ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04148

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 339 del 26/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 26/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 26/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04148
presentato da
PILI Mauro
testo di
Mercoledì 26 novembre 2014, seduta n. 339

   PILI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:
   con una lettera il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, De Gesu, ha di fatto apposto una sorta di «segreto» sul certificato di agibilità, sicurezza del lavoro e collaudi del carcere di Uta;
   tale funzionario ha agito per nome e per conto del Ministero della giustizia negando il più elementare accesso agli atti di una struttura pubblica;
   nel contempo dalle cronache dei quotidiani locali si evince che nella nuova struttura non funziona niente, agenti e detenuti sarebbero rimasti senza mangiare perché non funzionano le cucine, niente alloggi di servizio, personale totalmente insufficiente;
   una situazione che viene descritta come paradossale dalle cronache che a tre giorni dall'apertura della struttura viene fatta dagli organi di informazione;
   secondo quanto riporta il quotidiano L'Unione Sarda la sicurezza è garantita ma ai minimi livelli;
   il numero degli agenti è insufficiente per coprire tutti i posti di servizio in spazi enormemente maggiori rispetto a Buoncammino;
   le cucine non funzionano (il primo giorno i detenuti hanno pranzato con pane e prosciutto), mentre il sistema automatico per la chiusura delle porte delle celle e delle varie sezioni si è bloccato per guasti al sistema elettronico;
   i disagi per i detenuti non si contano: visite dei familiari congelate fino a domani, ritardi continui per l'ora d'aria;
   secondo il quotidiano sardo all'interno della struttura di Uta la preoccupazione maggiore è quella di garantire la sicurezza che è al livello minimo;
   gli agenti sono pochi e non sono sufficienti a garantire tutti i posti di servizio;
   secondo il segretario regionale dell'Ugl Alessandro Cara «i problemi sono emersi subito. Sarebbe stato necessario, prima del trasferimento, un confronto con i sindacati sui servizi da coprire e sul personale necessario per svolgere al meglio il lavoro. Il numero insufficiente degli agenti sarebbe emerso in tutta la sua drammaticità. Ora si cerca di tamponare revocando i permessi e allungando l'orario dei turni. Non si è pronti nemmeno con la caserma che ospita il personale: le stanze non sono state assegnate»;
   i momenti di tensione, riporta il quotidiano, secondo quanto riferiscono fonti interne al nuovo carcere di Uta, sarebbero frequenti;
   non funzionante anche il sistema di apertura delle porte delle celle: rimasto inutilizzato per molti mesi rischia di danneggiarsi. Così gli agenti della Polizia penitenziaria sono costretti ad aprire e chiudere porte e portoni a mano. La sicurezza anche in questo caso è garantita ma il livello scende;
   a tutto ciò si aggiunge un provvedimento che l'interrogante giudica non corretto sia sul piano giuridico che sostanziale con cui il provveditore regionale sulle carceri ha negato l'accesso ai certificati di agibilità e sicurezza del nuovo carcere di Uta e ha vietato alla Asl 8 e ai vigili del fuoco di dare notizie in merito;
   è stato aperto un carcere per mille persone senza che alcun tipo di certificato fosse reso noto e soprattutto con un numero di agenti totalmente inadeguato alla sicurezza della struttura e degli stessi operatori penitenziari;
   si vorrebbe imporre a tutti il silenzio sulla fallimentare gestione ma le gravi inadempienze sono evidenti, basti pensare a quello che è successo per esempio nel carcere di Oristano una settimana fa con un agente colpito al volto da un criminale e lasciato solo in balia di 100 detenuti di alta sicurezza;
   ad ogni buon conto proprio per evitare qualsiasi tipo di omissione l'interrogante trasmetterà le comunicazioni di diniego agli organi competenti perché tutti siano responsabili e a conoscenza di quanto sta accadendo;
   si registra una situazione che mette ogni giorno a rischio lavoratori e operatori penitenziari –:
   se non ritenga il Ministro della giustizia di dover individuare il dirigente responsabile della fallimentare apertura del carcere di Uta e della davvero poco gratificante figuraccia rimediata dal Ministero della giustizia a seguito di quanto richiamato in premessa;
   se non ritenga di dover provvedere con somma urgenza a destinare alla regione Sardegna un contingente minimo di almeno 500 agenti che possano affrontare in modo immediato le gravissime emergenze sia sul piano della sicurezza degli stessi agenti che delle strutture carcerarie;
   se non ritenga di dover far conoscere l'esistenza dei certificati di collaudo e sicurezza della struttura carceraria;
   se non ritenga di dover proporre un quadro aggiornato dei costi sopportati dall'amministrazione penitenziaria per la realizzazione e la gestione del carcere;
   se esistano premi di produzione affidati a dirigenti vari per l'apertura del carcere di Uta, chi siano i destinatari e quale l'entità;
   se e quali siano i compensi aggiuntivi dei dirigenti dell'amministrazione penitenziaria della Sardegna e quali siano gli obiettivi inseriti nell'ambito della programmazione 2014;
   se non intenda il Ministro competente pubblicare con adeguata trasparenza tutti i compensi dei primi dirigenti dell'amministrazione penitenziaria della regione Sardegna. (5-04148)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amministrazione penitenziaria

personale carcerario

detenuto