ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04214

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 344 del 03/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: BIANCHI STELLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 03/12/2014
Stato iter:
04/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/12/2014
Resoconto BIANCHI STELLA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 04/12/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 04/12/2014
Resoconto BIANCHI STELLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 04/12/2014

SVOLTO IL 04/12/2014

CONCLUSO IL 04/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04214
presentato da
BIANCHI Mariastella
testo di
Mercoledì 3 dicembre 2014, seduta n. 344

   MARIASTELLA BIANCHI e BORGHI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   uno sversamento di cherosene da un serbatoio di carburante dell'ENI avvenuto il 6 novembre 2014 a nord del comune di Fiumicino ha contaminato il Rio Tre Cannelle e, da Palidoro a Maccarese, la rete interna di canali agricoli e di bonifica che irrigano i campi e che confluiscono nel fiume Arrone fino alla sua foce presso il Villaggio dei pescatori di Fregene. Un disastro ambientale ed ecologico che sta avendo un impatto devastante per l'ecosistema della riserva e delle oasi naturalistiche del litorale romano e per le aree coltivate;
   l'onda di cherosene ha inquinato decine di ettari di terreni agricoli e le aree naturalistiche della zona, facendo strage di animali e specie protette. Oltre alla moria di pesci lungo i canali della zona numerosi altri animali, tra cui testuggini, gallinelle d'acqua, germani reali, garzette, nutrie, sono stati trovati morti nelle perlustrazioni dei volontari del Wwf e della Lipu nei canali di Maccarese. Il carburante finito nei corsi d'acqua ha infatti intaccato la catena alimentare: i predatori che si nutrono dei pesci o degli animali morti ingerendo a loro volta quantità letali di carburante; c’è molta preoccupazione anche per la falda acquifera della zona che potrebbe essere stata raggiunta dal combustibile filtrato dal terreno; inoltre, l'ondata di maltempo prevista per i prossimi giorni potrebbe aumentare la portata del danno. Un innalzamento delle acque, infatti, potrebbe spargere ulteriormente il cherosene nelle zone circostanti aumentando il raggio dell'area colpita, oltre a far defluire le carcasse degli animali e il cherosene anche verso il mare;
   l'allarme è scattato in ogni caso anche negli altri comuni costieri del litorale romano, poiché chiazze oleose trasportate dalle correnti marine sarebbero già arrivate a Ladispoli e Cerveteri. L'Eni ha diminuito la pressione d'esercizio sulla linea per ridurre la fuoriuscita di cherosene. Al momento si sta operando per chiudere la perdita, nel frattempo sono state posizionate panne galleggianti per assorbire il carburante svernato nell'Arrone;
   a quanto risulta, rimane qualche incertezza sulla causa che ha provocato la fuoriuscita di cherosene originata dal deposito dell'Eni collocato a monte del corso d'acqua, vicino allo svincolo dell'autostrada. La fuoriuscita che ha prodotto l'imponente contaminazione è stata causata da un tentativo di furto di carburante finito male, come segnalato anche dalla stessa società Eni. Alcuni organi di stampa hanno paventato, però, un possibile guasto dell'oleodotto, che dà Civitavecchia arriva a Fiumicino, viste le grandi proporzioni del danno –:
   quali iniziative di competenza si intendano assumere, con somma urgenza, al fine di verificare la situazione ambientale dei luoghi e l'impatto che lo sversamento di carburante ha avuto sulle aree agricole e sulle oasi naturalistiche della zona del litorale romano nonché la loro eventuale, compromissione, in particolare nell'area del fiume Arrone e nella zona di costa adiacente alla sua foce, e allo stesso tempo, di verificare le cause e l'entità della fuoriuscita di cherosene e affinché si proceda al ripristino ambientale e alla messa in sicurezza dei siti interessati, oltre che per dare sostegno alle comunità coinvolte. (5-04214)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 dicembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-04214

  Sulla situazione di inquinamento ambientale verificatasi a causa di dispersione di cherosene nell'area compresa tra Maccarese e Palidoro, del comune di Fiumicino, si è già avuto modo di riferire in questo consesso con l'atto di sindacato ispettivo n. 5-04021 dell'onorevole Daga, pertanto, l'occasione è gradita per aggiornare sulla vicenda.
  A seguito dei furti di cherosene verificatisi ai danni dell'oleodotto ENI, tratta Civitavecchia Pantano, le operazioni di monitoraggio sono continuate anche nei giorni successivi e continuano ancora oggi. In particolare, il 14 novembre scorso sono state verificate e controllate dalla guardia costiera le acque interessate dallo sversamento di cherosene dalla condotta che collega i depositi dell'Eni di Civitavecchia all'aeroporto di Fiumicino, con l'impiego di personale specializzato, mezzi navali e laboratorio ambientale mobile. La stessa guardia costiera, unitamente all'Eni e al consorzio Castalia, ha predisposto panne galleggianti oleoassorbenti, riuscendo così a circoscrivere il prodotto all'interno dei reticolati del consorzio di bonifica nella zona del fosso Tre Cannelle, evitando così che il cherosene arrivasse alla foce e, di conseguenza, al mare.
  Anche il comune di Fiumicino, attraverso la polizia locale e proprio dipendente specializzato, effettuava ulteriori sopralluoghi nei corsi d'acqua Rio Palidoro e Fosso Tre Cannelle, all'esito dei quali hanno ritenuto insufficienti le misure adottate sino ad allora dall'Eni e, per tale motivo, il sindaco ordinava all'Eni di procedere urgentemente al picchettaggio e alla recinzione con rete, delle aree contaminate e dell'intera asta dei corsi d'acqua in cui esso è confluito, nonché di realizzare, previa acquisizione di parere da parte del consorzio di bonifica del Tevere e dell'Agro Romano, appositi fossi di scolo provvisori ai lati dei siti di effrazione, in modo da impedire che gli apporti meteorici potessero raggiungere i canali interconnessi. Nella stessa ordinanza è stata prevista anche l'istituzione di un tavolo tecnico interistituzionale, per decidere in contraddittorio con l'Eni, gli interventi da effettuare ai fini della bonifica di tutti gli habitat contaminati.
  Lo stesso comune, attualmente, è in attesa di ricevere da parte dell'ENI le proposte relative ai piani di caratterizzazione da sottoporre alla conferenza dei servizi ai fini della programmazione degli interventi di bonifica dei corsi d'acqua, delle sponde, dei terreni contaminati, della falda acquifera, onde giungere al ripristino delle condizioni ambientali precedenti all'inquinamento e per il ripopolamento della fauna ittica e selvatica della riserva naturale Litorale Romano compromessa e sui quali l'Arpa Lazio provvederà ad effettuare i controlli di competenza.
  In particolare, per i siti di «Palidoro» e «Palina 20» (oggetto del terzo tentativo di effrazione) è previsto proprio oggi, un sopralluogo finalizzato alla verifica dello stato dei luoghi e delle attività di messa in sicurezza già poste in essere. Nel frattempo, dalle relazioni prodotte dall'Eni a seguito delle prime indagini preliminari effettuate in tali siti, si evince che gli eventi non hanno determinato significativi impatti nel sottosuolo.
  I terreni scavati nell'ambito dei lavori di emergenza sono stati temporaneamente depositati in sito, in condizioni protette, e saranno smaltiti come rifiuti, ai sensi di legge.
  Come già detto in occasione della precedente risposta fornita sul medesimo argomento, il Ministero dell'ambiente segue con attenzione l'evolversi della vicenda anche attraverso il supporto dell'Istituto superiore per la ricerca ambientale (ISPRA), affinché si possa al più presto ripristinare lo stato naturale dei luoghi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento da idrocarburi

carburante d'aviazione

disastro causato dall'uomo