ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04147

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 339 del 26/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: TARICCO MINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PATRIARCA EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
TARTAGLIONE ASSUNTA PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 26/11/2014
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
PLANGGER ALBRECHT MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 26/11/2014
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
SENALDI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 26/11/2014
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 26/11/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 10/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/11/2014

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 10/02/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04147
presentato da
TARICCO Mino
testo di
Mercoledì 26 novembre 2014, seduta n. 339

   TARICCO, PATRIARCA, ANTEZZA, TARTAGLIONE, D'INCECCO, PASTORELLI, SANI, PLANGGER, COVA, SENALDI, DAL MORO e MONGIELLO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   la Convenzione del 19 settembre 1979 per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotipi in Europa (Convenzione di Berna) ammette, in presenza di determinati presupposti, delle deroghe alle rigorose disposizioni contemplate per le specie animali elencati nell'Allegato II («specie assolutamente protette») consentendo, ai sensi dell'articolo 9, nelle situazioni più allarmanti la possibilità di azioni di contenimento e di cattura;
   la stessa normativa prevede che l'attuazione delle politiche di gestione e la presentazione di richieste di deroga per procedere all'abbattimento di esemplari di specie protette, spetti agli Stati, che hanno una propria autonomia e soggettività;
   la legge n. 157 del 1992 dispone che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e, recependo le direttive della Convenzione di Berna, contiene l'elenco delle specie protette, tra le quali vi è il lupo, specie protetta aggressiva e carnivora, in notevole espansione nel nostro Paese e che sta provocando danni importanti agli allevamenti;
   la XIII Commissione della Camera dei Deputati ha approvato nel 2011 il Documento XVII n. 14, a conclusione dell'indagine conoscitiva «Sul fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e zootecniche»;
   l'indagine conoscitiva ha visto la partecipazione delle maggiori associazioni ambientaliste, agricole, venatorie e delle istituzioni ed è stata rivolta ad acquisire una completa informazione sul fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e zootecniche, sulla tipologia, sulla localizzazione geografica e sulla quantificazione economica dei danni, sulle colture danneggiate e sulle specie animali interessate, nonché sull'attività svolta dalle amministrazioni competenti e sull'insieme degli strumenti di cui si sono avvalse, con riferimento agli indennizzi richiesti ed erogati;
   un importante filone dell'indagine si è sviluppato anche in merito ai danni arrecati all'agricoltura da parte di specie protette;
   l'indagine conoscitiva ha messo in evidenza la dimensione allarmante assunta dalla questione dei danni all'agricoltura causati dalla fauna selvatica e l'evidente impatto della stessa sull'attività economica delle imprese agricole; con riguardo ai danni provocati all'agricoltura da parte di specie protette, come i lupi, nel ribadire l'importanza di un'attenta verifica delle modalità di gestione di alcune attività, come quella d'allevamento, che non può più svolgersi allo stato brado, si afferma che nelle situazioni più allarmanti va valutata la possibilità di azioni di contenimento e di cattura, utilizzando la deroga prevista all'articolo 9 della Convenzione di Berna, come sta avvenendo in Francia;
   al riguardo è necessario segnalare come la possibilità concessa nei territori delle Alpi francesi di procedere all'abbattimento selettivo dei lupi stia causando una rilevante migrazione di branchi di lupi sul versante italiano determinando una situazione di allarme;
   il 13 ottobre 2014 trenta scienziati francesi hanno infatti pubblicato sul quotidiano Libération un articolo dal titolo «È l'allevamento pastorale, una parte della nostra agricoltura più rispettosa della biodiversità che i lupi minacciano di far scomparire – Perorazione per l'ecosistema non abbandonato dai pastori – » nel quale si valuta come la costante espansione numerica e territoriale del lupo in Francia, oltre a danneggiare gravemente gli allevamenti, nuoccia all'ecosistema determinando la forte riduzione e la successiva scomparsa di una varietà di servizi ecosistemici oggi forniti dagli allevamenti pastorali;
   l'articolo denuncia il forte incremento della presenza di lupi sulle Alpi, indicando che essi hanno ormai raggiunto il Jura, i Vosgi, la parte est dei Pirenei, sono arrivati a Ardeche, Lozere e Averyon, nelle pianure di Lorena e Champagne. La popolazione sarebbe di 300 lupi adulti, in più di una ventina di dipartimenti con una crescita del 20 per cento per anno. Le perdite ufficiali ammonterebbero a circa 20/25 pecore o capre uccise in media a lupo adulto per anno;
   sembrerebbe che, in base all'articolo 9 sopracitato, la Svizzera abbia autorizzato, già negli anni passati, l'abbattimento di alcuni lupi appartenenti alla popolazione presente su quel territorio ed in Francia (altra nazione dove sono frequenti attacchi di lupi alle aziende agricole e zootecniche) nel 2013 sia stato presentato dal governo il «Piano per il lupo 2013-17» dove è stata introdotta la possibilità di catturare esemplari di lupo che, in base ai parametri stabiliti dalla succitata Convenzione, si potevano abbattere – fino a 11 lupi, nel 2014 fino a 34 e un numero maggiore di lupi l'anno per gli anni a venire;
   come da ultimo ricordato nella risoluzione unitaria «Interventi in materia di danni all'agricoltura provocati dalla fauna selvatica» approvata all'unanimità dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati il 19 giugno 2013: «da anni le rilevanti criticità determinate dai danni causati all'agricoltura e alla zootecnia da alcune specie di fauna selvatica o inselvatichita, hanno assunto dimensioni allarmanti, con gravi ripercussioni che incidono inevitabilmente, oltre che sui bilanci economici delle aziende agricole (in particolare delle aziende di medie e piccole dimensioni che vedono compromesso gran parte del reddito ed interessando produzioni di grande qualità ed eccellenza come il settore viti-vinicolo) e compromettono in vaste aree l'equilibrata e integrata coesistenza sostenibile tra attività umane e specie animali» –:
   quali siano i dati in possesso del Governo sulla consistenza della specie protetta del lupo sul territorio nazionale, quale sia l'andamento demografico della popolazione dei lupi negli ultimi anni e quali siano le perdite ufficiali per l'agricoltura attribuite all'azione dei lupi negli ultimi anni;
   quali misure di tutela della biodiversità e di tutela delle attività agricole e di allevamento, con riferimento alla problematica esposta in premessa, siano attualmente in essere e se il Governo ritenga che esistano i presupposti necessari che configurino l'ammissione della deroga prevista all'articolo 9 della Convenzione di Berna, per consentire in Italia il contenimento, tramite trasferimento od abbattimento selettivo controllato, di alcuni capi delle specie più dannose per le quali non ricorre il pericolo di estinzione. (5-04147)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conseguenza economica

allevamento

specie protetta