE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 03/12/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 03/12/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/12/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 03/12/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 03/12/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/12/2014
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 03/12/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 03/12/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 03/12/2014
Stato iter:
04/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/12/2014
Resoconto DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 04/12/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 04/12/2014
Resoconto DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 04/12/2014

SVOLTO IL 04/12/2014

CONCLUSO IL 04/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04217
presentato da
DE ROSA Massimo Felice
testo di
Mercoledì 3 dicembre 2014, seduta n. 344

   DE ROSA, BUSTO, DAGA, MANNINO, MICILLO, SEGONI, TERZONI, VIGNAROLI e ZOLEZZI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   la società SOGESID spa, è stata istituita, ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo 3 aprile 1993, n. 96, successivamente modificato dall'articolo 20 del decreto-legge 8 febbraio 1995, n. 32, convertito, dalla legge del 7 aprile 1995, n. 104, allo scopo di affidare alla stessa, in regime di concessione, gli impianti idrici già detenuti dalla Cassa del Mezzogiorno; ha una sede centrale a Roma ed è dotata di piccole unità territoriali a Napoli, Bari, Palermo, Catanzaro Lido, Siracusa e Matera;
   le attività della SOGESID spa si sono progressivamente intensificate, interessando numerosi settori quali l'assistenza tecnica alle varie direzioni generali del Ministero, inclusa la direzione di valutazione di impatto ambientale; la definizione di interventi di messa in sicurezza e bonifica di siti contaminati di interesse nazionale, il supporto alla redazione dei piani di tutela delle acque e talvolta a quelli di monitoraggio, senza peraltro il coinvolgimento delle ARPA, che di tali attività sono titolari, la partecipazione a tavoli tecnici, forum e progetti internazionali in materia di risorse idriche, anche con funzioni di rappresentanza, lo svolgimento di campagne informative in materia ambientale, il monitoraggio e la vigilanza in materia di rifiuti;
   la SOGESID spa grazie alla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), articolo 1, comma 503, è stata trasformata in una società in-house, cioè un ente strumentale alle finalità ed alle esigenze del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, consentendo, in forza di tale trasformazione, che ad essa fossero trasferite molte competenze istituzionali del Ministero;
   le attività affidate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a SOGESID spa, nella maggioranza dei casi sono subappaltate da quest'ultima a soggetti terzi;
   secondo quanto riportato dal periodico L'Espresso del 28 giugno 2014, la SOGESID spa, dal 2008 al 2011 ha assorbito dal Ministero 426 milioni di euro, attivando 1.600 consulenze per un totale di 35 milioni di euro, oltre ai propri 126 dipendenti e 315 collaboratori a progetto, mentre al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sono state decurtate risorse fino al 72 per cento ed eseguiti tagli molto consistenti del personale;
   la SOGESID spa rientra nel novero di quei soggetti che, secondo l'articolo 3 del decreto legislativo n. 163 del 2006, non sono tenuti ad espletare le procedure di evidenza pubblica per lo svolgimento delle attività ad essa affidate; tale deroga le consente progetti costosi e irrealizzabili e le citate consulenze milionarie, che hanno destato più di una volta l'attenzione dei magistrati, visti i criteri d'azione, ad avviso degli interroganti, lontanissimi dall'obiettivo di bonificare i veleni d'Italia. Uno su tutti, la depurazione dei laghi di Mantova, minacciati dall'onda di petrolio ereditata da vecchi impianti di idrocarburi, il cui progetto è costato allo Stato un milione e 413 mila euro e, se realizzato, avrebbe costi di manutenzione di 110 milioni annui;
   la SOGESID spa riceverebbe, inoltre, un compenso forfettario pari al 26,50 per cento dell'intero importo finanziato, oltre ai corrispettivi ad essa riconosciuti con riferimento ai quadri economici dei singoli progetti ed interventi;
   alla luce delle incongruenze sopra rilevate, nel corso dell'audizione in VIII Commissione della Camera dei deputati del 18 luglio 2012 sulla spending review, e come riportato dalle agenzie di stampa, il Ministro pro tempore Corrado Clini aveva affermato che si preparava alla chiusura della SOGESID spa, attraverso una fase transitoria con una gestione commissariale;
   tuttavia il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, come convertito dalla legge 7 agosto, n. 135, l'articolo 4, comma 3 (Riduzione di spese, messa in liquidazione e privatizzazione di società pubbliche), ha previsto che le norme sullo scioglimento delle società in house di cui al comma 1 non si applicano a società come la SOGESID spa, in quanto produttrice di servizi di interesse generale, strumentali al perseguimento delle finalità istituzionali del Ministero;
   la SOGESID spa ha operato, ad avviso degli interroganti, non nell'interesse generale, anche per la presenza di dirigenti quale Luigi Pelaggi, indagato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sullo smaltimento illegale dei rifiuti dall'area ex Sisas di Pioltello-Rodano, alla periferia di Milano, discariche di cui si occupa la stessa Sogesid e di consulenti quali l’ex direttore generale Gianfranco Mascazzini, indagato in Campania per l'avvelenamento di Bagnoli, il quale, dopo essere andato in pensione, ha preso lo stipendio da Sogesid;
   secondo quanto riportato da una richiesta di accesso agli atti formulata dall'Unione sindacale di base del 19 novembre 2014, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gianluca Galletti sta per sottoscrivere una convenzione quadro con la SOGESID, attraverso la quale affida alla stessa società tutte le attività del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   in tale contesto, il Ministro Galletti avrebbe inviato al Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, una proposta di modifica regolamentare dell'organico del personale di ruolo al Ministero che sembrerebbe prevedere l'ampliamento di 250 unità di personale suddiviso sulle diverse aree e di 15 ulteriori unità dirigenziali un non meglio definito ampliamento dell'organico al Ministero;
   tale personale è già individuabile, secondo la nuova riforma della pubblica amministrazione, varata dal Governo Renzi, nelle unità rese disponibili dalla soppressione delle province e dall'esubero di personale in altri Ministeri;
   già oggi, le consulenze fornite dalla Sogesid contano un numero di personale applicato all'interno del Ministero, superiore a quello del personale di ruolo, il cui operato non corrisponde ad un reale, piano di fabbisogno per lo svolgimento delle competenze del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che viene, inoltre, portato avanti in mancanza di una mappatura delle professionalità interne nonché in assenza di una trasparente programmazione e successiva valutazione degli obiettivi che le singole direzioni generali dovrebbero perseguire;
   secondo il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di riorganizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, paiono ingiustificate ed eccessive sette nuove direzioni generali, sei vice capo di gabinetto, novanta unità di personale addetto agli uffici di diretta collaborazione, di cui nove, estranei, percepiscono indennità cospicue, a fronte, peraltro di una riduzione della dotazione organica del personale di 556 unità –:
   se il Ministro interrogato sia in grado di confermare l'imminente sottoscrizione da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di una convenzione quadro con la SOGESID che rischia di moltiplicare cariche dirigenziali, privando di fatto il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare delle sue funzioni e della sua struttura per affidarne le attività, delicatissime per l'equilibrio sociale ed economico del nostro Paese, quali le bonifiche, il dissesto idrogeologico, il contrasto ai cambiamenti climatici e la gestione del ciclo dei rifiuti, ad una società che risulta essere, secondo inchieste documentate, poco trasparente ed efficiente. (5-04217)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 dicembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-04217

  Con la precedente risposta alla interrogazione presentata dai colleghi onorevoli Zaratti e Pellegrino, ho già avuto modo di introdurre l'argomento che andrò a trattare adesso più nello specifico.
  Per una migliore comprensione della questione, tuttavia, ritengo indispensabile fare un passo indietro.
  La Sogesid è una società per azioni costituita con decreto del Ministero del tesoro di concerto con il Ministero del bilancio e della programmazione economica del 27 gennaio 1994 ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo 3 aprile 1993, n. 96, al fine di favorire il processo di industrializzazione nel settore delle risorse idriche ed il cui capitale sociale è interamente detenuto dal Ministero dell'economia e delle finanze.
  La Sogesid spa, per via dell'attività svolta, della natura pubblica e dei servizi affidati, viene ricompresa nella definizione di «organismo di diritto pubblico» introdotta dall'articolo 3, punto 26 e seguenti, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, rientrando nel novero di quei soggetti che perseguono un fine pubblico in quanto istituiti per soddisfare bisogni di interesse generale.
  Pertanto, nella realizzazione dei compiti ad essa attribuiti, la Sogesid espleta la funzione di «amministrazione aggiudicatrice» non partecipando a procedure ad evidenza pubblica.
  Ai sensi e per gli effetti di quanto disposto dall'articolo 1, comma 503, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, la Sogesid spa ha adeguato il proprio statuto sociale rendendo strumentali i settori di attività alle esigenze, finalità, competenze e attribuzioni istituzionali del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, configurandosi pertanto come società in house providing al dicastero, così riconosciuta anche dalla Commissione europea con nota del 17 dicembre 2009.
  Di conseguenza, il Ministero dell'ambiente esercita sulla Sogesid un controllo analogo a quello che esercita sui propri servizi.
  Ciò premesso, intendo innanzitutto confermare l'intenzione di procedere alla sottoscrizione da parte del Ministero dell'ambiente di una convenzione quadro con la Sogesid; ma l'obiettivo non è certamente quello ipotizzato dagli interroganti, e cioè volto a privare il Ministero delle sue funzioni e della sua struttura per affidare all'esterno le delicatissime attività di competenza. Tutt'altro. L'obiettivo è proprio il contrario di questo.
  Per prima cosa, c’è da considerare l'esigenza di stabilire un quadro di riferimento generale che declini le modalità di erogazione del supporto tecnico-specialistico e strumentale richiesto a Sogesid, con particolare riferimento alla governance procedurale, amministrativa e finanziaria tra le due parti, nonché all'ambito e alle caratteristiche del controllo tecnico, gestionale e finanziario da parte dell'amministrazione nei confronti della società, rinviando alla direttiva del Ministro gli ambiti settoriali di intervento ritenuti prioritari per l'annualità di competenza.
  Il nuovo disciplinate trae diretta esperienza, naturalmente, dall'esperienza maturata nel corso degli anni dalla Sogesid nelle attività di supporto tecnico specialistico e operativo fornite al Ministero dell'ambiente, disciplinate in specifici atti convenzionali settoriali.
  Tale necessità, peraltro, trova ragione e fondamento da una oggettiva e conclamata carenza di risorse professionali che ha caratterizzato la storia del Ministero dell'ambiente sin dalla sua istituzione ad opera della legge 8 luglio 1986, n. 349, quando succedette al Ministero dell'ecologia allora istituito presso la Presidenza del Consiglio del Ministero durante il Governo Craxi 1984-1986.
  Da allora la storia del Ministero disegna un percorso assai poco lineare che ha inciso pesantemente sulla continuità delle politiche ambientali e sulla stessa capacità di governance dei processi. Sicuramente il clima di costante instabilità politica, di avvicendamenti repentini e continui stop and go (dalla sua istituzione ad oggi i Ministri che si sono avvicendati sono stati 14) ne può aver minato pesantemente l'efficacia, ma soprattutto, per dirla come qualche addetto ai lavori, si è sofferta la mancanza di una visione «a lunga distanza».
  In parallelo, analoghe problematiche hanno interessato la stessa struttura del Ministero. In disparte le numerose riorganizzazioni che hanno costretto a modifiche anche rilevanti nella strutturazione degli uffici, si è soprattutto assistito ad una costante crescita delle competenze istituzionali che man mano venivano attribuite al Ministero dell'ambiente senza che questo processo venisse accompagnato da un contestuale ed effettivo rafforzamento delle professionalità necessarie al perseguimento dei sempre nuovi obiettivi.
  Invero, qualche tentativo di rafforzamento della pianta organica veniva pure fatto, in parallelo all'aumentare delle competenze, ma ad esso non conseguiva la reale ed effettiva implementazione del personale di ruolo, vuoi per l'esigenza di consentire nel corso degli anni di acquisire personale proveniente da diverse realtà lavorative nell'ambito dei processi di razionalizzazione delle strutture pubbliche – con la conseguenza di inquadrare personale il più delle volte non formato per i compiti specifici che il Ministero richiede, vuoi per effetto del blocco delle assunzioni che da un certo periodo in avanti non ha consentito l'espletamento di nuovi concorsi.
  Si consideri che a fronte di una pianta organica determinata nel 2003 in complessive 928 unità lavorative, progressivamente ridotta a 945 unirà nel 2008, a 826 unità nel 2009, a 741 unità nel 2011, a 669 unità nel 2012, l'attuale dotazione organica di 600 unità lavorative rideterminata nel 2013, allo stato non risulta neanche totalmente coperta dal personale di ruolo in servizio.
  Tale oggettiva situazione ha comportato il consolidarsi, nel corso del tempo, della necessità di fare ricorso a professionalità esterne, sino a pervenire a quel fenomeno apparentemente abnorme richiamato dagli interroganti che ha visto la Sogesid quale principale fornitore di attività tecnico-specialistiche e operative in assenza delle quali il Ministero non avrebbe potuto oggettivamente svolgere le proprie funzioni istituzionali.
  È questo il motivo per il quale il Ministero dell'ambiente ha ritenuto indispensabile proporre un aumento della pianta organica di oltre 230 unità, come hanno ben ricordato gli interroganti.
  Nelle more che tale proposta si realizzi concretamente, e considerando realisticamente i tempi affinché ciò possa avverarsi, si è ritenuto che l'unica strada percorribile sia quella di continuare a fare ricorso, per il tempo strettamente necessario, all'indispensabile – per adesso – supporto fornito dalla Sogesid, seppure in un contesto maggiormente regolamentato, trasparente ed efficiente, quale, appunto, quello a cui si vuole pervenire con la convenzione quadro di cui si tratta.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

discarica abusiva

protezione delle acque